ONORIAMO IL
SIGNORE
Malachia Capitolo 1
Malachia
significa "angelo" "messaggero".
Probabilmente
questo non era il suo vero nome, ma questo era sicuramente il suo compito.
Egli era il messaggero di Dio.
Visse in un
periodo particolare: il tempio era stato ricostruito (siamo al tempo di
Zaccaria e Aggeo), c'era stato un tempo di risveglio, ma ora il popolo
d'Israele viveva un periodo di crisi spirituale.
Crisi che
durerà per molti secoli... Malachia è l'ultimo dei profeti del vecchio
testamento. Per quattrocento anni Dio non farà più sentire la sua voce.
Le prime
parole che Dio rivolge al popolo di Israele sono parole meravigliose: "IO vi
ho amati". L'uso del tempo passato non è per parlare di una realtà ormai
tramontata, solo per ricordare che quell'amore ancora forte e vivo ha origini
remote.
Mille e
seicento anni prima: Giacobbe, vostro padre, è stato amato da me più di Esaù.
Il mio è un amore eterno! Israele è stato da me benedetto a causa di questo
amore, mentre Esaù, a causa del suo peccato e del suo disprezzo delle cose
spirituali, è stato maledetto.
IO vi ho
amati... e ho dimostrato il mio amore portandovi fuori dal paese d'Egitto...
liberandovi dai nostri nemici, dandovi una terra benedetta, stillante latte e
miele. Io vi ho scelti per essere il mio tesoro particolare, in mezzo a tutti
i popoli... non perché eravate più numerosi, anzi, non perché eravate più
santi o più giusti, non perché potevate impressionarmi ostentando una
particolare nobiltà e ricchezza, MA perché io vi amo!
Considerate,
dice il Signore, quello che io ho fatto per voi! Vi ho circondati di cure e di
affetto, vi ho custoditi come la pupilla del mio occhio, come un’aquila spiega
le sue ali sopra i suoi piccoli e li protegge, così io ho fatto con voi.
Ma ora dice
il Signore, voi non mi siete affatto grati, voi non contraccambiate questo mio
amore... voi vi comportate come se io mai avessi fatto tutto questo, voi agite
come tutti gli altri popoli della terra verso i loro dei... il nostro culto è
diventato una formalità; la vostra adorazione, il modo come mi adorate
testimonia della carenza del vostro amore verso di me.
Un Figlio
onora il padre, un servo onora il suo padrone... ma anche io sono vostro
Padre, io sono vostro Signore... e io mi aspetto da voi onore, rispetto,
riverenza e ubbidienza! Dov'è il timore di me? Sono parole che possono
apparire troppo severe se interpretate in modo errato! Ma in esse possiamo
cogliere invece tutto l'affetto di Dio e il suo desiderio di avere un rapporto
di amore, di comunione con ognuno di noi.
L'apostolo
Giovanni nella sua prima lettera mette in evidenzia questo: 4:9 In
questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo
Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. In questo
è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato
il suo Figlio per essere l’espiazione per i nostri peccati. 19 Noi lo
amiamo, perché egli ci ha amati per primo...
Il suo
grande amore... NON SI E’ INTIEPIDITO, NON E’ VENUTO MENO. Domenica sera
parlavamo di quella profezia di Gesù riguardanti gli ultimi tempi: la carità
di molti si raffredderà. L'amore di molti si affievolirà...
Ricordiamo
anche le parole alla Chiesa di Efeso:... tu hai lasciato il tuo primo
amore! Potremmo aggiungere ancora le parole rivolte alla Chiesa di
Laodicea: "sei tiepido, non caldo e ne fervente! Io ti consiglio, io ti
consiglio,.... Parole molto simili a quelle di Malachia!
Io ti
consiglio... di comprare da me dell' oro affinando col fuoco.... Io ti
consiglio di guardare dentro al tuo cuore per vedere se ancora brucia la
fiamma del mio grande amore, e se ti accorgi che ti stai anche tu uniformando
a quella schiera di "tiepidi", allora vieni da me, lasciati toccare dalla
mia mano, apri tuo cuore perché ancora una volta io posso riempirlo con la
potenza del mio amore!
Quando
l'amore di Dio brucia nel nostro cuore
allora la nostra adorazione diventa autentica, sincera, pura.
Il Signore
riprende Israele perchè "voi disprezzate il mio nome!" E noi? Stiamo
disprezzando il nome del Signore? Come si disprezza il SUO NOME? Come lo
disprezzavano i sacerdoti? Cosa significa "disprezzare"? Vuol dire non
apprezzare, disdegnare, mancare di rispetto. Infatti lo disprezzavano
perché non davano il meglio al Signore! (7a) Ricordiamoci: ogni volta che noi
non diamo il meglio, noi disprezziamo il Signore!
7b.
Trattavano le cose di Dio con indifferenza. Con disprezzo! La mensa del
Signore... che cos'è oggi per noi la mensa del Signore? È la parola di Dio
predicata! Quando noi disprezziamo la mensa del Signore, la parola di Dio, noi
disprezziamo il Signore! Quando noi disprezziamo il popolo di Dio, noi
disprezziamo Dio. Quando noi disprezziamo la Chiesa del Signore noi
disprezziamo Dio!
Oh,
ci fosse almeno qualcuno tra di voi che chiudesse le porte!
Potrei
fermarmi su queste parole.... è tempo di chiudere le porte. Gli uscieri del
tempio, dovevano controllare che nulla di impuro e di immondo entrasse nel
luogo santo. In questo tempo Dio possa trovare chi CHIUDE LE PORTE. Al mondo,
al peccato, alle cose che non onorano Dio, ma che invadono i cortili del
tempio. Il Signore ci dia la capacità di chiudere le porte... di vegliare che
le impurità e le contaminazioni non penetrino all'interno della Chiesa del
Signore!
VOGLIAMO
ONORARE DIO.
- Con la
nostra offerta pura! Come Maria di Betania, che offrì al Signore il meglio di
quello che aveva.
- Con il
nostro sacrificio puro! Non più animali ciechi, zoppi! Una lode sincera!. Dal
profondo del cuore!
- Con il
nostro servizio! Un servizio per il Re! Santo, fatto con impegno, fatto con
amore per onorare il nostro Dio.
Voglio
ricordare che il Signore sta parlando ai sacerdoti. Coloro cioè che erano
preposti al servizio divino. Ma il Signore non è contento del loro servizio.
Non era fatto con il cuore, era motivato solo dal dovere o da chissà
cos'altro. "Voi accendete invano il fuoco sul mio altare"!
Servire Dio, compiere le opere di Dio senza quella passione, quell'impegno,
quella motivazione, quella consapevolezza di fare ogni cosa alla sua gloria
equivale a inseguire il vento. Meglio risparmiare le energie.
Il verso 11
ci parla del servizio che Dio gradisce. Il servizio fatto con amore
glorifica il Suo Nome! Se vogliamo onorare DIO ricordiamoci che il miglior
modo per onorarlo è dargli il primo posto in tutte le cose.
Questo
significa offrire al Signore il meglio di quello che abbiamo e che possiamo.
Il
Signore non si sentiva onorato da i sacerdoti che dal popolo di Israele per
come loro si comportavano: vivevano come se Dio non esistesse, non vedesse,
non ascoltasse: questo vuol dire disonorare Dio.
E
questo portava la maledizione di Dio. "Io maledirò le vostre
benedizione..." cioè ciò che loro "ricevevano", la loro porzione dei
sacrifici, in parole povere il loro stipendio. Signore gli sta dicendo: non
sarà mai abbastanza, non sarete mai soddisfatti, non vi basterà... sarà come
mettere il salario in una borsa forata... Perciò ora dice l’Eterno degli
eserciti: "Considerate bene il vostro comportamento! Avete seminato molto, ma
avete raccolto poco; mangiate, ma non fino a saziarvi; bevete, ma non fino a
soddisfare la sete, vi vestite, ma nessuno sta al caldo; chi guadagna un
salario, lo guadagna per riporlo in una borsa forata". (Aggeo 1: 5-6)
-
Non c'è
cosa peggiore di avere e di non poter godere di quello che si ha. La
maledizione è quando Dio non benedice! A quei sacerdoti il Signore rivolge
parole pesanti: "io prenderò il letame e lo spargerò su voi!!!"
Ricordate che i sacerdoti svolgevano il servizio divino ma non lo facevano col
cuore, così Signore li rende impuri, cioè inadatti servizio, a motivo della
mancanza di timore di Dio. E’ solo un atto liturgico che mette in mostra il
vostro talento, le vostre capacità umane, la vostra prosopopea religiosa, ma
quello che fate non lo fate per me!
È molto
pericoloso: essi hanno pensato di compiere il servizio di Dio senza quella
motivazione che parte dal cuore, senza il desiderio di onorarlo, mossi
dall'ambizione e dall'orgoglio, quindi senza il timore di Dio: il prezzo da
pagare è la mancanza della benedizione, della protezione e della cura di Dio.