MERCOLEDI' IL GIUDICE FALLIMENTARE
HA APERTO LE BUSTE
Sono in tre
a volere la OP computers
IVREA - Come previsto, ci sono
3 concorrenti per l’acquisto della Op Computers. Tre società che
l’altro ieri a mezzogiorno, allo scadere dei termini fissati dal giudice
fallimentare nell’avviso di vendita, hanno presentato in busta chiusa la
loro offerta per diventare proprietari dell’azienda di Scarmagno. Ora la
parola passa ai giudici, che in questi giorni stanno esaminando riga per
riga ogni proposta. La decisione però, non sarà immediata;
è probabile, anzi, che si passi prima attraverso il tavolo a Palazzo
Chigi, convocato per la prossima settimana.
A farsi avanti sono state
le società i cui nomi circolavano ormai da giorni. La prima a presentarsi
è stata la San Marco Services di Pordenone, che fa capo all’ex-dirigente
Olivetti Amilcare Berti. La sua proposta? Due anni di affitto, al termine
dei quali si passerà all’acquisto definitivo se si saranno attuate
alcune fondamentali condizioni: dalla sottoscrizione di contratti con Olivetti
e Telecom alla partecipazione di Itainvest ad aumenti di capitale.
I livelli occupazionali?
Si parla di 356 addetti entro il 31 dicembre del 2000, per salire fino
a 710 persone nell’arco di altri due anni. La seconda busta arrivata in
Tribunale è quella della finanziaria Pase Fintek, una società
anonima con sede in Lussemburgo, socia della Olidata di Cesena. E’ l’offerta
che, almeno all’apparenza, sembra essere la meno vantaggiosa. La società,
infatti, sarebbe disposta ad assumere (dalle liste di mobilità,
e non da cassa integrazione) non più di 250 dipendenti: 50 subito,
gli altri nel corso del prossimo anno.
In alternativa, potrebbero
essere assunti subito 400 dipendenti, se si concretizzasse l’annuncio di
Roberto Colaninno, cioè la possibile ordinazione da parte di Telecom
di centinaia di migliaia di Pc semplificati per Internet. Per ultimi sono
presentati i legali della Finmek, società di Padova guidata dall’imprenditore
Carlo Fulchir. E’ l’offerta più alta (21 miliardi, 40 milioni in
più degli altri), con l’obiettivo di creare un polo industriale
a Scarmagno.
Si parla di Personal Computer,
versaphone, schermi piatti, server, call center, nuovi sviluppi ed assistenza
clienti. Molto interessanti i livelli occupazionali: da 506 dipendenti
nel 2000 si salirebbe a 856 l’anno successivo, per arrivare fino a 1.080
(più degli attuali addetti) nel 2002. C’è cautela, al momento,
fra le organizzazioni sindacali. “Non conosciamo ancora i piani industriali,
fondamentali per una corretta valutazione - dicono Laura Spezia e Giorgio
Cremaschi, della Fiom -. In ogni caso, confermiamo che potranno essere
da noi prese in considerazione esclusivamente quelle ipotesi che garantiscono
l’occupazione per tutti’’.
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