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    TORRE - L’INIZATIVA VIENE PROPOSTA CON ENTUSIASMO DA ALCUNI ANNI
    La casa degli artisti sovietici 
    I pittori dell’est al lavoro in questi giorni in paese

    TORRE - Sarà merito dell'arte, ma qui le belle fiabe diventano realtà: così  da sette anni questo paese che vive di quadri e di pennelli ospita artisti provenienti da tutte le repubbliche russe. Gli ultimi sono arrivati lunedì, e ripartono proprio oggi, dopo aver dipinto, visitato, conosciuto l'Italia: provengono da Armenia, Georgia, Azerbaigian, Uzbekistan e Turkmenista. 
       Le ultime cinque repubbliche, in ordine di tempo. Come se l'Unione Sovietica, dal '93 a oggi, in barba alla storia si ritrovi nel verde Canavese per regalare a tutti noi un po' dei suoi colori e dei suoi pittori più bravi e celebri. Ci sono riusciti, il Comune e la galleria Marco Datrino a dare vita a qualcosa di grande: "Adesso ditemi voi dove capita, altrove, una cosa simile", sorride il sindaco, Elio Guglielmetti, che si culla questa specie di fiaba lunga una decina d'anni, colorata quanto tutti quei quadri appesi a ogni muro del paese. 
       Gli artisti russi, qui, sono arrivati per la prima volta giusto dieci anni fa: Marco Datrino aveva organizzato una mostra dedicata alla "Pittura russa dal museo di Kiev", con opere del realismo ottocentesco, delle avanguardie d'inizio secolo e del realismo socialista successivo alla rivoluzione. "Un'occasione importante per far conoscere anche qui la cultura dell'Europa orientale - pensa Guglielmetti - il Comune ha voluto trasformare questo primo incontro in un'esperienza più duratura di relazione e di scambio". Così, tra storia e cultura, arte ed amicizia, anno dopo anno Torre si è stretta intorno a ospiti lontani, come in una grande famiglia: "E' bello che grazie all'espressione artistica sia possibile unire popolazioni e culture diverse, divise solo dalla ragione politica - dice il sindaco - la realtà di Torre è particolare, va acquisita dai pittori, perché molto diversa dalla loro. Dopodiché, possono iniziare a creare". E le loro testimonianze rimangono ai posteri, in un museo "a cielo aperto" senza eguali, lungo le vie che si snodano nel centro abitato , tra le ville antiche  e i giardini, per risalire verso il castello. In tutto, finora, settantadue opere di artisti dell'ex Unione Sovietica, senza contare il contributo degli artisti canavesani. 
     
    alessandro ballesio

     
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