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Per le strade del mondo
       
     
          
    DUE PESI E DUE MISURE

    Ad Andrate, dove sto predicando un corso di Esercizi spirituali alle nostre suore d’Ivrea, mi è giunta da Pax Christi nazionale la richiesta di un parere su una Dichiarazione, che successivamente è stata pubblicata. Il documento, mentre prende atto delle opposizioni fatte - da parte ecclesiastica e poi da parte civile - al Raduno degli omosessuali previsto a Roma in luglio, nota invece come proprio quest’anno si sia deciso di riproporre a Roma - e senza alcuna riserva ecclesiastica - la Parata militare del 4 giugno.
       Da più parti s’è fatta notare, in particolare dal Comune di Roma che ha ritirato il patrocinio alla manifestazione, la motivazione degli eccessi a cui potrebbe prestarsi il grande raduno omosessuale. Ma da parte ecclesiastica, al di là della tendenza un po’... teocratica di chiedere che le convinzioni religiose si traducano in leggi civili, ci si rifà troppo materialmente al fatto che la Bibbia esclude gli omosessuali dal Regno dei cieli, non tenendo conto peraltro che San Paolo, ad esempio, non solo si muove sul piano strettamente religioso, ma contempla chiaramente (es. Romani 1,27) l’espressione estrema dell’omosessualità, ritenuta allora a tutti i livelli una depravazione volontaria.
       Oggi che le scienze ci attestano trattarsi di struttura fisiologica e psicologica, dovremmo prendere più in considerazione la prospettiva di chi si sente più in sintonia affettiva con le persone dello stesso sesso e chiede di poter coltivare amicizie che gli rendano più serena la vita. E’ quanto chiedono i gruppi omosessuali cristiani, come quelli che di recente hanno interpellato i Vescovi piemontesi. Sul piano personale si potranno dare eventuali indicazioni sul “fin dove’’ l’amicizia può spingersi, come le si danno ai tanti che hanno amicizie eterosessuali, affidando poi alla loro coscienza - agli uni come agli altri - il comportamento concreto.
       Altrimenti... dovremmo riprovare ogni forma di amicizia verso persone dello stesso sesso, dalle Associazioni di Arma alle comunità religiose! Purtroppo non abbiamo mai privilegiato la dimensione ed il valore dell’amicizia (quella ad esempio a cui essi si richiamano, appellandosi alla Bibbia, tra Davide e Gionata), condannando a priori e proscrivendo drasticamente; e di questo dovremmo anche chiedere perdono.
       La misura restrittiva che si usa in questo campo di comportamenti individuali non viene usata invece nel campo della collettività civile.  E così non si trova nulla da dire - se non per spirito secessionistico - quando si ripropone una Parata militare che ostenterà le armi più moderne che stiamo vendendo agli stessi Paesi che calpestano i più elementari diritti civili - come è stato recentemente pubblicato -, e di cui si è dotato il nostro Esercito allargando i bilanci della cosiddetta Difesa, mentre si riducono quelli delle spese sociali; e che nello stesso tempo dovrà rinfocolare lo spirito militare per attirare candidati all’Esercito professionale, mentre si va scoraggiando e praticamente boicottando il servizio civile.
       Magari ci si appellerà - come han fatto anche alte personalità ecclesiastiche - alla concezione di Forze Armate come strumento di pace, per non far emergere il militarismo che privilegia invece la violenza e quindi i popoli più ricchi e produttori (e commercianti) di armi. Dimenticando fra l’altro che l’ultima guerra da noi combattuta in Kosovo (ed è stata riconosciuta come “guerra’’, alla faccia della Costituzione) è stata chiaramente voluta rinunciando a protrarre le trattative di pace, e sta dimostrando ora che la guerra non porta la pace: se vuoi veramente la pace devi preparare con determinazione la pace!
       Per questo ho dato la mia adesione alla mozione di Pax Christi, ed ora ho cercato di spiegare il perché.
     
    + luigi bettazzi
     

       
     

  
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