CALUSO - E' stata una Festa dell'Uva
con il marchio della raffinatezza: una scelta deliberata, studiata con
accortezza dalle menti pensanti del progetto "Caluso da Vivere", che inizia
a delinearsi nei suoi contorni principali. Caluso, il suo territorio e
le sue ricchezze vanno "comunicati", per poter essere conosciuti e goduti
da un pubblico più ampio: e certamente la comunicazione e il marketing
di territorio non hanno certo difettato, in queste ultime settimane. Un
plauso, quindi, allo staff di "Caluso da Vivere" per l'impegno intelligente
profuso (e una citazione particolare per la "front woman" e il "front man"
del progetto, la giornalista Lidia Massia e il creativo Luca Contiero);
ma un plauso anche al Comitato Manifestazioni, guidato da Stefano Verga,
che ha curato con passione gli aspetti più dichiaratamente folcloristici
della festa. Intendiamoci: non tutto è già perfetto, ancora
parecchi meccanismi hanno bisogno di essere oliati; ma, nel complesso,
ci pare che la Festa dell'Uva abbia imboccato una strada interessante,
in grado di condurla a un pubblico più vasto.
Senza rifare l'elenco delle manifestazioni,
ci sembra doveroso citare la magia che i ragazzi chivassesi del Faber Teater
hanno saputo creare, con il loro narrare, all'interno degli spazi, restituiti
alla fruizione, delle cantine di palazzo Valperga di Masino. E quanto a
magia, non sono stati secondi a nessuno gli Avion Travel, nel concerto
del venerdì sera, che ha riempito piazza Ubertini di un pubblico
attento ed entusiasta. Bravi, davvero bravi i SenzAlenzA, la sera successiva,
con le loro canzoni di impegno e passione.
E poi, non scordando i produttori
del Consorzio di tutela - senza di loro la festa non avrebbe ragione di
esistere -, è giunta la domenica, debitamente santificata (oltre
che con la messa celebrata da don Silvio Faga in una parrocchiale particolarmente
affollata) attraverso i riti di ogni anno: la scelta della Ninfa Albaluce,
il concorso del Grappolo d'Oro, il Palio.
La Ninfa ha il volto, grazioso e
un po' spaurito, di Daniela Ozzello, miss del rione Fréta, diciottenne
studentessa all'istituto per il turismo di Ivrea; a farle ala le miss di
Pescarolo, Isabella Moglia, di Rosario, Katia Pagliuca, di Vallo, Nadia
Forneris, e di Rodallo, Giulia Soldi.
Per quanto riguarda il Grappolo
d'Oro - un momento che ci è parso un po' sacrificato, all'interno
del programma di questa edizione -, ci piace segnalare, tra i numerosi
produttori premiati, quello che è stato indicato come il vino "di
eccellenza" del concorso, un Caluso Passito Riserva del 1990 di Giuseppe
Gnavi che ha ottenuto un punteggio elevatissimo.
Ultimo come citazione, ma non ultimo
nel cuore dei calusiesi doc, il Palio disputatosi nel pomeriggio: la gara
di pigiatura delle uve ha visto prevalere, nella circostanza, il rione
Pescarolo.
m.s.