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CEGLIE MESSAPICA          le specchie

Le specchie sono monumenti megalitici  che raggiungevano anche i 20 m. di altezza,  erano costituite in origine da ripiani concentrici innalzati con grossi blocchi calcari.  Dal piano di campagna si staccava una rampa ascendente ai gradoni superiori, oggi  queste rampe sono solo parzialmente visibili in alcune specchie come quella di Castelluzzo. 

 L'etimo deriva dal latino specula (osservatorio),  infatti  rappresentavano un  sistema di vedetta e insieme ai paretoni (le mura messapiche) costituivano un sistema difensivo efficace. Questo sistema  partiva dal punto piu' alto della Messapia in direzione Taranto ( Specchia Tarantina a oltre 400 metri di altitudine)  fino al mare, in direzione di Torre Guaceto ed  erano  intervallate di circa 3 km. Con segnali  comunicavano alla specchia più vicina l'eventuale pericolo e da questa alla successiva , così,  nel tempo di pochi minuti il messaggio giungeva in città.  Lo scopo di queste strutture era controllare i movimenti del nemico principale dei Messapi: Taranto. Fra le meglio conservate ricordiamo specchia della Selva,  specchia di Faccia Asquata,  specchia di Pulledri, specchia Castelluzzo o Miano,  specchia Capece e specchia Talene. 

La superstizione popolare, le leggende e l'incuria sono da sempre state la causa del degrado di questi monumenti; agli inizi del secolo scorso la specchia di Talene, probabilmente la più alta e con un diametro alla base di sessanta metri veniva sventrata  per ricercare fantomatici  tesori, oggi ne resta parte del perimetro con un'altezza di qualche metro, interessante per i grossi blocchi megalitici.

Una tutela e conservazione delle specchie si rende indispensabile trattandosi dei più antichi monumenti della civilta' messapica, verosimilmente  preesistenti ai Messapi e da questi utilizzati e riadattati a scopi di vedetta.