CALUSO - C'è un pezzo di Caluso
che vuole farsi sentire. Un pezzo di Caluso fatto di donne e uomini, di
diversa estrazione sociale, politica e culturale, che si stanno seriamente
preoccupando per ciò che vedono crescere intorno a loro. "Attualmente
- scrive questo gruppo di persone - si contano una trentina di conflitti
armati in tutto il mondo. Alcune sono guerre dimenticate, che durano da
anni e non interessano più a nessuno. Nuove guerre si stanno preparando,
nuovi interventi armati che inevitabilmente alimenteranno i fondamentalismi
e il terrorismo internazionale che tutti dicono di voler combattere".
I firmatari dell'appello si dicono
preoccupati per la progressiva riabilitazione della guerra che, nell'ultimo
decennio, è andata affermandosi in Occidente e in Italia, contro
la lettera e lo spirito della Costituzione del nostro Paese. Altrettanto
allarmati si dicono per la disinvoltura con cui si propaganda la necessità
di difendere, con ogni mezzo, gli interessi dell'Occidente ricco, di far
valere la nostra visione del mondo con la potenza militare e tecnologica.
"Siamo convinti - aggiungono - della
necessità di rafforzare in senso democratico l'Onu, di promuovere
la cooperazione internazionale, di ridurre l'ingiustizia economica mondiale,
principale causa del disordine internazionale. E siamo certi che la che
la grande maggioranza degli italiani è contraria a una nuova guerra".
Già, ma cosa può fare
una cittadina come Caluso, poche migliaia di anime? Secondo queste persone
una comunità locale ha ragione di essere anche perchè si
informa, riflette, fa sentire la propria voce. Per questo stanno pensando
di promuovere a Caluso, nei prossimi mesi, una serie di iniziative su questi
temi: incontri e dibattiti con personalità di rilievo, proiezioni
cinematografiche, una raccolta firme, manifestazioni pubbliche, il coinvolgimento
delle istituzioni locali. E la partecipazione a marcia della pace del 31
dicembre, non come singoli, ma come comunità.
I firmatari dell'appello, per il
momento, sono una trentina: ci sono docenti, esponenti del mondo del volontariato
e dell'associazionismo; c'è il parroco don Silvio, ci sono operatori
culturali, professionisti... Ma sanno che, da soli, non possono andare
molto lontano. "Le iniziative che abbiamo abbozzato, e altre ancora - spiegano
- potranno concretizzarsi in relazione alle forze e alle disponibilità
che tutti insieme vorremo mettere in campo". Per questo invitano tutti
i concittadini a partecipare a una prima riunione preparatoria che si terrà
lunedì 11 novembre, alle 21 al Centro aperto di via San Francesco
d'Assisi. Chi risponderà all'appello?