LA
NOTA POLITICA
Continuano i giochi e le polemiche in
vista delle elezioni amministrative. Intanto le statistiche dell'ISTAT
ci presentano un'economia fra luci ed ombre. Polemiche anche riguardo alla
legge sulla parità scolastica.
IL CASO CAMPANIA
In Campania si gioca la partita più
significativa nella maggioranza. Bassolino candidato alla Regione non vuole
dimettersi da sindaco di Napoli. I popolari si ribellano e propongono come
candidato alla Regione Gerardo Bianco. Dietro questi fatti cosa c'è?
In primo luogo una pericolosa tendenza a personalizzare la politica. In
secondo luogo i DS dimostrano una volontà egemone, favorita anche
dalle divisioni nelle componenti centriste. In terzo luogo nei Popolari
sta crescendo una corrente capitanata da De Mita che ha minato la credibilità
della candidatura di Bianco e che sembra mirare ad un'autonomia dalla coalizione
di centro-sinistra. Tutto questo dimostra la crisi evidente della maggioranza
ma anche la crisi di un sistema politico che non sa darsi regole di trasparenza.
UN CASO ITALIANO
Il caso Campania in effetti è
un caso italiano. Con minor forza esso si ripete in altre regioni e nelle
altre coalizioni. C'è da dubitare che questa situazione dipenda
dai sistemi elettorali. Forse mancano in Italia una cultura politica, un
senso dello Stato diffuso, mentre sono forti le clientele, gli interessi
privati. Esiste la necessità di una riforma del sistema politico,
ma anche quella di un'educazione alla moralità politica.
UNA ECONOMIA FRA
LUCI ED OMBRE
Le cifre dell'Istat dimostrano l'esistenza
di una economia più solida di quanto l'opposizione dice, ma non
priva di zone d'ombra. L'essere legati all'Europa ha certamente favorito
questi risultati. I dati positivi riguardano il rapporto fra disavanzo
pubblico e crescita del prodotto nazionale lordo, l'occupazione, la produzione.
Ma questi dati positivi devono tenere conto di una ripresa dell'inflazione
causata dall'aumento del costo del petrolio, ma non solo. Credo però
che oggi l'andamento dell'economia dipenda sia da scelte interne a ciascun
paese, sia dalla capacità dell'Europa a porsi come soggetto attivo
sul piano mondiale. E' necessario che si creino nuove regole per l'economia
globalizzata e queste non possono dipendere unicamente dagli USA.
UNA PARITA' CONTESTATA
E' stata varata la nuova legge sulla
parità scolastica con critiche da parte della minoranza e dei vertici
della CEI. Mi pare che questa legge segni qualcosa di nuovo sia come interventi
finanziari, sia come esigenze da richiedere. Mi pare però che oggi
l'intervento prioritario dello Stato non dovrebbe riguardare il tipo di
scuola ma la popolazione scolastica. Esiste un'ampia sfera di popolazione
scolastica alla quale è offerta una finzione di scuola. Personale
demotivato, mezzi didattici inesistenti, assenza di sostegni sul piano
psicologico. Forse è l'impegno in questi ambiti che dovrebbe essere
maggiormente premiato.
beppe scapino |