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Salve Marco sono Davide dalla provincia di Pesaro, sono un infermiere,
finalmente il C.U.N. inizia ad esprimere parere favorevole sulla
istituzione dei corsi della Classe SNT_SPEC/1, secondo te quali nuove
prospettive lavorative potranno scaturire per questa nuova figura? Si
tratterà solo di fumo negli occhi o di una reale evoluzione della
professione infermieristica.
Grazie Davide |
Scusa Davide, avevo un impegno pressante che richiedeva tutta la mia attenzione e oggi, domenica, posso respirare e risponderti. Tra un paio di settimane (ai primi di aprile) si riunisce a Parma la conferenza nazionale dei Corsi di Laurea per decidere i programmi, il numero dei posti per ateneo, eccetera. Sembra che quest'anno sia la volta buona e che potremo finalmente partire. Ogni avanzamento della "qualità" della formazione è da salutare con fuochi artificiali, feste e anche, perchè no, una bella bevuta augurale. Siamo indietro parecchio rispetto agli altri paesi europei e anche se stiamo velocemente migliorando e guadagnando il tempo perduto ci resta tanta strada da percorrere e tanti problemi da superare. Ad esempio il riconoscimento economico del laureato che oggi non è distinguibile dal diplomato, ma ancora il potere nell'organizzazione delle strutture ospedaliere che è troppo saldamente in mano ai medici, oppure il riconoscimento da parte di istituzioni e cittadinanza rispetto all'autonomia. Mi fermo ma ci sarebbe ancora troppi esempi da portare. La laurea specialistica potrebbe essere in grado di farci avanzare verso il superamento di questi problemi. Io l'attendo con ansia anche se non so bene se possa in qualche modo interessarmi tentarne l'avventura. Ciao Davide, leggici ogni volta che ne hai voglia e dacci consigli su come migliorare ancora di più questo sito perchè divenga una ulteriore risorsa per la crescita di noi infermieri Marco Piazza |
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Salve sono Alessandro dalla provincia di lodi.
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Ciao Alessandro,
la qualità del tuo lavoro dipende dall'intelligenza tua e degli
infermieri con cui lavori (naturalmente dal tuo datore di lavoro!!).
Dovrebbe essere alle porte anche la terza S (specializzato che estende
il campo di intervento) ma potrebbe non bastare a riempire quel vuoto
che senti dentro di te.
Fare l'infermiere aumenta il riconoscimento sociale, la competenza,
le responsabilità, l'autonomia e (anche se poco) lo stipendio.
La maturità è d'obbligo per iscriversi all'università e fare questo
percorso richiede fatica e dedizione.
Molti miei colleghi hanno ottenuto lavorando un titolo di studio
secondario presso le scuole di "assistente alle comunità
infantili".
Adesso si chiamano Tecnico dei servizi sociali oppure,
molto simile è il titolo di :"Dirigente di comunità"
Saresti già a oltre la metà del percorso e potresti sentire presso lo
stesso istituto dove hai ottenuto il titolo triennale, se fanno la
stessa cosa con frequenza serale o per privatisti. (te lo consiglio se
non sei uno studente caparbio).
Nel Corso di laurea dove insegno sono parecchi gli OSS (o OTA) che
stanno frequentando quindi....forza e coraggio.
Per il privatista la scadenza della domanda è la fine di novembre quindi
hai tempo per pensarci, in caso di scuola serale meglio sentire subito
Ciao
Marco Piazza
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Sono un OTA della provincia di Trento,
un anno fa ho partecipato al corso di riqualifica OSS. A distanza di un
anno non sono ancora passata di livello, si vocifera che bisognerà
sostenere un esame interno, premetto che sono una dipendente che lavora
da 12 anni in ospedale. Gli attuali OSS che vi sono in reparto sono solo
quelli assunti con concorso o per incarico, ma da esterni non avendo mai
lavorato in ospedale. Si fanno discriminazioni, tra noi dipendenti
riqualificati e gli OSS esterni a partire dalla divisa, loro bianchi noi
azzurri e prossimamente bianchi e azzurri. Ero in attesa, di mobilità,
per il riavvicinamento a casa da 2 anni, sono stata preceduta da un
collega OSS che lavorava per incarico da 18 mesi e che a vinto il
concorso per il ruolo. Anche questo non me lo spiego!
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Ciao,
scusa la risposta sintetica e telegrafica:
a parte le norme di regolamentazione dei concorsi pubblici, tutta la
situazione che racconti e che mi vede solidale e al tuo fianco, è
materia di contrattazione tra Aziende e Organizzazioni Sindacali.
Una simile situazione qui in Emilia-Romagna si è risolta attraverso la
valorizzazione del patrimonio umano disponibile e sono stati quindi
valutati prima i dipendenti interni. Solo successivamente si è aperto il
concorso all'esterno.
Le graduatorie concorsuali possono apparire ingiuste (e a volte lo sono)
perchè tengono conto di tanti parametri: titoli di studio obbligatori e
non, situazione familiare, distanza dal luogo di lavoro ecc.
Qui mi fermo ma inoltro questa mia risposta al collega Salvatore che, in
qualità di referente dell'area Diritto della nostra associazione potrà
fornirti meglio di me delle risposte.
Ciao
Marco Piazza
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Ciao Marco, sai dirmi qualcosa sulla teoria introdotta da L.J. Carpenito? sembra che nei corsi laurea vada alla grande. Grazie Fiore |
Ciao Fiore,
della Carpenito potrei dire molte cose ma molte meglio di me lo fanno i
suoi libri:
Carpenito Lynda Juall; Piani di assistenza infermieristica e
documentazione; CEA casa ed.ambrosiana - milano 2000, ISBN
88-408-0989-9 Carpenito Lynda Juall; Diagnosi infermieristiche
applicazioni alla pratica clinica; CEAcasa ed.ambrosiana -
milano 2001 ISBN 88-408-0982-1
Esiste anche una edizione tascabile (se hai le tasche grandi) del libro
delle diagnosi ma è più datato.
E' molto utilizzato in diversi atenei e presso molte scuole di
infermieristica.
Io penso che sia un utile strumento per approcciarsi alla diagnosi
infermieristica e alla pianificazione, ma resta valido il discorso che
il libro è "forestiero" e deve essere contestualizzato alla realtà
italiana.
Esistono poi delle alternative: per le diagnosi il NANDA è certamente
l'autorità infermieristica internazionale più autorevole è ogni due-tre
anni revisionano e aggiornano l'intero pacchetto. E' anche reperibile
online presso il sito americano.
La pianificazione dipende dalla teoria infermieristica di riferimento è
qui non ti propongo nulla ma l'offerta è veramente consistente.
Ciao
Marco Piazza
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Buongiorno Marco, sono un'infermiera
diplomata nel lontano '85, dopo aver conseguito lo scorso anno
scolastico il diploma di maturità, sto pensando di iscrivermi ad un
ateneo per la riconversione dei crediti, ma, leggendo la tua rubrica di
Domanda\risposta, mi sono sorti dei dubbi. Mi piacerebbe frquentare un
Master in tutorato, potresti indicarmene? Se non ce ne fossero, pensi
che farei bene ad iscrivermi per la riconversione?Grazie
anticipatamente per il tuo interessamento.
Lori63 |
Ciao Lorena,
anche io, dopo una gioventù scarsamente orientata agli studi mi son
ritrovato a studiare da vecchio (eh, la geragogia!!), ho preso la
maturità in età più che matura ed è proprio il caso di dire che gli
esami non finiscono mai!!
Oggi non consiglierei il riconoscimento dei titoli pregressi a meno che
uno non intenda recuperare la vecchia formazione infermieristica
biennale (prima del '79).
E' molto meglio fare un bel master nell'area di propria competenza o
interesse.
Un master consegna al partecipante 60 CFU (credito formativo
universitario) aggiuntivi; la conversione non ti offre null'altra
possibilità che quella di poter partecipare a master universitari
interfacoltà (ad esempio quello in giornalismo
medico-scientifico realizzato tra la facoltà di Medicina e
Chirurgia e Lettere o quello di Tecnologo della comunicazione
multimediale tra Informatica e Scienze della formazione
primaria).
Venendo a noi ed al quesito che mi poni, l'unico ateneo che sembra
offrire qualcosa vicino alla tua richiesta è il
Campus Biomedico.
In altre realtà la figura del tutor equivale a quella di un infermiere
che dopo un corso di formazione interno segue e guida lo studente nel
tirocinio clinico (infatti viene chiamato tutor clinico o guida di
tirocinio).
E' una attività importante e necessaria che però non ha il giusto
riconoscimento in termini di retribuzione e di tempi dedicati rispetto
all'orario di lavoro.
Ulteriori informazioni le hai già trovate sulle FAQ.
Spero di averti risposto e ti saluto
Marco Piazza
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Sono un infermiere di dialisi vorrei
riconvertire il mio diploma regionale in laurea triennale, devo
aspettare la fine dell'anno accademico o vi è la possibilità di accedere
in qualsiasi periodo.
Grazie
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L'attività accademica è regolata dal calendario accademico, ogni ateneo
ne adotta uno che, anche se assomiglia a quello delle altre università,
mantiene un discreto livello di autonomia (la chiamano autonomia
didattica). Anche i contenuti possono variare anche se all'interno di
quanto stabilisce la norma e, nel caso delle professioni sanitarie del
decreto Ministero Salute; (li
trovi tutti qui).
Lo stesso riconoscimento dei titoli pregressi è partito in anni diversi
e periodi differenti Ateneo da Ateneo.
Mi è quindi impossibile risponderti non sapendo in quale regione del
belpaese vivi; però dalla pagina formazione puoi trovare le
diverse università e guardare direttamente quale offerta formativa
(o offerta didattica) propongono.
Dalle
FAQ, se le vuoi rileggere quanto già scritto, però appare non
utilissimo questo percorso; il mio consiglio è orientarsi verso un
master nell'area di proprio interesse che fornisce un maggior livello di
competenza e 60 CFU certamente più spendibili a tutti i livelli
all'interno della professione.
Marco Piazza
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Salve, sono un’infermiera professionale di Brescia diplomata nel (lontano) 1979. Sono 14 anni che non lavoro, ma ora vorrei riprendere, se fosse necessario anche a studiare: quanto conta il mio titolo di studio? Viene riconosciuto, per esempio, per accedere a master, corsi di perfezionamento, laurea specialistica? O l’unica via che mi si apre è quella della laurea di base? Dove posso reperire altre informazioni? Grazie mille per questo prezioso servizio Sara
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Ciao Sara,
risponderei dividendo in tre la tua domanda:
Il tuo titolo è valido per l'accesso alla formazione specializzata
(master) e alla Specialistica (laurea di secondo livello), per ulteriori
informazioni sfoglia le
FAQ precedenti.
Sperando d esserti stato utile ti do un caldo abbraccio di benvenuto,
anzi, di bentornata
Marco Piazza
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Salve mi chiamo Emanuela,
quest' anno coseguirò il diploma di
Liceo Artistico Sperimentale, progetto Brocca, volevo chiedere
informazioni per quanto riguarda i test di ammissione delle seguenti
categorie:
Restauro,
Tarì,
Design industriale,
Infermieristica,
Fisioterapia.
Come faccio ad entrare?In molti mi han
detto, che per determinati corsi, nella quale vi sono più o meno 20
posti, ci vuole un determinato...come posso dire..."calcio nel sedere"!
Quindi???La prego di rispondere, anche perchè non saprei a chi
rivolgermi avendo già provato nelle segreterie delle diverse
università,ovviamente mi han risposto molto vagamente.. la ringrazio ...
buona giornata! (ovviamente nell'ambito della Campania gentilmente)
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Ciao Emanuela,
per restauro, design e Tarì (?) non saprei
cosa dire ho qualche notizia delle lauree dell'area sanitaria
Trovi comunque tutte le informazioni presso
il sito del MIUR
(Ministero Istruzione, Università e Ricerca).
Dovresti trovare anche i testi dei test (ehehehe)
degi ultimi anni e tutte le regole per la partecipazione.
Nelle
FAQ trovi anche qualche risposta precedente che potrebbe esserti
utile.
Ciao
Marco Piazza
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Attualmente lavoro in un ospedale di
londra come Health Care Assistant (Grado A), vorrei sapere se posso
convertire la qualifica OTA e accedere al grado B, o se il corso e'
equiparabile ad un NVQ2 Best Regards DL |
Hi Diego,
non conosco approfonditamente
l'organizzazione sanitaria inglese, credo però che mentre esistono
titoli professionali standardizzati grazie ad accordi e in forza di
deliberazioni della comunità europea (gli infermieri ad esempio svolgono
il medesimo programma per la medesima durata in tutta l'Europa), altre
attività dell'area sanitaria ed assistenziale non sono omologate.
Nel caso dell'OTA sono sicuro che non
esiste nessun accordo di reciproco riconoscimento.
Ulteriori informazioni le puoi trovare nel
portale Europa
Ciao
Marco
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Ciao, sono Luciano e sono fisioterapista
presso una ASL del Veneto. Gradirei venire informato su quanto segue: con il passaggio in fascia D per infermieri e fisioterapisti sembra che l'attività di tutoraggio di secondo livello, richiesta da certe amministrazioni pubbliche, per studenti universitari delle rispettive aree sia un dovere sancito dal profilo professionale nuovo (il D ). Nello stesso tempo in altre realtà , vedi il tutoraggio di secondo livello presso l'università di Trieste, viene retribuito. Ora io comprendo che la regione Friuli VG sia a statuto speciale, ma quanto sancito dal profilo D non dovrebbe avere una dimensione nazionale? Ci potrebbero essere delle possibilità allora di estendere questo compensi per il tutoraggio di secondo livello a favore degli studenti in altre realtà? Se si, come? Grazie. |
Ciao Luciano,
la domanda che mi fai è complicata e
meriterebbe, per una risposta precisa, una conoscenza della realtà
veneta e friulana (o giuliana) superiore a quella che io posso avere
dalla regione Emila-Romagna.
Inoltre mi chiedi del tutoraggio di II°
livello (quindi riferentesi alla laurea specialistica e quindi ancora da
attivare in tutti gli atenei) e se le regole applicate in qualche ateneo
debbano essere nazionali.
Devo però limitarmi a dare una risposta
generale perché non possiamo dimenticare che:
Le esperienze di cui sono informato sono le
più diverse, per elencare le più frequenti:
Per ora mi fermo ricordando che a volte è
possibile un mix con più di uno dei punti sovracitati; passando ai
consigli: ogni attività che esula da quanto stabilito dai CCNL andrebbe
negoziata e remunerata.
E' quindi necessario un tavolo che potrebbe
essere inserito nella contrattazione integrativa e in base a questo
definire un compenso per queste attività che incrementano i carichi di
lavoro.
Ricordo anche che per una "vera" attività
di tutoring nell'ambito della laurea di secondo livello sarebbe
necessaria la presenza di formatori clinici con un elevato background
accademico e culturale; insomma un superprofessionista che ancora non
esiste, ragione questa che dovrebbe facilitare un accordo e la
corresponsione di un contributo o di un riconoscimento economico e/o
l'acquisizione di titoli formativi.
Non sono in grado di essere più preciso e
propositivo di quanto sono stato in queste poche righe.
Ciao
Marco Piazza
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Buongiorno, sono della provincia di
Milano, avrei bisogno di alcune informazioni relative alla
riqualificazione in oss della figura asa. Entro quando bisogna ottenere
questa riqualifica? Quanto costa il corso? A chi mi devo rivolgere?
Rimango in attesa di un Suo riscontro
Cordiali saluti
Barbara
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Ciao Barbara,
non sono in grado di dirti con precisione
il termine ultimo entro cui provvedere alla riqualifica in OSS delle
precedenti figure assistenziali, questo dipende dagli accordi tra
Rregione, Organizzazioni Sindacali e Centri di formazione professionale,
nel tuo caso la regione Lombardia.
Nella mia Emilia-Romagna quest'anno
2003/2004 è l'unico nel quale è possibile riqualificare, dal prossimo
settembre chi non avesse provveduto a tale formazione deve frequentare
in toto l'intero corso di 1000 ore.
La quantità di ore di riqualifica da
frequentare dipende da che titolo di possiede, chi è OTA per l'ER deve
compensare circa 200 ore teorico-pratiche, credo questo possa
all'incirca valere anche per gli ASA. E' possibile frequentare anche se
si è in possesso di un titolo di AdB (adest credo da voi) ma su questo
non so fornirti notizie utili.
Il corso qui da noi è gratuito in
autofinanziamento da parte delle ASL con possibilità di partecipazione
anche da parte dei dipendenti delle Cooperative sociali; questo però
dipende -ripeto- dagli accordi tra enti e regione.
Per ulteriori informazioni devi rivolgerti
al Centro di Formazione Professionale (CFP o come si chiama) a te più
vicino, oppure al settore Formazione del sito della
Regione Lombardia; in
alcuni casi puoi rivolgerti anche al settore formazione della tua ASL .
Mi spiace non potere fornirti ulteriori
notizie ma da lontano mi è impossibile.
Ciao
Marco Piazza
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Buongiorno, mi chiamo Nicoletta e ho 26
anni.
Ho visitato il sito "Posta e risposta",
e ho notato che ci sono persone come me.. che all'età di 26-29 anni
s'iscrivono all'università per il diploma di scienze infermieristiche.
Io sono molto indecisa, più che altro se riuscirò a superare quei 25
esami che vi sono in 3 anni, poichè provenendo da una scuola
professionale, non so niente di chimica, fisica e biologia. Sarà troppo
azzardato?
Consideri che però mi piacerebbe
moltissimo..
Oppure mi consiglia un corso più
all'acqua di rose come oss? E' molto restrittivo nell'ambito
lavorativo.. mentre infermiere professionale ha più sbocchi all'interno
dei reparti ospedalieri. Infatti a me piacerebbe lavorare come ferrista,
in sala operatoria..
Si accetta qualsiasi consiglio.
Distinti saluti Nicoletta
La ringrazio molto della sua risposta e
dei preziosi consigli che mi ha dato.
Adesso non mi resta che scegliere se
prendere l'indirizzo universitario o il corso di 1000 ore di oss.
Conosco persone infermiere che una volta
diventate tali, hanno dovuto aspettare molto prima di essere assunte o
tramite gli ospedali o le cooperative, e mi dicevano che alla sanità
costa di piu assumere infermieri professionali, che oss.. mi trovo fra
l'incudine e il martello, ma una cosa è certa, sono sicura di trovarmi
bene nell'ambito lavorativo.
distinti saluti Nicoletta
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Ciao Nicoletta,
io insegno in un corso di Laurea in
Infermieristica; la maggior parti degli studenti che si iscrivono al CdL
per Infermiere appartengono alla categoria degli ex studenti medi; la
maggior parte di loro proviene da percorsi formativi di tipo
professionale. La scuola di provenienza non è un problema.
Il CdL in Infermieristica è un corso
faticoso e i 25 esami in realtà racchiudono al loro interno diverse
altre discipline (un corso integrato, che corrisponde ad un esame da
registrare sul libretto, è spesso costituito da due tre "materie" o
anche più), diversi momenti di stage (tirocini che richiedono un momento
valutativo) e, in linea con la riforma universitaria, corsi a scelta
dello studente.
Dicevo che il corso è faticoso e richiede
tutte le energie disponibili per il triennio di durata.
Oltre alle difficoltà di tipo formativo
presenta anche la peculiarità di mettere gli studenti infermieri a
fianco di persone sofferenti, invalide, morenti.
Le professioni di aiuto -l'infermieristica
è più che rappresentativa- arricchiscono molto le persone dotate di una
forte umanità, generosità e visione "sociale ed universalistica" della
vita e del mondo, finiscono per rendere ancora più cinico e freddo colui
che sceglie questa strada solo per convenienza occupazionale.
E' un lavoro ricco e avaro, generoso e
doloroso.
Difficilmente troverai infermieri che ne
parlino con equilibrio, la maggior parte di loro lo amano tantissimo pur
trovandovi infiniti difetti e problemi, alcuni lo detestano e non vedono
l'ora di cambiare.
Io appartengo alla prima categoria e da me
potrai ricevere il solo consiglio di buttarti nell'avventura; leggi nel
profondo del tuo cuore e valuta se ti senti in grado di avere qualcosa
da dare agli altri, se hai una visone collettiva della società, se il
tuo carattere e la tua personalità sono abbastanza forti da non
frantumarsi vicino ad un bambino che piange. Questo lo sai solo tu. Se
ti senti in grado di aver qualcosa da "dare" essere infermiera ti mette
in prima fila.
Il problema di accesso lo incontrerai solo
se abiti nell'Italia centro-meridionale; dalla Umbri-Toscana in su non
ci saranno grandi problemi ad entrare perché la richiesta di di
infermieri è alta e l'offerta formativa non viene mai completamente
ricoperta.
In pratica nel centro-nord ci sono più
posti che candidati; in ogni caso ci sono in libreria (le librerie
universitarie sono meglio fornite) manuali per la preparazione
all'ammissione alle facoltà sanitarie a numero chiuso. Spesso si trovano
anche corsi preparatori organizzati per l'esame di ammissione, senti
presso la segreteria della facoltà di medicina e chirurgia (o delle
professioni sanitarie).
L'OSS è una figura che opera sotto la
diretta responsabilità dell'infermiere quindi godendo di scarsa
autonomia e di minor riconoscimento sociale.
E' attività degnissima ma puoi sempre
optare per tale corso se vedi che le difficoltà a terminare il CdL in
infermieristica sono insormontabili.
Infine fare la ferrista (infermiera
strumentista è il termine tecnico) non dovresti incontrare nessuna
difficoltà per tale carriera perché in generale mancano infermieri e chi
strumenta manca ancora di più. Richiede una fase di addestramento
iniziale di alcuni mesi per divenire autonomi.
E' una carriera che è possibile
ulteriormente studiare frequentando master universitari ma considera due
cose:
- richiede una grandissima capacità di
concentrazione e di riuscire a mantenere questa concentrazione per tempi
prolungati,
- è una carriera che ha una durata di 10 -
15 anni, poi solitamente la si cambia.
Spero di esserti stato utile, in caso fatti
pur risentire
Marco Piazza
Prego Nicoletta,
se abiti al centro-sud quello che dici è
vero sia per le difficoltà di ammissione sia di assunzione; ma se
abiti al centro-nord è vero il contrario, ci sono più OSS che
infermieri (e gli OSS senza infermieri vicino possono fare poco).
Comunque è vero che la scelta è tua e ti
porgo i miei migliori auguri.
Ciao
Marco Piazza
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Salve ho conseguito la lurea di primo
livello in fisioterapia, come equipollenza al titolo precedente; la mia
domanda è questa : sono esonerato dai crediti ecm per il 2003
considerando l'anno di immatricolazione : 2002/2003 grazie infinite
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Ciao Claudio,
l'aver ottenuto una laurea di base (ogni
formazione di base) non esclude dall'obbligo di reperire crediti ECM.
Solo la formazione aggiuntiva, i master, la
specialistica sono da considerarsi deroganti
Ciao
Marco di Infermierionline
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Ciao,
sono Ida dalla Calabria. Ho conseguito
la qualifica di educatore sociale dopo aver frequentato un corso di
cinquecento ore presso il centro di formazione regionale. Vorrei sapere
se posso iscrivermi nelle graduatorie per l'insegnamento di sostegno.
Grazie.
Ciao.
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Ciao Ida,
ho cercato sul sito del
Centro Regionale di Formazione Professionale della regione Calabria
informazioni circa il percorso formativo che hai frequentato per vedere
le peculiarità della tua figura professionale in modo da potere
risponderti.
Ho quindi inoltrato la tua richiesta a miei
colleghi esperti nella formazione professionale orientata al sociale, se
ci saranno novità te le comunicherò tempestivamente.
Intanto posso dirti che esiste un corso
universitario che si chiama esattamente "Educatore sociale" ma è una
delle lauree triennali della facoltà di Scienze della Formazione (per
vederne il profilo leggi, ad esempi, quello della sede di Rovigo dell'Università
di Padova). che prepara per tali competenze.
Inoltre ho trovato su Internet un
Corso aggiuntivo per insegnanti di sostegno presso l'Università di
Bologna dal quale si evidenzia che prima bisogna essere in possesso di
una formazione universitaria che abilita all'insegnamento.
La mia risposta quindi è che l'insegnante
di sostegno è un laureato e, a meno che tu non abbia tale laurea, col
solo diploma di formazione in Educatore sociale non potrai partecipare
alle graduatorie.
Ma certamente nei bandi di
graduatoria questa
informazione sarà certamente disponibile.
Penso che il tuo titolo possa essere
"speso" all'interno delle strutture residenziali o semi-residenziali per
anziani e disabili che costituiscono la rete dei servizi territoriali
sia pubblici che privati (case protette, RSA, centri diurni ecc.)
Salutoni e auguri da
Marco Piazza
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Ciao Marco, sono Vincenzo lavoro da cinque anni presso un' azienda ospedaliera di Napoli in qualità di ausiliario specializzato, desideravo sapere se anch'io ho la possibilità di partecipare ai corsi organizzati dalla mia azienda per operatore socio-sanitario (OSS) o sono riservati solo al personale OTA. Ti ringrazio. |
Ciao Vincenzo, la formazione professionale in ambito assistenziale (tecnica e sanitaria) con l'istituzione dell'OSS, approda ad una figura unitaria che assume le valenze e le competenze sia di carattere sociale caratteristiche degli AdB (addetti all'assistenza di base o come si sono chiamati nelle diverse regioni) sia quelle sanitarie degli OTA. Questa formazione prevede che si sviluppi un'alleanza tra CFP (centri di formazione professionale) cui spetta la formazione di area sociale e delle ASL che hanno la responsabilità dei contenuti sanitari. I corsi attivati sono di due tipi:
Il tuo incarico attuale, l'ausiliario specializzato, ha valenza esclusivamente tecnica anche se a volte, erroneamente, è stato impiegato in forme indirette di assistenza all'interno delle unità operative o nel trasporto interno di pazienti. L'incarico puramente tecnico ti pone quindi in posizioni lontane sia dalle conoscenze e competenze socio-assistenziali sia da quelle sanitarie; per questa ragione io credo che tu sia escluso da momenti di riqualifica e tu possa frequentare solo il corso di base. Il corso di base però richiede l'obbligo di frequenza (magari in aspettativa) e quindi la impossibilità a percepire un reddito, già basso peraltro, per la durata del corso. L'ultima parola però spetta alla tua Organizzazione Sindacale e alla tua ASL (AO) ed agli accordi stipulati tra loro e tra ASL (AO) e CFP che potrebbero aver deciso di realizzare percorsi specifici anche per gli ausiliari specializzati. Sperando di esserti stato utile ti auguro molta fortuna Marco Piazza
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Salve vorrei gentilmente farle una domanda; Sono un infermiere professionale diplomato nell' anno 2001 vorrei chiederle come dovrei fare per essere equiparato alla laurea di oggi oppure se non selve nessuna equiparazione? Chi mi attesta che io possegga un eventuale equiparazione di Laurea? La ringrazio anticipatamente per una vostra cordiale risposta. La ringrazio della sua cordiale risposta, mi dispiace che non gli ho inserito il mio ateneo, io ho conseguito il diploma all'università di Tor vergata. In pratica da come mi dice lei, dovrei ridare la tesi alla mia stessa Università, ma di conseguenza non avrei più il debito formativo di 2 CFU e inoltre il mio attestato passerebbe da diploma a Laurea? I colleghi Infermieri Prof. che sono usciti quest'anno ad esempio, hanno il Diploma di Laurea o la Laurea in scienze infermieristiche? Mi scusi se le faccio queste domande ma sia io che i miei colleghi siamo un pò confusi e soprattutto in disaccordo su questo argomento. La ringrazio ancora per il suo tempo e attendendo una sua risposta le porgo i più cordiali saluti. I.P. Andrea P.
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Ciao Andrea, Il tuo diploma universitario può essere equiparato alla laurea presso lo stesso ateneo (o qualsiasi altro) ove lo hai ottenuto. Quasi tutte le università, non sapendo quale è la tua devo essere naturalmente generico, hanno provveduto ad attivare percorsi di conversione o riconoscimento dei crediti pregressi con modalità proprie e basandosi sulla sola integrazione dei contenuti inseriti con i decreti di trasformazione dei DU in CdL. In pratica le differenze (e ci sono vista l'ampia autonomia degli atenei) possono andare da una semplice integrazione dell'elaborato di diploma (la tesi come richiede Tor Vergata) all'obbligo di frequenza a due corsi (Radioprotezione e Sicurezza dei luoghi di lavoro come richiede Ferrara). Questa formazione aggiuntiva richiede l'immatricolazione ed i l pagamento delle tasse universitarie. In questa integrazione sta anche la ragione dell'equiparazione; infatti se tu tentassi di iscriverti al corso di laurea specialistica in infermieristica potresti partire con un debito formativo pari a due CFU (nel caso sopraccitato) da sanare durante gli anni di frequenza del corso, aumentando quindi il carico di lavoro/studio. Da un punto di vista squisitamente professionale il titolo regionale, il D.U. e la Laurea sono equipollenti ed abilitano tutti e tre alla professione di infermiere Per finire coll'ultimo quesito: chi fa il riconoscimento degli studi pregressi riceve a fine percorso un diploma di laurea che sostituirà il precedente DU o diploma regionale
Sperando di averti risposto ti saluto Marco Piazza Che io sappia, ma forse lo sai meglio tu, Tor Vergata richiede una semplice procedura (un seminario, un approfondimento della tesi, le tasse universtarie per un anno) per riconoscere i percorsi formativi pregressi. Tu avresti un Diploma di Laurea (ma decade il diploma precedente) Dallo scorso anno accademico in tutte le Università laureano; l'anno precedente (2001/2002) molte ma non tutte avevano adeguato, nella loro autonomia, i loro corsi di studio facendo la trasformazione da diploma a laurea. Le incomprensioni tra te e i tuoi colleghi dipendono probabilmente dalla cosiddetta autonomia di ateneo che li differenzia uno dall'altro ciao Marco Piazza
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Ciao Marco, una domanda siamo un gruppo di Inf. Prof. di Messina e vorremmo convertire il diploma regionale in Laurea purtroppo a Messina è partito a settembre e l'abbiamo saputo in ritardo, da Ottobre non facciamo altro che visitare il tuo sito per vedere se ci sono altre province che inizino con questo corso ma niente neanche Palermo tu forse ci sai dire se in atto è partita qualche città?, magari mettendola in evidenza rispetto alle altre Tor vergata doveva partire a Dicembre ma a tutt'oggi niente grazie per la risposta |
Ciao Daniele & company,
purtroppo, salvo alcuni casi, le notizie sull'offerta formativa che leggete sul nostro sito e che noi pubblichiamo sono rilevate direttamente e personalmente dai siti degli atenei. Dico purtroppo perchè spesso l'informazione viene inserita all'ultimo momento o a scadenza superata; a volte non viene neppure inserita. Quindi a volte la nostra informazione è deficitaria ma non per nostra volontà. Per avere una informazione completa e tempestiva, attraverso i link agli atenei, vi conviene contattare le segreterie dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e chiedere direttamente via mail o telefonica news fresche.
Se volete un mio parere personale (diversamente da quanto da me sostenuto in passato) sono orientato a considerare oramai superata la fase di utilità di riconversione del titolo regionale di infermiere (o riconoscimento della formazione pregressa che dir si voglia) perchè quasi certamente col nuovo anno accademico 2004/05 partirà la Laurea Specialistica e l'essere iscritti ad un corso di laurea inibisce la possibilità di parteciparvi o rappresenta certamente un ostacolo aggiuntivo per il cambio di corso degli studi. Ritengo oggi molto meglio seguire queste priorità:
La sostituzione del terzo punto è certamente utile acquisire un titolo di inglese (con esame finale riconosciuto) e almeno il primo grado della patente europea di computer (ECDL), oppure scrivere articoli, partecipare a ricerche, fare attività di docenza. Insomma arricchire il proprio curriculum per guadagnare punteggi nelle selezioni. Ma tutto dipende dagli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge. Chi pensa il proprio futuro nel campo della formazione o come superesperto clinico deve tentare la specialistica, chi nel management deve orientarsi verso il master in management o specialistica.; chi vuole una carriera della direzione dei Servizi Infermieristici deve fare tutte e due le formazioni ed ambire a master di secondo livello e dottorati di ricerca. Questi naturalmente sono ancora da pensare e da istituire.
Ciao
Marco Piazza
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Salve mi chiamo vanessa sono una studentessa del terzo anno sono incasinata con la mia tesi perchè non trovo il materiale che ho bisogno il titolo è il continuo assistenziale di un paziente chirurgico quindi parlo di cartella infermieristica , delle competenze, dei ruoli , del processo nursing , vorrei informazione su la teoria carpenito e su le competenze . le ringrazio per il disturbo
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Ciao Vanessa, per il materiale che mi chiedi posso solo fornirti dei riferimenti bibliografici: per Linda J. Carpenito ti consiglio i suoi libri:
Sulla cartella infermieristica questi sono i testi che puoi cercare:
Mi dispiace non poter fare di piu ma questo è lavoro per i tuoi tutor e per il tuo relatore di tesi
Ciao Marco Piazza |
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Caro Marco, mi chiamo Luca sono un infermiere di Roma ho sostenuto gli esami necessari per la conversione del mio diploma regionale di infermiere in laurea di primo livello all’università di TOR VERGATA, in precedenza la votazione conseguita al regionale era 60/70 scritto 70/70 orale 70/70 pratica. Quale potrebbe essere la votazione universitaria? Grazie molte. |
Ciao Luca,
non sono in grado di darti una risposta precisa, lo può fare solo la commissione che valuta i tuoi crediti pregressi, dal risultato degli esami che hai sostenuto (o stai sostenendo), e dalla valutazione che la commissione di laurea darà alla tua tesi. La cosa migliore è chiede al tuo relatore (se disponibile o al tuo tutor della scuola) di chiarire la cosa. ma visti i numeri credo sarà difficile! Io credo che con poco sforzo potresti presentarti per ottenere la valutazione massima "cum lauda".
Ciao Marco Piazza |
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Buongiorno, mi chiamo Paola e vivo in provincia di
Pordenone. Ho 32 anni, sono un'infermiera, da quasi 3 anni sono affetta da
CFS super-diagnosticata. |
Carissima Paola,
ti siamo vicini umanamente e professionalmente; rispetto ai quesiti che ci poni il nostro parere è il seguente: il reperire crediti ECM è dovere deontologico per ogni infermiere dato che ogni professionista ha l'obbligo, soprattutto morale, di manterene aggiornata la sua competenza, le sue conoscenze e la sua capacità operativa al progresso della medicina e dell'assistenza; ciò premesso bisogna rilevare come solo dal corrente anno e dalla stipula del nuovo contratto siano di fatto previste delle obbligatorietà per le 32 professioni coinvolte nell'ECM e per le aziende per le quali questi lavorano. In precedenza le sole ipotesi sanzionatorie erano ascrivibili nell'ambito della concorsualistica interna e della mobilità (ripeto solo ipotesi eventualmente inserite nella fase della contrattazione integrativa tra OO.SS. e direzione della ASL).
Col presente CCNL infatti:
Ricordiamo che il contratto è ancora in fase di consultazione e di approvazione da parte del personale del comparto che darà la sua opinione, probabilmente positiva, nel corrente mese. Da non scordare inoltre che è partita in fase sperimentale anche la formazione a distanza (FAD) e la "formazione sul campo" che potrebbero rappresentare una opportunità in più per evitare conflitti con Direzioni poco elastiche. Ricordo anche che l'attività di docenza ad eventi formativi accreditati ECM restituisce crediti anche se in misura inferiore. Marco Piazza Piazza
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Ciao marco sono
Gaetano. Scusami se la mia domanda è un pò pesante mah... sono disperato
perchè non riesco a trovare materiale per la mia tesi di fine corso confido nella tua capacità. La mia tesi è nursing del paziente ortopedico. nel ringraziandoti auguro a te e anche allo staff buone feste
Gentile Sig. Piazza,
mi scuso anticipatamente per la scarsa conoscenza della "netiquette" e
spero perciò di essere perdonata per eventuali ingenuità se mi rivolgo a
lei per la ricerca di materiale per la mia tesi: l'assistenza al
paziente ortopedico. Purtroppo in commercio esistono pochi lavori in
proposito, ed anche online ho difficoltà a reperire materiale, anche
perchè non conosco a sufficienza la lingua inglese (mea culpa)...cosa
posso fare?
P.s. la maggior difficoltà risiede nel fatto che ho intrapreso da sola il percorso di riconversione del diploma regionale a laurea di primo livello, e che lavoro in piccolissimo presidio distaccato, quindi ho scarsi/nulli contatti col mondo accademico...
Grazie comunque per l'attenzione,
Lavinia
Gentilissimo Marco,
diciamo che quindici -venti giorni potrebbero essere sufficienti a
permettermi di lavorare senza eccessiva ansia...se poi tu avessi del
buon materiale sui percorsi assistenziali integrati (definizioni,
struttura, esempi...) faresti la mia felicità! Se ti è impossibile, ti
ringrazio tantissimo comunque per l'interessamento. Buon lavoro!
Lavinia
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cari colleghi (o futuri tali), scusate il ritardo col quale vi rispondo ma il tempo è molto avaro con me in questo periodo e devo fare anche un trasloco. Che io sappia non esistono associazioni di infermieri di ortopedia alle quali rivolgersi per cui dobbiamo arrangiarci tra noi. Tra i nostri esperti nessuno ha una esperienza ortopedica significativa (a parte me e mio figlio che siamo degli "sfracassoni" e spesso siamo stati ingessati). Spero vi basti (oltre al vostro tutor) la mia competenza bibliografica e nella ricerca on line di informazioni.
Per quanto riguarda la ricerca bibliografica vi invito a leggere e a scaricare dalla pagina "Consigli in pillole" gli articoli che ho predisposto in modo da perfezionare la raccolta di informazioni direttamente dal web. Nella mia biblioteca ho presenti solo i testi della tabella sottostante che parlano di nursing ortopedico
ma trovate materiale, molto interessante sui manuali quali:
sui periodici trovi qualcosa su:
e adesso vi indico qualche sito
un lungo (101 pagine) workshop
http://www.ipasvi.roma.it/italiano/arcobaleno/vol_11.pdf
fista di file scaricabili di argomenti affini
http://www.ipasvi.roma.it/italiano/arcobaleno/index.asp
infermieri della rianimazione del Rizzoli
http://membres.lycos.fr/mariofrisini/
Società traumatologia della strada
http://www.socitras.org/
una tesi sulla malpractice infermieristica
http://www.inforesp.org/tesi.pdf (da sfogliare)
Per adesso mi fermo ma se altro serve ci risentiamo presto
Marco Piazza
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