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     CAREMA - IL CONSIGLIO VOTA UN DOCUMENTO CHE CHIEDE DI FERMARE L’INIZIATIVA
    RIFIUTI PERICOLOSI, E’ ALLARME
    PER L’IPOTIZZATO INSEDIAMENTO DI UN IMPIANTO DI STOCCAGGIO

    La terra del Nebiolo rischia di diventare una “bomba’’ ecologica? Sembrerebbe di sì, visto il caso che sta nascendo sull’area ex-Fidom, alla periferia del paese. 
        Proprio lì, infatti, dovrebbe trovare spazio l’attività di stoccaggio di rifiuti, pericolosi e non, a cura della ditta Divisione Ecologica, ex-Global Service. Ed il progetto, per il quale è stata chiesta la necessaria autorizzazione al Dipartimento Ambiente della Provincia, sta scatenando polemiche e reazioni di protesta da parte degli amministratori locali. 
       Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, a Carema, è stata approvata con i soli voti della maggioranza (l’opposizione si è astenuta, per esaminare in modo più approfondito il progetto) una mozione contro questa possibile autorizzazione. Il documento verrà ora trasmesso alle Amministrazioni Comunali di Quincinetto e Settimo Vittone, interessate da vicino al problema. E verrà discusso il 10 dicembre anche dal consiglio della Comunità Montana Dora Baltea. 
       L’obiettivo è chiaro: impedire il rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia, dal momento che l’area in questione non ha i requisiti per ospitare una tale attività. “Per quell’area - spiega il Sindaco, Eliseo Arvat - è prevista una destinazione d’uso completamente diversa: il PRG consente insediamenti artigianali manifatturieri, e comunque non nocivi, mentre sono in programma attività connesse al turismo’’. 
       E poi c’è l’immagine di un prestigioso vino Doc, il Nebiolo, da tutelare: “Sono attualmente in corso - recita il testo della mozione approvata in Consiglio - le pratiche affinché l’Unesco consideri i vigneti di Carema come patrimonio dell’umanità’’. 
       Spaventano molto, invece, i dati contenuti del progetto: la richiesta di autorizzazione rigurda la raccolta di 164 tipi di rifiuti (oli, solventi, pile, accumulatori, materie plastiche ed altro), ben 88 dei quali classificati come pericolosi. Ma non è tutto. L’area in questione si trova in fascia di esondazione della Dora Baltea (come ha dimostrato l’alluvione del ‘93). 
       E poi vi sono delle case molto vicine: Peila a 30 metri, il mattatoio di Pasquettaz a 100 metri, l’abitato di Airale Inferiore ed alcune case di Quincinetto a meno di 150 metri. 
       Insomma, i Comuni interessati vogliono evitare che si ripetano le esperienze precedenti della Blotto e della Fidom. 
       “Senza dimenticare - continua Arvat - che Carema offre già un notevole contributo al bene della collettività, ospitando un depuratore delle acque reflue intercomunale’’. 

     
     
    
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