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POSTA E RISPOSTA  (3)

  Risponde Marco Piazza.

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83- Laurea specialistica e reale evoluzione della professione
Salve Marco sono Davide dalla provincia di Pesaro, sono un infermiere, finalmente il C.U.N. inizia ad esprimere parere favorevole sulla istituzione dei corsi della Classe SNT_SPEC/1, secondo te quali nuove prospettive lavorative potranno scaturire per questa nuova figura? Si tratterà solo di fumo negli occhi o di una reale evoluzione della professione infermieristica.

Grazie Davide
 

Scusa Davide,
avevo un impegno pressante che richiedeva tutta la mia attenzione e oggi, domenica, posso respirare e risponderti.
Tra un paio di settimane (ai primi di aprile) si riunisce a Parma la conferenza nazionale dei Corsi di Laurea per decidere i programmi, il numero dei posti per ateneo, eccetera.
Sembra che quest'anno sia la volta buona e che potremo finalmente partire.
Ogni avanzamento della "qualità" della formazione è da salutare con fuochi artificiali, feste e anche, perchè no, una bella bevuta augurale.
Siamo indietro parecchio rispetto agli altri paesi europei e anche se stiamo velocemente migliorando e guadagnando il tempo perduto ci resta tanta strada da percorrere e tanti problemi da superare.
Ad esempio il riconoscimento economico del laureato che oggi non è distinguibile dal diplomato, ma ancora il potere nell'organizzazione delle strutture ospedaliere che è troppo saldamente in mano ai medici, oppure il riconoscimento da parte di istituzioni e cittadinanza rispetto all'autonomia.
Mi fermo ma ci sarebbe ancora troppi esempi da portare.
La laurea specialistica potrebbe essere in grado di farci avanzare verso il superamento di questi problemi.
Io l'attendo con ansia anche se non so bene se possa in qualche modo interessarmi tentarne l'avventura.
Ciao Davide, leggici ogni volta che ne hai voglia e dacci consigli su come migliorare ancora di più questo sito perchè divenga una ulteriore risorsa per la crescita di noi infermieri
Marco Piazza
82 - Consigli sulla maturità prima della laurea per infermieri.

Salve sono Alessandro dalla provincia di lodi.
Ho appena finito il corso oss e mi trovo a operare in una casa di riposo dove mi trovo benissimo , dove il carico di lavoro non e' eccessivamente estenuante .
Il mio cruccio e' il seguente:
svolgo alcune mansioni di carattere sanitario , essendo abbastanza bravo le infermiere si fidano (tutto quello che un semplice oss puo' desiderare) pero' manca qualcosa ! E talvolta mi frulla in testa un pensiero diventare infermiere, purtroppo ho solo un diploma triennale di operatore sociale , dovrei prendere una maturità' ma non so di che tipo .

- per caso sai consigliarmi su che tipo di maturità conseguire
- ci sono degli sgravi per chi e gia oss
- varie ed eventuali

ciao Alessandro

 

Ciao Alessandro,
 
la qualità del tuo lavoro dipende dall'intelligenza tua e degli infermieri con cui lavori (naturalmente dal tuo datore di lavoro!!).
Dovrebbe essere alle porte anche la terza S (specializzato che estende il campo di intervento) ma potrebbe non bastare a riempire quel vuoto che senti dentro di te.
Fare l'infermiere aumenta il riconoscimento sociale, la competenza, le responsabilità, l'autonomia e (anche se poco) lo stipendio.
La maturità è d'obbligo per iscriversi all'università e fare questo percorso richiede fatica e dedizione.
Molti miei colleghi hanno ottenuto lavorando un titolo di studio secondario presso le scuole di "assistente alle comunità infantili".
Adesso si chiamano Tecnico dei servizi sociali oppure, molto simile è il titolo di :"Dirigente di comunità"
Saresti già a oltre la metà del percorso e potresti sentire presso lo stesso istituto dove hai ottenuto il titolo triennale, se fanno la stessa cosa con frequenza serale o per privatisti. (te lo consiglio se non sei uno studente caparbio).
Nel Corso di laurea dove insegno sono parecchi gli OSS (o OTA) che stanno frequentando quindi....forza e coraggio.
Per il privatista la scadenza della domanda è la fine di novembre quindi hai tempo per pensarci, in caso di scuola serale meglio sentire subito
Ciao
Marco Piazza

 

81- Il passaggio da OTA a OSS è materia di contrattazione tra Aziende e Organizzazioni Sindacali
Sono un OTA della provincia di Trento, un anno fa ho partecipato al corso di riqualifica OSS. A distanza di un anno non sono ancora passata di livello, si vocifera che bisognerà sostenere un esame interno, premetto che sono una dipendente che lavora da 12 anni in ospedale. Gli attuali OSS che vi sono in reparto sono solo quelli assunti con concorso o per incarico, ma da esterni non avendo mai lavorato in ospedale. Si fanno discriminazioni,  tra noi dipendenti riqualificati e gli OSS esterni a partire dalla divisa, loro bianchi noi azzurri e prossimamente bianchi e azzurri. Ero in attesa, di mobilità, per il riavvicinamento a casa da 2 anni, sono stata preceduta da un collega OSS che lavorava per incarico da 18 mesi e che a vinto il concorso per il ruolo. Anche questo non me lo spiego!

 

Ciao,
scusa la risposta sintetica e telegrafica:
a parte le norme di regolamentazione dei concorsi pubblici, tutta la situazione che racconti e che mi vede solidale e al tuo fianco, è materia di contrattazione tra Aziende e Organizzazioni Sindacali.
Una simile situazione qui in Emilia-Romagna si è risolta attraverso la valorizzazione del patrimonio umano disponibile e sono stati quindi valutati prima i dipendenti interni. Solo successivamente si è aperto il concorso all'esterno.
Le graduatorie concorsuali possono apparire ingiuste (e a volte lo sono) perchè tengono conto di tanti parametri: titoli di studio obbligatori e non, situazione familiare, distanza dal luogo di lavoro ecc.
Qui mi fermo ma inoltro questa mia risposta al collega Salvatore che, in qualità di referente dell'area Diritto della nostra associazione potrà fornirti meglio di me delle risposte.
Ciao
Marco Piazza

 

80- Teoria di J.L. Carpenito
Ciao Marco,
sai dirmi qualcosa sulla teoria introdotta da L.J. Carpenito? sembra che nei corsi laurea vada alla grande.
Grazie
Fiore

 
Ciao Fiore,
 
della Carpenito potrei dire molte cose ma molte meglio di me lo fanno i suoi libri:
Carpenito Lynda Juall;  Piani di assistenza infermieristica e documentazione;  CEA casa ed.ambrosiana - milano 2000, ISBN  88-408-0989-9  Carpenito Lynda Juall;  Diagnosi infermieristiche applicazioni alla pratica clinica; CEAcasa ed.ambrosiana - milano 2001 ISBN 88-408-0982-1 
Esiste anche una edizione tascabile (se hai le tasche grandi) del libro delle diagnosi ma è più datato.
E' molto utilizzato in diversi atenei e presso molte scuole di infermieristica.
Io penso che sia un utile strumento per approcciarsi alla diagnosi infermieristica e alla pianificazione, ma resta valido il discorso che il libro è "forestiero" e deve essere contestualizzato alla realtà italiana.
Esistono poi delle alternative: per le diagnosi il NANDA è certamente l'autorità infermieristica internazionale più autorevole è ogni due-tre anni revisionano e aggiornano l'intero pacchetto. E' anche reperibile online presso il sito americano.
La pianificazione dipende dalla teoria infermieristica di riferimento è qui non ti propongo nulla ma l'offerta è veramente consistente.
Ciao
Marco Piazza

 

79- Riconversione crediti o master. Consigli.
Buongiorno Marco, sono un'infermiera diplomata nel lontano '85, dopo aver conseguito lo scorso anno scolastico il diploma di maturità, sto pensando di iscrivermi ad un ateneo per la riconversione dei crediti, ma, leggendo la tua rubrica di Domanda\risposta, mi sono sorti dei dubbi. Mi piacerebbe frquentare un Master in tutorato, potresti indicarmene? Se non ce ne fossero, pensi che farei bene  ad iscrivermi per la riconversione?Grazie anticipatamente per il tuo interessamento.

Lori63

Ciao Lorena,
anche io, dopo una gioventù scarsamente orientata agli studi mi son ritrovato a studiare da vecchio (eh, la geragogia!!),  ho preso la maturità in età più che matura ed è proprio il caso di dire che gli esami non finiscono mai!!
Oggi non consiglierei il riconoscimento dei titoli pregressi a meno che uno non intenda recuperare la vecchia formazione infermieristica biennale (prima del '79).
E' molto meglio fare un bel master nell'area di propria competenza o interesse.
Un master consegna al partecipante 60 CFU (credito formativo universitario) aggiuntivi; la conversione non ti offre null'altra possibilità che quella di poter partecipare a master universitari interfacoltà (ad esempio quello in giornalismo medico-scientifico realizzato tra la facoltà di Medicina e Chirurgia e Lettere o quello di Tecnologo della comunicazione multimediale tra Informatica e Scienze della formazione primaria).
Venendo a noi ed al quesito che mi poni, l'unico ateneo che sembra offrire qualcosa vicino alla tua richiesta è il Campus Biomedico.
In altre realtà la figura del tutor equivale a quella di un infermiere che dopo un corso di formazione interno segue e guida lo studente nel tirocinio clinico (infatti viene chiamato tutor clinico o guida di tirocinio).
E' una attività importante e necessaria che però non ha il giusto riconoscimento in termini di retribuzione e di tempi dedicati rispetto all'orario di lavoro.
Ulteriori informazioni le hai già trovate sulle FAQ.
Spero di averti risposto e ti saluto
 
Marco Piazza

 

78 - Quale è il periodo per accedere ai corsi di laurea triennale
Sono un infermiere di dialisi vorrei riconvertire il mio diploma regionale in laurea triennale,  devo aspettare la fine dell'anno accademico o vi è la possibilità di accedere in qualsiasi periodo.

Grazie

 

L'attività accademica è regolata dal calendario accademico, ogni ateneo ne adotta uno che, anche se assomiglia a quello delle altre università, mantiene un discreto livello di autonomia (la chiamano autonomia didattica). Anche i contenuti possono variare anche se all'interno di quanto stabilisce la norma e, nel caso delle professioni sanitarie del decreto Ministero Salute; (li trovi tutti qui).
Lo stesso riconoscimento dei titoli pregressi è partito in anni diversi e periodi differenti Ateneo da Ateneo.
Mi è quindi impossibile risponderti non sapendo in quale regione del belpaese vivi; però dalla pagina formazione puoi trovare le diverse università e guardare direttamente quale offerta formativa (o offerta didattica) propongono.
Dalle FAQ, se le vuoi rileggere quanto già scritto, però appare non utilissimo questo percorso; il mio consiglio è orientarsi verso un master nell'area di proprio interesse che fornisce un maggior livello di competenza e 60 CFU certamente più spendibili a tutti i livelli all'interno della professione.
 
Marco Piazza

 

77 - Riprendere gli studi e il lavoro dopo 14 anni in pausa.

Salve, sono un’infermiera professionale di Brescia diplomata nel (lontano) 1979. Sono 14 anni che non lavoro, ma ora vorrei riprendere, se fosse necessario anche a studiare: quanto conta il mio titolo di studio? Viene riconosciuto, per esempio, per accedere a master, corsi di perfezionamento, laurea specialistica? O l’unica via che mi si apre è quella della laurea di base? Dove posso reperire altre informazioni?

Grazie mille per questo prezioso servizio

Sara

 

Ciao Sara,
risponderei dividendo in tre la tua domanda:
  1. requisiti legali per esercitare la professione di infermiere: per esercitare la professione è necessario essere in possesso di diploma, di abilitazione professionale e di iscrizione al Collegio IPASVI. Direi che questo punto ti vede in regola o al massimo devi reiscriverti al Collegio della tua provincia di residenza e sei a posto. Il tuo titolo è perfettamente valido er esercitare.
  2. rispetto delle norme concorsuali: ora potrebbe essere necessario, per partecipare ad concorso (pubblico o privato) poter dimostrare che si è avuta una buona manutenzione delle proprie competenze attraverso la partecipazione a momenti di formazione continua. La cosiddetta ECM sta entrando sempre più nei meccanismi funzionali del SSN ed è possibile che venga richiesto di mostrare gli attestati di partecipazione ad eventi formativi che garantiscono l'ottenimento dei cosiddetti crediti. Questa richiesta potrebbe essere non avanzata, dipende solo dall'ente, la normativa è ancora vaga
  3. rispetto dei valori etici e deontologici: il servizio sanitario in questi ultimi 15 anni è profondamente cambiato come radicalmente diverso è il ruolo degli infermieri: aziendalizzazione, innovazione, autonomia, codice deontologico, servizio infermieristico, formazione universitaria, specializzazioni, ECM,  responsabilita individuale eccetera. E' facile che l'inserimento in una realtà lavorativa sia per te molto difficoltosa e complicata. E' necessario che il paziente che ti è affidato possa contare sulla tua competenza, preparazione e abilità. Credo che queste possano essersi appannate come affievoliti saranno i ricordi e le nozioni. Questa "preparazione" non ci è imposta dall'esterno, ma l'abbiamo scelta e voluta noi stessi  nel Patto infermiere cittadino e nel Codice Deontologico (1999). Prima di agire ed operare in autonomia, anche se non obbligatorio, sarebbe utile, logico, corretto e doveroso tu facessi un "ripasso" rileggendo qualche libro o rivista (ti consiglio Brunner - Suddarth: Nursing medico chirurgico; CEA Ambrosiana Milano 2001  e per le riviste leggi la pagina indicata) o frequentando volontariamente una Unità Operativa che sia utilizzata anche per la didattica. Potesti rivolgerti alla scuola infermieri (che sarà collegata ad un Ateneo ma è probabilmente ancora aperta).
Il tuo titolo è valido per l'accesso alla formazione specializzata (master) e alla Specialistica (laurea di secondo livello), per ulteriori informazioni sfoglia le FAQ precedenti.
Sperando d esserti stato utile ti do un caldo abbraccio di benvenuto, anzi, di bentornata
Marco Piazza

 

76 - Test di ammissione ai corsi universitari
Salve mi chiamo Emanuela,
quest' anno coseguirò il diploma di Liceo Artistico Sperimentale, progetto Brocca, volevo chiedere informazioni per quanto riguarda i test di ammissione delle seguenti categorie:
Restauro,
Tarì,
Design industriale,
Infermieristica,
Fisioterapia.
Come faccio ad entrare?In molti mi han detto, che per determinati corsi, nella quale vi sono più o meno 20 posti, ci vuole un determinato...come posso dire..."calcio nel sedere"! Quindi???La prego di rispondere, anche perchè non saprei a chi rivolgermi avendo già provato nelle segreterie delle diverse università,ovviamente mi han risposto molto vagamente.. la ringrazio ... buona giornata! (ovviamente nell'ambito della Campania gentilmente)

 

Ciao Emanuela,
 
per restauro, design e Tarì (?) non saprei cosa dire ho qualche notizia delle lauree dell'area sanitaria
Trovi comunque tutte le informazioni presso il sito del MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca).
Dovresti trovare anche i testi dei test (ehehehe) degi ultimi anni e tutte le regole per la partecipazione.
Nelle FAQ trovi anche qualche risposta precedente che potrebbe esserti utile.
Ciao
Marco Piazza

 

75 - OTA a Londra - conversione qualifica
Attualmente lavoro in un ospedale di londra come Health Care Assistant (Grado A), vorrei sapere se posso convertire la qualifica OTA e accedere al grado B, o se il corso e' equiparabile ad un NVQ2

Best Regards
DL
Hi Diego,
non conosco approfonditamente l'organizzazione sanitaria inglese, credo però che mentre esistono titoli professionali standardizzati grazie ad accordi e in forza di deliberazioni della comunità europea (gli infermieri ad esempio svolgono il medesimo programma per la medesima durata in tutta l'Europa), altre attività dell'area sanitaria ed assistenziale non sono omologate.
Nel caso dell'OTA sono sicuro che non esiste nessun accordo di reciproco riconoscimento.
Ulteriori informazioni le puoi trovare nel portale Europa
 
Ciao
Marco

 

74 - Tutoraggio di II livello - equità Nazionale?
Ciao, sono Luciano e sono fisioterapista presso una ASL del Veneto.
Gradirei venire informato su quanto segue:
con il passaggio in fascia D per infermieri e fisioterapisti sembra che l'attività di tutoraggio di secondo livello,  richiesta da certe amministrazioni pubbliche, per studenti universitari delle rispettive aree sia un dovere sancito dal profilo professionale nuovo (il D ).
Nello stesso tempo in altre realtà , vedi il tutoraggio di secondo livello presso l'università di Trieste, viene retribuito.
Ora io comprendo che la regione Friuli VG sia a statuto speciale, ma quanto sancito dal profilo D non dovrebbe avere una dimensione nazionale? Ci potrebbero essere delle possibilità allora di estendere questo compensi  per il tutoraggio di secondo livello a favore degli studenti in altre realtà? Se si, come?
 Grazie.

 
Ciao Luciano,
la domanda che mi fai è complicata e meriterebbe, per una risposta precisa, una conoscenza della realtà veneta e friulana (o giuliana) superiore a quella che io posso avere dalla regione Emila-Romagna.
Inoltre mi chiedi del tutoraggio di II° livello (quindi riferentesi alla laurea specialistica e quindi ancora da attivare in tutti gli atenei) e se le regole applicate in qualche ateneo debbano essere nazionali.
Devo però limitarmi a dare una risposta generale perché non possiamo dimenticare che:
  1. gli atenei godono di ampia autonomia didattica (e il tutor a questa attività deve essere ricondotto)
  2. i rapporti tra università e ASL sono regolati da delibere e accordi che possono essere anche molto diversi una realtà dall'altra
  3. i riconoscimenti delle attività di tutoraggio possono essere negoziati da accordi tra le parti (OO.SS. Direzioni, Università)
  4. i codici deontologici delle professioni sanitarie prevedono un impegno diretto nella attività formativa come dovere dei professionisti
Le esperienze di cui sono informato sono le più diverse, per elencare le più frequenti:
  • pagamento dell'attività svolta come straordinario
  • pagamento dell'attività come attività di docenza (5.16 euro/ora se in orario di lavoro, 25.95 se fuori orario)
  • riconoscimento dell'attività come crediti ECM
  • riconoscimento dell'attività integrandola con una piccola quantità di ore di docenza da svolgere nel CdL
  • inserimento del tutor nell'attività d'aula come affiancamento ai docenti titolari delle discipline, nelle esercitazioni e negli esami
  • riconoscimento dell'attività di tutoraggio clinico con la corresponsione di un livello economico orizzontale.
Per ora mi fermo ricordando che a volte è possibile un mix con più di uno dei punti sovracitati; passando ai consigli: ogni attività che esula da quanto stabilito dai CCNL andrebbe negoziata e remunerata.
E' quindi necessario un tavolo che potrebbe essere inserito nella contrattazione integrativa e in base a questo definire un compenso per queste attività che incrementano i carichi di lavoro.
Ricordo anche che per una "vera" attività di tutoring nell'ambito della laurea di secondo livello sarebbe necessaria la presenza di formatori clinici con un elevato background accademico e culturale; insomma un superprofessionista che ancora non esiste, ragione questa che dovrebbe facilitare un accordo e la corresponsione di un contributo o di un riconoscimento economico e/o l'acquisizione di titoli formativi.
Non sono in grado di essere più preciso e propositivo di quanto sono stato in queste poche righe.
Ciao
Marco Piazza

 

73- Riqualificazione in OSS della figura ASA
Buongiorno, sono della provincia di Milano, avrei bisogno di alcune informazioni relative alla riqualificazione in oss della figura asa. Entro quando bisogna ottenere questa riqualifica? Quanto costa il corso? A chi mi devo rivolgere?
Rimango in attesa di un Suo riscontro
 
Cordiali saluti
Barbara

 

Ciao Barbara,
 
non sono in grado di dirti con precisione il termine ultimo entro cui provvedere alla riqualifica in OSS delle precedenti figure assistenziali, questo dipende dagli accordi tra Rregione, Organizzazioni Sindacali e Centri di formazione professionale, nel tuo caso la regione Lombardia.
Nella mia Emilia-Romagna quest'anno 2003/2004 è l'unico nel quale è possibile riqualificare, dal prossimo settembre chi non avesse provveduto a tale formazione deve frequentare in toto l'intero corso di 1000 ore.
La quantità di ore di riqualifica da frequentare dipende da che titolo di possiede, chi è OTA per l'ER deve compensare circa 200 ore teorico-pratiche, credo questo possa all'incirca valere anche per gli ASA. E' possibile frequentare anche se si è in possesso di un titolo di AdB (adest credo da voi) ma su questo non so fornirti notizie utili.
 
Il corso qui da noi è gratuito in autofinanziamento da parte delle ASL con possibilità di partecipazione anche da parte dei dipendenti delle Cooperative sociali; questo però dipende -ripeto- dagli accordi tra enti e regione.
 
Per ulteriori informazioni devi rivolgerti al Centro di Formazione Professionale (CFP o come si chiama) a te più vicino,  oppure al settore Formazione del sito della Regione Lombardia; in alcuni casi puoi rivolgerti anche al settore formazione della tua ASL .
Mi spiace non potere fornirti ulteriori notizie ma da lontano mi è impossibile.
Ciao
 
Marco Piazza
72- Nicoletta e i suoi dubbi ad intraprendere il corso di laurea per infermieri
Buongiorno, mi chiamo Nicoletta e ho 26 anni.
Ho visitato il sito "Posta e risposta", e ho notato che ci sono persone come me.. che all'età di 26-29 anni s'iscrivono all'università per il diploma di scienze infermieristiche. Io sono molto indecisa, più che altro se riuscirò a superare quei 25 esami che vi sono in 3 anni, poichè provenendo da una scuola professionale, non so niente di chimica, fisica e biologia. Sarà troppo azzardato?
Consideri che però mi piacerebbe moltissimo..
Oppure mi consiglia un corso più all'acqua di rose come oss? E' molto restrittivo nell'ambito lavorativo.. mentre infermiere professionale ha più sbocchi all'interno dei reparti ospedalieri. Infatti a me piacerebbe lavorare come ferrista, in sala operatoria..
Si accetta qualsiasi consiglio.

Distinti saluti Nicoletta


La ringrazio molto della sua risposta e dei preziosi consigli che mi ha dato.
Adesso non mi resta che scegliere se prendere l'indirizzo universitario o il corso di 1000 ore di oss.
Conosco persone infermiere che una volta diventate tali, hanno dovuto aspettare molto prima di essere assunte o tramite gli ospedali o le cooperative, e mi dicevano che alla sanità costa di piu assumere infermieri professionali, che oss.. mi trovo fra l'incudine e il martello, ma una cosa è certa, sono sicura di trovarmi bene nell'ambito lavorativo.
distinti saluti Nicoletta

 

 

Ciao Nicoletta,
 
io insegno in un corso di Laurea in Infermieristica; la maggior parti degli studenti che si iscrivono al CdL per Infermiere appartengono alla categoria degli ex studenti medi; la maggior parte di loro proviene da percorsi formativi di tipo professionale. La scuola di provenienza non è un problema.
Il CdL in  Infermieristica è un corso faticoso e i 25 esami in realtà racchiudono al loro interno diverse altre discipline (un corso integrato, che corrisponde ad un esame da registrare sul libretto, è spesso costituito da due tre "materie" o anche più), diversi momenti di stage (tirocini che richiedono un momento valutativo) e, in linea con la riforma universitaria, corsi a scelta dello studente.
Dicevo che il corso è faticoso e richiede tutte le energie disponibili per il triennio di durata.
Oltre alle difficoltà di tipo formativo presenta anche la peculiarità di mettere gli studenti infermieri a fianco di persone sofferenti, invalide, morenti.
Le professioni di aiuto -l'infermieristica è più che rappresentativa- arricchiscono molto le persone dotate di una forte umanità, generosità e visione "sociale ed universalistica" della vita e del mondo, finiscono per rendere ancora più cinico e freddo colui che sceglie questa strada solo per convenienza occupazionale.
E' un lavoro ricco e avaro, generoso e doloroso.
Difficilmente troverai infermieri che ne parlino con equilibrio, la maggior parte di loro lo amano tantissimo pur trovandovi infiniti difetti e problemi, alcuni lo detestano e non vedono l'ora di cambiare.
Io appartengo alla prima categoria e da me potrai ricevere il solo consiglio di buttarti nell'avventura; leggi nel profondo del tuo cuore e valuta se ti senti in grado di avere qualcosa da dare agli altri, se hai una visone collettiva della società, se il tuo carattere e la tua personalità sono abbastanza forti da non frantumarsi vicino ad un bambino che piange. Questo lo sai solo tu. Se ti senti in grado di aver qualcosa da "dare" essere infermiera ti mette in prima fila.
 
Il problema di accesso lo incontrerai solo se abiti nell'Italia centro-meridionale; dalla Umbri-Toscana in su non ci saranno grandi problemi ad entrare perché la richiesta di di infermieri è alta e l'offerta formativa non viene mai completamente ricoperta.
In pratica nel centro-nord ci sono più posti che candidati; in ogni caso ci sono in libreria (le librerie universitarie sono meglio fornite) manuali per la preparazione all'ammissione alle facoltà sanitarie a numero chiuso. Spesso si trovano anche corsi preparatori organizzati per l'esame di ammissione, senti presso la segreteria della facoltà di medicina e chirurgia (o delle professioni sanitarie).
 
L'OSS è una figura che opera sotto la diretta responsabilità dell'infermiere quindi godendo di scarsa autonomia e di minor riconoscimento sociale.
E' attività degnissima ma puoi sempre optare per tale corso se vedi che le difficoltà a terminare il CdL in infermieristica sono insormontabili.
 
Infine fare la ferrista (infermiera strumentista è il termine tecnico) non dovresti incontrare nessuna difficoltà per tale carriera perché in generale mancano infermieri e chi strumenta manca ancora di più. Richiede una fase di addestramento iniziale di alcuni mesi per divenire autonomi.
 E' una carriera che è possibile ulteriormente studiare frequentando master universitari ma considera due cose:
- richiede una grandissima capacità di concentrazione e di riuscire a mantenere questa concentrazione per tempi prolungati,
- è una carriera che ha una durata di 10 - 15 anni, poi solitamente la si cambia.
Spero di esserti stato utile, in caso fatti pur risentire
 
Marco Piazza
Prego Nicoletta,
se abiti al centro-sud quello che dici è vero sia per le difficoltà di ammissione sia di assunzione; ma se abiti al centro-nord è vero il contrario, ci sono più OSS che infermieri (e gli OSS senza infermieri vicino possono fare poco).
Comunque è vero che la scelta è tua e ti porgo i miei migliori auguri.
Ciao
Marco Piazza

 

 

71- Immatricolato 2002-03: sono esonerato dai crediti del 2003?
Salve ho conseguito la lurea di primo livello in fisioterapia, come equipollenza al titolo precedente; la mia domanda è questa : sono esonerato dai crediti ecm per il 2003 considerando l'anno di immatricolazione : 2002/2003 grazie infinite

 

Ciao Claudio,
 
l'aver ottenuto una laurea di base (ogni formazione di base) non esclude dall'obbligo di reperire crediti ECM.
Solo la formazione aggiuntiva, i master, la specialistica sono da considerarsi deroganti
Ciao
Marco di Infermierionline

 

70 - Insegnamento di sostegno per educatori sociali
Ciao,
sono Ida dalla Calabria. Ho conseguito la qualifica di educatore sociale dopo aver frequentato un corso di cinquecento ore presso il centro di formazione regionale. Vorrei sapere se posso iscrivermi nelle graduatorie per l'insegnamento di sostegno.
Grazie.
Ciao.

 

Ciao Ida,
 
ho cercato sul sito del Centro Regionale di Formazione Professionale della regione Calabria informazioni circa il percorso formativo che hai frequentato per vedere le peculiarità della tua figura professionale in modo da potere risponderti.
Ho quindi inoltrato la tua richiesta a miei colleghi esperti nella formazione professionale orientata al sociale, se ci saranno novità te le comunicherò tempestivamente.
Intanto posso dirti che esiste un corso universitario che si chiama esattamente "Educatore sociale" ma è una delle lauree triennali della facoltà di Scienze della Formazione (per vederne il profilo leggi, ad esempi, quello della sede di Rovigo dell'Università di Padova). che prepara per tali competenze.
Inoltre ho trovato su Internet un  Corso aggiuntivo per insegnanti di sostegno presso l'Università di Bologna dal quale si evidenzia che prima bisogna essere in possesso di una formazione universitaria che abilita all'insegnamento.
 
La mia risposta quindi è che l'insegnante di sostegno è un laureato e, a meno che tu non abbia tale laurea, col solo diploma di formazione in Educatore sociale non potrai partecipare alle graduatorie.
Ma certamente nei bandi di graduatoria questa informazione sarà certamente disponibile.
Penso che il tuo titolo possa essere "speso" all'interno delle strutture residenziali o semi-residenziali per anziani e disabili che costituiscono la rete dei servizi territoriali sia pubblici che privati (case protette, RSA, centri diurni ecc.)
 
Salutoni e auguri da
Marco Piazza

 

69 - Corsi di formazione per ausiliario specializzato

Ciao Marco, sono Vincenzo lavoro da cinque anni presso un' azienda ospedaliera di Napoli in qualità di ausiliario specializzato, desideravo sapere se anch'io ho la possibilità di partecipare ai corsi organizzati dalla mia azienda per operatore socio-sanitario (OSS) o sono riservati solo al personale OTA.

Ti ringrazio.

Ciao Vincenzo, 

la formazione professionale in ambito assistenziale (tecnica e sanitaria) con l'istituzione dell'OSS, approda ad una figura unitaria che assume le valenze e le competenze sia di carattere sociale caratteristiche degli AdB (addetti all'assistenza di base o come si sono chiamati nelle diverse regioni) sia quelle sanitarie degli OTA.

Questa formazione prevede che si sviluppi un'alleanza tra CFP (centri di formazione professionale) cui spetta la formazione di area sociale e delle ASL che hanno la responsabilità dei contenuti sanitari.

I corsi attivati sono di due tipi:

  • formazione di base: corso di 1000 ore teorico-pratiche

  • corsi di riqualifica: per OTA per integrare le competenze sanitarie di circa 200 ore (dipende da regione a regione in base ad accordi politico-sindacali)

 

Il tuo incarico attuale, l'ausiliario specializzato, ha valenza esclusivamente tecnica anche se a volte, erroneamente, è stato impiegato in forme indirette di assistenza all'interno delle unità operative o nel trasporto interno di pazienti.

L'incarico puramente tecnico ti pone quindi in posizioni lontane sia dalle conoscenze e competenze socio-assistenziali sia da quelle sanitarie; per questa ragione io credo che tu sia escluso da momenti di riqualifica e tu possa frequentare solo il corso di base.

Il corso di base però richiede l'obbligo di frequenza (magari in aspettativa) e quindi la impossibilità a percepire un reddito, già basso peraltro, per la durata del corso.

L'ultima parola però spetta alla tua Organizzazione Sindacale e alla tua ASL (AO) ed agli accordi stipulati tra loro e tra ASL (AO) e CFP che potrebbero aver deciso di realizzare percorsi specifici anche per gli ausiliari specializzati. 

Sperando di esserti stato utile ti auguro molta fortuna

Marco Piazza

 

68 - Equiparazione alla laurea

Salve vorrei gentilmente farle una domanda; Sono un infermiere professionale diplomato nell' anno 2001 vorrei chiederle come dovrei fare per essere equiparato alla laurea di oggi oppure se non selve nessuna equiparazione? Chi mi attesta che io possegga un  eventuale equiparazione di Laurea?

La ringrazio anticipatamente per una vostra cordiale risposta.


La ringrazio della sua cordiale risposta, mi dispiace che non gli ho inserito il mio ateneo, io ho conseguito il diploma all'università di Tor vergata. In pratica da come mi dice lei, dovrei ridare la tesi alla mia stessa Università, ma di conseguenza non avrei più il debito formativo di 2 CFU e inoltre il mio attestato passerebbe da diploma a Laurea? I colleghi Infermieri Prof. che sono usciti quest'anno ad esempio, hanno il Diploma di Laurea o la Laurea in scienze infermieristiche?

Mi scusi se le faccio queste domande ma sia io che i miei colleghi siamo un pò confusi e soprattutto in disaccordo su questo argomento.

La ringrazio ancora per il suo tempo e attendendo una sua risposta le porgo i più cordiali saluti. I.P. Andrea P.

 

 

 

Ciao Andrea, 

Il tuo diploma universitario può essere equiparato alla laurea presso lo stesso ateneo (o qualsiasi altro) ove lo hai ottenuto. Quasi tutte le università, non sapendo quale è la tua devo essere naturalmente generico, hanno provveduto ad attivare percorsi di conversione o riconoscimento dei crediti pregressi con modalità proprie e basandosi sulla sola integrazione dei contenuti inseriti con i  decreti di trasformazione dei DU in CdL.

In pratica le differenze (e ci sono vista l'ampia autonomia degli atenei) possono andare da una semplice integrazione dell'elaborato di diploma (la tesi come richiede Tor Vergata) all'obbligo di frequenza a due corsi (Radioprotezione e Sicurezza dei luoghi di lavoro come richiede Ferrara).

Questa formazione aggiuntiva richiede l'immatricolazione ed i l pagamento delle tasse universitarie. 

In questa integrazione sta anche la ragione dell'equiparazione; infatti se tu tentassi di iscriverti al corso di laurea specialistica in infermieristica potresti partire con un debito formativo pari a due CFU (nel caso sopraccitato) da sanare durante gli anni di frequenza del corso, aumentando quindi il carico di lavoro/studio.

Da un punto di vista squisitamente professionale il titolo regionale, il D.U. e la Laurea sono equipollenti ed abilitano tutti e tre alla professione di infermiere

Per finire coll'ultimo quesito: chi fa il riconoscimento degli studi pregressi riceve a fine percorso un diploma di laurea che sostituirà il precedente DU o diploma regionale

 

Sperando di averti risposto ti saluto

Marco Piazza


Che io sappia, ma forse lo sai meglio tu, Tor Vergata richiede una semplice procedura (un seminario, un approfondimento della tesi, le tasse universtarie per un anno) per riconoscere i percorsi formativi pregressi.

Tu avresti un Diploma di Laurea (ma decade il diploma precedente)

Dallo scorso anno accademico in tutte le Università laureano; l'anno precedente (2001/2002) molte ma non tutte avevano adeguato, nella loro autonomia, i loro corsi di studio facendo la trasformazione da diploma a laurea.

Le incomprensioni tra te e i tuoi colleghi dipendono probabilmente dalla cosiddetta autonomia di ateneo che li differenzia uno dall'altro

ciao Marco Piazza

 

 

 

67 - Informazione sul riconoscimento titoli a Palermo.

Ciao Marco, una domanda siamo un gruppo di Inf. Prof. di Messina e vorremmo convertire il diploma regionale in Laurea purtroppo a Messina è partito a settembre

e l'abbiamo saputo in ritardo, da Ottobre non facciamo altro che visitare il tuo sito per vedere se ci sono altre province che inizino con questo corso ma niente neanche Palermo

tu forse ci sai dire se in atto è partita qualche città?, magari mettendola in evidenza rispetto alle altre

Tor vergata doveva partire  a Dicembre ma a tutt'oggi niente

grazie per la risposta  

Ciao Daniele & company,

 

purtroppo, salvo alcuni casi, le notizie sull'offerta formativa che leggete sul nostro sito e che noi pubblichiamo sono rilevate direttamente e personalmente dai siti degli atenei.

Dico purtroppo perchè spesso l'informazione  viene inserita all'ultimo momento o a scadenza superata; a volte non viene neppure inserita. Quindi a volte la nostra informazione è deficitaria ma non per nostra volontà.

Per avere una informazione completa e tempestiva, attraverso i link agli atenei, vi conviene contattare le segreterie dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e chiedere direttamente via mail o telefonica news fresche.

 

Se volete un mio parere personale (diversamente da quanto da me sostenuto in passato) sono orientato a considerare oramai superata la fase di utilità di riconversione del titolo regionale di infermiere (o riconoscimento della formazione pregressa che dir si voglia) perchè quasi certamente col nuovo anno accademico 2004/05 partirà la Laurea Specialistica e l'essere iscritti ad un corso di laurea inibisce la possibilità di parteciparvi o rappresenta certamente un ostacolo aggiuntivo per il cambio di corso degli studi.

Ritengo oggi molto meglio seguire queste priorità:

  1. cercare di superare la selezione per la specialistica

  2. tentare di inserirsi in un master universitario (tipo quello di management

  3. solo in terza battuta, per evitare di restare fermi un anno, fare la conversione (ad oggi Tor Vergata è la proposta meno gravosa)

La sostituzione del terzo punto è certamente utile acquisire un titolo di inglese (con esame finale riconosciuto) e almeno il primo grado della patente europea di computer (ECDL), oppure scrivere articoli, partecipare a ricerche, fare attività di docenza. Insomma arricchire il proprio curriculum per guadagnare punteggi nelle selezioni. 

Ma tutto dipende dagli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge.

Chi pensa il proprio futuro nel campo della formazione o come superesperto clinico deve tentare la specialistica, chi nel management deve orientarsi verso il master in management o specialistica.; chi vuole una carriera della direzione dei Servizi Infermieristici deve fare tutte e due le formazioni ed ambire a master di secondo livello e dottorati di ricerca.

Questi naturalmente sono ancora da pensare e da istituire.

 
Ciao
Marco Piazza

 

66 - Tesi sul paziente chirurgico: suggerimenti

Salve mi chiamo vanessa sono una studentessa del terzo anno sono incasinata con la mia tesi perchè non trovo il materiale che ho bisogno il titolo è  il continuo assistenziale di un paziente chirurgico quindi parlo di cartella infermieristica , delle competenze, dei ruoli , del processo nursing , vorrei informazione su la teoria carpenito e su le competenze . le ringrazio per il disturbo

 

Ciao Vanessa,  

per il materiale che mi chiedi posso solo fornirti dei riferimenti bibliografici: 

per Linda J. Carpenito ti consiglio i suoi libri:

 

  • carpenito lynda juall - "piani di assistenza infermieristica e documentazione", casa ed.ambrosiana - milano, anno 2000, ISBN 88-408-0989-9;

  • carpenito lynda juall - "diagnosi infermieristiche applicazioni alla pratica clinica", casa ed.ambrosiana - milano, anno 2001, ISBN 88-408-0982-1;

Sulla cartella infermieristica questi sono i testi che puoi cercare:

  • craven r.f. - hirnle c.j. - "principi fondamentali dell'assistenza infermieristica", casa ed.ambrosiana- anno 1998, ISBN 88-408-0961-9;

  • Brunner -Suddarth - "Nursing medico-chirurgico" - casa ed.ambrosiana, anno 2003;

Mi dispiace non poter fare di piu ma questo è lavoro per i tuoi tutor e per il tuo relatore di tesi

 

Ciao

Marco Piazza

65- Diploma Regionale e Laurea di 1° liv, equiparazione nei voti.

Caro Marco,

mi chiamo Luca sono un infermiere di Roma ho sostenuto gli esami necessari per la conversione del mio diploma regionale di infermiere in laurea di primo livello all’università di TOR VERGATA, in precedenza la votazione conseguita al regionale era 60/70 scritto 70/70 orale 70/70 pratica. Quale potrebbe essere la votazione universitaria?

Grazie molte.        

Ciao Luca,

 

non sono in grado di darti una risposta precisa, lo può fare solo la commissione che valuta i tuoi crediti pregressi, dal risultato degli esami che hai sostenuto (o stai sostenendo), e dalla valutazione che la commissione di laurea darà alla tua tesi.

La cosa migliore è chiede al tuo relatore (se disponibile o al tuo tutor della scuola) di chiarire la cosa. ma visti i numeri credo sarà difficile!

Io credo che con poco sforzo potresti presentarti per ottenere la valutazione massima "cum lauda".

 

Ciao

Marco Piazza

64 - L'obbligo della formazione e l'esonero per malattia.

Buongiorno, mi chiamo Paola e vivo in provincia di Pordenone. Ho 32 anni, sono un'infermiera, da quasi 3 anni sono affetta da CFS  super-diagnosticata.
Sono rimasta a casa dal lavoro per un anno consecutivo dal lavoro. Sono rientrata al lavoro con notevoli ed importanti difficolta' con un part-time. Sono sempre in cura ma, con scarsi risultati purtroppo..
L'anno che sono rientrata al lavoro e' stato l'anno in cui e' uscito ECM. Mi sono informata presso il Collegio della mia provincia, presso l'uff. infermiristico dell' Azienda in cui lavoro ma, la risposta e' sempre stata la medesima: obbligatori.
Premetto che spesso mi devo ancora assentare dal lavoro per terapie o per gravi difficolta' a seguito della malattia. Ora non  so piu' che fare poiche' i crediti aumentano ogni anno ed io non riesco a seguire i corsi, non riesco a fare piu' di mezza giornata di corso e talvolta con notevoli difficolta', non posso andare lontano perche' dovrei essere sempre accompagnata, nessuno riesce a darmi risposte concrete e precise riguardo la mia situazione...
Ora, alla luce di tutto questo, chiedo a voi per favore, cosa dovrei fare.
Non voglio sottrarmi all'aggiornamento, anzi, ma capirete bene la condizione e la situazione difficile giorno dopo giorno che devo affrontare.
Sono sempre stata favorevole ai corsi e all'aggiornamento ma, questa malattia e' molto invalidante per me e per le 200.000 persone in Italia come me.
Vi ringrazio fin d'ora se vorrete rispondermi, in attesa vi saluto e vi auguro buon lavoro.

Carissima Paola,

 

ti siamo vicini umanamente e professionalmente; rispetto ai quesiti che ci poni il nostro parere è il seguente:

il reperire crediti ECM è dovere deontologico per ogni infermiere dato che ogni professionista ha l'obbligo, soprattutto morale, di manterene aggiornata la sua competenza, le sue conoscenze e la sua capacità operativa al progresso della medicina e dell'assistenza; ciò premesso bisogna rilevare come solo dal corrente anno e dalla stipula del nuovo contratto siano di fatto previste delle obbligatorietà per le 32 professioni coinvolte nell'ECM e per le aziende per le quali questi lavorano.

In precedenza le sole ipotesi sanzionatorie erano ascrivibili nell'ambito della concorsualistica interna e della mobilità (ripeto solo ipotesi eventualmente inserite nella fase della contrattazione integrativa tra OO.SS. e direzione della ASL).

 

Col presente CCNL infatti:

  • l'ECM è posta  a carico delle AUSL;

  • il personale in formazione ECM è di fatto in orario di lavoro;

  • è obbligo delle AUSL il facilitare la partecipazione dei lavoratori

  • solo in caso di ottemperanza dei precedenti punti e del rifiuto del lavoratore a seguire eventi ECM scattano le sanzioni.

  • la mancata acquisizione di crediti, vista la sua fase ancora oggi sperimentale, non può dar luogo ad alcuna forma di penalizzazione.

  • sono previste una serie di esenzioni dal reperimento dei crediti soprattutto quando le assenze dal lavoro sono regolamentate dal Ministero (credo che la malattia vi sia ricompresa)

Ricordiamo che il contratto è ancora in fase di consultazione e di approvazione da parte del personale del comparto che darà la sua opinione, probabilmente positiva, nel corrente mese.

Da non scordare inoltre che è partita in fase sperimentale anche la formazione a distanza (FAD) e la "formazione sul campo" che potrebbero rappresentare una opportunità in più per evitare conflitti con Direzioni poco elastiche.

Ricordo anche che l'attività di docenza ad eventi formativi accreditati ECM restituisce crediti anche se in misura inferiore.

Marco Piazza Piazza

 

63- Associazioni di Infermieri in ortopedia e ricerca bibliografica.
Ciao marco sono Gaetano. Scusami se la mia domanda è un pò pesante mah... sono disperato perchè non riesco a trovare materiale per la mia tesi di fine
corso confido nella tua capacità.
La mia tesi è nursing del paziente ortopedico.
nel ringraziandoti auguro a te e anche allo staff buone feste
 
Gentile Sig. Piazza,
 mi scuso anticipatamente per la scarsa conoscenza della "netiquette" e spero perciò di essere perdonata per eventuali ingenuità se mi rivolgo a lei per la ricerca di materiale per la mia tesi: l'assistenza al paziente ortopedico. Purtroppo in commercio esistono pochi lavori in proposito, ed anche online ho difficoltà a reperire materiale, anche perchè non conosco a sufficienza la lingua inglese (mea culpa)...cosa posso fare?

P.s.

la maggior difficoltà risiede nel fatto che ho intrapreso da sola il percorso di riconversione del diploma regionale a laurea di primo livello, e che lavoro in piccolissimo presidio distaccato, quindi ho scarsi/nulli contatti col mondo accademico...

Grazie comunque per l'attenzione,                                                  Lavinia
Gentilissimo Marco,
diciamo che quindici -venti giorni potrebbero essere sufficienti a permettermi di lavorare senza eccessiva ansia...se poi tu avessi del buon materiale sui percorsi assistenziali integrati (definizioni, struttura, esempi...) faresti la mia felicità! Se ti è impossibile, ti ringrazio tantissimo comunque per l'interessamento. Buon lavoro!
                                      Lavinia

 

 

 

cari colleghi (o futuri tali),

scusate il ritardo col quale vi rispondo ma il tempo è molto avaro con me in questo periodo e devo fare anche un trasloco.

Che io sappia non esistono associazioni di infermieri di ortopedia alle quali rivolgersi per cui dobbiamo arrangiarci tra noi.

Tra i nostri esperti nessuno ha una esperienza ortopedica significativa (a parte me e mio figlio che siamo degli "sfracassoni" e spesso siamo stati ingessati).

Spero vi basti (oltre al vostro tutor) la mia competenza bibliografica e nella ricerca on line di informazioni.

 

Per quanto riguarda la ricerca bibliografica vi invito a leggere e a scaricare dalla pagina "Consigli in pillole" gli articoli che ho predisposto in modo da perfezionare la raccolta di informazioni direttamente dal web.

Nella mia biblioteca ho presenti solo i testi della tabella sottostante che parlano di nursing ortopedico 

 

Tipo Testo

Autore

Titolo

Editore

Anno

LIBRI

graziani g.

nursing in ortopedia

ed. nettuno - verona

1994

ATTI CONVEGNO

istituti ortopedici rizzoli

1° convegno nazionale - nursing in ortopedia e traumatologia

altro

1988

ATTI CONVEGNO

ist. ortopedico rizzoli

atti del 1° convegno naz. di nursing in ortopedia e traumatologia

i.o.r.

1988

 

ma trovate materiale, molto interessante sui manuali quali:

 
Autore Titolo Editore Anno ISBN
craven r.f. - hirnle c.j. principi fondamentali dell'assistenza infermieristica - promuovere la salute Vol 1 casa ed.ambrosiana 1998 88-408-0961-9
craven r.f. - hirnle c.j. principi fondamentali dell'assistenza infermieristica vol 2 casa ed.ambrosiana - milano 1998 88-408-0961-9
cavicchioli a. ed altri elementi di base dell'assistenza infermieristica vol 1 e 2 casa ed.ambrosiana - milano 1997 88-408-0397-6
lusignani m. - mangiacavalli b. - casati m. infermieristica generale e organizzazione della professione masson - milano 2000 88-214-2482-0
brunner - suddarth nursing medico chirurgico 2° ed. - vol.1 casa ed.ambrosiana - milano 2001 88-408-1189-3
brunner - suddarth nursing medico chirurgico 2° ed. - vol.2 casa ed.ambrosiana - milano 2001 88-408-1190-7
 
sui periodici trovi qualcosa su:

 

   Rivista    N°/anno    Titolo    Autore pagine
Il Fisiotetrapista n°3/2000 ernia discale: quale approccio toso b. 53-59
La Riabilitazione n°3/2000 riflessioni sulla biomeccanica medica e la neuro-ortopedia ibraguimov t. 87-94
La Riabilitazione n° 4/2000 quelques aspects de l'ostéopathie moderne aux etats-unis d'amerique tayssandier - brugnoli 141-150
La Riabilitazione n° 4/2000 riflessioni sulla biomeccanica medica e neuro ortopedia ibraguimov t. 157-162
INTERNATIONAL NURSING PERSPECTIVES N° 2/1 2002 informazione preoperatoria al paziente  candidato ad interventi di  chirurgia ortopedica: un progetto applicativo piredda ed altri 49-55
Sala Operatoria N° 1/2003 buon compleanno artroscopia catani o. 20-21
Sala Operatoria N° 2/2003 una tecnica mini open sempre più"mini" aa.vv. 12-15
 
e adesso vi indico qualche sito
 
fista di file scaricabili di argomenti affini http://www.ipasvi.roma.it/italiano/arcobaleno/index.asp
infermieri della rianimazione del Rizzoli http://membres.lycos.fr/mariofrisini/
Società traumatologia della strada http://www.socitras.org/
una tesi sulla malpractice infermieristica http://www.inforesp.org/tesi.pdf (da sfogliare)
 
Per adesso mi fermo ma se altro serve ci risentiamo presto
Marco Piazza
 

 

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