Sede centrale: via Chieti, 3
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Il Dirigente Scolastico riceve su appuntamento telefonico.


L’11° Istituto Comprensivo “A. Vivaldi” crede:

a) nella scuola pubblica, che opera per assicurare il diritto allo studio a tutti i propri alunni;
b) nella scuola intesa come comunità, nella quale la relazione sociale positiva tra alunni e tra adulti e bambini è la base da cui partire per costruire gli apprendimenti;
c) nella scuola che educa a pensare e riflettere con la propria testa, che aiuta gli alunni a mettersi in relazione e a dare significato alle numerose conoscenze acquisite;
d) nella scuola del tempo disteso e dell’ambiente sereno, dove si sta bene a scuola perché è ricca di proposte; un ambiente formativo stimolante sottrae l’alunno alla forsennata corsa all’ “avere di più e prima”, che caratterizza ampi settori della società odierna;
e) nella scuola della corresponsabilità educativa e della collaborazione tra docenti, che operano con atteggiamento sperimentale, allo scopo di rettificare, migliorare, precisare i percorsi che di anno in anno vengono previsti nelle scuole. Il confronto aperto e professionale è altresì alla base della scuola per progetti, costruiti collegialmente ed annualmente aggiornati e rinnovati;
f) nella scuola “attuale”, cioè aperta ad accogliere, ma con spirito critico, le prospettive, le proposte culturali, scientifiche e tecnologiche che nascono nella società odierna, senza perdere di vista il bambino e il suo bisogno di giocare, di muoversi, di ricercare e di sviluppare la sua feconda creatività.

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LE PRINCIPALI SCELTE EDUCATIVE
Il servizio scolastico realizzato nelle scuole dell’Istituto, si ispira ai seguenti principi educativi:
Principio di uguaglianza
La scuola è impegnata ad impedire che le diversità di sesso, religione, lingua, condizioni socio-economiche e psicofisiche possano ostacolare la piena fruizione del diritto all’istruzione, alla piena formazione e alla crescita culturale. Particolare attenzione viene riservata agli alunni diversamente abili, agli alunni stranieri e a quelli che presentano svantaggio socio-culturale; nei loro riguardi l’Istituto attua interventi di supporto e sostegno educativi ed anche di tipo economico, affinché siano ridotti i loro svantaggi.
Principio di centralità dell’alunno
L’offerta formativa si fonda sul rispetto dell’unità psico-fisica della personalità dell’alunno, mirando allo sviluppo armonico e integrato degli aspetti cognitivi, fisici, affettivi, relazionali e comunicativi. Ciò comporta la necessità di scelte didattiche che favoriscano, nei limiti del possibile, l’individualizzazione dell’insegnamento, la valorizzazione delle potenzialità e delle curiosità individuali, la maturazione di un positivo senso di sé da parte dell’alunno, l’iniziativa personale e la fiducia in se stesso, per condurlo a padroneggiare capacità critiche e costruttive.
Principio di accoglienza e socialità.
La scuola è impegnata a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni ed a favorire l’inserimento e l’integrazione degli alunni nelle sezioni/classi, curando con particolare attenzione l’inserimento nelle classi iniziali.
Il gruppo classe e la comunità scolastica assumono importanza fondamentale in quanto contesti nei quali l’alunno conosce e impara a rispettare le regole di convivenza ed acquisisce corrette abitudini e valori di socialità.
L’amicizia, la solidarietà, il lavoro in gruppo e di gruppo, il rispetto per gli altri e il rifiuto della violenza in tutte le sue forme sono gli obiettivi formativi ritenuti prioritari.
La scuola favorisce inoltre il raggiungimento dell’autonomia percettivo - motoria e si impegna per un’ampia formazione fisico - sportiva, assicurando esercitazioni tecnico pratiche nelle diverse discipline sportive.
Principio di responsabilità
La scuola crede nella possibilità di educare gli alunni ad una graduale assunzione di responsabilità. Tale obiettivo si raggiunge chiedendo all’alunno di assumere la capacità di organizzare il lavoro scolastico e di progettare i propri impegni e di rispettare gli impegni così assunti; di accettare serenamente quantità ragionevoli di fatica per raggiungere traguardi cognitivi e di non arrendersi di fronte alle difficoltà: tutte queste dimensioni di crescita e maturazione si auspica costituiscano un “investimento educativo” per il futuro adulto e cittadino.
Principio di ricerca
A fronte dei rapidi e continui cambiamenti dei traguardi scientifici, tecnici e culturali, appare opportuno e di fondamentale importanza fornire agli alunni, accanto alle nozioni, anche un metodo di ricerca delle conoscenze che li aiuti a orientarsi nella complessità culturale, tecnologica e sociale che caratterizza il mondo odierno. In tale contesto epistemologico, anche l’errore diventa elemento produttivo di riflessione e discussione.
Principio di continuità
In base alle indicazioni e prescrizioni della normativa vigente, l’Istituto si impegna ad approfondire le problematiche della continuità tra ordini di scuola.
A tale fine è prevista la realizzazione di attività che favoriscano e preparino al raccordo educativo e didattico tra gli ordini della scuola di base, e precisamente:
- lo svolgimento di attività didattiche comuni alle classi terminali ed iniziali;
- incontri tra docenti dei vari ordini di scuola per il passaggio di informazioni e di documentazioni;
- l'attivazione di progetti concordati di accoglienza rivolti agli alunni;
- la richiesta di informazioni ai soggetti che interagiscono con l'Istituto.
Principio di orientamento

La maggior parte dei progetti del P.O.F. si propongono finalità informative e concorrono alla prevenzione dei disagi e al recupero degli svantaggi, rimuovendo gli ostacoli che impediscono la piena evoluzione della personalità di ciascun discente. Essi sono attività idonee a costruire negli alunni interessi personali e specifici, avendo, quindi, la più ampia capacità di orientare le scelte future degli alunni nell’ambito scolastico, sportivo, professionale e di vita.
I docenti, in special modo quelli della scuola secondaria di I grado, sono impegnati a registrare le attitudini e le propensioni dei ragazzi, al fine di aiutarli a compiere scelte consapevoli e di successo per la loro formazione.

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LE PRINCIPALI SCELTE DIDATTICHE
Rispettare le peculiarità dell’alunno e dello studente adulto.

Per raggiungere tale obiettivo, il Collegio dei Docenti riconosce come necessaria una metodologia :
- che si muova dalle concrete esperienze degli alunni;
- che si sviluppi nel rispetto dei ritmi individuali di crescita e del progresso individuale;
- che stimoli la crescita sensoriale, affettiva e cognitiva;
- che assicuri l’acquisizione di competenze certe:
a) nei seguenti campi dell’apprendimento:
- ascoltare
- parlare
- leggere
- scrivere
- calcolare
b) nei seguenti campi educativi:
- della formazione dell’identità personale
- della formazione del cittadino;
c) sotto il profilo del metodo di lavoro e di studio individuale:
- saper attingere alla lettura come principale fonte d’informazione e di apprendimento;
-
saper apprendere dai propri errori;
- saper mettere in relazione informazioni e conoscenze provenienti da diverse discipline per comprendere meglio la realtà naturale, storica, sociale che ci circonda;
- saper formulare giudizi autonomi e personali;
d) riguardo alle capacità di scelta:
- nel saper riconoscere gli aspetti del proprio carattere, i propri interessi e inclinazioni,
- nel saper assumersi responsabilità,
- nel saper prendere decisioni ed operare scelte,
- nel saper prevedere le conseguenze delle proprie azioni.
e) riguardo alla capacità di organizzazione del proprio lavoro.
Valorizzare il lavoro di gruppo:
il lavoro di gruppo risulta essere un’ organizzazione utile per una didattica che parta da concrete situazioni problema, che sia capace di attivare la formulazione di ipotesi, l’attuazione di attività di ricerca e lo svolgimento di riflessioni e verifiche riguardanti i prodotti finali. Il gruppo costituisce un irrinunciabile punto di riferimento affettivo, culturale e operativo ed offre, infatti, stimoli alle capacità e alle attitudini, motiva al lavoro, favorisce la cooperazione e il confronto, riduce la competitività, contrasta le tendenze egocentriche e consente di acquisire importanti elementi di osservazione e valutazione.
Valorizzazione della disciplinarietà:
la disciplinarietà è intesa dal Collegio Docenti come modalità organizzativa e scientifica dei saperi e delle conoscenze. Essa è particolarmente significativa nella scuola secondaria di I grado, che “rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità d interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo”.
Utilizzazione di una flessibilità rispettosa dell’alunno e dello studente adulto:
la scuola si sforza di elaborare un programma di attività caratterizzato da una flessibilità ragionata e produttiva nei modi e nei tempi di lavoro. Ciò allo scopo di favorire il raggiungimento dello STARE BENE A SCUOLA degli alunni e di tutti gli adulti operanti nella scuola. L’insegnante lavora per progetti di classe, di plesso e di Istituto, strutturati, spesso, in unità didattiche e/o di apprendimento, che possano assicurare una progettazione pragmatica e quindi dia poi concrete possibilità di verifica e valutazione.
L’individualizzazione:
è lo strumento con il quale non si perdono di vista le numerose individualità - alunni presenti nelle scuole, con tutte le caratteristiche personali. In particolare, si ricorre alla personalizzazione del percorso formativo quando l’alunno non apprende le strumentalità nei tempi attesi. A tale metodologia si ricorre per attuare gli interventi di recupero necessari assicurare a tutti gli alunni un percorso rispettoso dei propri ritmi ed inclinazioni e per prevenire la dispersione scolastica.
Per quanto riguarda il CTP sono specificamente previsti appositi percorsi integrati (corsi di italiano L2+ scuola media; scuola media + Centri di formazione professionale).
L’interdisciplinarietà:
l’interdisciplinarietà del sapere e le occasioni di ricerca sono ritenute fondamentali per far acquisire agli alunni autonomia di lavoro e spirito di collaborazione con i coetanei.
Particolarmente nell’ultimo anno della scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado, la scuola opererà evitando il rischio della frammentazione dei saperi e dell’ impostazione trasmissiva e si impegnerà per la promozione di competenze ampie e trasversali, “che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune” .
Mirare al possesso di competenze sicure:
l’attuazione di una didattica creativa, non può far venire meno l’esigenza del consolidamento e della memorizzazione delle abilità logiche e di base, nonché delle competenze specifiche. Per tale motivo saranno assegnati agli alunni quantità ragionevoli di compiti per casa, da eseguire con tempi programmati (possibilmente mai per il giorno seguente, inframmezzati dal fine settimana). I compiti sono ritenuti utili:
- per consolidare o recuperare conoscenze e capacità non ancora soddisfacenti, anche per l’italiano L2;
- per potenziare e approfondire la preparazione culturale individuale;
- per acquisire, migliorare ed applicare il proprio metodo di studio, efficace e produttivo.
Utilizzare le risorse del territorio:
Le escursioni sul territorio comunale e provinciale, le visite guidate e i viaggi d'istruzione,anche all’estero, rappresentano per gli alunni insostituibili fattori di esperienza - conoscenza e costituiscono un momento importante dell' offerta formativa. Tali iniziative, che richiedono notevole ed attento impegno di programmazione e gestione da parte degli insegnanti, si qualificano come tempo scolastico a tutti gli effetti.
Esse sono, infatti:
- momenti di integrazione della didattica disciplinare, con sviluppo di unità didattiche specifiche;
- lezioni interattive in "aule decentrate", con accesso diretto ad ambienti, fonti e materiali;
- veicoli per il consolidamento dell'autonomia personale e per lo sviluppo della socializzazione e la conoscenza del territorio per gli studenti stranieri.
Attuare una didattica creativa:
Una scuola attiva, interattiva, aggiornata rispetto al progresso scientifico e sensibile nei riguardi della realtà socio-culturale in evoluzione, adotta metodologie e strumenti didattici aggiornati: audiovisivi, tecnologie informatiche, internet, drammatizzazioni, uscite sul territorio, presenza di esperti e lettori, laboratori, sussidi e simulazioni. Essa realizza:

a) attività settimanali che valorizzano una ricca e sicura formazione informatica, indispensabile per l’attuazione di un dialogo multimediale senza confini spazio-temporali, particolarmente attraente per i ragazzi e adulti;

b) ricchi percorsi di musica: in essi è impegnata in modo fattivo e completo – dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria (anche con l’intervento di esperti esterni), che si esplicano in attività ritmiche, canore e strumentali e in attività articolate (musica strumentale e d’insieme, teoria e solfeggio, ecc.) per la scuola media;

c) attività di approfondimento delle lingue comunitarie, in senso soprattutto comunicativo, per tutti gli alunni dai 5 anni in poi, e assicurando il bilinguismo nella scuola secondaria di primo grado;

d) l’insegnamento dell’attività motoria e sportive, con l’intervento di esperti della disciplina nella scuola dell’infanzia e primaria e nel CTP (fino alla classe terza con il supporto del Comune).

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