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Festa di Sant'Antonio
in onore dei nostri caduti

Veci ne sono rimasti pochi, ma sono i nostri giovani alpini a partecipare per loro a questa bella cerimonia, per onorarli, ricordarli e ringraziarli per tutto ciò che hanno dato, lasciato e trasmesso a noi tutti.
Questa è la giornata di Sant’Antonio per il Gruppo Alpini!!!

Preghiera
Siamo qui oggi per pregare e ricordare i nostri padri, i nostri nonni e tutti coloro che lasciarono sui campi di guerra dolori, sacrifici e tanti loro compagni, tramandandoci così i loro valori preziosi oggi più che mai.
Fa Signore che questi stessi valori vengano raccolti da tutti i nostri giovani.

Avvolgi o Signore con il tuo sguardo tutti i nostri cari alpini che cercano il tepore nel riposo eterno.

Proteggi tutti noi e guidaci sulle orme dei padri per non dimenticare.

Aiutaci a superare ogni ostacolo mantenendo in noi la saggezza e l’onestà.

Illumina il cammino a coloro che ci guidano, affinché sia garantita la pace, la bontà e la giustizia.

E così, nel ricordo dei tanti che hanno contribuito in guerra e in pace con impegno e dedizione a scrivere le pagine più belle della grande tradizione alpina, ci sentiremo veri e degni alpini.


Festa dei combattenti


Festa dei combattenti Festa dei combattenti

Escursione al Meden


Parte del gruppo alpini si è messa al lavoro per sistemare su volontà e opera di un caro amico simpatizzante questa semplice Madonnina in metallo che si è voluta chiamare “Regina del confine”.

Parte del gruppo alpini si è messa al lavoro per sistemare su volontà e opera di un caro amico simpatizzante questa semplice Madonnina in metallo che si è voluta chiamare “Regina del confine”. Il capogruppo invita coloro che si troveranno a percorrere il sentiero per il confine a sostarvi per porgerle un fiore o darle un saluto.
Lei è stata messa lì come sentinella del patrimonio naturale che la circonda per proteggere tutti noi e la nostra splendida valle.


Anche quest’anno, per la terza volta, il Gruppo ha organizzato l’ascensione al Mèdel (sulla cartografia Mèden). Proprio nella festa di ferragosto, sopra l’altare rupestre dedicato alla “Madonna del Confine” è stata celebrata la messa dal cappellano militare Mario G. Simonelli.

La giornata, limpida e luminosa, ha favorito una numerosa partecipazione alla suggestiva cerimonia dell’”alza bandiera”, al rito sacro e ai successivi riti gastronomici, canori e alpinistici.

Nella breve omelia, introdotta dal noto adagio alpino “predica curta/luganega longa”, mons. Simonelli ha richiamato la bellezza della natura e la grande tradizione alpina del generoso accorrere ovunque ci siano comunità o persone in difficoltà: poche le parole, molti i fatti.

Sono stati ricordati tutti i caduti su queste balze, gli alpini “andati avanti” e in particolare l’amico Pierino alla presenza della madre, giovanissima di spirito, ancorché gagliarda “alpinista” ottantenne.

E, a dir il vero, non era l’unico gitante a camminare speditamente sul sentiero “Italia” pur avendo sulle spalle più di settant’anni!

È stata notata, con gioia, la presenza, assieme al padre alpino o simpatizzante, di giovanissimi ragazzi e ragazze. Forse gli adulti, con questo gesto, hanno voluto additare ai figli la bellezza dell’esistenza che raggiunge la pienezza solo nella fatica di ogni giorno. Come quando si cammina per raggiungere la meta.

Erano presenti, in particolare, il sig. Ruggero Moretti, coordinatore della protezione civile della provincia di Sondrio che ha sottolineato validamente con la tromba i momenti salienti della celebrazione e della preghiera dell’alpino, nonché tanti alpini, simpatizzanti e turisti.

Alle dodici, come aperitivo, il capogruppo Renato Travaini ha indicato, in modo perentorio, la zona dove consumare il rancio. Esattamente sul confine italo-svizzero: altra mezz’oretta di cammino! I più vigorosi sono pure espatriati raggiungendo il lago della Regina e in seguito la Combolina.

Una giornata semplice, vissuta nella libertà tipicamente alpina che a fatica, anche quando necessario, sopporta le troppe imposizioni organizzative. Gli alpini, in fondo, sono anche figli del vento e della bufera: ne fanno fede i campi invernali in Val Venosta, in Val Pusteria, sul Brennero e su tutto l’Arco Alpino.

Attività di “volontariato” e giornate ecologiche

Gli alpini il più delle volte stanno in silenzio, al massimo cantano o a volte raccontano, ma sempre, sempre si danno da fare e il nostro Gruppo ne è sicuramente un esempio...

Ultimo aggiornamento: 08 Ottobre, 2007

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