Raccontala giusta, Professore!
ovvero
IDIOTO-CRAZIA
DI STATO
Sembra che oggi sia sufficiente una laurea o un diploma per diventare zeloti di Stato, cioè credenti assoluti nelle fonti storiche, scientifiche, relativistiche, giuridiche, economiche, ecc., fornite dalla scuola dell'obbligo di Stato. Non credo tuttavia possa venire il tempo in cui gli ingegnieri (con la "gni") italioti dettino legge agli itagliani (con la "gli"), perché se non sai neanche l'italiano come puoi pretendere di dettare le leggi? Le parole hanno una loro logica grammaticale, e la grammatica è la prima forma di legge o di regolamento dialettico finalizzato al capirsi. Perciò ogni norma legale dipende ovviamente dalle regole sintattiche che la esprimono. Sintassi significa infatti ordine dell'insieme, coordinamento delle parole nel discorso, ed è una parte della grammatica che ne stabilisce le norme. La norma ha senso se fa capire il senso della norma stessa. Non può avere senso se fa capire che invece occorre normarsi in modo meccanico e robotico cioè completamente fuori dall'essere umani. Questo essere "fuori" comporta squilibrio. E questo squilibrio esige assolutamente epicheia, e l'epicheia è disobbedire alle leggi ritenute ingiuste...
Ciò
premesso, dopo l'avvento di YuMi,
l'androide direttore d'orchestra (vedi la
noterella
del grande Lucio Russo, da me postata il 28 ottobre 2017 su google plus), ora è la volta di "Sophia"
un altro robot a cui l'Arabia Saudita ha conferito addirittura cittadinanza
onoraria. Nella noterella, Lucio Russo affermava che una saggezza artificiale è
impossibile. Ebbene il nome del novo robot significa SAPIENZA! La peste
culturale di cui parla Russo è purtroppo una realtà. Gli impestati chiamano "Sophia"
un rottame, cioè un computer parlante, un aggregato di pezzi di latta con
inserite delle resistenze elettriche credute intelligenza!
La conclusione dell'intervista CNBC al robot "Sophia" termina con un "Thank you"
rivolto al robot.
Ma quale Thank you?! Thank you a chi? Alla materia?
È un segno di regresso questo, in cui le parole non hanno più alcun contenuto
concettuale e i concetti non sono neanche tenuti in considerazione. Vedi ad
esempio cosa si inventa Michael Frayn per dire che il
sionista (1)
Einstein è un genio,
nonostante la sua
costanza della velocità della luce sia in contraddizione con
la relatività che tale costanza definisce. E dice:
"Non è possibile una sola verità o una sintesi efficace delle diverse verità,
perché una verità è semplicemente un punto di vista, il punto di vista di chi
l’ha enunciata. Tutto è umano, niente è assoluto" (teatrodiroma.net).
Certamente! Ma questo è come dire che l'uovo di Colombo non è perfettamente
sferico. Questo lo sanno anche i maiali! Però, o Michael Frayn, se viaggi in
auto e trovi una curva devi ASSOLUTAMENTE sterzare se non vuoi fracassarti la
testaccia einsteiniana. E allora come la mettiamo (se devi ASSOLUTAMENTE frenare
o sterzare, a cosa serve la formula E=mc² del "tutto è relativo")?
In altre parole: gli impestati vedono (perché è evidente) che Einstein ha
sbagliato ma girano la frittata per confermarlo ugualmente un genio!
I pestiferi poi fanno ammenda in TV, fanno i buoni, fanno gli
iniziati, appunto, i politicamente corretti, accorgendosi che la maggior parte
dei giovani è fuori di testa a causa di queste contraddizioni.
Nella puntata del 28 ottobre 2017 di "OTTO E MEZZO" (LA7), Antonio Polito si
chiedeva se lo studio sia sacrificio o diplomificio,
accennando al senso di smarrimento dei giovani a causa di queste
contraddizioni.
Lo studio è diplomificio nella misura il cui
la cultura è dell'obbligo. La vogliamo capire o no? E poi i giovani non sono
fuori di testa. Sono più intelligenti di noi, anche solo per il fatto che sono
nati dopo: hanno SCELTO di nascere dopo. E se buttano via i quaderni dei compiti
dati dalla scuola di Stato hanno ragione, perché non siamo
più nell'era del Paleozoico.
Oggi i giovani di 12 anni sanno già creare e pubblicare video e nessuno sembra
prendere atto di questo fenomeno di intelligenza intuitiva.
La cultura di Stato, esattamente come la chiesa di Stato, insegna
menzogne. Nella puntata "Buongiorno Professore" del 22 ottobre 2017 (TV2000),
il professore attribuiva il semplificazionismo della tricotomia paolina (corpo
anima e spirito) nella diade "corpo e anima" al mondo
greco!!!
Ma Professore, vadi a cagare!
Non fu il mondo greco ma la chiesa a far
sparire la parola SPIRITO dalla SOPHIA, cioè dalla sapienza, e precisamente
nell’VIII Concilio Ecumenico dell’anno 869 a Costantinopoli in cui si dichiarò
dalla cattedra che non si doveva più credere nello spirito, e che ci si doveva
rappresentare l'uomo come fatto soltanto di corpo e di anima.
Insomma: là, dove il cristianesimo, divenendo ufficiale alla maniera romana, si
trasformava in cattolicesimo, cioè in religione di Stato, si cercò sempre più di
nascondere, di sopprimere il concetto di SPIRITO. Ecco perché poi in quel
Concilio fu enunciato il dogma del relativo decreto conciliare - canone XI - che
furbescamente non usa i termini "anima" e "spirito", ma si limita a condannare
in modo molto equivoco, anzi BASTARDO, coloro che attribuirebbero all'uomo "due
anime", cosa che finì poi per dar luogo all'interpretazione che non sia
cristiano parlare di corpo, anima, e spirito, ma che sia invece cristiano
l’affermare che l'uomo consta solo di corpo ed anima. In quel Concilio,
organizzato contro il patriarca Fozio, fu stabilito nei "Canones contra Photium",
al Can. 11, appunto, che l’uomo non ha due anime, bensi "unam animam
rationabilem et intellectualem" (cfr. Cornelio Fabro, “L’anima. Introduzione al
problema dell’uomo”, p. 127, Editrice del Verbo Incarnato, Roma 1955, p. 127)!
Quindi è normale che il giovane ti rida in faccia oggi se gli parli di anima;
non è un segno negativo che il giovane ti mandi a quel paese. Il giovane non è
un idiota; perché un'anima senza spirito, cioè senza io (perché lo spirito è
l'io) come fa ad animarsi?
Oggi la triarticolazione corpo anima e spirito è ridotta al solo corpo. Cioè
l'uomo è di regola ridotto a carne. Ma nella lingua del Cristo, cioè dello
spirito (che è io), CARNE si dice BESSAR, termine che ha la stessa radice di
BESSURÀ, MESSAGGIO. Ecco perché il nuovo messaggio (nuovo cioè
neotestamentario) è che la via delle regole o delle dottrine o delle leggi NON È
CRISTIANA e produce solo ira (Rom. 4,15). Il diritto civile infatti non è
cristiano. Cristiano è solo il diritto di
EPICHEIA di chi disobbedisce alle
leggi ritenute ingiuste. Sostanzialmente il messaggio cristiano è: esistono le
leggi ed esiste ciò che è giusto, io eseguo ciò che è giusto…
Ed ecco perché il messaggio della dottrina, o del Libro sacro, termina con l'avvento del Logos. E termina nella misura in cui il Logos si fa carne, consapevole ogni volta di farlo. E se non è subito consapevole lo diventa. Il motivo logico per cui bessar e bessuràh sono scritti con la stessa radice lo chiarisce, dato che in quell'unica radice vi è la possibilità di scelta per identificare noi stessi. Siamo carne o siamo messaggio?
La cicalecciocrazia o l'essere pettegoli o l'idiotocrazia a chi appartiene? Se
il messaggio o la carne hanno a che fare col pettegolare è comunque sempre la
logica, cioè il logos, a stabilirlo. Non lo stabilisce di certo un consiglio o
una regola o una legge, per quanto autoritaria questa possa essere.
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(1) Faccio notare che
l'informazione su Einstein antisionista è un falso storico. Einstein fu
esponente di spicco del sionismo mondiale sostenendo gli obiettivi del
nazionalismo sionista ebraico. Questa è la mia opinione ricavata da quanto
segue. In un articolo apparso sulla "Jüdischen Presse" del 29 marzo 1929 si
legge: «Gli si domanda come mai lui [Einstein], propugnatore di tutti gli
interessi internazionalistici e nemico di qualsiasi tendenza nazionalistica,
abbia fatto propria la causa nazionale ebraica. Egli chiarisce il suo punto di
vista con una similitudine: "Chi ha un braccio destro, e non fa che parlare del
suo braccio destro, è uno stupido. Ma chi manca del braccio destro, deve fare
tutto il possibile per sostituire il membro mancante". Perciò, in un mondo in
cui ogni popolo fosse nelle condizioni di svolgere una vita nazionale propria,
egli sarebbe nemico del nazionalismo. Ma in quanto ebreo è seguace del
nazionalismo ebraico, perché gli ebrei mancano dei presupposti naturali e
necessari per sviluppare una propria vita nazionale» (in B. Türing, "Einstein e
il Talmud. Il tentativo einsteiniano di scardinare la fisica", AR EDITRICE,
1998).
La piena autoconsapevolezza del ruolo sionista di Einstein risulta poi sia dal
discorso di benvenuto pronunciato dal sionista David Yellin a Gerusalemme, a
nome della città, in occasione del grandioso ricevimento dato a Einstein ("Jüdische
Rundschau", 15 marzo 1929): "Meriti il nome di Gaon - che il popolo ebraico dà
ai suoi duci spirituali -, ma non soltanto per le tue realizzazioni geniali nel
campo della scienza, che sappiamo del resto apprezzare nettamente: per noi tu
sei molto di più di un Gaon, perché impugni la bandiera della rinascita ebraica
e per tutto ciò che hai fatto a favore dell’università di Gerusalemme", sia
dalla risposta che Einstein dà a Yellin: "Oggi è il giorno più grande della mia
vita. Quello di oggi è l’evento più importante della mia biografia. Nel corso
della mia vita ho imparato a riconoscere gli sbandamenti dell'anima ebraica, ho
conosciuto il peccato dell'autodenigrazione dell'ebreo in quanto popolo. Perciò
mi rallegra che Israele incominci a riscoprire la sua importanza nel mondo.
Questo fatto, la liberazione dell'anima ebraica, è stato compiuto dal movimento
sionista" (ibid.).
Aggiungo che la sua coscienza di consanguineità (o di razza) era così acuta che
scrisse sulla "Jüdischen Presse-Zentrale" di Zurigo (n. 111 del 21 settembre
1920): "Quando mi capita di leggere che qualcuno è "un cittadino tedesco di
religione ebraica" non posso trattenere un doloroso sorriso [...]. Forse che,
cambiando religione, un ebreo smette di essere tale? No! ... Io non sono
cittadino tedesco, io sono Ebreo [...]» (ibid.).
Ma ciò che è, a mio parere, molto grave, risulta dal carteggio che Einstein ebbe
con Sigmund Freud, al quale scriverà nel 1932 il suo vero: "primo assioma:
la
ricerca della sicurezza internazionale implica che ogni Stato rinunci
incondizionatamente a una parte della sua libertà d’azione, vale a dire alla sua
sovranità, ed è assolutamente chiaro che non v'è altra strada per arrivare a
siffatta sicurezza". Ciò è documentato:
http://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm
- Questa strada, guarda caso, è la stessa auspicata nel 2011 da
Mario Monti: "I passi avanti per l’Europa sono per definizione cessione di parti
delle sovranità popolari a un livello comunitario". Ed Einstein chiamava suo
"primo assioma" proprio ciò che Mario Monti riconosceva come propria "distorsione",
da affiliato, appunto alla Golden Sachs, alias Sionismo.