I 132 seg.: impersonalismo ed imperialismo delle banche
Il periodo fiorente [...] classico del capitale di prestito, subentrò [...] nel secolo diciannovesimo, e più precisamente verso la metà del secolo. Con ciò è da registrare nell'evoluzione storica il sorgere delle istituzioni che provvedono in sostanza al finanziamento: le banche. L'epoca classica del capitale di prestito, e con essa lo sviluppo dell'ente bancario, cade quindi nei due ultimi terzi del secolo diciannovesimo e nei primi decenni del ventesimo [il grassetto è mio - ndc]. Di pari passo con lo sviluppo dell'istituzione bancaria, procede con sempre maggiore intensità quello del finanziamento, del prestito che si inserisce ormai nel processo economico come fattore primario. Ma in pari tempo si manifesta un risultato del tutto peculiare, e cioè che, attraverso il finanziamento in grande stile e l'espansione degli enti bancari, il dominio sulla circolazione monetaria si sottrae all'uomo, e il processo di circolazione del denaro diviene a poco a poco tale da svolgersi (non trovo altra espressione) impersonalmente; come ho già rilevato [...], sorge così un'epoca in cui il denaro stesso governa l'economia, e l'uomo ne è sballottato qua e là, ora sopra ora sotto, a seconda di come è trascinato dalla grande corrente dell'economia monetaria. Egli ne viene trascinato in effetti assai più di quanto non pensi, poiché la circolazione monetaria, appunto negli ultimi decenni del secolo diciannovesimo; si è oggettivata, spersonalizzata. Con questo (dato che in economia si tratta di considerare tutta la vita in modo spregiudicato, bisogna rivolgere lo sguardo a tutta quanta la vita) si arriva a un fenomeno peculiare del secolo diciannovesimo, specialmente verso il suo termine; a un fenomeno da prima psicologico, ma che poi assume una parte economica importante: al fatto cioè che certe manifestazioni originate da forze che sono davvero forze reali nell'insieme della vita, continuano poi a svolgersi grazie a una specie di inerzia sociale, come una palla, a cui si sia impresso uno slancio, continua a rotolare anche quando non siano più attivi gli impulsi originari. Dunque, se già fino al primo terzo del secolo diciannovesimo c'erano stati impulsi economici nel sistema di prestito, poi, a causa delle banche, tali impulsi economici cominciarono a diventare impulsi puramente finanziari. Con ciò, tutto diventa non solo impersonale, ma addirittura innaturale [il maiuscolo è mio - ndc]; tutto viene così trascinato nella corrente semovente del denaro. Economia monetaria, priva di soggetto naturale e personale: ecco a che cosa tende, verso la fine del secolo diciannovesimo, quel che in origine era stato assolutamente guidato da un soggetto personale e naturale.
[...] tale economia priva di soggetto, tale circolazione
impersonale del denaro, vada accompagnata da un altro fenomeno. Gli Stati hanno
iniziato l'esercizio delle loro economie secondo impulsi economici;
per esempio tentando di colonizzare, mossi da impulsi economici. Vedremo
domani quale influenza abbia la colonizzazione sulla vita economica; e
bisognerà osservare anche la decolonizzazione. Possiamo benissimo osservare in
un processo economico reale quale importanza abbia la colonizzazione per
l'Inghilterra, paese che in sostanza è sempre rimasto nei limiti della
colonizzazione, diciamo, di un imperialismo avente sostanza oggettiva. Per
"imperialismo" intendo l'aggregazione di reali contenuti economici. Ma
osservando per esempio la colonizzazione tedesca (basterà esaminare i bilanci
delle colonie), vediamo che essa ebbe un bilancio del tutto passivo. Solo
piccolissimi territori spiccavano per il loro bilancio attivo. Ma anche in altri
Stati si è insinuata a poco a poco la semplice tendenza a ingrandirsi mediante
le colonie. Tale fatto, anche da singole personalità come Hilferding nel suo
libro "Capitale finanziario" (Rudolf Hilferding, 1877-1941, medico e politico,
dal 1907 al 1915 redattore del foglio socialista “Vorwärts”. Nel 1923 e nel
1927/28 fu ministro delle finanze; è considerato come esponente del marxismo
austriaco) apparso a Vienna nel 1910, è stato definito
imperialismo senza oggetto.
Possiamo dunque parlare di questi due fenomeni come di fenomeni
straordinariamente istruttivi dei tempi moderni: da un lato la circolazione del
denaro priva di soggetto, tanto nei riguardi naturali quanto in quelli
personali, e dall'altro lato l'imperialismo senza oggetto nell'economia in
grande. Si tratta in effetti di due fenomeni che esistono nell'epoca attuale,
come se l'uno avesse condizionato l'altro nella concatenazione complessiva. Si
parte da motivi puramente psicologici che in seguito divengono fatti economici,
poiché quando si possiedono colonie improduttive, lo si sconta poi in senso
negativo, e tutto ciò si riversa poi realmente nella vita economica.
Questi erano gli argomenti che dovevamo esaminare oggi.