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Berat è chiamata "città dalle mille finestre". Al turista, che arriva in questa interessantissima città, appare una straordinaria scenografia; la strada principale attraversa la città accompagnandosi al fiume Osum, ( il quale divide la città sovrastata dai monti Tomorri e Shpirag) venendo da Tirana e proseguendo verso sud, alla sinistra si vedrà il quartiere Mangalem, a destra il quartiere Gorica. Orbene, se c'è il sole, secondo l'ora in cui si arriva, tanti luccichii provenienti dai vetri delle finestre delle case, al mattino del quartiere di Mangalem, al pomeriggio del quartiere di Gorica, colpiranno gli occhi del viaggiatore. Le case, attaccate una all'altra, sono bianche e la luce rimbalza provocando, con i raggi del sole, fantastici barbagli. Sotto il patrocinio dell'Unesco ha celebrato, nel 1990, i 2400 anni di storia. Si dice che
l'imperatore d'Oriente Teodosio II il giovane (401-450) l'avesse chiamata
Pulcheriopolis, dal nome della sorella Pulcheria. Nel corso della seconda metà
del XI sec con il nome di Belligrad (città bianca - da cui deriva Berat) è
diventata sede episcopale ed è stata centro di scontri tra Albanesi e Bulgari. Cosa Visitare Di particolare interesse, per il visitatore sono la Fortezza e le Chiese di Berat. La Fortezza, forse risalente al Basso Impero, rifatta da Michele I Angelo Comneno e poi, nel 400, dai Veneziani, si trova nella parte alta della città ed ha delle imponenti mura di cinta interrotte da 24 torri. Fu costruita con ciclopiche pietre di forma quadrata. Nel periodo bizantino il castello si trova nella lista delle fortificazioni di Giustiniano. La Chiesa di Nostra Signora, del XVIII secolo,
La
Chiesa di S. Maria di Blachernes, la Chiesa della Trinità e la Chiesa di
S. Michele,
bizantina dalla grande cupola affrescata con figure di apostoli. Leggi la "Leggenda del fiume Osum"
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