VALLI ORCO E SOANA
- LINGUA E CULTURA FRANCO-PROVENZALI SARANNO TUTELATE
UNA LEGGE PER IL
“PATOUA’”
APPROVATO DECRETO
SULLE MINORANZE LINGUISTICHE
Giovedì 25 novembre 1999: per
le minoranze linguistiche “storiche’’ presenti in Italia tra cui quella
francoprovenzale delle Valli Orco e Soana, questa diventerà una
data da ricordare. Dopo cinquant’anni il Parlamento italiano ha infatti
finalmente dato attuazione all’articolo 6 della Costituzione, approvando
le norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche presenti
sul territorio italiano, ovvero della lingua e della cultura delle popolazioni
albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene, croate e di quelle che
parlano il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano
ed il sardo. Il Senato ha infatti approvato a maggioranza il testo di legge,
dopo che si era ancora una volta rischiata la mancanza del numero legale
di senatori presenti in aula: hanno votato a favore i partiti del centro-sinistra
(escluso Rinnovamento Italiano che si è astenuto), Rifondazione
Comunista e Lega Nord, mentre Forza Italia ha optato per l’astensione ed
Alleanza Nazionale ha votato contro.
Soddisfazione per l’approvazione
definitiva da parte del Senato della legge-quadro di tutela delle minoranze
linguistiche è stato espresso dal deputato valdostano Luciano Caveri:
“Sono particolarmente lieto che l’approvazione della leggi riguardi i franco-provenzali
del Piemonte cui ci lega non solo la prossimità geografica ma anche
antichi legami culturali. L’appartenenza allo stesso mondo della montagna
- ha aggiunto l’On. Caveri - ma anche l’uso dello stesso franco-provenzale,
consentirà sempre più momenti di collaborazione e personalmente
sarò sempre a disposizione anche per avere una corretta applicazione
della nuova legge’’. Raggiante è anche Ornella De Paoli, Presidente
dell’Effepi, l’associazione che lavora per la tutela della minoranza linguistica
francoprovenzale delle valli piemontesi: “la cosa più importante
è l’essere stati finalmente riconosciuti ufficialmente come minoranza
etnico-linguistica - afferma la De Paoli - . Ora la nostra associazione
si attiverà nell’opera di sensibilizzazione degli amministratori
di Comuni e Co-munità Montane, per dare al più presto concreta
attuazione alla legge nelle valli francoprovenzali del Piemonte’’.
Proprio alle amministrazioni
locali, infatti, spetterà il primo passo per essere inseriti nelle
aree soggette a tutela linguistica: la delimitazione degli ambiti territoriali
in cui verranno applicate le disposizioni previste dalla legge (che contemplano,
tra l’altro, il suo insegnamento a scuola ed il suo uso negli uffici pubblici
e nei Consigli Comunali) è infatti demandato al Consiglio Provinciale,
“sentiti i Comuni interessati, su richiesta di almeno il 15% dei cittadini
iscritti nelle liste elettorali e residenti nei Comuni stessi, ovvero di
un terzo dei consiglieri comunali dei medesimi Comuni’’.
Poi, superato questo primo
scoglio, si tratterà di dare concreta applicazione alla legge: “Ci
saranno difficoltà, soprattutto per il suo uso negli uffici pubblici
- afferma il Sindaco di Frassinetto, Gilberto Craveri - mentre ritengo
fondamentale, ma anche qui difficile soprattutto nelle Scuole Medie, il
suo insegnamento nell’ambito scolastico’’. Intanto, però, alla felicità
dei francoprovenzali fà da contrappeso il “magone’’ dei... piemontesi
la cui “lingua’’ non è per ora stata inserita tra quelle soggette
a tutela: “è un fatto molto grave - ha commentato il Presidente
del Consiglio Regionale piemontese Sergio Deorsola - perché va contro
anni di impegno della Regione per promuovere e tutelare la lingua piemontese’’.
m.p.
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