Lez. 13 doppia emme: A. Matrice 
 IL Ciclo diLEONARDO
ovvero il ruolo convenzionale  dell'informazione
Quarto fondamentale quesito. 
Come faccio a trasmettere dei dati "strutturati"? Sia se essi siano di tipo A (cioè informazioni testuali) oppure se essi siano di tipo N (cioè di tipo numerico)  a distanza e se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici. Come faccio cioè effettivamente a "trasmettere" se voglio trovare un sistema efficiente, più rapido, del precedente?
Ricordiamo abbiamo uno schermo "bitmappato", a matrice dotato di certe convenzioni grafiche:
abbiamo visto quali sono queste convenzioni:
c/html
c/raster/280r,204g,40b/640x800
c/text
c/vector/LINEA/da: 4a a:modi 1d/rgb,280,204,40

dietro ogni convenzione c'è un modo di dare significato allo schermo bitmappato!

Vediamo cosa succede se voglio trasmettere dei dati manipolabili ad un livello di complessità più forte di quelli visti finora:

Ora: Cosa contengono le singole celle? Vi sono dei numeri.... Diciamo che non contengono punti, e/o altri elementi di tipo pittorico, ma contengono dati!
Una casella dunque strutturalmente può contenere 2 dati: un numero o meglio... Il risultato di un'operazione.
A questo punto tutto cambia radicalmente perchè ho creato una struttura che mi crea un modello ovvero:
1) al cambiare del dato precedente cambia il dato successivo >>>> modifica dinamica 
2) posso cambiare singolarmente cosa accade in una cella > >>creare relazioni e concatenazioni
3) le relazioni possono essere funzioni (in numero enorme) >relazioni  di tipo matematico, fisico, statistico,ecc.
Un sistema quindi assolutamente "elastico"e un approccio del tipo "what...if" ,letteralmente:

cosa..... se?:

cioè cosa succede al sistema se cambio i dati? Cioè questo sistema mi permette di fare operazioni sui dati e vedere come tutto cambia dinamicamente.
A questo punto nasce quasi spontaneo chiamare questa convenzione:

c/data

e la parola data, non è usata casualmente, anzi, dal momento che è chiaro che si parla di data-base, cioè di un insieme di dati organizzato secondo delle categorie precise. Ma parlando di data base bisogna rispettare alcuni concetti di base:

Immaginiamo che la classe di studenti costituisca un data-base .
Ogni singolo studente sarà una riga, che tecnicamente si chiama RECORD
a questo punto sulle verticali andiamo a specificarne le qualità, ad esempio colore preferito, età, altezza,: tecnicamente FIELD
All'incrocio ho quindi:
la presenza di una determinatà qualità, caratteristica all'interno di un record!
Potrei avere infiniti field, ma non avrebbe senso, perchè per riempirli avrei bisogno di tempo infinito. Quindi la praticità e l'organizzazione logica delle caratteristiche ci guidano nella compilazione del modello...
E' chiaro ora che per esempio su un field, avendo un nmero n di records, posso fare varie operazioni, come una media aritmetica delle altezze di quel gruppo di records-studenti, o anche la distribuzione statistica di un certo colore preferito...

questo significa che posso interfacciare i dati, e cosa non assolutamente secondaria, creare dai records ulteriori gruppi che a loro volta possono essere dei data-base...

.....alla CONQuista del mondo dunque!....

E' opportuno notare ora, che la cosa più delicata è l'inserimento del field, nel senso che se ad un certo punto volessi inserire un field e fino a quel momento non l'ho fatto, tutti quelli fino ad allora che ne sono sprovvisti rimarrano tali!!!
Il sistema è dunque flessibile in orizzontale, ma non in verticale.

Cerchiamo ora di capire le implicazioni in architettura:

Modello è la parola chiave

ma cosa c'è dietro questa parola? La prima cosa che immaginiamo è il modello matematico, o fisico-matematico, o ancora statistico, ovvero un insieme di equazioni in grado di approssimare dei fenomeni complessi e di rappresentarli in maniera analitica. Ma pensiamo  all'architettura? Cos'è un plastico? O ancora un modello-prototipo?
Diciamo di no e pensiamo al fatto che comunque la parola indica 

un insieme di dati atti a rappresentare dinamicamente un fenomeno

il che è esattamente l'opposto del modello da imitare, o di un semplice modello plastico.

Una prima conseguenza di questo ragionamento è il:
GIS (GEOGRAPHIC INFORMATION SYSTEM),

ovvero l'invenzione di accoppiare la convenzione vettoriale (spaziale, localizzatrice, geografica in qualche modo) alla convenzione data, il che ha delle conseguenze enormi. Si tratta infatti di avere per una certa entità grafica, che può essere anche un edificio in una città, una serie di informazioni, e il sistema così è in grado di darmi contemporaneamente data-base e localizzazione. Questo sistema è usato nell'urbanistica. La cosa interessante è che posso estrapolare set di dati da un'informazione grafica e quindi ancora interfacciarli dinamicamente fra loro.

dinamismo, elaborazione dati interfacciati, s<
sono le parole chiave per frae un primo passo nella parola modello
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