Il clima elettorale ormai contagia quasi
tutti i momenti della vita politica. Per questo è difficile registrare
ogni settimana iniziative nuove. Rimangono alcuni problemi di fondo che
il sistema politico non riesce a risolvere. Il discorso però sarebbe
ripetitivo. Per di più i discorsi delle diverse parti spesso fanno
riferimento agli stessi temi - libertà, meno tasse, pensioni
minime più alte, privatizzazioni, … - al punto che sembrerebbe logica
una scelta fondata sulla simpatia del candidato e non sul suo programma.
Anche questa settimana comunque ci riserva qualche motivo di analisi.
L'ALLUVIONE
L'alluvione obbliga anche ad alcune
riflessioni politiche. In primo luogo costringe giustamente a rivedere
la Legge finanziaria. Il governo prevede di evitare tasse per la ricostruzione
e, quindi, di tagliare alcune spese. In secondo luogo l'alluvione dimostra
i limiti di certe forme di federalismo. E questo a diversi titoli. Essa
infatti fa risaltare l'interdipendenza dei territori. Ogni regione deve
essere cosciente del fatto che le proprie scelte ricadono anche sulle altre.
Chi può gestire questo rapporto? Inoltre ciascuna regione ha bisogno
delle altre per la ricostruzione. Il decentramento dei poteri ha dei limiti
che vanno riconosciuti e rispettati.
L'ASTA PER I TELEFONINI
UMTS
L'asta per le licenze dei telefonini
Umts (i più moderni e capaci di molteplici operazioni) si è
conclusa con un incasso inferiore a quello sperato perché uno dei
concorrenti si è ritirato. Le licenze da assegnare erano 5 e i concorrenti
6. Alcuni hanno accusato il governo d'incapacità di gestire l'asta.
Di fatto i dubbi sull'atteggiamento di BLU (il concorrente ritiratosi)
erano consistenti. Ma con ogni probabilità le speranze di un incasso
di 50 mila miliardi erano infondate. Dopo il successo delle aste in Germania
e in Gran Bretagna erano diminuite le possibilità finanziarie dei
gruppi. Rimane un insuccesso d'immagine da parte del governo.
QUALI VALORI?
La politica è confronto di programmi.
Però lo Stato si fonda su valori fondanti e su regole condivise.
Le polemiche alla Regione Piemonte sulla Resistenza e al Comune di Torino
sul riconoscimento da dare a Bobbio e a Galante Garrone costituiscono un
brutto segnale. Un superficiale revisionismo storico rischia di sfociare
nell'abbandono di alcune delle radici fondamentali dello Stato. Questi
atteggiamenti dimostrano anche che certe professioni democratiche sono
parole vuote.
UN CONFRONTO ASPRO
Ancora alcune parole sul lungo confronto
elettorale. Esso si preannuncia aspro, anzi qualcosa di più. Troppo
forte è la tendenza a demonizzare l'avversario oppure a non riconoscerne
la legittimità. I concorrenti dovrebbero ricordare che dopo le elezioni
bisogna governare. Un clima avvelenato non favorisce certamente questo
compito. Le polemiche vanno fatte sulle proposte non contro le persone.
Questa critica non è motralismo
beppe scapino
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