IVREA - CONTRO I DISASTRI CAUSATI
DA OGNI GUERRA In strada a dire
‘pace’ La fiaccolata di venerdì
IVREA - Una lunga fiaccolata si
è snodata la sera di venerdì 27 per le vie centrali di Ivrea;
ma questa volta non erano le fiaccole del Carnevale. Le luci, che dovrebbero
essere simbolo di gioia e di vita, erano come un grido di protesta e di
monito contro i disastri e le sciagure della guerra, di qualsiasi guerra.
La manifestazione rispondeva all’appello
promosso dall’amministrazione comunale, concordato con il vescovo mons.
Miglio, che ha aperto gli interventi, davanti al Municipio. Un’appassionata
e ferma difesa del valore della pace, richiamandosi agli insegnamenti profetici
di d. Milani (non esistono guerre giuste) e citando poi le recenti dichiarazioni
dei vescovi italiani e ancora dei vescovi piemontesi, per affermare che
bisogna credere nell’utopia e far crescere la mentalità della pace,
anche se questo è un compito molto faticoso. La pace è un
valore assoluto e per difenderla occorre andare alle radici delle ingiustizie
e delle disuguaglianze, come ha ricordato Giovanni Paolo II, additando
alla comunità internazionale questo compito.
Hanno poi parlato (tutti con toni
molto decisi, convinti e non retorici) Nevio Perna, a nome di tutte le
numerose associazioni di solidarietà che operano nel Canavese, Buffa,
per i tre sindacati, Fiorenzo Grijuela, come sindaco di Ivrea, ma anche
a nome dei numerosissimi sindaci canavesani presenti in testa al corteo,
con gonfaloni e rappresentanti. Grijuela ha parlato di una svolta pericolosa
per tutta l’umanità, del grave precedente che sarebbe costituito
da una guerra preventiva, della necessità di cercare nuove vie e
nuovi modelli per risolvere i conflitti. Ha pure chiesto la revoca dell’embargo
all’Irak, ribadendo però nello stesso tempo la solidarietà
alla causa dei kurdi e condannando duramente la politica di Saddam verso
questo popolo. La causa dei kurdi, le stragi effettuate contro di loro,
sono state ricordate anche da Andrea Benedino e Perna, che ha pure annunciato
la prossima visita a Ivrea di una delegazione curda per il decennale del
gemellaggio della nostra città con Qala-Diza.
Ma condannare Saddam non vuol dire
approvare la guerra all’Irak, che ha la sua vera ragione - dice Perna -
nel controllo delle risorse strategiche e soprattutto del petrolio. Ma
un anno fa non eravamo come oggi in tanti concordi contro tutte le guerre,
si facevano distinzioni che oggi non accettiamo.
Nella folla che ha sfilato, giovani,
anziani, bambini, donne e uomini, erano presenti tutte le anime della
solidarietà eporediese e canavesana, raggruppate ultimamente nel
progetto “Varco di pace”, ma da tanti anni operanti su molti fronti. Spiccava
nella sfilata un grande striscione di “Emergency”, i più modesti
cartelli delle “Donne in nero”, una grande e colorata scritta “Pace”. La
manifestazione è stata preparata piuttosto in fretta (d’altra parte
l’urgenza c’è!) e possiamo solo osservare che non è stata
adeguatamente annunciata e fatta conoscere, come è stato lamentato
da più parti.
Vorremmo che non ce ne fosse più
bisogno, di altre. Ma nel caso, saremo nuovamente presenti. La pace ha
bisogno di tutti.