Potremmo dire che la vita politica non
riserva in questo periodo novità sostanziali. A dare il tono è
il cammino verso le prossime scadenze elettorali. Il risultato è
un alto tasso di litigiosità nella maggioranza e tentativi di allargare
il campo del Polo.
LA MAGGIORANZA
Il Centro-sinistra continua a subire
la frammentazione dei partiti che lo compongono e la contraddizione fra
l'area di centro e quella di sinistra. Nella coalizione i DS sono il partito
che ha più voti e che ha la migliore organizzazione sul territorio.
E' evidente la tentazione di svolgere un ruolo egemonico. Per contrasto
alcune componenti di centro mirano a riequilibrare i rapporti rivendicando
per la propria area il leader. Il problema ha una qualche consistenza,
ma dovrebbe seguire alla capacità di ridurre la frammentazione dei
partitini di centro e di dare un'identità coerente a questa area
del centro-sinistra. Infine la scelta del leader che guiderà le
elezioni politiche del prossimo anno non ha molto a che fare con le prossime
amministrative. Parisi dovrebbe ricordarselo.
IL POLO
Il Polo è in una fase di ampliamento
di alleanze. Ma anche questo non è privo di tensioni e di contraddizioni.
Dopo l'accordo con Bossi è in gioco l'alleanza con i radicali. In
effetti nel Polo noi possiamo trovare diverse componenti. Vi è un'area
fortemente liberista e individualista, che mira a ridurre, se non ad eliminare
regole economiche e sociali. Vi è un'area semplicemente conservatrice
sul piano dei rapporti sociali. Vi è inoltre un'area tendenzialmente
autoritaria. La coesistenza di queste aree non è facile, anche
se è mascherata dall'essere all'opposizione. La questione dell'accordo
con i radicali rivela queste difficoltà. Mentre per l'ala liberista
non fanno problema le iniziative radicali, così non è per
le altre ali. A complicare le cose vi è il fatto che il Polo ama
presentarsi come il movimento più legato ai valori cattolici.
I VALORI CATTOLICI
Cosa significa essere legati ai valori
cattolici? Fra gli effetti positivi di tangentopoli, a mio avviso, c'è
stata la riscoperta della laicità della politica. Costringere i
cattolici in un'unica formazione politica rischia di creare storture. Questa
riscoperta è densa di significati. Ci dice che esistono valori sociali
legati alla fede ma che il loro passaggio in leggi, programmi politici
passa attraverso mediazioni, analisi che possono avere esiti diversi. Il
cattolico impegnato in politica ha il dovere di agire con responsabile
autonomia. Ma cosa significa allora essere più legati ai valori
cattolici? Nell'attuale contesto mi pare significhi non tanto ispirarsi
ai valori cristiani quanto ricercare l'appoggio istituzionale dei vertici
ecclesiastici facendosi portatori dei loro interessi. In altri termini
un do ut des, che però verrebbe messo in crisi da un accordo con
i radicali. Una situazione politica complicata, tutt'altro che appassionante.
Ma è peggio disinteressarsi o subire gli avvenimenti.
beppe scapino
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