Diversi avvenimenti della vita sociale
e politica hanno caratterizzato questa settimana, a partire dalla questione
delle carceri per giungere alla morte di Cuccia.
LE CARCERI
La situazione delle carceri italiane
è disastrosa. Carceri sovraffollate, personale demotivato e inadeguato,
penuria di progetti che permettano una funzione rieducativa. A tutto questo
va aggiunta un'opinione pubblica ostile ad ogni discorso di umanizzazione
delle carceri. Il cambiamento di questa situazione richiede un progetto
a tempi lunghi. Intanto proposte e dibattiti che prevedono amnistie o indulti
hanno favorito il crescere di forme di protesta e di rivolta in molte carceri.
Indubbiamente un'amnistia (che cancella il reato) o un indulto (che elimina
la pena) permetterebbero di diminuire il numero dei carcerati e quindi
di allentare la tensione. Il problema riguarda l'estensione dei reati o
delle pene che verrebbe ricoperta dai provvedimenti di clemenza. Per quanto
riguarda il tema più generale delle carceri credo che una seria
riforma dovrebbe prevedere la possibilità di pene alternative per
certi reati minori oltre a strutture educative all'interno dell'istituzione
carceraria.
LA FINE DI UN CAPITALISMO?
La morte di Cuccia e lo smantellamento
dell'IRI sono stati visti da molti come fatti emblematici della fine di
un certo capitalismo. Cuccia era il custode del capitalismo delle grandi
famiglie, poco propenso all'innovazione (contribuì a far vendere
la sezione elettronica dell'Olivetti alla GE). Il suo agire in silenzio
ne fa un simbolo del potere vero. L'IRI è invece l'intervento dello
Stato nell'industria. Oggi l'ideologia vincente favorisce un capitalismo
d'assalto, senza la cultura delle grandi famiglie e senza l'interesse per
la collettività. Un capitalismo, quello nuovo, incurante delle regole.
STRAGI E TERRORISMO
I DS hanno presentato un loro testo
alla Commissione stragi e sono nate subito polemiche. Diventa difficile
valutare questo testo senza leggerlo, basandosi unicamente sui sunti dei
giornali. Mi pare però che alcune cose possano essere dette. Se
il documento riduce tutta la storia del terrorismo italiano a terrorismo
di stato è chiaramente tendenzioso. Però non bisogna dimenticare
che il terrorismo di stato non è un'invenzione. L'azione di frange
dei servizi segreti, di esponenti della NATO e l'acquiescenza della Magistratura
hanno influito gravemente sugli anni bui. Ed è anche vero che i
legami fra MSI e terrorismo nero non sono stati esplorati a sufficienza.
Il MSI è stato sdoganato con troppa facilità.
UN CENTRO-RIFORMISTA?
Il Seminario promosso dai Popolari a
Frascati sembra aver aperto la possibilità che si organizzi un centro-riformista
all'interno del centro-sinistra. Sarebbe un buon segno per la stabilità
del sistema politico e per creare una vera alternanza fra i Poli. Nel Seminario
ha stupito l'invito all'impegno e all'ottimismo di Scalfaro.
beppe scapino
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