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LA
STORIA - Situato in un territorio ricco di storia e importante dal punto
di vista strategico fin dall’età preromana, il Comune di Calice al Cornoviglio
comprende diverse località dipendenti da due borghi sorti intorno a due castelli
medievali di pregevole fattura, forse già sito di antichi castellari liguri
apuani. Le notizie documentarie più antiche risalgono all’XI secolo: il Castello
di Calice è citato la prima volta nel 1033 con proprietà di Adalberto Malaspina.
Il Castello di Calice, ancora perfettamente conservato, fu di proprietà del
Vescovo di Luni poi dei Signori di Giovagallo e ancora dei Malaspina; nel XIV
secolo passò ai marchesi Malaspina di Villafranca ed in seguito ai genovesi che
lo assegnarono ai Fieschi. Dopo il fallimento della congiura dei Fieschi, il
Castello di Calice entrò in possesso e fu residenza prima di Placidia Doria
Spinola e poi di Placidia Doria Del Carretto. Dal 1709 al 1772 esso ritornò ai
Malaspina che in seguito lo cedettero al Granducato di Toscana per cinquemila
fiorini che ne fece uso burocratico-amministrativo. Nel 1786 l’illuminato
Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, in giro per i suoi feudi scriveva: Il
territorio di Calice è composto da una valle contornata da alti monti e di circa
quattro miglia di diametro, molto fertile e ben coltivata, tutta vestita di
castagni e aggiungeva che tutto il territorio appariva un ottimo terreno per la
coltivazione di vigne, ulivi ed alberi da frutta. Fu infine, dopo la
proclamazione dell’Unita d’Italia sede Comunale sino al 1993 ed ultimamente è
diventato sede della pinacoteca David Beghè (pittore ed affrescatore nato a
Calice nel 1854 e morto a Milano nel 1933), sede del piccolo museo Pietro Rosa,
(pittore autodidatta), sede del C.E.A. e del Museo dell’Apicoltura.
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