IVREA - "Con il decreto Berlusconi-Sirchia-Tremonti
si scaricano sui cittadini oneri insopportabili". Inizia così il
"manifesto" promosso dal sindaco di Ivrea, Fiorenzo Grijuela, e sottoscritto
da numerosi sindaci canavesani contro i provvedimenti presi dal Governo
in materia di sanità. Un manifesto che verrà affisso sui
muri di tutti i Comuni che hanno aderito alla protesta. E' un vero proprio
attacco, quello attuato dai primi cittadini contro il decreto del ministro
Sirchia. "Le spese di alcune prestazioni - recita il manifesto -, considerate
accessorie rispetto ai livelli di assistenza sanitaria, vengono a gravare
direttamente sui cittadini". Se questi ultimi rientrano nella categoria
dei "bisognosi", saranno i Comuni a farsi carico di queste spese. E sono
già molti i sindaci che hanno annunciato la possibilità di
dover aumentare le tasse, proprio per far fronte a queste nuove esigenze.
A leggere il manifesto, il decreto
del Governo violerebbe il diritto alla salute dei cittadini. Non mancano
gli esempi a sostegno di questa tesi. Il 60 per cento delle prestazioni
terapeutiche e socioriabilitative per le persone con problemi psichiatrici
sarebbero a carico delle famiglie, oppure dei Comuni di residenza. Compartecipazioni
di genere sanitario, inoltre, non sarebbero più previste per i disabili,
fatta eccezione per i casi più gravi; anche la spesa per l'assistenza
domiciliare alle persone dimesse dall'ospedale dovrebbe essere suddivisa
tra l'azienda sanitaria e l'utente stesso.
Le ricadute del decreto spaventano
soprattutto gli amministratori dei Comuni più piccoli, già
alle prese con bilanci ridotti all'osso anche per i tagli nei trasferimenti
da parte dello Stato. Ecco spiegata, quindi, la massiccia adesione al manifesto
di protesta. "La salute - sostengono molti sindaci - non si governa con
maggiore competizione e più mercato, ma avendo presenti i bisogni
dei cittadini".