I 94: il denaro serve per lo scambio di prodotti

I 94: scambio di valori e non di merci nella compravendita

 

In economia il valore (lo abbiamo già rilevato) può nascere soltanto nello scambio di merci o di prodotti economici in genere; in nessun altro modo. Ma è facile comprendere che se il valore può sorgere soltanto in questo modo, se il prezzo corrispondente al valore tende a formarsi come l'ho spiegato ieri (ho detto che chiunque abbia allestito un prodotto deve ricavare un controvalore tale che gli basti a soddisfare le proprie esigenze fino a che non abbia nuovamente portato a termine un prodotto uguale) [se per esempio un webmaster allestisce un sito internet deve poter ricavare tanto quanto basta per soddisfare dignitosamente le sue esigenze vitali - vitto, alloggio, ecc. - fino a che non abbia nuovamente creato il prossimo sito internet da presentare sul mercato - ndc], se ciò deve essere possibile [il grassetto è mio - ndc], i vari prodotti devono valutarsi reciprocamente. In definitiva non è difficile riconoscere che davvero nel processo economico i prodotti si valutano reciprocamente [con l'attuale mancanza di pensiero è tuttavia diventato difficile riconoscere anche questo, dato che oggi si tende a valutare reciprocamente non valori di prodotti o con altri valori ma valori di prodotti e/o servizi con "forza lavoro" o col "costo del lavoro", ma il lavoro umano non può essere messo sul mercato in quanto è qualcosa di immateriale; nel mercato si può commerciare non con lavoro umano ma con i prodotti del lavoro umano; commerciare con lavoro umano comporta la schiavitù, cioè la visione degli esseri umani come "forza lavoro" da commerciare, o addirittura, per la dominante concezione meccanicistica dell'essere umano, comporta la compravendita di... organi umani, ed oggi mi sembra che il commercio d'organi espiantati sia un fatto di Stato legalmente riconosciuto! - ndc]; la realtà viene solo mascherata dal fatto che fra i prodotti che si scambiano s'intromette il denaro. Esso non è però l'elemento importante in tale questione. Esso non ci interesserebbe minimamente, se non stimolasse e non facilitasse lo scambio dei prodotti facendone anche ribassare il prezzo. Non avremmo bisogno del denaro, se non fosse che, sotto l'influsso della divisione del lavoro, chi presenta sul mercato un prodotto [per es., il webmaster del precedente esempio - ndc] non vuole subito disturbarsi per andare a prendere ciò di cui ha bisogno là dove può trovarlo [per es., il webmaster non va subito ad acquistare il cibo di cui ha bisogno per sostenersi durante il suo lavoro - ndc]; ma riceve appunto il corrispettivo in denaro per provvedersi in seguito nel modo più opportuno di ciò che gli occorre. Possiamo dunque dire che in realtà è la reciproca tensione fra i prodotti a determinare la formazione del prezzo nel processo economico.