LA GRANDINE Per poter comprendere come si forma la grandine, è necessario conoscere alcuni aspetti della dinamica dei temporali e del comportamento fisico dell’acqua. In particolare è necessario sapere che i temporali sono generati da una corrente ascendente (cioè che sale) che porta l’aria dagli strati prossimi al suolo verso l’alto. In questo moto, l’aria sollevata verso l’alto si espande e quindi si raffredda, facendo condensare il vapore acqueo in goccioline. Nei temporali, la corrente ascendente continua
a portare le goccioline d’acqua fino a temperature molto basse (-10/-20°C).
Ora, queste goccioline pur raggiungendo queste temperature non congelano,
ma restano in uno stato liquido instabile, dove una presenza di un
corpo solido può farle congelare. Questo stato della materia
viene chiamato dai fisici "sovrafusione".
Quando l’acqua sovraffusa incoccia contro un ostacolo (un fiocco di
neve, un’ala d'aereo, etc.) ghiaccia quasi istantaneamente. La grandine si forma proprio grazie alle goccioline
sovraffuse. Quando, a causa della corrente ascendente del temporale,
un cristallo di ghiaccio (embrione di grandine) entra in strati di
aria sovraffusa (cioè con temperatura minore di zero ma con
presenza di goccioline d'acqua ancora liquida), allora l’embrione
crescerà catturando queste goccioline. Il chicco di grandine compie molti cicli, salendo e scendendo. Tutte le volte che sale acquista un nuovo strato di ghiaccio facendo congelare su di sé il vapore sovraffuso che ha intorno: quando è diventato sufficientemente grosso non è più sostenuto dall'aria e precipita a terra. Uno dei primi scienziati a studiare la struttura della grandine fu Alessandro Volta, l'inventore della pila. Egli scrisse poche righe: leggetele. (Tutte queste informazioni sono state prese e riadattate dalle pagine Web dell' "Unione meteorologica del Friuli Venezia Giulia")
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