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Dal
momento che le donne rappresentano la metà della società umana,
il suo status, la sua posizione e il suo ruolo in tale società,
possono essere un valido criterio per valutare il livello di ogni
società e cultura. Esse hanno un ruolo importante nello sviluppo
o nell’involuzione della loro società, e sono un fattore
determinante nella crescita della qualità della vita.
La
cultura di una società è data dai suoi costumi, dalle tradizioni,
dalle credenze e dal comportamento dei suoi membri. Parimenti, la
cultura di una scuola di pensiero è costituita dai suoi principi,
dal suo credo e dalle azioni dei suoi membri fondatori. Pertanto,
se si volesse studiare una particolare scuola di pensiero, occorre
riferirsi a ciò che i suoi leader e fondatori dicono. Quindi, per
comprendere il ruolo della donna nella cultura islamica, occorre
studiare quello che l’Islam e le sue guide dicono a loro
riguardo.
Cultura
islamica e cultura musulmana non riflettono immancabilmente gli
stessi valori, poiché nel corso dei secoli svariate società
musulmane hanno deviato dall’originale cultura islamica. Tale
deviazione è avvenuta in misura diversa nelle diverse parti della
Ummah. Il risultato è che le varie società musulmane esprimono
la cultura musulmana, ma non necessariamente la cultura
dell’Islam.
La
vera cultura dell’Islam può essere valutata soltanto attraverso
il Corano e le tradizioni profetiche (hadith) e studiando
la vita, il carattere e la condotta del Santo Profeta (saw), degli
infallibili Imam (as) e della nobile Fatima (sa), così come,
d’altro canto, la cultura musulmana va valutata studiando le
norme ed i modelli comportamentali dei musulmani e le opere
culturali dei loro scrittori, artisti e poeti.
La
trattazione dello status femminile nella cultura islamica deve
basarsi sulle sue tre principali fonti: Il Corano, i detti del
Profeta (saw) e le sue tradizioni.
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La prospettiva coranica: Quasi duecento versetti del Santo Corano
si occupano di status, ruolo e responsabilità della donna negli
aspetti individuale, familiare e sociale. Secondo il Corano,
uomini e donne hanno uguali diritti sebbene, per certe questioni
particolari, tali diritti possano sembrare dissimili. La Legge
Divina considera infatti che uomo e donna, pur ugualmente
“umani” e con lo stesso fine nella Creazione, abbiano
specifiche e peculiari esigenze ed attitudini. Almeno quindici
punti rivelano tale approccio equilibrato, dimostrando come
l’Islam non lasci spazio alcuno alla discriminazione sessuale.
·
La creazione: Nei versetti in cui il Corano descrive la
creazione dell’uomo, la sua posizione di vicario di Dio, la
prostrazione degli angeli, il soffio dello Spirito Divino
nell’uomo, l’insegnamento dei Nomi Divini, il sussurro di
Satana, la disobbedienza di Adamo (as), il suo pentimento ecc.,
non viene operata alcuna specifica distinzione tra uomo e donna.
Tutti questi versetti parlano di “umano”, “uomo”, “figli
di Adamo”, non operando alcuna differenza tra i due sessi (2:
30-38).
·
Potenziale comune: Rispetto alle potenzialità di
conoscenza esoterica, al possesso di uno Spirito Divino, alla
capacità intellettiva, alla consapevolezza etica e al ruolo di
vicario di Dio, il Corano non distingue tra uomo e donna riferendo
le citate caratteristiche ad ambedue.
·
Il fine della creazione: Secondo il Santo Corano, il fine
della creazione dell’uomo e della donna è la sottomissione ad
Allah, la messa alla prova ed il conseguimento di una vita pura.
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Valori umani: riguardo alle virtù e ai valori umani quali
la fede, la conoscenza, la purezza, la pietà, e alle buone azioni,
Hajj e Jihad compresi, il Corano non fa distinzione
tra uomo e donna. Il Corano, nella Sura Al-ahzâb,
33: 35, pone l’accento su tale uguaglianza dicendo: “In
verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i
devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le
perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno
l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le
digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano
Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali
Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa” .
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Cammino verso la perfezione: Secondo l’Islam, uomo e
donna hanno ricevuto entrambi l’ordine da Allah di camminare
sulla Retta Via e di tendere verso la perfezione.
·
Nemico comune: Secondo il Corano, Satana è il nemico
comune dell’uomo e della donna; entrambi sono suscettibili alle
sue insidie malefiche, e ad entrambi si chiede di guardarsi dai
complotti malvagi del nemico dell’umanità (12: 5; 36: 60). Per
l’Islam, Satana ha ingannato entrambi, al principio della
creazione, e il Corano non considera la donna responsabile della
“caduta dell’uomo” (2: 187).
·
L’uomo e la donna si completano a vicenda: Il Corano
attesta che l’uomo e la donna si completano l’uno con
l’altra (2: 187).
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Credenti e miscredenti: Il Corano utilizza esempi femminili
per descrivere credenti e miscredenti: Maryam (as) e Asiyeh (as),
la moglie del Faraone, sono usate per descrivere delle persone pie
e religiose, mentre i nomi delle mogli del profeta Noè (as) e di
Lot (as) sono utilizzati al fine di rappresentare il prototipo del
miscredente. Il Corano, nella Sura At-tahrim, dice: "Allah
ha proposto ai miscredenti l'esempio della moglie di Noè e della
moglie di Lot. Entrambe sottostavano a due dei Nostri servi,
uomini giusti. Entrambe li tradirono, ed essi non poterono in
alcun modo porle al riparo da Allah. Fu detto loro: «Entrate
entrambe nel Fuoco, insieme con coloro che vi entrano». Allah ha
proposto ai credenti l'esempio della moglie di Faraone, quando
invocò: « Signore, costruiscimi vicino a Te una casa nel
Giardino. Salvami da Faraone e dalle opere sue. Salvami dagli
ingiusti». E Maria, figlia di 'Imrân, che conservò la sua
verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la
veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una
delle devote".
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Ricompense: Il Corano valuta le buone azioni di uomini e
donne allo stesso modo e promette loro le stesse ricompense per il
loro agire. Così si legge nella Sura Al-imran, 3: 195: “Il
loro Signore risponde all'invocazione: "In verità non farò
andar perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate,
ché gli uni vengono dagli altri … ”.
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Diverse responsabilità: In alcuni punti del Corano, Allah
ha imposto agli uomini doveri specifici, distinti da quelli delle
donne. Per esempio, il Corano, nella Sura An-nisa, 4: 19,
rende dovere specifico dell’uomo trattare le donne gentilmente: “Comportatevi
verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro
confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui
Allah ha riposto un grande bene” . Questi versetti,
tuttavia, non discriminano tra i due sessi.
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Dovere di ordinare il bene e proibire il male: Il precetto
islamico di ordinare il bene e proibire il male (Amri bi-l-ma’roof
wa Nahyi ani-l-munkar) è tale per uomini e donne. Il Corano,
nella Sura At-tawba, 9: 71, dice: “I credenti e le
credenti sono alleati gli uni degli altri. Ordinano le buone
consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, eseguono
l'orazione, pagano la decima e obbediscono ad Allah e al Suo
Messaggero. Ecco coloro che godranno della misericordia di Allah.
Allah è eccelso, saggio”.
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Uguale partecipazione: Secondo l’Islam, l’uomo e la
donna hanno ugualmente il diritto di stipulare alleanze, giurare,
votare, eleggere o stringere accordi. Il Corano, alla Sura Al-Mumtahana,
60: 12, dice: “O Profeta, quando vengono a te le credenti
a stringere il patto, [giurando] che non assoceranno ad Allah
alcunché, che non ruberanno, che non fornicheranno, che non
uccideranno i loro figli , che non commetteranno infamie con le
loro mani o con i loro piedi e che non ti disobbediranno in quel
che è reputato conveniente, stringi il patto con loro e implora
Allah di perdonarle. Allah è perdonatore, misericordioso”.
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Pietà: Il Corano intima la pietà e la purezza ugualmente
all’uomo e alla donna. La castità va preservata, nell’Islam,
da parte di entrambi i sessi. Il Corano, nella Sura An-nur,
24: 30-31, dice: “Di' ai credenti di abbassare il loro
sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro. Allah ben
conosce quello che fanno. E di' alle credenti di abbassare i
loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti,
se non quello che appare …“.
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Eguaglianza tra i sessi: L’Islam condanna decisamente la
discriminazione tra i sessi. Prima della Rivelazione, la
condizione della donna era miserabile. La nascita di una bambina
era considerata infamante ed era diffusa l’usanza di seppellire
vive le neonate. L’Islam ha condannato con forza e posto fine a
tali usanze barbariche e crudeli. Il Corano ammonisce, nella Sura An-nahl,
16: 58–59: “Quando si annuncia ad uno di loro la nascita
di una figlia, il suo volto si adombra e soffoca [in sé la sua
ira]. Sfugge alla gente, per via della disgrazia che gli è stata
annunciata: deve tenerla nonostante la vergogna o seppellirla
nella polvere? Quanto è orribile il loro modo di giudicare”.
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Rispetto verso entrambi i genitori: Gli insegnamenti
islamici impongono di rispettare entrambi i genitori e, in ambito
coranico, sia il padre che la madre detengono una posizione
elevata. Il Corano enfatizza il rispetto e le attenzioni per i
genitori e in special modo per la madre. Nella Sura Al-ahqaf, 46:
15, dice: “Abbiamo ordinato all'uomo la bontà verso i
genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha
partorito … ”. E nella Sura Luqman, 31: 14: “Abbiamo
imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua
madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni”.
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La cultura Islamica attraverso le tradizioni profetiche: Il
Profeta dell’Islam (saw) ha detto: “Le donne sono uguali
agli uomini” (Musnad, Ahmad Ibn Hanbal, v. 6 p.256),
“Il Paradiso giace sotto i piedi della madre” (Kanzu-l-Ummal,
v.16, p.261) e “Il Paradiso giace sotto i piedi delle donne”
(Tabaqat al-kubra, Ibn Sa’d, v.2, p.272)
Il
Profeta (saw) rispettava profondamente le donne e diceva: “I
migliori tra voi sono quelli che trattano bene le donne” (Sunanu
Ibn Maj’ah, v.2, p.636).
Un
altro famoso detto profetico è: “Gli uomini generosi
rispettano le donne, mentre gli uomini vili mancano loro di
rispetto e sono sgarbati con loro” (Storia di Damasco, v.7,
p.50).
Durante
tutta la sua vita, il profeta Muhammad (saw) trattò le donne
gentilmente e diede l’esempio ai suoi discepoli, affinché le
rispettassero e fossero gentili e generosi con loro. Una
tradizione profetica narra: “Nel distribuire tra i vostri
figli siate equi e giusti. Se io potessi scegliere di preferire
qualcuno, darei la precedenza alle donne sugli uomini”. (Sahih,
Bukhari, v.3, p.157).
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Il comportamento del Profeta (saw) verso le donne: Il
Profeta (saw) mai alzò le mani su una donna. Egli insegnò che
soltanto i vili picchiano le donne (Tabaqat al-kubra, Ibn
Sa’d, v.8, pp.204 s.).
Il
Profeta (saw) consultava le sue mogli e sua figlia su varie
questioni: si narra che ogni volta che qualcuno gli chiedeva la
mano di sua figlia, lui la consultava e ascoltava la sua opinione.
Si narra che usasse consultare le sue mogli per questioni mediche
e ne accettasse i consigli. Ogni qualvolta si metteva in viaggio,
portava con sé una o due delle sue mogli (Sunanu Ibn
Maj’ah, v.1, p.633).
Il
Profeta (saw) trattava tutte le donne con grande delicatezza e non
solo quelle della sua famiglia. Le visitava qualora fossero malate
(Sunanu at-Tirmidhi, v.1, p.456). Le donne potevano
facilmente avvicinare il Profeta (saw) per porgergli domande ed
esporgli le proprie difficoltà, ed egli le accoglieva sempre con
gioia.
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Conclusione: Da quanto sopra esposto, è possibile comprendere la condizione e
la posizione della donna nella cultura islamica e come questa
incoraggi una interazione sociale tra i credenti basata sulle
umane virtù e su un comportamento etico, e non certo fondata sul
sesso di appartenenza.
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