LE GRANDEZZE FISICHE FONDAMENTALI

 

 1. L’UNITA’ DI LUNGHEZZA

(...in seguito)

Ma la storia del campione di lunghezza non termina qui. Negli anni seguenti la seconda guerra mondiale, si decise a porre rimedio alle irregolarità che presentava il metro campione (tali irregolarità erano dovute al fatto che il metro era definito come la distanza fra due tacche incise sulla sbarra: tali tacche non erano esattamente parallele e, come ogni incisione, se osservata al microscopio presentava i bordi irregolari).

Si decise quindi di ritornare all’orientamento già espresso dalla commissione nominata ai tempi della rivoluzione francese e cioè di definire l’unità di lunghezza in base ad un fenomeno naturale.

(lo studio dei paragrafi fra virgolette è facoltativo)

<< Nel 1960 la Commissione Internazionale cambiava ancora una volta la definizione di metro. Si era venuti infatti a conoscenza che la luce emessa dai corpi incandescenti si propaga nello spazio in forma di microscopiche particelle dette fotoni, delle quali era possibile misurare la lunghezza d'onda, ossia la distanza fra due "impulsi di luce" consecutivi dei fotoni (non sai cos'è la lunghezza d'onda della luce? Clicca subito qua per fartelo spiegare dal Professore!). Il metro campione conservato a Sèvres fu quindi messo a confronto con la lunghezza dell'onda dei fotoni emessi da un particolare atomo, l'isotopo 86 del cripto, un elemento piuttosto raro e poco noto. Si trattava di un'onda molto corta tanto che ce ne volevano più di un milione e mezzo per fare un metro. Pertanto, il campione di lunghezza venne definito come la distanza pari esattamente a 1.650.763,73 lunghezze d’onda della radiazione elettromagnetica dell’isotopo 86 del cripto.

    I vantaggi di questa nuova definizione di metro furono tanti, ad iniziare dalla precisione che prevedeva un errore di solo una parte su dieci milioni e dalla facilità con cui era possibile realizzare in laboratorio quella misura.>>

Nel 1984 la definizione di metro è stata cambiata per la quarta volta: l’unità di misura di lunghezza è stata messa in relazione con la velocità della luce, di cui era possibile misurare il valore con grande precisione. Il metro diventava quindi lo spazio che la luce percorre nell’intervallo di tempo di 1/299.792.458 secondi.

(Pagina presa dal sito Web "Cose di Scienza" http://www.cosediscienza.it/ curato dal Prof. Antonio Vecchia)

 


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