Corte Penale Internazionale
APERTURA DEGLI USA
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12/07/2002] Gli americani non chiedono più l'immunità assoluta per i propri soldati impegnati all'estero, ma solo per un anno e senza rinnovo automatico. L'Onu reagisce con moderata soddisfazione.
Segnali di distensione fra Usa e Onu sulla questione della Corte penale internazionale. Gli americani, che avevano minacciato di ritirare la loro forza di pace in Bosnia in caso di mancata concessione dell'immunità totale ai propri soldati impegnati in missioni all'estero, hanno fatto un passo indietro e ora chiedono che venga loro concessa l'immunità temporanea per un solo anno. In pratica, in questo periodo i soldati americani non sarebbero sottoposti alla giurisdizione del nuovo Tribunale che dovrà giudicare sui crimini di guerra. E' una sorta di compromesso, nel quale gli Usa rinunciano alla prima richiesta del rinnovo automatico dell'immunità ogni 12 mesi.
La proposta è stata accolta con cauta approvazione dai 15 membri del Consiglio. L'ambasciatore britannico Jeremy Greenstock ha definito il progetto di risoluzione come ''una base equanime di discussione''. Il rappresentante francese è stato invece più tiepido: "Un passo nella direzione giusta" ha commentato Jean-David Levitte, salvo sottilineare che comunque le aspettattive di Parigi erano ben altre. Non sono mancate le critiche anche da altri Paesi. Solo l'India si è schierata apertamente a favore degli Usa.
Se la proposta venisse accettata, gli Usa avrebbero un anno di tempo per stringere accordi bilaterali con ogni Paese aderente alla Corte in cui operano propri militari, in modo da stabilire in concreto se e in che misura sottoporli alla giurisdizione del nuovo organo dell'Onu.
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