Utopia o annuncio? Il canto dell'alleluja
è soffocato dal rumore delle armi. L'incontro gioioso è sostituito
dai passi degli eserciti o dei guerriglieri. E questo in Palestina, la
terra dalla quale viene la Parola pasquale. E ritorna la domanda iniziale.
La Pasqua è utopia nobile ma vuota, oppure è un annuncio
che dà inizio a un movimento sempre nuovo nella storia? E' una domanda
che si pone al di là delle analisi storiche e politiche: essa è
al centro della storia, delle sue contraddizioni. Ci costringe a chiedere
se questa storia ha un senso e come fare perché questo senso sia
di liberazione. Pasqua dice pace, fraternità, dignità
della persona, libertà, vita. Il Medio Oriente racchiude tutte le
esperienze di dolore, di oppressione, di disprezzo dell'umanità
che pesano sul mondo. E sono tante. Utopia o annuncio? Forse la risposta
all'interrogativo dipende da noi. Sta a noi vanificare il messaggio, lasciarlo
cadere, oppure assumerlo, farlo nostro come dono prezioso, cercare di renderlo
storia vissuta. Ne siamo convinti?
beppe scapino