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MODALITA' DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

La valutazione avviene, per legge, in decimi, sia nella Scuola Primaria che nella Secondaria. I docenti dei due ordini di scuola hanno definito i criteri comuni di valutazione.
Voto di Condotta
Il Decreto Legge n.° 137 del 1/09/2008, convertito in legge il 29/10/2008, introduce il voto in condotta come “elemento che concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo” (art. 2)
Per la scuola primaria la valutazione va espressa con un giudizio sintetico accompagnato da una breve descrizione. In proposito possono essere usati i seguenti descrittori
DESCRITTORI PER LA DEFINIZIONE DEL GIUDIZIO SINTETICO SUL COMPORTAMENTO
Partecipazione:
- Partecipa alle varie attività e si impegna in modo costante
- Non sempre partecipa e si impegna
- Partecipa alle attività saltuariamente
- Non partecipa alle attività e non si impegna
Autocontrollo
:
- Ha un comportamento adeguato in ogni situazione
- Generalmente ha un comportamento adeguato
- In alcune situazioni agisce in modo inadeguato
- Non sa controllare i propri impulsi
Senso di responsabilità:
- E’ rispettoso nei confronti delle persone, delle regole e dell’ambiente
- E’ generalmente responsabile e corretto
- Dimostra un limitato senso di responsabilità
- Non è rispettoso
Socializzazione:
- Collabora senza difficoltà e interagisce positivamente con il gruppo classe
- Solitamente accetta di lavorare e confrontarsi con gli altri
- Ha difficoltà a collaborare e confrontarsi con gli altri
- Non collabora e/o non sa inserirsi nel gruppo

Per l’espressione del voto o giudizio relativo al comportamento nella scuola secondaria di primo grado si considerano i seguenti criteri:
1. rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture;
2. rispetto delle regole
3. partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche
4. disponibilità ad apprendere
5. relazioni positive
6. costanza dell’impegno
Rispetto a questi criteri generali la corrispondenza voti- comportamento fa riferimento alla seguente descrizione e ai principi stabiliti nel patto educativo di corresponsabilità:

Criteri per il Comportamento
votazione
descrizione del comportamento
10
Rispetto pieno dei punti 1,2,3,4,5,6Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture. Partecipa attivamente alla vita della classe e alle attività scolastiche. È disponibile ad apprendere e costante nell’impegno. Intrattiene relazioni positive e costruttive coi compagni.
9
Rispetto pieno dei punti 1,2,3,6Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture. Partecipa attivamente alla vita della classe e alle attività scolastiche. Ha mantenuto un impegno costante.
8
Rispetto pieno dei punti 1,2Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture
7
Rispetto parziale del punto 2Ha rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture scolastiche. Non è sempre rispettoso delle regole stabilite nel regolamento e nel patto educativo di corresponsabilità.
6
Rispetto parziale dei punti 1 e 2Ha manifestato un rispetto parziale e non sempre adeguato di regole, persone, ambienti e strutture.
5
Precedente sanzione disciplinare secondo quanto previsto dal DPR 122/09, art. 7, c. 2


Funzioni della valutazione.
La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:
· verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati
· adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe
· predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi
· fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento
· promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e difficoltà
· fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico
· comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai processi di maturazione personale.
Che cosa si valuta.
Costituiscono oggetto della valutazione, secondo l’attuale quadro normativo, e sono competenza del gruppo docente responsabile delle classi:
· la verifica degli apprendimenti, ossia delle conoscenze e abilità disciplinari indicate negli obiettivi di apprendimento, elaborati dalla scuola e codificati nel curricolo di istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali;
· la valutazione del comportamento, cioè della partecipazione, dell’impegno manifestato, dell’interesse, del rispetto delle regole e dell’autonomia, come condizioni che rendono l’apprendimento efficace e formativo;
· la rilevazione delle competenze di base, relative agli apprendimenti disciplinari e propedeutiche rispetto allo sviluppo continuo della capacità di apprendere e la loro certificazione sulla base delle indicazioni e dei modelli che saranno predisposti dal MIUR a norma dell’articolo 10 del DPR 275/99.
Le fasi della valutazione.
La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità ed esiti registrati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell’alunno.
Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse funzioni:
· la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere l’alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità, atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento, motivazione, partecipazione, autonomia, conoscenze e abilità in ingresso…);
· la valutazione intermedia o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l’alunno circa il suo progresso orientandone gli impegni;
· la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale o annuale).
È necessario tenere distinta l’azione di verifica, che comporta l’accertamento degli apprendimenti disciplinari, dall’azione di valutazione, che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i processi complessivi di maturazione della personalità dell’alunno.
Modalità di accertamento degli apprendimenti scolastici.
a) In linea con le indicazioni del Regolamento sulla valutazione (DPR 122/09, art. 1) le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sono coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto, approvato dal collegio dei docenti e pubblicato nel sito web.
b) L’accertamento degli apprendimenti disciplinari si effettua mediante verifiche in itinere nel corso dell’attività didattica e sommative a conclusione di ogni percorso didattico. Questi strumenti di valutazione sono di vario tipo e, a seconda della disciplina interessata, possono essere scritti, orali, operativi, grafici e informatici. Essi, inoltre, hanno sia carattere oggettivo (questionari a risposta chiusa, completamenti, correlazioni, problemi, ecc.) sia più aperto e semi-strutturato (temi, relazioni, questionari a risposta aperta, schematizzazioni, saggi brevi…). È previsto un congruo numero di prove a seconda della disciplina interessata e delle ore settimanali disponibili.
c) Verifiche scritte: gli esercizi saranno strutturati a livelli di difficoltà graduati, onde permettere agli alunni di rispondere secondo le loro possibilità. Prove diversificate saranno somministrate agli alunni con certificazione di handicap o svantaggio debitamente e tempestivamente documentate dagli enti e servizi competenti.
d) Verifiche orali: sarà riservata una particolare attenzione alle interrogazioni e alle relazioni orali, perché si ritiene che la capacità di parlare costituisca non solo un obiettivo didattico (imparare a parlare favorisce la capacità di riflettere e di scrivere), ma anche un obiettivo educativo (imparare a parlare in pubblico incrementa la stima di sé, dà sicurezza, favorisce l’articolazione del pensiero…). Per la scuola secondaria la valutazione delle interrogazioni (vicino alla cattedra) sarà motivata e comunicata tempestivamente sia agli alunni (per favorire il processo di auto-valutazione), sia alle famiglie. L’impreparazione, non giustificabile oggettivamente, sarà valutata negativamente, per sottolineare la necessità dell’impegno costante nello studio. Gli alunni registreranno gli esiti delle verifiche scritte e orali in una tabella sintetica appositamente predisposta e inserita nel libretto personale.
e) Le osservazioni sistematiche sulla partecipazione alle attività della classe: le osservazioni sistematiche permettono di conoscere e verificare le modalità di apprendimento di ogni singolo alunno e concorrono alla verifica degli apprendimenti. Sono considerate osservazioni sistematiche quelle riferite alla partecipazione con interventi “dal posto”, richiesti durante il normale svolgimento delle lezioni e/o durante la correzione dei compiti per casa. Importante, rispetto alla situazione di partenza, sarà la valutazione delle modalità di approccio ai contenuti, dei tempi di attenzione, di concentrazione, del grado di partecipazione e interesse. Per mantenere vivo l’interesse si valorizzeranno le conoscenze degli alunni tramite domande, richieste di precisazioni e chiarimenti nel corso di svolgimento della normale attività didattica.
La valutazione della religione cattolica è espressa senza voto numerico, ovvero con giudizio (non
sufficiente/sufficiente/buono/distinto/ottimo), da docente specialista o specializzato. Il personale docente esterno e gli esperti, qualora presenti, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull’ interesse manifestato ed il profitto raggiunto da ciascun alunno.
Valutazione studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)
Normativa di riferimento: Legge 170 , 8 ottobre 2010; D.M.12 luglio 2011con alegate Linee Guida
Con il termine DSA si indicano alcuni disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare: dislessia, disortografia, disgrafia e discaculia.
In presenza di queste difficoltà, debitamente diagnosticate da uno specialista, il Consiglio di Classe ha il compito di definire il PDP, piano didattico personalizzato, nel quale vengono individuate le necessarie misure dispensative nonché gli strumenti compensativi, ritenuti indispensabili alla personalizzazione della didattica e al successo formativo degli alunni.
La scuola ha quindi il compito di:
- garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni con DSA;
- favorire il loro successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento;
- ridurre i disagi formativi ed emozionali;
- assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle loro potenzialità;
- adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità di questi alunni;
- sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate alle DSA.
Al fine di garantire adeguate forme di verifica e di valutazione ed evitare che gli alunni con DSA siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, i docenti del Consiglio di Classe devono adottare le seguenti misure:
- separare la valutazione di competenze diverse coinvolte in uno stesso compito o in una stessa verifica (ad es. separare la valutazione della competenza ortografica da quella della competenza compositiva);
- usare una valutazione formativa per rinforzare l'autostima;
- evitare la puntualizzazione delle difficoltà e aiutare l’alunno a diventare consapevole in positivo delle proprie capacità e dei propri miglioramenti;
- far capire che gli errori sono migliorabili.
Come da nota del Ministero della Pubblica Istruzione del 28 maggio 2009, in sede di scrutinio finale “appare doveroso che i Consigli di Classe valutino con particolare attenzione le situazioni concernenti gli allievi con DSA, verificando che in corso d'anno siano state applicate le indicazioni inserite nelle note emanate da questo Ministero (nota 5.10.2004 prot. 4099/A/4 - nota 5.01.05 prot. 26/A - nota 1.03.2005 prot. 1787 - CM10.05.2007, prot. 4674) e siano stati predisposti percorsi personalizzati con le indicazioni di compenso e dispensa, e considerando in ogni caso se le carenze presenti in questi allievi siano o meno da imputarsi al disturbo di apprendimento.”
Per quanto riguarda l’Esame di stato, non è possibile dispensare gli alunni con disturbi specifici di apprendimento dalle prove scritte, in particolare da quelle di lingua straniera. Le oggettive difficoltà degli studenti dovranno essere pertanto compensate mediante l'assegnazione di tempi più distesi per l'espletamento delle prove, l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo, nonché attraverso valutazioni più attente ai contenuti che alla forma.
Per gli alunni stranieri
Normativa di riferimento: Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (D.Lgs. 286/1998), Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” emanate dal MIUR con la C.M. n. 24 del 1/3/2006
L’alunno non italofono, o non ancora sufficientemente italofono, non è generalmente un
alunno incompetente su tutto, ma si trova, per qualche tempo, in una situazione nella
quale non ha le parole per dire, per comunicare la sua competenza scolastica,
disciplinare. Incompetenza linguistica, quindi, non significa incompetenza scolastica.
Sul documento di valutazione, laddove non si abbiano indicazioni chiare sul
raggiungimento degli obiettivi, a seconda della data di arrivo dell’alunno e delle
informazioni raccolte sulle sue abilità e conoscenze scolastiche, negli spazi riservati alle
discipline o agli ambiti disciplinari, possono essere espressi enunciati di questo tipo o simili:
A. “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”
B. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in
quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”
Per quanto concerne la valutazione finale, è possibile, almeno per il primo anno
dell'inserimento scolastico degli alunni non italofoni, avere una visione ed un uso più
elastico della scheda, utilizzando giudizi globali che mettano in evidenza i progressi
nell’acquisizione del lessico disciplinare e le operazioni mentali che lo sottendono, facendo
riferimento agli obiettivi programmati per il singolo piano di lavoro individualizzato e
tenendo conto dei dati di partenza di ciascun alunno.
Per gli alunni con certificazione di Handicap
Normativa di riferimento: Legge 104/1992
Si ricordi un’indicazione del professor Tortello: “C’è almeno una cosa, tra le tante previste per la classe, che può essere svolta anche dall’alunno che segue un piano educativo individualizzato e c’è almeno una cosa, fra quelle contemplate per l’alunno che segue un piano educativo individualizzato, che può essere proposta anche agli altri compagni.
Una buona valutazione poggia su un buon Piano Educativo Individualizzato, e deve essere visto come un’azione pluridimensionale: contesto, risorse, gruppo, scelte metodologiche e didattiche …Soprattutto dovrebbe essere espressione di uno sguardo CONDIVISO
La valutazione degli alunni con handicap è chiamata ada essere occasione di accrescimento, consapevolezza , identità ed efficacia, e tale deve rimanere sia che venga espressa in decimi che in giudizio.

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CRITERI DI VALUTAZIONE
Le prove di verifica adottate dal collegio dei docenti, per le verifiche di ingresso e per l’accertamento degli apprendimenti intermedi o conclusivi, si basano su un condiviso, e per quanto possibile oggettivo, sistema di misurazione, per l’attribuzione dei punteggi e per la traduzione dei punteggi in voti.
In questo senso l’attribuzione di un voto all’esito di una prova orale o scritta risponde ai seguenti criteri guida:

Criteri
voto
Criterio
10 - 9
Conseguimento organico e sicuro di tutti gli obiettivi di apprendimento, con eventuale rielaborazione personale
8
Conseguimento sicuro di tutti gli obiettivi di apprendimento
7
Conseguimento abbastanza sicuro degli obiettivi di apprendimento
6
Acquisizione delle abilità e conoscenze fondamentali
5
Raggiungimento incompleto delle abilità e conoscenze fondamentali
4
Gravi lacune negli apprendimenti

I punteggi e i giudizi non si traducono automaticamente nella valutazione conclusiva di fine periodo (quadrimestre o anno); quest’ultima tiene conto, infatti, di altri elementi o criteri, perché non considera solo il punteggio medio delle prestazioni disciplinari, ma guarda anche al processo complessivo di sviluppo della persona. Conseguentemente, nell’espressione dei voti e/o giudizi conclusivi si concorda il riferimento ai seguenti criteri:
· esiti di apprendimento registrati rispetto agli standard attesi;
· impegno manifestato in termini di personale partecipazione e regolarità nello studio;
· progresso conseguito rispetto alla situazione di partenza;
· impiego pieno o parziale delle potenzialità personali;
· organizzazione del lavoro (autonomia e metodo di studio);
· equità rispetto alla distribuzione dei voti o giudizi nel gruppo classe.
I docenti si impegnano a rendere ancora più concreti questi criteri, illustrandone il significato agli alunni, rendendoli consapevoli della loro applicazione nella valutazione, e ai genitori.

Sulla base di questi criteri nella scuola primaria si predisporrà un protocollo condiviso per l’espressione di un giudizio motivato collegiale da inserire nel documento di valutazione dell’alunno; nella scuola secondaria di primo grado una nota illustrativa accompagnerà il voto espresso nel documento di valutazione.

Strumenti di valutazione.

La verifica degli apprendimenti si serve di prove oggettive, interrogazioni orali, elaborati in classe, osservazioni sistematiche. Questi accertamenti concorrono a determinare il giudizio conclusivo espresso con un voto nel documento di valutazione.
Modalità generali di svolgimento delle prove e delle registrazioni. Documentazione essenziale
.
Nello svolgimento delle prove e nelle relative annotazioni nel registro si farà riferimento fondamentalmente ai seguenti criteri:
· annotazioni degli esiti registrati, con riferimento alle competenze disciplinari o, secondo le decisioni del docente, a specifici obiettivi di apprendimento;
· complessivamente non meno di tre registrazioni per disciplina, per quadrimestre, ricavate da prove orali o scritte, grafiche, operative o di altro tipo;
· le registrazioni dovranno essere distribuite nell’arco temporale del quadrimestre;
· tutte concorrono alla definizione del voto quadrimestrale;
· nel registro sono annotate, con legenda esplicitata dall’insegnante, anche le osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento, le quali concorrono alla determinazione del voto quadrimestrale;
· nella scuola primaria i docenti della classe organizzeranno in appositi raccoglitori la documentazione delle prove sostenute dall’alunno nelle diverse discipline, in corso d’anno, a disposizione dei genitori anche in occasione degli appositi incontri e colloqui tra scuola e famiglia; nella scuola secondaria di primo grado la documentazione sarà raccolta e conservata in cartelle dai docenti di classe, per ogni disciplina: al termine dell’anno i plichi con le prove saranno riordinati dal docente coordinatore e conservati dalla scuola per tre anni.

Modalità di coinvolgimento e responsabilizzazione degli alunni.
Gli alunni vengono coinvolti e responsabilizzati nel processo valutativo, affinché la valutazione sostenga, orienti e promuova l’impegno verso il conseguimento degli obiettivi di apprendimento e la piena realizzazione della personalità.
In questo senso i docenti del consiglio di classe e del gruppo docente:
· informano gli alunni circa le competenze e gli obiettivi di apprendimento attesi all’inizio delle unità di apprendimento;
· informano anticipatamente gli alunni circa gli obiettivi di apprendimento oggetto di verifica scritta o colloquio orale, le modalità generali di svolgimento del colloquio o della verifica, i criteri per la valutazione degli esiti;
· informano gli alunni circa i risultati delle prove e definiscono tempi dedicati per una riflessione individuale e/o collegiale;
· aiutano gli alunni a cogliere i motivi delle difficoltà e a individuare i modi e le azioni per migliorare il risultato
.
Modalità di comunicazione alla famiglia.
· Gli esiti delle prove di verifica, orali o scritte, sono comunicati alle famiglie a seconda dell’ordine di scuola, attraverso il libretto personale dell’alunno e i colloqui individuali e/o la visione diretta della prova.
· È possibile prendere visione delle prove ed essere informati degli esiti delle verifiche orali nei colloqui individuali.
· Al fine di fornire un’informazione completa circa l’esito delle verifiche, anche orali, viene inserita nel libretto personale una tabella riassuntiva, nella quale sono indicati: disciplina, data, tipo di prova, esito della prova, firma del docente, firma del genitore.
· Nella scuola secondaria di primo grado l’eventuale ammissione con voto di consiglio, nel caso di carenze relative al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, viene illustrata e motivata con specifica nota, inserita nel documento di valutazione dell’alunno (DPR 122/09, art. 2, c. 7)

Criteri per la determinazione del voto di idoneità per l’ammissione all’esame di stato.
A norma dell’articolo 3 del DPR 122/09 si definiscono i seguenti criteri per la determinazione del giudizio di idoneità, che deve tener conto dell’intero percorso scolastico dell’alunno nella scuola secondaria di primo grado: rendimento e risultati conseguiti nelle discipline di studio; progressi registrati; impiego delle potenzialità personali; costanza dell’impegno di studio nel corso del triennio; partecipazione attiva alla vita scolastica e comportamento.
A titolo di esempio possono essere proposti i seguenti profili da adeguare alle diverse situazioni personali:
· Voto 10: profitto eccellente con impegno costante in tutte le discipline. È maturata una capacità di personale rielaborazione degli apprendimenti. Si registrano progressi sensibili, con un impiego pieno delle potenzialità personali. Comportamento eccellente.
· Voto 9: profitto molto buono, con impegno costante in tutte le discipline e impiego efficace delle potenzialità personali. Progresso evidente nello sviluppo e maturazione personale. Comportamento eccellente.
· Voto 8: profitto buono, con impegno costante nelle discipline e buon impiego delle potenzialità personali. Qualche progresso si è manifestato in alcune aree disciplinari. Comportamento corretto e adeguato.
· Voto 7: profitto discreto, con impegno abbastanza costante. Comportamento corretto.
· Voto 6: profitto sufficiente e impegno non sempre costante. Comportamento non sempre adeguato.

Ammissione con voto di consiglio. Nel caso in cui il Consiglio di classe della scuola secondaria di primo grado decida l’ammissione alla classe successiva, pur in presenza di carenze relative agli apprendimenti, la motivazione da inserire nel documento di valutazione per la comunicazione alla famiglia, può fare riferimento alle seguenti tipologie, da adattare alla situazione specifica.
“Pur in presenza di carenze relative al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento nelle seguenti discipline :________________________________________________________________
il consiglio di classe decide di ammettere l’alunno alla classe successiva/esame di stato, per le seguenti motivazioni (indicarne una):
o Ha comunque manifestato un impegno costante e ha raggiunto qualche progresso, anche giovandosi delle indicazioni e del sostegno allo studio fornito dalla scuola.
o Ha manifestato un certo impegno e conseguito qualche progresso anche giovandosi delle indicazioni e del sostegno allo studio fornito dalla scuola.
o Si ritiene che l’eventuale “non ammissione” non determinerebbe condizioni positive per un reale recupero delle lacune e potrebbe addirittura produrre effetti negativi nell’autostima, nella motivazione e nel futuro impegno dell’alunno.
o Non si ritiene opportuno interrompere il pur incerto/fragile/difficoltoso percorso di maturazione negli apprendimenti e nelle relazioni.”

Alcune buone pratiche per la scuola primaria
La delicatezza del momento valutativo degli alunni di scuola primaria delle classi prime e seconde, in età evolutiva e ai primi passi dell’approccio con il sapere, induce a non attribuire voti inferiori al 6, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé.
In ogni caso anche per le classi successive ci si orienti a non adottare una valutazione inferiore al 5.
Particolare cura sarà data all’aspetto della comunicazione con la famiglia, soprattutto nelle situazioni di alunni in difficoltà; il processo di apprendimento va costruito insieme attraverso il dialogo ed il confronto aperti.


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AUTOANALISI D’ISTITUTO E AUTOVALUTAZIONE DEL SERVIZIO

L’Istituto Comprensivo 11° Vivaldi intende fare un percorso di miglioramento continuo del suo funzionamento organizzativo e didattico.
Saranno oggetto di autovalutazione i singoli progetti d’Istituto e l’attività svolta dalle Funzioni Strumentali.
Si proporranno a Docenti, Alunni, Personale della scuola, Genitori dei questionari anonimi di percezione, valutazione e gradimento, sia delle attività e azioni realizzate nella scuola nel corso di ogni anno scolastico che del funzionamento e dell'organizzazione dell'Istituto stesso.

Attraverso tali questionari l'Istituto si propone di realizzare i seguenti obiettivi:
- individuare bisogni e aspettative;
- comprendere la conoscenza di documenti, finalità e strategie di gestione,
attività e organizzazione delle risorse, servizio erogato,
- acquisire considerazioni su rapporti di lavoro, clima generale della scuola;
- rilevare opinioni, reclami e suggerimenti dei portatori di interesse;
- osservare la distanza fra il pensato e l’agito nei comportamenti organizzativi,
educativi e didattici della scuola;
- verificare la soddisfazione degli utenti del servizio scolastico.

Per la verifica della progettualità predisposta e per l’autoanalisi d’Istituto si prevede di osservare i seguenti aspetti:
qualità ambientale, organizzativa, relazionale, tecnica, economica, dell’immagine
.

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