Trapianti e
revisionismo |
«Gli uomini furono autorizzati da Dio a mangiare carne animale e a sostentare la propria vita umana sopprimendo la vita degli animali, sebbene non fosse permesso loro di mangiar sangue. Includeva questo il mangiare carne umana, sostentando la propria vita per mezzo del corpo o di parte del corpo di un altro uomo, vivo o morto? No! Questo sarebbe stato cannibalismo, una pratica aborrita da ogni persona civile ... Quelli che si sottopongono a tale operazione si sosterranno quindi della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco. Comunque, autorizzando l'uomo a mangiare carne animale Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri» - La Torre di Guardia del 15 marzo 1968, pp. 190-192. |
Queste citazioni, e anche le pagine precedenti (link), rendono evidente che la Watch Tower Society (WTS) aveva assolutamente proibito i trapianti dal 1967 al 1980, ritenendoli una forma di cannibalismo. Chi avesse acconsentito a tale pratica "aborrita da ogni persona civile" avrebbe quindi commesso un grave peccato, disubbidendo alle chiare indicazioni contenute nelle "legge di Dio" e compiendo un'azione che "Geova non aveva mai autorizzato". Tutti i TdG sono consapevoli che chiunque agisca in un modo "disapprovato da Geova" senza poi mostrare pentimento, viene come minimo "disciplinato" e anche disassociato ("scomunicato") dall'organizzazione. Questo, infatti, è quanto avveniva anche nei confronti di chi accettava un trapianto. Alcuni TdG - anonimi, e che non rappresentano quindi il punto di vista ufficiale della Società - stanno tentando ora, dopo più di vent'anni dalla "liberalizzazione" dei trapianti, di negare questa realtà: secondo costoro, infatti, chi accettava un trapianto non sarebbe stato in alcun modo sanzionato, dato che la Società avrebbe sempre lasciato la piena libertà di scelta ai propri adepti. È un tentativo di "revisionismo storico" che lascia davvero allibiti. Ecco quali sono alcune principali argomentazioni di questi anonimi TdG: 1)
È vero che i trapianti erano visti in maniera negativa, ciò nonostante
l'accettazione di un trapianto era lasciata alla decisione personale dei singoli. Analizziamo queste argomentazioni ed anche i ragionamenti con cui si vorrebbero avallare. L'accettazione dei trapianti era davvero lasciata alla libera decisione personale? Se questo fosse vero dovremmo concludere che tutti coloro che agiscono in maniera simile anche oggi, compiendo una qualsiasi azione che "Dio non autorizza", stanno semplicemente esercitando una loro libera scelta, la quale non verrebbe in alcun modo sanzionata dall'Organizzazione. Non esiste tuttavia nessun precedente che possa in qualche modo dimostrare che esiste tale "libertà di scelta" fra i testimoni di Geova: qualsiasi comportamento od azione che viene ritenuto scorretto dall'Organizzazione viene, infatti, sempre sanzionato. È vero che la punizione può non consistere in ogni caso nella disassociazione, tuttavia vengono sempre emanate delle sanzioni disciplinari nei confronti di chi non si allinea alle vedute ed agli intendimenti della Società. Il ragionamento di questi TdG è davvero fragile ed inconsistente: è vero che sulla rivista Torre di Guardia non venne mai dichiarato esplicitamente che chi acconsentiva ad un trapianto doveva essere disassociato, ma non vi si legge nemmeno che sarebbe incorso in altre forme di sanzioni disciplinari! Dovremmo allora concludere - secondo tale 'logica' - che un TdG che avesse accettato un trapianto non solo non sarebbe stato disassociato ma avrebbe potuto continuare tranquillamente ad avere incarichi e privilegi nella congregazione, come qualsiasi altro TdG fedele ed ubbidiente alle direttive? Non esistono situazioni analoghe che possano giustificare simili conclusioni. Per esempio, questi anonimi TdG citano la proibizione delle trasfusioni e del fumo e sostengono quanto segue: Fu nel 1948, nella Svegliatevi! del 22 ottobre, che per la prima volta la Società specificamente dichiarò che le trasfusioni erano da ritenersi errate. L’articolo in questione era molto breve e diceva soltanto: "Secondo la legge di Dio, gli esseri umani non devono assumere nel loro sistema circolatorio il sangue di altri". Si citavano quindi Levitico 7:27 e Deuteronomio 12:25, e si concludeva dicendo: "Oltre al pericolo di disobbedire alla legge di Dio, le trasfusioni comportano dei rischi". Fu soltanto nel 1961 e cioè 13 anni più tardi, che si intrapresero iniziative giudiziarie per l'espulsione dei trasgressori. Quindi, argomentano questi anonimi TdG,
le trasfusioni dal 1948 al 1961 vennero ritenute una violazione A questo punto gli anonimi TdG, certi di aver provato le loro tesi revisioniste, concludono: "Nonostante le trasfusioni venissero viste come la violazione di una legge divina, gli anziani non erano autorizzati a prendere provvedimenti giudiziari per chi le accettava". Si tratta chiaramente di ragionamenti capziosi e di conclusioni ingannevoli. Infatti, quello che questi TdG 'dimenticano' di far notare è che anche se prima del 1961 non vi era la disassociazione per chi disubbidiva alla "legge di Dio" sul sangue, ciò nonostante venivano adottati dei severi provvedimenti disciplinari nei confronti dei "trasgressori"! Questo è quanto si legge nella Torre di Guardia del 15 luglio 1959, p. 447: «Lasciamo a Geova, il Giudice Supremo, il giudizio di tali violatori della legge di Dio concernente la santità del sangue. L’unica cosa che si può fare qualora vi siano individui del genere è di considerarli immaturi e perciò incapaci di assumere certe responsabilità, rifiutando quindi di affidare loro certi incarichi di servizio». La prassi seguita nei confronti di tali "violatori della legge di Dio" consisteva quindi nella rimozione dagli incarichi: questo significava che nessuno che avesse acconsentito ad una trasfusione avrebbe potuto tenere discorsi in Sala, pronunciare preghiere pubbliche, svolgere il compito di usciere, leggere dal podio, od avere qualsiasi altro "privilegio" nella congregazione. Sarebbe stato anche considerato dagli altri "fratelli" come una persona poco spirituale ed una compagnia non certo "esemplare". L'esempio delle trasfusioni quindi non può avallare l'idea che i trapianti non venissero puniti in alcun modo, solo perché non vi erano esplicite istruzioni scritte al riguardo. È certo, infatti, che nessuno può violare quella che la WTS ritiene essere la "volontà di Dio" senza subire per questo dei provvedimenti disciplinari. Accettare un trapianto equivaleva a compiere un'azione ritenuta cannibalesca, una pratica abominevole che 'Dio non aveva mai autorizzato', una violazione della "legge di Dio" quindi. Non si può in alcun modo sostenere che tale comportamento fosse lasciato alla libera decisione personale dei singoli, dato che vi erano - come avviene in tutti i casi analoghi - delle sanzioni nei confronti dei "trasgressori". Un altro esempio citato dai TdG "revisionisti" è quello del fumo. Ecco cosa affermano: Nel corso degli anni le riviste parlarono di questa pratica considerandola impura agli occhi di Dio. Si dovrebbe quindi concludere che nel corso degli anni tutti quelli che fumavano venivano disassociati. Invece non è così. Si deve aspettare il 1973 e un preciso articolo della Torre di Guardia perché venisse stabilita la disassociazione per fumo. Anche questo è un ragionamento ingannevole: il fumo, infatti, è sempre stato sanzionato, non è mai stato considerato un comportamento ammissibile od una scelta personale priva di conseguenze "giudiziarie". Infatti, anche prima del 1973, coloro che fumavano venivano ritenuti "immaturi" ed indegni di assumere delle responsabilità nella congregazione. Pur non essendo disassociati incorrevano quindi in altre conseguenze disciplinari. Un altro esempio citato come "prova" che si può essere "sleali a Geova" senza essere disassociati è quello del matrimonio con un "incredulo" (qualcuno che non è TdG): Il matrimonio con un incredulo è definito un atto di slealtà ai consigli biblici ma nessuno viene disassociato per questo. Anche questo esempio non è pertinente per varie ragioni: il trapianto non era definito semplicemente un atto di slealtà ma un'azione abominevole che "Geova non aveva mai autorizzato", una pratica assolutamente incivile. Il paragone è quindi improprio. Inoltre, anche nel caso di qualcuno che sposa un "incredulo", vi sono rimozioni e perdite di "privilegi"; anche questo comportamento "sleale" viene quindi sanzionato: «Nell'ambito della nostra confessione chi sposa una persona di un'altra religione non viene espulso ma semplicemente non può, per un ragionevole periodo di tempo, svolgere le funzioni di presbitero o diacono» (Risposta all'Interrogazione Parlamentare). Riassumendo, dovremmo quindi concludere che solo nel caso dei trapianti non vi era alcuna conseguenza giudiziaria nei confronti dei "trasgressori", come questi anonimi TdG vorrebbero ora sostenere? Un "fratello" avrebbe quindi potuto compiere un'"azione cannibalesca", acconsentendo ad un trapianto, e rimanere del tutto approvato dalla congregazione? A queste mie domande ed obiezioni gli anonimi non hanno mai risposto. Il motivo è evidente: se dovessero ammettere che vi era qualche tipo di sanzione disciplinare - per quanto questo non sia esplicitamente dichiarato nelle pubblicazioni della WTS -, il loro sillogismo => mancanza di istruzioni scritte = nessuna sanzione disciplinare, verrebbe completamente a cadere. Se dovessero, infatti, ammettere che chi accettava un trapianto veniva anche solo rimosso dagli incarichi o non avrebbe potuto ricevere "privilegi" nella congregazione, si potrebbe rivolgere loro questa domanda: "Dove è stato dichiarato nella Torre di Guardia che si dovevano intraprendere simili azioni giudiziarie nei confronti di chi accettava un trapianto? Non sono mai state pubblicate esplicite istruzioni in tal senso...". È evidente quindi che i ragionamenti di questi TdG non sono validi e non reggono all'evidenza dei fatti. Perché allora la WTS non ha esplicitamente scritto, almeno nelle pubblicazioni rivolte ai TdG in generale, che chi accettava un trapianto sarebbe incorso in provvedimenti giudiziari? Non esistono nemmeno istruzioni esplicite e scritte in nessuna pubblicazione della WTS in cui si dichiari che anche i cannibali devono essere disassociati o anche solo "disciplinati", ma non per questo il cannibalismo viene ritenuto lecito ed accettabile! Non vi sono istruzioni esplicite sul cannibalismo (e sui trapianti) semplicemente perché non c'era alcun bisogno di tali esplicite istruzioni: tutti i TdG avevano compreso - e lo comprenderebbero anche oggi - che chi accettava un trapianto cessava di essere un TdG "esemplare" - diventando un cannibale secondo gli 'intendimenti' della Società - e avrebbe dovuto quindi renderne conto al Comitato Giudiziario della congregazione. Rifiutare di seguire gli 'intendimenti'
chiaramente espressi sui trapianti equivaleva ad opporsi agli insegnamenti
della Società, un motivo più che sufficiente per essere disassociati,
anche senza la presenza di specifiche istruzioni in merito.
Si consideri inoltre che i casi di trapianto erano ancora relativamente
rari e che la quasi totalità dei TdG rifiutò di acconsentirvi.
Quindi l'assenza di esplicite istruzioni "disciplinari" si
giustifica anche per il fatto che il problema non era ancora rilevante,
come nel caso delle trasfusioni o del tabacco. Fra
l'altro si potrebbe rovesciare il "ragionamento" di questi
anonimi TdG: esistono pubblicazioni, lettere, riviste o qualche
dichiarazione in cui la Società Torre di Guardia affermi che chi
accettava un trapianto non sarebbe stato in alcun modo sanzionato?
Questa è stata una delle domande che una persona ha rivolto tramite
lettera alla Società nel mese di agosto 2002:
Come ha risposto la
Società Torre di Guardia?
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Questi TdG inviati dalla Società hanno quindi risposto in maniera molto evasiva e fuorviante, come avviene generalmente quando si toccano argomenti "scomodi". Comunque, come ha concluso Francesca, hanno, senza volerlo, implicitamente ammesso che i trapianti erano proibiti: "Se davvero i trapianti non fossero mai stati proibiti me lo avrebbero detto con forza, se non si fossero mai riuniti comitati giudiziari per disassociare un eventuale trapiantato lo avrebbero chiaramente sottolineato, con riviste e versetti biblici a sostegno". Questi TdG non erano a conoscenza di casi di "fratelli" disassociati per aver acconsentito ad un trapianto. Esistono tuttavia casi del genere (e la Società ne è certamente al corrente). Un ex TdG di Brescia, Roberto Zuccali - che è stato un TdG per 25 anni, ed ha conosciuto molte persone "autorevoli" nell'organizzazione, partecipando a seminari internazionali per il Comitato di Assistenza Sanitaria -, mi ha riferito di un TdG che venne disassociato unicamente per aver accettato un trapianto. Quest'uomo, residente in provincia di Brescia, si fece trapiantare una cornea all'insaputa dei "fratelli", confidando che il fatto non sarebbe stato scoperto. Un'infermiera dell'ospedale dove era stato ricoverato, tuttavia, parlò dell'operazione con qualcuno il quale poi informò gli "anziani" della sua congregazione. Venne convocato immediatamente un comitato giudiziario e questa persona fu disassociata. Il TdG si appellò e chiese che il caso venisse considerato da un nuovo comitato. Roberto Zuccali era un membro del comitato d'appello che riconfermò la sua disassociazione. La cosa davvero paradossale è che dopo il 1980, quando la Società cambiò il suo "intendimento" sui trapianti, questa persona venne visitata, incoraggiata a ritornare in congregazione e riassociata dopo alcuni giorni!!! Se avesse ubbidito alla Società avrebbe perso la vista (ma almeno non sarebbe stato disassociato...). Roberto Zuccali sostiene che questi TdG anonimi, che vogliono negare una realtà che lui ha vissuto e conosciuto personalmente, o stanno deliberatamente mentendo o non sanno quello che dicono. Se volete scrivere a Roberto Zuccali, per avere direttamente da lui una conferma ed altri dettagli su questo episodio, questo è il suo indirizzo e-mail: ambaduramba@libero.it
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