IVREA - I DATI SUL FENOMENO IMMIGRAZIONE
IN CITTA’
Il centro di prima
accoglienza
non sarà chiuso quest’estate
IVREA - Il problema principale per i
numerosi immigrati presenti nella nostra città è senza dubbio
quello relativo alla casa. Sussiste, infatti, ancora molta diffidenza da
parte di proprietari di case e di agenzie immobiliari nei confronti di
cittadini stranieri ai quali spesso vengono negati alloggi in affitto,
o avanzate richieste esosissime. E’ quanto ha rilevato l’assessore alle
Politiche Sociali Salvatore Rao durante una conferenza stampa in cui sono
stati presentati dati relativi all’immigrazione in Ivrea, esposte le attività
svolte ed annunciati futuri impegni.
Dopo aver sottolineato
l’importante contributo allo sviluppo dell’economia locale offerto dalla
comunità straniera, Rao ha ricordato che da mesi il dialogo con
i rappresentanti di queste nuove realtà si è consolidato
ed infittito al fine di una loro integrazione nel nostro territorio. Ad
oggi la presenza di stranieri ad Ivrea è notevolmente cresciuta.
Sono 344 i cittadini provenienti da 44 Paesi diversi. La comunità
più numerosa è quella marocchina con 137 residenti; seguono
gli abitanti dell’area balcanica con 37 presenze ed i cinesi con 33.
Le strutture di prima accoglienza
presenti ad Ivrea, la Casa di Abramo nata nel 1992 ed il dormitorio comunale
(presente dal 1994), hanno ospitato 650 stranieri (400 la casa di Abramo).
Secondo Rao permane, però, la difficile problematica della seconda
accoglienza con le priorità della casa e del lavoro. Presenti all’incontro
numerosi rappresentanti di varie associazioni (Casa di Abramo, Cgil, Consorzio
Copernico, Caritas, Cooperativa Pollicino, Casa delle Donne, Centro Culturale
Islamico, Consorzio Inrete) che hanno offerto significativi contributi.
Intanto è stato
annunciato da Bruno Saccuman (Casa di Abramo) che la struttura comunale
di prima accoglienza di via Garibaldi non verrà chiusa durante il
periodo estivo, in quanto (solamente per questi mesi) sarà gestita
dagli stessi volontari della Casa di Abramo. Altra novità interessante
ha riguardato la nascita di un Centro Culturale Islamico con sede (per
ora provvisoria) in via Monte Ferrando.
Il rappresentante di tale
centro ha comunicato che la sede è aperta a tutti i cittadini di
ogni etnia e religione, italiani compresi. Carla Busca (Casa delle Donne)
ha sollevato la necessità di un centro di accoglienza anche per
le donne. Pare che questa iniziativa sia in corso. Da un esponente della
Consulta giovanile è giunto l’invito ai giovani stranieri a conoscere
ed eventualmente partecipare alle loro attività.
Sono stati altresì
riproposti i corsi di alfabetizzazione e delle 150 per immigrati. Di rilievo
il progetto “Dall’immigrazione all’integrazione’’ del Consorzio Copernico
(Consorzio per nuove imprese di cooperazione), gruppo nato nel 1987 che
ha come soci la grande parte delle cooperative sociali dell’eporediese.
Il piano “si propone di avviare una esperienza pilota: una percorso di
inserimento culturale attraverso gli strumenti della conoscenza linguistica,
del supporto all’inserimento scolastico e dell’apprendimento dei principali
modi di vivere italiani’’.
Per lo svolgimento ed il
coordinamento di tutta l’attività relativa all’immigrazione risulta
fondamentale - secondo Rao - la riattivazione della Consulta per gli immigrati;
strumento che prenderà l’avvio dopo le ferie.
gianpiero perlasco
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