Nereo Villa - DIECI MINUTI PER LA TRIARTICOLAZIONE SOCIALE
Per operare individualmente per il risanamento sociale, occorre solo rendersi
conto che nella vita dell’organismo sociale esistono 3 SFERE distinte:
1) la vita economica,
2) la vita giuridico-politica,
3) la vita spirituale-culturale.
1ª SFERA - LA VITA ECONOMICA
Sfera del capo (sistema nervoso o del cranio, ghilgulet o golgota in ebraico, simboleggiata nella “Favola” di Goethe dall’elemento aureo). La vita dell’economia comprende tutto quanto risponde alla logica di mercato: posta e telecomunicazioni (telegrafo, telefono, radio, televisione, internet, ecc.), ferrovie, autotrasporti, linee aeree, ecc. Ogni ambito rispondente alla logica di mercato, non può che strutturarsi secondo fraternità scientifico-spirituale (la “fraternité” è solidarietà scientifico-spirituale consistente nella divisione del lavoro, grazie alla quale ognuno lavora per gli altri).
2ª SFERA - LA VITA GIURIDICO-POLITICA
Sfera del petto (sistema respiratorio-cardiocircolatorio, simboleggiato nella “Favola” di Goethe dall’elemento argenteo). Tale vita del diritto, che deve svolgersi secondo equità (epicheia), cioè secondo uguaglianza (“egalité”), concerne la giustizia amministrativa nonché il servizio di pubblica sicurezza.
3ª SFERA - LA VITA SPIRITUALE-CULTURALE O IMMATERIALE
Sfera delle membra (sistema metabolico, simboleggiato nella “Favola” di Goethe dall’elemento bronzeo). Tale vita della cultura, comprendente ogni campo spirituale, religioso, pedagogico, e giuridico (diritto civile e penale; giurisprudenza) deve vivere nella libertà (liberté).
In ogni Stato terrestre, queste tre sfere sono oggi
ancora mischiate, e da tale miscuglio deriva caos e magna magna.
La sola via d’uscita a ciò è l’INDIPENDENZA reciproca di queste tre sfere (nella
favola di Goethe il Re del miscuglio d’oro, argento e bronzo, crolla lasciando
vivere tre Re distinti: un Re d’oro, un Re d’argento e un Re di bronzo).
La via indicata è pertanto quella della
TRIARTICOLAZIONE DELL'ORGANISMO SOCIALE
La triarticolazione dell'organismo sociale richiede che lo Stato da un lato
abbandoni la (cioè non si occupi mai più di) economia (1ª sfera nello schema), e
dall'altro non si occupi mai più della vita spirituale (3ª sfera nello schema).
La vita economica è fatta di produzione, distribuzione e consumo delle
merci e servizi, attività che devono essere amministrate su basi associative da
esperti nei diversi campi (esperti significa avere capacità di creare beni o
servizi). Costoro non saranno allora più disturbati da rapporti di forza statali
e politici, dato che tanto i produttori quanto i consumatori regoleranno il
soddisfacimento di tutti i bisogni mediante il loro comune lavoro.
La sfera spirituale dell’organismo sociale triarticolato comprende
scienza, arte, religione, insegnamento e la formulazione delle sentenze
giudiziarie. Tutti questi fattori spirituali e culturali possono adempiere ai
loro compiti solo in completa libertà da ogni pressione statale, e così
fecondare giustamente la vita sociale. La vita spirituale e culturale deve
scaturire dalla libera collaborazione di tutti gli individui spiritualmente
creativi, e darsi essa stessa un'amministrazione autonoma.
La sfera centrale è la parte legislativa-politica dell’organismo
sociale. Essa consiste essenzialmente nell’attività di polizia e di
amministrazione, poggianti sulla base del diritto, e regolate democraticamente
da un parlamento elettivo. Poiché il parlamento si occupa soltanto di problemi
statali e politici, non può disturbare la vita economica e quella spirituale
(ulteriori informazioni in merito alla triarticolazione dell'organismo sociale
si possono ricavare dal libro di Rudolf Steiner “I punti essenziali della
questione sociale”, e da altri scritti in merito).
Solo grazie a una simile strutturazione degli organismi sociali, tanto in
Italia, quanto in Europa e nel mondo intero, la vita economica può superare i
confini politici degli Stati e svilupparsi secondo le proprie leggi intrinseche.
Allo stesso modo è reso possibile in modo libero, al di sopra delle frontiere e
indisturbati da politiche di potenza, ogni scambio culturale fra parti di
popolazioni, separate da confini.
Fino a quando non si incomincia a pensare all’attuazione di una simile e sana
triarticolazione dell'organismo sociale, i problemi sociali (guerre, crisi
economiche, schiavitù, ecc.) non potranno essere risolti in modo corrispondente
alla realtà.
Le condizioni sociali italiane (essendo l’Italia, geograficamente parlando, la
spina dorsale dell’Europa e indirettamente del mondo, in quanto il mediterraneo
divide l’Occidente dall’Oriente) richiedono a gran voce la triarticolazione
sopra abbozzata.
Qui infatti si compenetrano due civiltà diverse che si contendono la possibilità
di manifestarsi (vedi le recenti guerre nel mondo, dalla guerra in Bosnia a
quella eterna in Medio Oriente, ecc.): la civiltà occidentale e
quella orientale.
Insegnamento e giustizia (vedi ad esempio la questione “crocifisso” nelle scuole, il problema delle intercettazioni telefoniche,
il diritto forzoso causa della truffa MPS in cui il controllato e il controllore
sono la stessa "persona giuridica", ecc.) sono i due punti cardini che
determinano le frizioni.
Solo con la liberazione della vita spirituale (i.e.: culturale) si possono risolvere tali
brucianti problemi.
Le due civiltà, Occidentale e Orientale, potranno poi svilupparsi in modo
conforme alla loro vitalità, senza che l'una debba temere di venir sopraffatta
dall'altra, e senza che lo Stato politico parteggi per l'una o per l'altra.
Ognuna nazionalità deve innanzitutto costituire proprie organizzazioni
amministrative per la vita culturale in modo da escludere le frizioni.
Anche la vita economica delle regioni deve essere staccata dal potere statale e
politico, dato che solo così i relativi problemi economici possono inserirsi
nell'economia degli organismo sociali di tutta l’Europa, risolvendosi a seguito
di accordi fra esperti economici dei Paesi interessati.
RIASSUMENDO:
Oggi l’unica soluzione possibile e adeguata alla realtà è lo sviluppo della
comprensione per la triarticolazione, la quale deve strutturarsi in modo che la
propria vita economica e la propria vita spirituale si amministrino da sé.
Si stabilisca poi un accordo (articolazione) fra le due amministrazioni autonome
per un organismo provvisorio, giuridico e di polizia, competente per ogni
regione, fino a un chiarimento generale.
Anche se provvisorio, tale stato di cose costituirebbe, se instaurato, un
esempio per le misure che tutta l'Europa dovrà prendere per il risanamento delle
proprie condizioni sociali.
Solo la miopia può considerare questa idea estranea allo spirito dei nativi di
ogni nazione, che in realtà hanno sempre pensato in questo modo.
IN PRATICA
Occorre:
1) riunire tutti i rami delle attività economiche in associazioni autonome
rispetto allo Stato;
2) dichiarate tutto il sistema scolastico indipendente dallo Stato e
organizzarne l'amministrazione autonoma;
3) istituire una vita statale provvisoria e parlamentare che si limiti ai problemi amministrativi e di polizia, finché le condizioni generali del Paese non abbiano assunto una base più sana;
4) formulare in comune intesa fra associazioni
economiche e culturali, l'istanza giurisprudenziale di minimo vitale (http://digilander.libero.it/VNereo/I_198-205.htm#Poniamo)
da consegnare alla sfera giuridica come richiesta di regolamentazione giuridica
non dell'ipocrita e buonistica distribuzione della ricchezza ma della
restituzione - dalla nascita alla morte ad ogni singolo terrestre - del dovuto,
sottoforma di quota (ibid.)
in moneta o terra, vale a dire di una quota della superficie del suolo,
calcolata sulla media della fertilità e delle possibilità di coltivazione
(corrispondente alla totalità del suolo produttivo divisa per il numero degli
abitanti);
5) fare in modo che ognuno possa essere informato per poter accogliere queste esigenze sociali.
Ogni altra soluzione è priva di valore, in quanto
ogni valore scaturisce da rapporti fra idee, non da questa o quest’altra idea
pensate come assoluti.
Ecco perché il valore dell’idea della triarticolazione sociale è reale solo se
strutturato nei rapporti fra libere e responsabili persone reali in carne ed
ossa, non fra fantasmi o spettri di persone giuridiche (società per azioni non
libere né responsabili).