Berat  è chiamata "città dalle mille finestre". 

Al turista, che arriva in questa interessantissima città, appare una straordinaria scenografia; la strada principale attraversa la città accompagnandosi al fiume Osum, ( il quale divide la città sovrastata dai monti Tomorri e Shpirag) venendo da Tirana e proseguendo verso sud, alla sinistra si vedrà il quartiere Mangalem, a destra il quartiere Gorica. Orbene, se c'è il sole, secondo l'ora in cui si arriva, tanti luccichii provenienti dai vetri delle finestre delle case, al mattino del quartiere di Mangalem, al pomeriggio del quartiere di Gorica, colpiranno gli occhi del viaggiatore. Le case, attaccate una all'altra, sono bianche e la luce rimbalza provocando, con i raggi del sole, fantastici barbagli.

Sotto il patrocinio dell'Unesco ha celebrato, nel 1990, i 2400 anni di storia.

Si dice che l'imperatore d'Oriente Teodosio II il giovane (401-450) l'avesse chiamata Pulcheriopolis, dal nome della sorella Pulcheria. Nel corso della seconda metà del XI sec con il nome di Belligrad (città bianca - da cui deriva Berat) è diventata sede episcopale ed è stata centro di scontri tra Albanesi e Bulgari.
Scontri che continuarono nel 1271 contro gli Angioini.

Nel XIII secolo Berat rinacque a nuova vita sotto Michele I Angelo Comneno signore del despotato d'Epiro. Nel XIV secolo diventò centro del feudo di Muzaka.
Occupata nel giugno del 1417 dagli Osmani (Turchi), che procurarono danni assai ingenti, fu liberata nel 1455 da Skenderbeg. Nel 1768 Ahmet Kurt Pashà risistemò la città costruendo edifici e strade.
Tra il 1777 e il 1778 fece costruire il ponte sul fiume Osum in muratura e sorretto da sette arcate. Nel 1834 la città venne nuovamente distrutta dai Turchi, nel corso della guerra di Tafil Buzi e Zenel Gjoleka.

Nel corso della storia, Berat è stata la più popolosa città d'Albania e ha avuto, perciò, uno sviluppo fuori dalle mura del castello. La prima zona periferica abitata si chiamava Varoshi. Negli antichi codici di Berat, all'anno 1280, si trovano le prime notizie sull'espansione della città fuori delle mura del castello. Da quei testi si evince che i nuovi insediamenti ebbero anch'essi mura di cinta. Malgrado ciò, il primo distretto propriamente inteso, Mangalèm, fu costituito solo nel XIV secolo. Nel corso del XVII secolo si costituì e sviluppò il Pazar, centro economico della città. Successivamente sorsero altri due distretti, Gorica e Murat Gelebi. Tra il XVIII e il XIX secolo la costruzione di grandi edifici pubblici e numerose abitazioni fecero di Berat una delle più importanti città d'Albania. 


Cosa Visitare

Di particolare interesse, per il visitatore sono la Fortezza e le Chiese di Berat.  

La Fortezza, forse risalente al Basso Impero, rifatta da Michele I Angelo Comneno e poi, nel 400, dai Veneziani, si trova nella parte alta della città ed ha delle imponenti mura di cinta interrotte da 24 torri. Fu costruita con ciclopiche pietre di forma quadrata. Nel periodo bizantino il castello si trova nella lista delle fortificazioni di Giustiniano. 

La Chiesa di Nostra Signora, del XVIII secolo, La Chiesa di S. Maria di Blachernes, la Chiesa della Trinità e la Chiesa di S. Michele, bizantina dalla grande cupola affrescata con figure di apostoli.
Accanto alla
Chiesa di Nostra Signora, si trova un museo che ospita molte opere del pittore Onufri di suo figlio Nicolla e di alcuni suoi allievi, vi sono esposti pure oggetti di argento, finemente lavorati, calici, miniature ed un vangelo con copertine in argento lavorato. 


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