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    MASINO - PRESENTATA L’INIZIATIVA DI CONSORZIO E ATL
    Arduino e i vini del Canavese
    BINOMIO CHE VUOL DIRE TURISMO 

    Settanta chilometri di "strade del vino", suddivise in tre itinerari, nelle terre di re Arduino, nume tutelare dell'intera operazione. Il progetto è ambizioso e, forse, decisivo per la definitiva consacrazione del territorio canavesano nel novero delle zone a dignità turistica.
       La coraggiosa sfida è stata lanciata dal Consorzio di tutela dei vini doc Caluso, Carema e Canavese, subito appoggiata dall'Azienda Turistica Locale Canavese e Valli di Lanzo, e ha ottenuto convinto sostegno dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino. A presentare l'iniziativa, lo scorso venerdì al castello di Masino di fronte a un pubblico da grande occasione, il vicepresidente del Consorzio Gianfrancesco Orsolani, il presidente dell'Atl Celestino Geninatti Chiolero e la direttrice Paola Peila, l'assessore regionale Roberto Vaglio e gli assessori provinciali Marco Bellion e Luciano Ponzetti.
       I toni che si sono uditi sono stati quelli dell'ottimismo, in qualche caso del vero e proprio entusiasmo; il successo raccolto da altre iniziative come il circuito dei Castelli (60 mila visitatori quest'estate) e delle Chiese barocche (20 mila visitatori) ha aperto la strada al completamento di quello che può essere un appetibile "pacchetto" turistico: attraverso un'offerta di carattere enogastronomico, per l'appunto - e infatti sono coinvolti anche i Ristoranti della Tradizione Canavesana.
       "I nostri obiettivi - ha spiegato Orsolani -: qualificare l'offerta turistica, valorizzare e conservare il paesaggio rurale, creare ricchezza e smuovere l'economia del territorio". Ambiziosi, l'abbiamo detto. Ma non irrealistici.
       Paola Peila ha spiegato come, nell'individuazione dei percorsi, ci si sia avvalsi della consulenza di due architetti come Daniela Broglio e Paola Lamborghini. Ne sono nati tre percorsi: il primo dalla zona della Serra, risale lungo il tratto canavesano della valle della Dora Baltea per raggiungere Carema, e da qui dipartirsi verso l'area collinare pedemontana e l'Alto Canavese; il secondo coinvolge l'area morenica intorno al lago di Viverone e si raccorda a quella del lago di Candia, per poi passare da qui a tutto il calusiese, terra per elezione dell'Erbaluce; l'ultimo, più strettamente legato alla figura storica di Arduino primo re d'Italia, ne ripercorre le orme toccando la zona dell'Alto Canavese (Cuorgnè, Pont, Sparone con la sua rocca...) per ridiscendere verso San Benigno e l'abbazia di Fruttuaria, dove il condottiero si ritirò per dedicarsi alla vita monastica. Si tratta di itinerari "modulari", da compiere in una volta sola o a tratti, in automobile, ma anche in bicicletta o, perché no?, passeggiando alla scoperta di campi, boschi, vigne, paesi, castelli e monumenti. E per le soste, lo abbiamo detto, non mancano le indicazioni di ristoranti che presentano prodotti gustosi e genuini, cucinati con perizia e amore.
       Ecco allora che, con questi presupposti, le risposte delle agenzie di viaggio non si sono fatte attendere troppo a lungo: alcuni "pacchetti" turistici sono già stati predisposti dalle agenzie L'Olandese Volante di Rivarolo e Tradeunion, Bivio Tours e Sada Viaggi di Ivrea. Inoltre sono stati aperti contatti su Torino.
        Per l'anno 2000 "Le strade del vino" hanno già predisposto un calendario di massima di iniziative: convegni, giornate di studio, mostre, spettacoli, incontri con le scuole. 
       C'è solo da augurare il successo, ai promotori dell'iniziativa. E se successo sarà, farà bene non solo a loro, ma all'intero sistema Canavese.
     
    mauro saroglia

       

     
     
 
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