Trapianti e revisionismo
Alcuni Testimoni di Geova cercano ora di negare che i trapianti 
siano stati vietati e sanzionati dalla Società Torre di Guardia.


«Gli uomini furono autorizzati da Dio a mangiare carne animale e a sostentare la propria vita umana sopprimendo la vita degli animali, sebbene non fosse permesso loro di mangiar sangue. Includeva questo il mangiare carne umana, sostentando la propria vita per mezzo del corpo o di parte del corpo di un altro uomo, vivo o morto? No! Questo sarebbe stato cannibalismo, una pratica aborrita da ogni persona civile ... Quelli che si sottopongono a tale operazione si sosterranno quindi della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco. Comunque, autorizzando l'uomo a mangiare carne animale Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri» - La Torre di Guardia del 15 marzo 1968, pp. 190-192.



Queste citazioni, e anche le pagine precedenti (link), rendono evidente che la Watch Tower Society (WTS) aveva assolutamente proibito i trapianti dal 1967 al 1980, ritenendoli una forma di cannibalismo. Chi avesse acconsentito a tale pratica "aborrita da ogni persona civile" avrebbe quindi commesso un grave peccato, disubbidendo alle chiare indicazioni contenute nelle "legge di Dio" e compiendo un'azione che "Geova non aveva mai autorizzato". Tutti i TdG sono consapevoli che chiunque agisca in un modo "disapprovato da Geova" senza poi mostrare pentimento, viene come minimo "disciplinato" e anche disassociato ("scomunicato") dall'organizzazione. Questo, infatti, è quanto avveniva anche nei confronti di chi accettava un trapianto. 

Alcuni TdG - anonimi, e che non rappresentano quindi il punto di vista ufficiale della Società - stanno tentando ora, dopo più di vent'anni dalla "liberalizzazione" dei trapianti, di negare questa realtà: secondo costoro, infatti, chi accettava un trapianto non sarebbe stato in alcun modo sanzionato, dato che la Società avrebbe sempre lasciato la piena libertà di scelta ai propri adepti. È un tentativo di "revisionismo storico" che lascia davvero allibiti.

Ecco quali sono alcune principali argomentazioni di questi anonimi TdG:

1) È vero che i trapianti erano visti in maniera negativa, ciò nonostante l'accettazione di un trapianto era lasciata alla decisione personale dei singoli.
2) Non venne stabilita la disassociazione per chi accettava trapianti e non vi erano altri provvedimenti disciplinari per chi accettava un trapianto o donava un organo o meno.
3) La disassociazione viene applicata solo in presenza di esplicite istruzioni scritte sulla rivista Torre di Guardia. Nel caso dei trapianti non c'è alcuna istruzione scritta a questo riguardo.

Analizziamo queste argomentazioni ed anche i ragionamenti con cui si vorrebbero avallare.

L'accettazione dei trapianti era davvero lasciata alla libera decisione personale? Se questo fosse vero dovremmo concludere che tutti coloro che agiscono in maniera simile anche oggi, compiendo una qualsiasi azione che "Dio non autorizza", stanno semplicemente esercitando una loro libera scelta, la quale non verrebbe in alcun modo sanzionata dall'Organizzazione. Non esiste tuttavia nessun precedente che possa in qualche modo dimostrare che esiste tale "libertà di scelta" fra i testimoni di Geova: qualsiasi comportamento od azione che viene ritenuto scorretto dall'Organizzazione viene, infatti, sempre sanzionato. È vero che la punizione può non consistere in ogni caso nella disassociazione, tuttavia vengono sempre emanate delle sanzioni disciplinari nei confronti di chi non si allinea alle vedute ed agli intendimenti della Società.

Il ragionamento di questi TdG è davvero fragile ed inconsistente: è vero che sulla rivista Torre di Guardia non venne mai dichiarato esplicitamente che chi acconsentiva ad un trapianto doveva essere disassociato, ma non vi si legge nemmeno che sarebbe incorso in altre forme di sanzioni disciplinari! Dovremmo allora concludere - secondo tale 'logica' - che un TdG che avesse accettato un trapianto non solo non sarebbe stato disassociato ma avrebbe potuto continuare tranquillamente ad avere incarichi e privilegi nella congregazione, come qualsiasi altro TdG fedele ed ubbidiente alle direttive? Non esistono situazioni analoghe che possano giustificare simili conclusioni.

Per esempio, questi anonimi TdG citano la proibizione delle trasfusioni e del fumo e sostengono quanto segue:

Fu nel 1948, nella Svegliatevi! del 22 ottobre, che per la prima volta  la Società specificamente dichiarò che le trasfusioni erano da ritenersi errate. L’articolo in questione era molto breve e diceva soltanto: "Secondo la legge di Dio, gli esseri umani non devono assumere nel loro sistema circolatorio il sangue di altri". Si citavano quindi Levitico 7:27 e Deuteronomio 12:25, e si concludeva dicendo: "Oltre al pericolo di disobbedire alla legge di Dio, le trasfusioni comportano dei rischi". Fu  soltanto nel 1961 e cioè 13 anni più tardi, che si intrapresero iniziative giudiziarie per l'espulsione dei trasgressori.

Quindi, argomentano questi anonimi TdG, le trasfusioni dal 1948 al 1961 vennero ritenute una violazione 
della legge divina, tuttavia chi le accettava non era punito con la disassociazione. Infatti, nella Torre di Guardia del 15/7/1959, a pag. 447, a proposito di una Testimone che aveva accettato una trasfusione, si legge: "Crediamo che ella abbia fatto una cosa sbagliata, contraria alla volontà di Dio"; ciò nonostante questa donna non venne disassociata, dato che, come si legge ancora in quella rivista, "le congregazioni non hanno mai ricevuto istruzione di disassociare coloro che ricevono volontariamente trasfusioni di sangue o che le approvano".

A questo punto gli anonimi TdG, certi di aver provato le loro tesi revisioniste, concludono: "Nonostante le trasfusioni venissero viste come la violazione di una legge divina, gli anziani non erano autorizzati a prendere provvedimenti giudiziari per chi le accettava".

Si tratta chiaramente di ragionamenti capziosi e di conclusioni ingannevoli. Infatti, quello che questi TdG 'dimenticano' di far notare è che anche se prima del 1961 non vi era la disassociazione per chi disubbidiva alla "legge di Dio" sul sangue, ciò nonostante venivano adottati dei severi provvedimenti disciplinari nei confronti dei "trasgressori"! Questo è quanto si legge nella Torre di Guardia del 15 luglio 1959, p. 447: «Lasciamo a Geova, il Giudice Supremo, il giudizio di tali violatori della legge di Dio concernente la santità del sangue. L’unica cosa che si può fare qualora vi siano individui del genere è di considerarli immaturi e perciò incapaci di assumere certe responsabilità, rifiutando quindi di affidare loro certi incarichi di servizio». La prassi seguita nei confronti di tali "violatori della legge di Dio" consisteva quindi nella rimozione dagli incarichi: questo significava che nessuno che avesse acconsentito ad una trasfusione avrebbe potuto tenere discorsi in Sala, pronunciare preghiere pubbliche, svolgere il compito di usciere, leggere dal podio, od avere qualsiasi altro "privilegio" nella congregazione. Sarebbe stato anche considerato dagli altri "fratelli" come una persona poco spirituale ed una compagnia non certo "esemplare".

L'esempio delle trasfusioni quindi non può avallare l'idea che i trapianti non venissero puniti in alcun modo, solo perché non vi erano esplicite istruzioni scritte al riguardo. È certo, infatti, che nessuno può violare quella che la WTS ritiene essere la "volontà di Dio" senza subire per questo dei provvedimenti disciplinari. Accettare un trapianto equivaleva a compiere un'azione ritenuta cannibalesca, una pratica abominevole che 'Dio non aveva mai autorizzato', una violazione della "legge di Dio" quindi. Non si può in alcun modo sostenere che tale comportamento fosse lasciato alla libera decisione  personale dei singoli, dato che vi erano - come avviene in tutti i casi analoghi - delle sanzioni nei confronti dei "trasgressori".

Un altro esempio citato dai TdG "revisionisti" è quello del fumo. Ecco cosa affermano:

Nel corso degli anni le riviste parlarono di questa pratica considerandola impura agli occhi di Dio. Si dovrebbe quindi concludere che nel corso degli anni tutti quelli che fumavano venivano disassociati. Invece non è così. Si deve aspettare il 1973 e un preciso articolo della Torre di Guardia perché venisse stabilita la disassociazione per fumo.

Anche questo è un ragionamento ingannevole: il fumo, infatti, è sempre stato sanzionato, non è mai stato considerato un comportamento ammissibile od una scelta personale priva di conseguenze "giudiziarie". Infatti, anche prima del 1973, coloro che fumavano venivano ritenuti "immaturi" ed indegni di assumere delle responsabilità nella congregazione. Pur non essendo disassociati incorrevano quindi in altre conseguenze disciplinari.

Un altro esempio citato come "prova" che si può essere "sleali a Geova" senza essere disassociati è quello del matrimonio con un "incredulo" (qualcuno che non è TdG):

Il matrimonio con un incredulo è definito un atto di slealtà ai consigli biblici ma nessuno viene  disassociato per questo.

Anche questo esempio non è pertinente per varie ragioni: il trapianto non era definito semplicemente un atto di slealtà ma un'azione abominevole che "Geova non aveva mai autorizzato", una pratica assolutamente incivile. Il  paragone è quindi improprio. Inoltre, anche nel caso di qualcuno che sposa un "incredulo", vi sono rimozioni e perdite di "privilegi"; anche questo comportamento "sleale" viene quindi sanzionato: «Nell'ambito della nostra confessione chi sposa una persona di un'altra religione non viene espulso ma semplicemente non può, per un ragionevole periodo di tempo, svolgere le funzioni di presbitero o diacono» (Risposta all'Interrogazione Parlamentare).

Riassumendo, dovremmo quindi concludere che solo nel caso dei trapianti non vi era alcuna conseguenza giudiziaria nei confronti dei "trasgressori", come questi anonimi TdG vorrebbero ora sostenere? Un "fratello" avrebbe quindi potuto compiere un'"azione cannibalesca", acconsentendo ad un trapianto, e rimanere del tutto approvato dalla congregazione? 

A queste mie domande ed obiezioni gli anonimi non hanno mai risposto. Il motivo è evidente: se dovessero ammettere che vi era qualche tipo di sanzione disciplinare - per quanto questo non sia esplicitamente dichiarato nelle pubblicazioni della WTS -, il loro sillogismo => mancanza di istruzioni scritte = nessuna sanzione disciplinare, verrebbe completamente a cadere. Se dovessero, infatti, ammettere che chi accettava un trapianto veniva anche solo rimosso dagli incarichi o non avrebbe potuto ricevere "privilegi" nella congregazione, si potrebbe rivolgere loro questa domanda: "Dove è stato dichiarato nella Torre di Guardia che si dovevano intraprendere simili azioni giudiziarie nei confronti di chi accettava un trapianto? Non sono mai state pubblicate esplicite istruzioni in tal senso...". È evidente quindi che i ragionamenti di questi TdG non sono validi e non reggono all'evidenza dei fatti.

Perché allora la WTS non ha esplicitamente scritto, almeno nelle pubblicazioni rivolte ai TdG in generale, che chi accettava un trapianto sarebbe incorso in provvedimenti giudiziari? Non esistono nemmeno istruzioni esplicite e scritte in nessuna pubblicazione della WTS in cui si dichiari che anche i cannibali devono essere disassociati o anche solo "disciplinati", ma non per questo il cannibalismo viene ritenuto lecito ed accettabile! Non vi sono istruzioni esplicite sul cannibalismo (e sui trapianti) semplicemente perché non c'era alcun bisogno di tali esplicite istruzioni: tutti i TdG avevano compreso - e lo comprenderebbero anche oggi - che chi accettava un trapianto cessava di essere un TdG "esemplare" - diventando un cannibale secondo gli 'intendimenti' della Società - e avrebbe dovuto quindi renderne conto al Comitato Giudiziario della congregazione. 

Rifiutare di seguire gli 'intendimenti' chiaramente espressi sui trapianti equivaleva ad opporsi agli insegnamenti della Società, un motivo più che sufficiente per essere disassociati, anche senza la presenza di specifiche istruzioni in merito. Si consideri inoltre che i casi di trapianto erano ancora relativamente rari e che la quasi totalità dei TdG rifiutò di acconsentirvi. Quindi l'assenza di esplicite istruzioni "disciplinari" si giustifica anche per il fatto che il problema non era ancora rilevante, come nel caso delle trasfusioni o del tabacco.

Mi soffermo ancora su alcune espressioni fuorvianti (in azzurro) usate da questi TdG "revisionisti". Per esempio, hanno osservato che «i trapianti erano visti in maniera negativa». Si tratta di un'espressione alquanto eufemistica: i trapianti erano infatti considerati cannibalismo. «Nonostante questo i trapianti erano lasciati alla decisione  personale dei singoli». Opinione non suffragata dai fatti, come abbiamo visto. Solo dopo il 1980 vennero rilasciate dichiarazioni nelle quali la Società Torre di Guardia riconosceva ai singoli il diritto di decidere: «La coscienza di alcuni Testimoni permette loro di accettare trapianti d'organo se l'intervento è eseguito senza sangue ... I Testimoni non pensano che la Bibbia contenga commenti diretti sui trapianti di organi; per cui spetta al singolo Testimone decidere in merito a trapianti di cornea, di rene o di altri tessuti» (Opuscolo Sangue, formato rivista, 1990, pagine 16, 28). «L'evidenza mostra che dopo il 1968 non fu data alcuna istruzione di disassociare chi si sottoponeva ad un trapianto. Semplicemente non c'è alcun documento che possa minimamente far sospettare che chi accettava un trapianto sarebbe stato disassociato». La Domanda dei lettori del 1968 era un documento ufficiale e ciò che vi si legge venne inteso da tutti i TdG come un'assoluta proibizione dei trapianti. Non c'era bisogno di precisare o di aggiungere nulla, dato che la questione era già molto chiara. Se vogliamo fare qualche altro esempio, anche per quanto riguarda il divieto della sterilizzazione non vi sono altri documenti, oltre alla Torre di Guardia del 1962, in cui si affermi che chi si sterilizzava veniva disassociato; ma, anche in questo caso, i "fratelli" avevano capito bene come stavano le cose.

Fra l'altro si potrebbe rovesciare il "ragionamento" di questi anonimi TdG: esistono pubblicazioni, lettere, riviste o qualche dichiarazione in cui la Società Torre di Guardia affermi che chi accettava un trapianto non sarebbe stato in alcun modo sanzionato? Questa è stata una delle domande che una persona ha rivolto tramite lettera alla Società nel mese di agosto 2002:


Oggetto: Proibizione dei trapianti

Cari testimoni di Geova,

Mi chiamo Francesca e Vi scrivo perché vorrei avere un'informazione in merito all'argomento in oggetto.

Conosco da molto tempo la vostra Organizzazione e l'opera che state compiendo, dato che ho studiato per qualche tempo con una "sorella" di Rimini.

Ho deciso, da qualche tempo, di prendermi un "periodo di riflessione" in modo da poter approfondire autonomamente gli argomenti e le tematiche di carattere biblico/dottrinale che Voi proponete.

Ho avuto modo, da che ho sospeso lo studio, di corrispondere con alcuni Testimoni di Geova, specialmente via e-mail, e devo dire che ho conosciuto alcune persone preparate che hanno risposto a molte mie domande, in maniera veramente gentile, educata e rispettosa.

Recentemente abbiamo parlato dei trapianti e della veduta che la Società aveva degli stessi nel periodo dal 1967 al 1980. Leggendo la Domanda dai Lettori del 15/3/1968, pagine da 190-192, risulta evidente che in quel periodo i trapianti non erano ammessi dai Testimoni di Geova. Ricordo che anche la "sorella" che mi teneva lo studio mi disse chiaramente che i Testimoni in quel tempo non potevano acconsentire ai trapianti perché considerati una forma di cannibalismo e se qualcuno li avesse accettati (senza mostrare poi pentimento) sarebbe stato espulso dalla congregazione in quanto avrebbe compiuto un'azione che non era mai stata autorizzata da Dio; questo, infatti, è quanto si legge nella Torre di Guardia del 1968: "Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri".

La questione mi sembra estremamente chiara, tuttavia, alcuni Testimoni di Geova che ho conosciuto in Internet sostengono che "i trapianti non erano mai stati vietati e che i TdG sono sempre stati liberi di accettarli senza dover subire per questa loro personale decisione alcuna conseguenza disciplinare". Quindi non solo, sostengono questi Testimoni, non si veniva disassociati, ma nemmeno si perdevano i privilegi nella congregazione.

A me sembra che ci sia qualcosa di poco chiaro in queste loro affermazioni. Rileggendo la Domanda dei lettori nella Torre di Guardia del 1968, noto che vi si afferma, con estrema chiarezza, che i trapianti erano considerati una forma di cannibalismo (e tutti i Testimoni li ritenevano tali, come si legge in molte altre pubblicazioni successive). Si dovrebbe allora concludere che i Testimoni di Geova non sanzionano o non disassociano nemmeno i cannibali?

Vi sarei quindi molto grata se poteste darmi una chiara risposta a queste domande:

1) Come la Società Torre di Guardia considerava i trapianti dal 1967 al 1980?
2) Poteva un Testimone ritenere in quegli anni il trapianto una questione di coscienza e quindi non subire alcuna sanzione disciplinari per la sua eventuale decisione di acconsentire ad un trapianto per se stesso o per un proprio familiare?
3) Che cosa sarebbe accaduto - da un punto di vista "giudiziario", nella congregazione - ai "fratelli" che avessero acconsentito ad un trapianto?

Vi sarei ulteriormente grata se poteste indicarmi qualche pubblicazione - oltre alla succitata rivista del 1968 - in cui eventualmente la questione venisse ulteriormente chiarita. Per esempio, se i trapianti erano anche in quel tempo consentiti (o tollerati) e non venivano prese misure disciplinari nei confronti di chi si sottoponeva a tali forme di terapia, questo era stato esplicitamente dichiarato in qualche scritto che fosse accessibile e conosciuto da tutti i Testimoni?

Devo anche osservare che i "Testimoni di Geova" che fanno queste affermazioni ..."negazioniste" non si firmano con il loro nome e quindi ho anche molte incertezze sulla loro vera identità.

Nell'attesa di una Vostra risposta, colgo l'occasione per porgere un cordiale saluto.

Francesca Galvani

 

Come ha risposto la Società Torre di Guardia? 
Ecco un resoconto di tale "risposta" inviato alla mailing list LiberaMente:


Da:  "Francesca Galvani" <fraamati@tin.it>
Data:  Dom Gen 12, 2003  1:26 pm
Oggetto:  [LiberaMente]Due anziani alla mia porta

Buongiorno a tutti,

Ieri mattina due anziani si sono presentati a casa mia, e si sono intrattenuti più o meno piacevolmente per circa un'ora. 

Per spiegare il motivo di questa visita è necessario fare un passo indietro; lo scorso anno sul newsgroup FIRT (free.it.religioni.tdgeova) è stata ampiamente discussa la questione dei trapianti d'organo, che secondo i tdG presenti sul NG non furono mai stati "vietati" dalla Società, mentre secondo gli ex-tdG e chiunque avesse potuto leggere la Torre di Guardia del 15 marzo 1968 furono vietati fino al 1980. 

Questa discussione andò avanti per mesi, con toni più o meno accesi, e alla fine si arrivò ad un punto morto, ognuno continuava a sostenere la propria verità. Decisi così di scrivere direttamente alla Società per avere una risposta "ufficiale" sulla questione.

Quando ormai ero convinta d'essere troppo indegna per meritare una risposta (sono passati cinque mesi), sono arrivati in due, Roberto e Giuseppe. Mi hanno subito detto di essere due anziani, di aver ricevuto dalla Società una risposta alla mia lettera, risposta che nonostante le mie richieste non solo non mi è stata fatta vedere, ma non mi è stata nemmeno letta!

La situazione per un momento ha assunto aspetti comici: avevano una lettera in risposta ad una mia che io non potevo nemmeno vedere :-) Ho provato a far loro notare l'assurdità della cosa, ho chiesto quali segreti potesse contenere questo scritto, ma come risposta ho ricevuto solo dei sorrisi e tante parole prive di un vero significato. 

Così li ho lasciati parlare, anzi ho lasciato parlare Roberto, quello che aveva tutto il discorso pronto e secondo me l'aveva anche provato davanti allo specchio. Ha cominciato a farmi un trattato medico sulle cellule staminali (!) su quanto le conoscenze mediche nel corso degli anni possono cambiare, etc., etc...
Ad un certo punto l'ho fermato, invitandolo a dare delle risposte ai miei quesiti.

Le risposte sono state queste:

1) E' vero che la Società per un periodo vedeva i trapianti d'organo in maniera molto negativa (a seguire mi sono sciroppata tutto il discorso sull'intendimento progressivo supportato dagli esempi più disparati: dalla guida dentro una foresta, alla barca che bordeggia, ai tramonti sul mare... Gli esempi mi erano illustrati da Giuseppe, il "romanticone" del duo, che ogni volta lodava Roberto per i suoi interventi e veniva poi a sua volta contraccambiato nelle lodi ^__-)

- alla mia obiezione che la Società nella rivista del 1968 non si era limitata ad esprimere un parere medico o personale ma aveva parlato a nome di Geova"...Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalescamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri" e che quest'atteggiamento mi sembrava rientrasse perfettamente nella descrizione che Deuteronomio fa del falso profeta, ho ricevuto solo qualche sguardo perplesso ed un repentino cambio di discorso.

2) Non sappiamo se un comitato giudiziario si sia mai riunito per disassociare qualcuno che abbia accettato di farsi trapiantare un organo, noi non siamo "legalisti", ogni caso va affrontato in maniera differente, gli anziani non vorrebbero mai allontanare qualcuno, loro soffrono tanto nel farlo, ecc., ecc...

Mie obiezioni:

- la mia richiesta è stata fatta alla Società, Società che dovrebbe sapere se qualcuno nel passato ha subito un comitato giudiziario per la questione trapianti (poiché, a quanto mi risulta, è da lì che provengono le direttive);
- che io non intendevo citare il caso di una persona che dopo essere stata trapiantata si fosse immediatamente pentita...
- ho messo in dubbio il fatto che gli anziani o i fratelli in genere soffrano poi così tanto quando qualcuno è allontanato, citandogli le "belle" frasi che sono riservate agli apostati "cane che mangia il proprio vomito", "scrofa che si rotola nel fango" aria pulita che si respira all'interno di una congregazione dopo che qualcuno se ne va.... (o è cacciato).

Risposte: alle prime due obiezioni silenzio, alla terza, che persone che pronunciano questo tipo di frasi sono o apostati travestiti da fratelli (^__^) oppure sono fratelli spiritualmente deboli. Da qui è partito tutto un bel discorso su Internet che a loro dire è in concreto solo un covo di pedofili e apostati con gli occhi iniettati di sangue. Poi quando ho insistito sul fatto che alcuni "fratelli" (della cui identità sono certa) si erano davvero espressi in termini poco lusinghieri nei confronti degli "apostati", e che in alcune occasioni avevano anche dialogato con loro, mi è stato fatto un esempio che mi ha lasciata piuttosto perplessa: un fratello non andrebbe mai in un edicola a comprare un giornale pornografico, mentre potrebbe benissimo ricercare lo stesso materiale su internet nella segretezza della propria casa, questo è indice di bassa spiritualità, ma nessuno di loro è perfetto.
...
Poi mi è stata raccontata la bella storia del popolo di Geova, di quanto sia unito, di quanto i bambini siano felici, i genitori siano felici, i nonni siano felici, le famiglie siano unite, etc., etc... Insomma alla fine sul discorso dei trapianti non ho avuto risposte chiare ma tanto fumo negli occhi.

Facendo un'analisi a posteriori, in realtà non rispondendomi mi hanno dato una risposta: se davvero i trapianti non fossero mai stati proibiti me lo avrebbero detto con forza, se non si fossero mai riuniti comitati giudiziari per disassociare un eventuale trapiantato lo avrebbero chiaramente sottolineato, con riviste e versetti biblici a sostegno.

Francesca

 

 

Questi TdG inviati dalla Società hanno quindi risposto in maniera molto evasiva e fuorviante, come avviene generalmente quando si toccano argomenti "scomodi". Comunque, come ha concluso Francesca, hanno, senza volerlo, implicitamente ammesso che i trapianti erano proibiti: "Se davvero i trapianti non fossero mai stati proibiti me lo avrebbero detto con forza, se non si fossero mai riuniti comitati giudiziari per disassociare un eventuale trapiantato lo avrebbero chiaramente sottolineato, con riviste e versetti biblici a sostegno".

Questi TdG non erano a conoscenza di casi di "fratelli" disassociati per aver acconsentito ad un trapianto. Esistono tuttavia casi del genere (e la Società ne è certamente al corrente). 

Un ex TdG di Brescia, Roberto Zuccali - che è stato un TdG per 25 anni, ed ha conosciuto molte persone "autorevoli" nell'organizzazione, partecipando a seminari internazionali per il Comitato di Assistenza Sanitaria -, mi ha riferito di un TdG che venne disassociato unicamente per aver accettato un trapianto. Quest'uomo, residente in provincia di Brescia, si fece trapiantare una cornea all'insaputa dei "fratelli", confidando che il fatto non sarebbe stato scoperto. Un'infermiera dell'ospedale dove era stato ricoverato, tuttavia, parlò dell'operazione con qualcuno il quale poi informò gli "anziani" della sua congregazione. Venne convocato immediatamente un comitato giudiziario e questa persona fu disassociata. Il TdG si appellò e chiese che il caso venisse considerato da un nuovo comitato. Roberto Zuccali era un membro del comitato d'appello che riconfermò la sua disassociazione. 

La cosa davvero paradossale è che dopo il 1980, quando la Società cambiò il suo "intendimento" sui trapianti, questa persona venne visitata, incoraggiata a ritornare in congregazione e riassociata dopo alcuni giorni!!! Se avesse ubbidito alla Società avrebbe perso la vista (ma almeno non sarebbe stato disassociato...).

Roberto Zuccali sostiene che questi TdG anonimi, che vogliono negare una realtà che lui ha vissuto e conosciuto personalmente, o stanno deliberatamente mentendo o non sanno quello che dicono. 

Se volete scrivere a Roberto Zuccali, per avere direttamente da lui una conferma ed altri dettagli su questo episodio, questo è il suo indirizzo e-mail: ambaduramba@libero.it