CROCE o PALO? PREMESSA: ORIGINE della DOTTRINA:
Fu Rutherford, il successore di Russell (che modificò parecchie delle dottrine del fondatore della Società WT), a fare questa rivoluzionaria "scoperta". Egli non era né uno storico né un teologo, ma, da buon americano, ben conosceva l’importanza dei simboli per il successo di un’organizzazione. Con un’abile operazione di marketing, quindi, da una parte annunciò che i veri cristiani si identificano in base al nome di Dio, Geova, che d’ora in poi diventa il "marchio identificativo degli ex-studenti biblici, e dall’altra, scredita il simbolo della "concorrenza" affermando che la "croce" è un simbolo pagano e quindi "satanico". Se ancora oggi si domanda ad un TdG perché, come cristiano, rifiuta il simbolo della croce, egli risponderà che: 1)
il termine greco stauros
è stato erroneamente tradotto con croce mentre invece significa
"palo". Vediamo di rispondere a queste obiezioni: 1) Come si può verificare in ogni dizionario greco, stauros nel greco classico significa effettivamente "palo", ma ai tempi di Gesù (5 secoli dopo) aveva assunto anche il significato di croce. Questo è un processo comune in ogni lingua: "canzonare" 6 secoli fa voleva dire "comporre canzoni", oggi vuol dire "prendere in giro qualcuno", esattamente come fa il libro "Ragioniamo", edito dalla Società WT di Brooklyn, nei confronti di chi lo usa. Questo libro infatti, a pag. 85 cita in modo scorretto (usando dei puntini ... di sospensione) l’autorevole dizionario greco "Le Monnier" in modo da indurre chi fa una ricerca a pensare che stauros significhi solo palo, mentre al posto dei puntini il dizionario metteva la parola ...croce. Ciò ha indotto la casa editrice Le Monnier ad inviare una lettera di protesta alla Congregazione centrale in data 23/8/88 ricevendo per risposta solo un tentativo di corruzione (si veda questa pagina). È ovvio che se io scrivo: tizio ... è un ladro, il lettore capisce una cosa, se io scrivo: tizio non è un ladro, il lettore ne capisce un’altra. 2) I TdG affermano che la croce è un simbolo pagano come se questo, di per sé, ne dimostrasse la sua infondatezza storica. Secondo questa ottica, anche il "palo" è "pagano" (per la precisione è un simbolo fallico), e d’altra parte i TdG hanno sostituito nelle loro riviste il simbolo della Croce con una "Torre" che è il più antico simbolo pagano e segno della ribellione a Dio e dell’orgoglio umano! (Vedi Genesi 11:4). In realtà l’uso della croce prima e dopo l’epoca di Gesù non ha nulla a che vedere con il problema storico e con il significato che, per i cristiani, ha la croce. Gesù non poteva certo essere messo a morte su uno strumento "cristiano"! 3) Per quanto riguarda le prove della morte sulla croce di Gesù, oltre a quelle storiche (oggi nessuno storico serio oserebbe sostenere che Gesù sia morto su un "palo" e la Società Watch Tower si è guardata bene dal dire che esistono diversi documenti storici del tempo che attestano che i Romani usavano la crocifissione come pena per alcuni reati: Seneca: De vita beata 19:3; Epistola 101:12; Tacito: Historiae IV:3), abbiamo quelle bibliche, quelle di tipo archeologico e anche di tipo medico-scientifico. Nell’appendice della TNM, e su altre pubblicazioni geoviste, vengono riportati riferimenti a sostegno della tesi che Gesù sia morto su un palo. Si tratta di fonti oscure o di affermazioni di studiosi ormai superate da scoperte successive, ma per lo più sono citazioni manipolate (estrapolate dal contesto) come peraltro avviene spesso nelle pubblicazioni di Brooklyn. Ad esempio, viene riportata una illustrazione di un autore del 16° sec., Justus Lipsius, raffigurante un uomo inchiodato ad un palo dritto. Nell’edizione della TNM del 1969, dopo aver commentato questa illustrazione, si affermava: "questo è il modo in cui Gesù è stato messo a morte". In questo modo il lettore era persuaso a credere che Lipsius sostenesse questa tesi. Questa frase è però sparita dalle edizioni successive della TNM! Come mai? Perché gli "apostati" e gli altri "nemici della verità" avevano nel frattempo svelato il trucco: il testo di Lipsius riportava infatti altre 15 illustrazioni, non citate, che raffiguravano altrettanti uomini inchiodati a croci di forme diverse. Non solo, ma lo stesso Lipsius afferma che Gesù è stato messo su una croce! Questo non impedisce tuttavia alla Società WT di continuare a citare questo studioso a sostegno della propria "teoria"! Sempre nell’edizione della TNM del 1969 si affermava che con il tempo le future scoperte archeologiche avrebbero confermato quanto sostenuto. Anche questa dichiarazione è sparita dalle successive edizioni. Perché? Perché le successive scoperte, archeologiche e non, hanno confermato l’esatto contrario e cioè che Gesù è morto in croce! A questo punto alla Società non resta che la consueta tecnica di "imbrogliare le carte" e di accusare gli altri di aver dato eccessiva importanza ad una questione che invece nessuna Chiesa, prima delle affermazioni categoriche di Rutherford, si era mai sognata di mettere in discussione. Pertanto, mentre prima le pubblicazioni geoviste affermavano in modo categorico che Gesù non è morto su una croce (vedi ad esempio il libro "Verità", p.142, §7), e che la Cristianità usa un simbolo pagano e satanico (la croce), ora si afferma che "qualsiasi raffigurazione di Gesù al palo va intesa come l’opera di un artista il quale ne dà semplicemente raffigurazione basandosi sui fatti limitati che abbiamo. Discutere su questo particolare insignificante non dovrebbe oscurare l’importantissima verità che siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio" (La Torre di Guardia del 1/9/84, pag.31). Riporterò ora di seguito alcune delle prove che dimostrano che Gesù è morto su una croce: a. È stato scoperto su un muro del monte Palatino a Roma un graffito risalente al 200 d.C. che raffigura un cristiano che adora Cristo rappresentato come un asino crocifisso (i romani trovavano stupido e incomprensibile che i Cristiani adorassero un Dio che era stato messo su una croce. Si veda qui). b. Nel 1968 a nord di Gerusalemme sono state rinvenute tombe risalenti al periodo compreso tra il I° sec. A. C. ed il I° sec. D. C.. In una di queste era contenuto uno scheletro di un uomo crocifisso della stessa epoca di Gesù! L’archeologo greco Tzaferis, autore della scoperta, spiega, nel numero del gennaio/febbraio 1985 della Biblical Archaeology Review che fin dal I° sec. A.C., i Romani adoperavano la crocifissione come punizione ufficiale per i non-romani limitata a certe trasgressioni. Nel numero del novembre-dicembre della stessa rivista, l’archeologo spiega inoltre che i condannati alla crocifissione non portavano mai la croce intera, ma solo la barra trasversale in quanto quella verticale era piantata in permanenza nel luogo dellesecuzione… c. Esaminiamo adesso le prove bibliche che per un TdG dovrebbero essere più importanti: In Giov. 20:25 viene detto ..se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi....se Gesù fosse stato messo al palo come raffigurato nelle pubblicazioni della WTS ci sarebbe stato scritto: ...il segno del chiodo... In Matteo 27:37 è scritto "gli posero al di sopra della sua testa.." se fosse stato messo al palo come raffigurato nelle pubblicazioni della WTS ci sarebbe scritto: "al di sopra delle mani". Di fronte a questi evidenti indizi biblici a sostegno della croce, la Società non poteva tacere ancora a lungo, e quindi nella Torre di Guardia del 1/9/84 a pag. 31 commenta Giov.20:25 citando, a sproposito, la Cyclopedia of Biblical, Theological and Ecclesiastical Literature di M’Clintock e Strong (che sono in disaccordo con la teoria geovista) estrapolando un passo in cui si dice in sostanza che non sappiamo esattamente quanti chiodi siano stati usati per crocifiggere Gesù. È vero, ma sappiamo che, per quanto riguarda le mani, sono stati almeno due! Ma il colmo viene raggiunto quando si dichiara che la precisa affermazione di Tommaso potrebbe non essere esatta, e forse l’apostolo anche se ha detto "mani" forse pensava anche ai "piedi"! In realtà è solo chi pensa "con i piedi" che può lasciarsi persuadere da tali "spiegazioni". I TdG ripetono che la Parola di Dio è infallibile e non contiene il minimo errore, ma di fronte alle Verità del Corpo Direttivo anche Dio diventa imperfetto (tanto è vero che è stato più volte "corretto" a livello di traduzione) e può far scrivere "mani" mentre pensava ai "piedi"! d. Prova scientifica e definitiva: il numero di aprile 1989 di Biblical Review contiene due interessantissimi articoli. Il primo è intitolato "La vittima (riferito alla crocifissione) moriva di asfissia?", ed il secondo "I chiodi piantati nelle mani potevano sopportare il peso del corpo?" Il primo articolo riporta gli studi effettuati dal Prof. Zubige dell’Università di Medicina e Chirurgia di Colombia. Il Prof. Zubige confermò i risultati di esperimenti già fatti in precedenza da altri medici che dimostrano che Gesù non è morto per asfissia come si credeva in passato. Ma il fatto qui rilevante è che Gesù (o qualsiasi altro uomo) sarebbe morto per asfissia solo a condizione che fosse stato messo su un "palo" proprio come raffigurato nelle pubblicazioni geoviste! In questo caso però la morte sopravviene dopo qualche minuto, mentre noi sappiamo da Matteo 27:45-46 e Luca 23:44 che Gesù è morto dopo circa tre ore! Una tale sopravvivenza è normale (anzi può essere anche maggiore) solo se il condannato veniva crocifisso con le braccia tese a formare un angolo di 60-70 gradi proprio come nella rappresentazione "classica" della crocifissione! Forse anche qui Matteo e Giovanni si sono confusi? 4) È vero che i giudei consideravano la morte in croce in modo un di morire ignominioso, una maledizione, ma dal momento che Gesù è morto sopra una croce, ed è risorto, questa è diventata non più il simbolo della morte e della sconfitta di Gesù (come ironizzavano i Romani non Cristiani), ma della vittoria di Gesù su di essa. La croce è diventata il simbolo del Suo sacrificio e quindi dell’Amore di Dio. Non per niente Paolo dice di "vantarsi della croce" (Galati 6:14). Se Paolo si "vantava" della Croce, perché i TdG non si vantano del "palo"? Perché tanta avversione verso il simbolo del Cristianesimo? Paolo ci dice che anche allora vi erano i "nemici della croce" (Filippesi 3:18), e continua in 1 Corinti 1:18,23 dicendo "la croce è stoltezza per quelli che periscono...". Un TdG potrebbe ancora obiettare che la Bibbia condanna comunque l’uso di immagini e simboli anche se "positivi". Ma anche questo non corrisponde al vero: la Bibbia condanna l’idolatria (cioè il culto e l’adorazione di oggetti ed immagini) e non il loro semplice uso simbolico. Per esempio le tende del Tabernacolo, all’epoca di Mosè, erano ricamate con raffigurazioni di Cherubini ed altre creature angeliche! (Esodo 26:1). Fino al 1930 la Torre di Guardia stessa raffigurava Gesù morente su una croce. In seguito, dopo aver eliminato sia la croce sia il nome di Gesù dalla copertina, continua ad usare il simbolo della Torre! Alla luce di quanto sopra esposto è pertanto corretto ed in armonia con la Bibbia che i Cristiani utilizzino la Croce come simbolo della loro fede. |