VOLASTRA

Cielo, Mare, vigneti, montagne di muretti a secco, panorami incantevoli. Questi gli elementi costitutivi delle Cinque Terre, un paesaggio costruito dall'uomo ed unico al mondo. Territorio dichiarato nel 1997, dall'UNESCO, Patrimonio Mondiale dell'Umanità, divenuto nel 1999 Parco Nazionale.

Tra cielo e mare: Volastra

Come si arriva a Volastra
Ospitalità e servizi
Notizie sul borgo



Come si arriva a Volastra


In aereo: Aeroporti: Genova e Pisa 100 Km.
In Auto: Autostrada -A12- o -A15- Uscita casello Autostradale S. Stefano Magra - La Spezia, attraversato il lungomare spezzino e costeggiate le mura dell'arsenale militare, la strada statale sale sopra la città, per immettersi attraverso un tunnel direttamente nelle 5terre, superato il bivio per Riomaggiore, prima di arrivare a Manarola, la strada sale verso Groppo e arrivara a Volastra.
In Pulman: da La Spezia, un autobus di linea extraurbana, collega tre volte al giorno l'abitato di Volastra, percorrendo la strada appena descritta nell'itinerario automobilistico.
in Treno: dalla stazione ferroviaria di Manarola è possibile arrivare a Volastra (la distanza tra i due borghi, in linea retta, è inferiore ad un Km) in meno di 10 minuti, con pulmini gestiti da una locale cooperativa, la quale provvede anche al trasporto dei bagagli (n. telefonico 0187 - 920714). Tra breve, i due villaggi dovrebbero essere collegati da un sistema di trasporto continuo, costituito da monorotaia
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Come arrivare a Volastra


Ospitalità e servizi

Abitata da meno di 200 residenti, Volastra stà creando una capacità ricettiva di circa 60 posti letto, ai quali si assommano una quindicina di seconde case.
Nel borgo troviamo la caserma della guardia forestale, un solo negozio di generi alimentari ed un unico ristorante, oltre alla Pubblica assistenza ed un ambulatorio medico Esiste la possibilità di trovare ospitalità sia in locazione sia in bad end breakfast.Torna all'inizio

Minibus



Notizie sul borgo


Il paese di Volastra, posto in posizione collinare a circa 330 m. s.l.m. ed in linea retta a meno di 1 km da Manarola, alla quale ha dato i natali. Sovrasta i cinque "presepi" marinari che danno il nome al territorio delle Cinque Terre. (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso) Ha contribuito in maniera decisiva, con il lavoro delle sue genti, alla costruzione di un paesaggio unico al mondo, è posto nel cuore del favoloso scenario delle Cinqueterre.
Paese con un forte radicamento alla terra, alle sue vigne, al suo vino, che si sta rapidamente trasformando in paese a vocazione turistica, attraverso la creazione di strutture sia di tipo ricettivo, sia di servizi per la mobilità, offre al turista la possibilità di godere di numerose passeggiate, sia collinari che marine o di tuffarsi in limpide acque.
Caratteristiche urbane del borgo: L'originale pianta circolare fa pensare ad una probabile origine etrusca, la parte più antica non è visibile dal mare. La chiesa parrocchiale, che è anche santuario dedicato a N.S. Madonna della salute (festeggiata il 5 agosto) è posta appena fuori del borgo. Edificata attorno al XII secolo (probabilmente su una preesistente), è stata recentemente restaurata con l'apporto determinante del volontariato locale.

Carugi...


Tipiche del borgo, le strette vie (carugi), interessanti i portali in pietra con date in bassorilievo, testimonianti le antiche origini. Dagli oltre settecento metri della montagna più alta, giù a picco, dentro le onde del mare, Lungo i crinali, terrazzamenti costruiti dall'uomo, pietra su pietra, un muretto a secco dalla parte del mare, con un'altezza media di circa 2 metri, per poi riempire di terra, o meglio, di scaglie di pietra, lo spazio ricavato dove piantare la vite. Un lavoro immane, che oggi appare in gran parte coperto da macchia mediterranea, ma che per larghi tratti, ancora dimostra la lotta dell'uomo contro la natura, una battaglia titanica, fatta d'otto milioni di MQ di muretti, che ha consentito sino ad oggi il mantenimento di un equilibrio idrogeologico che ha del miracoloso, sino ad una quota di 450 metri circa.
Dai vigneti, si ricava il famoso sciacchetrà, un passito quasi introvabile, ed un bianco già noto ai tempi dell'antica Roma, si parla, infatti, d'anfore ricolme di vino rinvenute durante gli scavi di Pompei e molto probabilmente provenienti dal fondo di Cornelio, l'attuale Corniglia. Appena giunti in paese, un secolare ulivo è lì ad accogliervi, altri ve ne sono sin quasi dentro le case, dimostrano: da un lato la mitezza del clima, dall'altro la volontà di volere quasi incoronare il paese, sono tutti olivi selvatici, con un frutto di piccole dimensioni, ma che produce un olio di pregio. Oggi i muretti che hanno fatto la storia delle Cinque Terre conoscono il periodo più duro della loro esistenza, dovuto anzitutto all'abbandono delle terre, causato oltre che dalla difficoltà di coltivazione, dall'inesorabile calo demografico.Torna all'inizio

Il Parco nazionale ha deciso di concedere in adozione a chi ne faccia richiesta, appezzamenti di terreno, (ovviamente previo accordo con i proprietari) lo scopo è di fermare il degrado.
Volentieri segnaliamo il n. telefonico per chi fosse interessato all'adozione:
Parco Nazionale Delle Cinque Terre presso il Comune di Riomaggiore 0187 - 920113.