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MODALITA' DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La valutazione avviene, per legge, in decimi, sia nella Scuola
Primaria che nella Secondaria. I docenti dei due ordini di scuola hanno definito
i criteri comuni di valutazione.
Voto di Condotta
Il Decreto Legge n.° 137 del 1/09/2008, convertito in legge il 29/10/2008,
introduce il voto in condotta come “elemento che concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo”
(art. 2)
Per la scuola primaria la valutazione va espressa con un giudizio sintetico
accompagnato da una breve descrizione. In proposito possono essere usati i
seguenti descrittori
DESCRITTORI PER LA DEFINIZIONE DEL GIUDIZIO SINTETICO SUL COMPORTAMENTO
Partecipazione:
- Partecipa alle varie attività e si impegna in modo costante
- Non sempre partecipa e si impegna
- Partecipa alle attività saltuariamente
- Non partecipa alle attività e non si impegna
Autocontrollo:
- Ha un comportamento adeguato in ogni situazione
- Generalmente ha un comportamento adeguato
- In alcune situazioni agisce in modo inadeguato
- Non sa controllare i propri impulsi
Senso di responsabilità:
- E’ rispettoso nei confronti delle persone, delle regole e dell’ambiente
- E’ generalmente responsabile e corretto
- Dimostra un limitato senso di responsabilità
- Non è rispettoso
Socializzazione:
- Collabora senza difficoltà e interagisce positivamente con il gruppo
classe
- Solitamente accetta di lavorare e confrontarsi con gli altri
- Ha difficoltà a collaborare e confrontarsi con gli altri
- Non collabora e/o non sa inserirsi nel gruppo
Per l’espressione del voto o giudizio
relativo al comportamento nella scuola secondaria di primo
grado si considerano i seguenti criteri:
1. rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture;
2. rispetto delle regole
3. partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche
4. disponibilità ad apprendere
5. relazioni positive
6. costanza dell’impegno
Rispetto a questi criteri generali la corrispondenza voti- comportamento fa
riferimento alla seguente descrizione e ai principi stabiliti nel patto educativo
di corresponsabilità:
votazione |
descrizione del comportamento |
10 |
Rispetto pieno dei punti 1,2,3,4,5,6Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture. Partecipa attivamente alla vita della classe e alle attività scolastiche. È disponibile ad apprendere e costante nell’impegno. Intrattiene relazioni positive e costruttive coi compagni. |
9 |
Rispetto pieno dei punti 1,2,3,6Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture. Partecipa attivamente alla vita della classe e alle attività scolastiche. Ha mantenuto un impegno costante. |
8 |
Rispetto pieno dei punti 1,2Rispetta pienamente regole, persone, ambienti e strutture |
7 |
Rispetto parziale del punto 2Ha rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture scolastiche. Non è sempre rispettoso delle regole stabilite nel regolamento e nel patto educativo di corresponsabilità. |
6 |
Rispetto parziale dei punti 1 e 2Ha manifestato un rispetto parziale e non sempre adeguato di regole, persone, ambienti e strutture. |
5 |
Precedente sanzione disciplinare secondo quanto previsto dal DPR 122/09, art. 7, c. 2 |
Funzioni della valutazione.
La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:
· verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati
· adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità
e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe
· predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali
o collettivi
· fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere
l’apprendimento
· promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé,
delle proprie potenzialità e difficoltà
· fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento
didattico
· comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere
gli impegni relativi ai processi di maturazione personale.
Che cosa si valuta.
Costituiscono oggetto della valutazione, secondo l’attuale
quadro normativo, e sono competenza del gruppo docente responsabile delle
classi:
· la verifica degli apprendimenti, ossia delle conoscenze e abilità
disciplinari indicate negli obiettivi di apprendimento, elaborati dalla scuola
e codificati nel curricolo di istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali;
· la valutazione del comportamento, cioè della partecipazione,
dell’impegno manifestato, dell’interesse, del rispetto delle regole
e dell’autonomia, come condizioni che rendono l’apprendimento
efficace e formativo;
· la rilevazione delle competenze di base, relative agli apprendimenti
disciplinari e propedeutiche rispetto allo sviluppo continuo della capacità
di apprendere e la loro certificazione sulla base delle indicazioni e dei
modelli che saranno predisposti dal MIUR a norma dell’articolo 10 del
DPR 275/99.
Le fasi della valutazione.
La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto
alle capacità ed esiti registrati nel gruppo classe, sostiene i processi
di apprendimento e di maturazione dell’alunno.
Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse
funzioni:
· la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere
l’alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento
ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità,
atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento,
motivazione, partecipazione, autonomia, conoscenze e abilità in ingresso…);
· la valutazione intermedia o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti
rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni
di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa
tempestivamente l’alunno circa il suo progresso orientandone gli impegni;
· la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa
degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno
ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale
o annuale).
È necessario tenere distinta l’azione di verifica, che comporta
l’accertamento degli apprendimenti disciplinari, dall’azione di
valutazione, che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i
processi complessivi di maturazione della personalità dell’alunno.
Modalità di accertamento degli apprendimenti scolastici.
a) In linea con le indicazioni del Regolamento sulla valutazione
(DPR 122/09, art. 1) le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e
finali sono coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo
di istituto, approvato dal collegio dei docenti e pubblicato nel sito web.
b) L’accertamento degli apprendimenti disciplinari si effettua mediante
verifiche in itinere nel corso dell’attività didattica e sommative
a conclusione di ogni percorso didattico. Questi strumenti di valutazione
sono di vario tipo e, a seconda della disciplina interessata, possono essere
scritti, orali, operativi, grafici e informatici. Essi, inoltre, hanno sia
carattere oggettivo (questionari a risposta chiusa, completamenti, correlazioni,
problemi, ecc.) sia più aperto e semi-strutturato (temi, relazioni,
questionari a risposta aperta, schematizzazioni, saggi brevi…). È
previsto un congruo numero di prove a seconda della disciplina interessata
e delle ore settimanali disponibili.
c) Verifiche scritte: gli esercizi saranno strutturati a livelli di difficoltà
graduati, onde permettere agli alunni di rispondere secondo le loro possibilità.
Prove diversificate saranno somministrate agli alunni con certificazione di
handicap o svantaggio debitamente e tempestivamente documentate dagli enti
e servizi competenti.
d) Verifiche orali: sarà riservata una particolare attenzione alle
interrogazioni e alle relazioni orali, perché si ritiene che la capacità
di parlare costituisca non solo un obiettivo didattico (imparare a parlare
favorisce la capacità di riflettere e di scrivere), ma anche un obiettivo
educativo (imparare a parlare in pubblico incrementa la stima di sé,
dà sicurezza, favorisce l’articolazione del pensiero…).
Per la scuola secondaria la valutazione delle interrogazioni (vicino alla
cattedra) sarà motivata e comunicata tempestivamente sia agli alunni
(per favorire il processo di auto-valutazione), sia alle famiglie. L’impreparazione,
non giustificabile oggettivamente, sarà valutata negativamente, per
sottolineare la necessità dell’impegno costante nello studio.
Gli alunni registreranno gli esiti delle verifiche scritte e orali in una
tabella sintetica appositamente predisposta e inserita nel libretto personale.
e) Le osservazioni sistematiche sulla partecipazione alle attività
della classe: le osservazioni sistematiche permettono di conoscere e verificare
le modalità di apprendimento di ogni singolo alunno e concorrono alla
verifica degli apprendimenti. Sono considerate osservazioni sistematiche quelle
riferite alla partecipazione con interventi “dal posto”, richiesti
durante il normale svolgimento delle lezioni e/o durante la correzione dei
compiti per casa. Importante, rispetto alla situazione di partenza, sarà
la valutazione delle modalità di approccio ai contenuti, dei tempi
di attenzione, di concentrazione, del grado di partecipazione e interesse.
Per mantenere vivo l’interesse si valorizzeranno le conoscenze degli
alunni tramite domande, richieste di precisazioni e chiarimenti nel corso
di svolgimento della normale attività didattica.
La valutazione della religione cattolica è espressa senza voto numerico,
ovvero con giudizio (non
sufficiente/sufficiente/buono/distinto/ottimo), da docente specialista o specializzato.
Il personale docente esterno e gli esperti, qualora presenti, forniscono preventivamente
ai docenti della classe elementi conoscitivi sull’ interesse manifestato
ed il profitto raggiunto da ciascun alunno.
Valutazione studenti con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)
Normativa di riferimento: Legge 170 , 8 ottobre 2010; D.M.12 luglio 2011con
alegate Linee Guida
Con il termine DSA si indicano alcuni disturbi delle abilità scolastiche
ed in particolare: dislessia, disortografia, disgrafia e discaculia.
In presenza di queste difficoltà, debitamente diagnosticate da uno
specialista, il Consiglio di Classe ha il compito di definire il PDP, piano
didattico personalizzato, nel quale vengono individuate le necessarie misure
dispensative nonché gli strumenti compensativi, ritenuti indispensabili
alla personalizzazione della didattica e al successo formativo degli alunni.
La scuola ha quindi il compito di:
- garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni
con DSA;
- favorire il loro successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento;
- ridurre i disagi formativi ed emozionali;
- assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle loro potenzialità;
- adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità
di questi alunni;
- sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle
problematiche legate alle DSA.
Al fine di garantire adeguate forme di verifica e di valutazione ed evitare
che gli alunni con DSA siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli
altri alunni, i docenti del Consiglio di Classe devono adottare le seguenti
misure:
- separare la valutazione di competenze diverse coinvolte in uno stesso compito
o in una stessa verifica (ad es. separare la valutazione della competenza
ortografica da quella della competenza compositiva);
- usare una valutazione formativa per rinforzare l'autostima;
- evitare la puntualizzazione delle difficoltà e aiutare l’alunno
a diventare consapevole in positivo delle proprie capacità e dei propri
miglioramenti;
- far capire che gli errori sono migliorabili.
Come da nota del Ministero della Pubblica Istruzione del 28 maggio 2009, in
sede di scrutinio finale “appare doveroso che i Consigli di Classe valutino
con particolare attenzione le situazioni concernenti gli allievi con DSA,
verificando che in corso d'anno siano state applicate le indicazioni inserite
nelle note emanate da questo Ministero (nota 5.10.2004 prot. 4099/A/4 - nota
5.01.05 prot. 26/A - nota 1.03.2005 prot. 1787 - CM10.05.2007, prot. 4674)
e siano stati predisposti percorsi personalizzati con le indicazioni di compenso
e dispensa, e considerando in ogni caso se le carenze presenti in questi allievi
siano o meno da imputarsi al disturbo di apprendimento.”
Per quanto riguarda l’Esame di stato, non è possibile dispensare
gli alunni con disturbi specifici di apprendimento dalle prove scritte, in
particolare da quelle di lingua straniera. Le oggettive difficoltà
degli studenti dovranno essere pertanto compensate mediante l'assegnazione
di tempi più distesi per l'espletamento delle prove, l'utilizzo di
apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno strumento compensativo,
nonché attraverso valutazioni più attente ai contenuti che alla
forma.
Per gli alunni stranieri
Normativa di riferimento: Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (D.Lgs. 286/1998),
Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”
emanate dal MIUR con la C.M. n. 24 del 1/3/2006
L’alunno non italofono, o non ancora sufficientemente italofono, non
è generalmente un
alunno incompetente su tutto, ma si trova, per qualche tempo, in una situazione
nella
quale non ha le parole per dire, per comunicare la sua competenza scolastica,
disciplinare. Incompetenza linguistica, quindi, non significa incompetenza
scolastica.
Sul documento di valutazione, laddove non si abbiano indicazioni chiare sul
raggiungimento degli obiettivi, a seconda della data di arrivo dell’alunno
e delle
informazioni raccolte sulle sue abilità e conoscenze scolastiche, negli
spazi riservati alle
discipline o agli ambiti disciplinari, possono essere espressi enunciati di
questo tipo o simili:
A. “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova
nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”
B. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento
in
quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”
Per quanto concerne la valutazione finale, è possibile, almeno per
il primo anno
dell'inserimento scolastico degli alunni non italofoni, avere una visione
ed un uso più
elastico della scheda, utilizzando giudizi globali che mettano in evidenza
i progressi
nell’acquisizione del lessico disciplinare e le operazioni mentali che
lo sottendono, facendo
riferimento agli obiettivi programmati per il singolo piano di lavoro individualizzato
e
tenendo conto dei dati di partenza di ciascun alunno.
Per gli alunni con certificazione di Handicap
Normativa di riferimento: Legge 104/1992
Si ricordi un’indicazione del professor Tortello: “C’è
almeno una cosa, tra le tante previste per la classe, che può essere
svolta anche dall’alunno che segue un piano educativo individualizzato
e c’è almeno una cosa, fra quelle contemplate per l’alunno
che segue un piano educativo individualizzato, che può essere proposta
anche agli altri compagni.
Una buona valutazione poggia su un buon Piano Educativo Individualizzato,
e deve essere visto come un’azione pluridimensionale: contesto, risorse,
gruppo, scelte metodologiche e didattiche …Soprattutto dovrebbe essere
espressione di uno sguardo CONDIVISO
La valutazione degli alunni con handicap è chiamata ada essere occasione
di accrescimento, consapevolezza , identità ed efficacia, e tale deve
rimanere sia che venga espressa in decimi che in giudizio.
Top
CRITERI DI VALUTAZIONE
Le prove di verifica adottate dal collegio dei docenti, per le verifiche di
ingresso e per l’accertamento degli apprendimenti intermedi o conclusivi,
si basano su un condiviso, e per quanto possibile oggettivo, sistema di misurazione,
per l’attribuzione dei punteggi e per la traduzione dei punteggi in
voti.
In questo senso l’attribuzione di un voto all’esito di una prova
orale o scritta risponde ai seguenti criteri guida:
voto |
Criterio |
10 - 9 |
Conseguimento organico e sicuro di tutti gli obiettivi di apprendimento, con eventuale rielaborazione personale |
8 |
Conseguimento sicuro di tutti gli obiettivi di apprendimento |
7 |
Conseguimento abbastanza sicuro degli obiettivi di apprendimento |
6 |
Acquisizione delle abilità e conoscenze fondamentali |
5 |
Raggiungimento incompleto delle abilità e conoscenze fondamentali |
4 |
Gravi lacune negli apprendimenti |
I punteggi e i giudizi non si traducono automaticamente
nella valutazione conclusiva di fine periodo (quadrimestre o anno); quest’ultima
tiene conto, infatti, di altri elementi o criteri, perché non considera
solo il punteggio medio delle prestazioni disciplinari, ma guarda anche al
processo complessivo di sviluppo della persona. Conseguentemente, nell’espressione
dei voti e/o giudizi conclusivi si concorda il riferimento ai seguenti
criteri:
· esiti di apprendimento registrati rispetto agli standard attesi;
· impegno manifestato in termini di personale partecipazione e regolarità
nello studio;
· progresso conseguito rispetto alla situazione di partenza;
· impiego pieno o parziale delle potenzialità personali;
· organizzazione del lavoro (autonomia e metodo di studio);
· equità rispetto alla distribuzione dei voti o giudizi nel
gruppo classe.
I docenti si impegnano a rendere ancora più concreti questi criteri,
illustrandone il significato agli alunni, rendendoli consapevoli della loro
applicazione nella valutazione, e ai genitori.
Sulla base di questi criteri nella scuola primaria si predisporrà
un protocollo condiviso per l’espressione di un giudizio motivato collegiale
da inserire nel documento di valutazione dell’alunno; nella scuola secondaria
di primo grado una nota illustrativa accompagnerà il voto espresso
nel documento di valutazione.
AUTOANALISI D’ISTITUTO E AUTOVALUTAZIONE DEL SERVIZIO
L’Istituto Comprensivo 11° Vivaldi intende
fare un percorso di miglioramento continuo del suo funzionamento organizzativo
e didattico.
Saranno oggetto di autovalutazione i singoli progetti d’Istituto e l’attività
svolta dalle Funzioni Strumentali.
Si proporranno a Docenti, Alunni, Personale della scuola, Genitori dei questionari
anonimi di percezione, valutazione e gradimento, sia delle attività
e azioni realizzate nella scuola nel corso di ogni anno scolastico che del
funzionamento e dell'organizzazione dell'Istituto stesso.
Attraverso tali questionari l'Istituto si propone di realizzare
i seguenti obiettivi:
- individuare bisogni e aspettative;
- comprendere la conoscenza di documenti, finalità e strategie di gestione,
attività e organizzazione delle risorse, servizio erogato,
- acquisire considerazioni su rapporti di lavoro, clima generale della scuola;
- rilevare opinioni, reclami e suggerimenti dei portatori di interesse;
- osservare la distanza fra il pensato e l’agito nei comportamenti organizzativi,
educativi e didattici della scuola;
- verificare la soddisfazione degli utenti del servizio scolastico.
Per la verifica della progettualità predisposta e
per l’autoanalisi d’Istituto si prevede di osservare i seguenti
aspetti:
qualità ambientale, organizzativa, relazionale, tecnica, economica,
dell’immagine.
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Contatti:
Prima parte del Piano dell'Offerta Formativa
Pof 2011/12
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