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"Land of the eagles"
Albania, un piccolo paese
composto da un grande e generoso popolo. Uno stato circondato dal mare e al suo
interno sovrastato dalle montagne, ricco di risorse naturali, paesaggi
incontaminati, ancora da scoprire.
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Shqiperia (Albania)
è situata nel sud-ovest della penisola balcanica dirimpetto alla Puglia (dalla
quale la separa il canale d'Otranto), è bagnata dai mari Adriatico e Ionio;
sulla terraferma confina a sud con la Grecia e al centro e a nord con gli Stati
ex jugoslavi di Macedonia, Serbia e Montenegro. Sotto il profilo economico il
paese è dedito prevalentemente all'agricoltura e all'allevamento (soprattutto
ovini e caprini). Ma non mancano risorse minerarie (è il terzo produttore
mondiale di cromo) ed energetiche (il petrolio) solo parzialmente sfruttate.
Un'altra voce importante della bilancia commerciale è costituita
dall'esportazione di legname. Modesta è invece la struttura industriale, legata
alla trasformazione dei prodotti agro-zootecnici e minerari. Infine oggi le
infrastrutture civili sono migliorate ulteriormente: strade, ferrovie, porti e
aeroporti e sistemi di telecomunicazione.
Storia
Sottomessa a Roma nel 168 a.C., l'Albania fece parte dal 476
dell'Impero romano d'Oriente e nel Medioevo fu sotto il predominio gotico. Nel
917 Simeone di Bulgaria s'impossessò di tutta l'Albania centro-meridionale.
L'Albania passò così sotto il dominio bulgaro e successivamente (1204) sotto
l'influenza di Venezia, fino al 1230, quando fu nuovamente conquistata dal regno
bulgaro. Nonostante la resistenza dei popoli albanesi contro i Turchi sotto la
guida di Gjergj Kastriot detto Skenderbeg, nel 1468 l'Albania cadde sotto il
dominio dell'Impero ottomano.
All'inizio del XIX sec. scoppiarono aperte
insurrezioni contro la Turchia, ma l'Albania dovette attendere fino alla guerra
balcanica del 1912 per la proclamazione della propria indipendenza, riconosciuta
internazionalmente nel 1913, alla Conferenza di Londra. Retta da una monarchia
costituzionale che portò al trono re Guglielmo di Wied, nella prima guerra
mondiale l'Albania fu invasa da Austriaci, Montenegrini, Italiani; contro questi
ultimi fu condotta, nel 1920, l'insurrezione di Vlore.
In quell'anno comparve
Ahmed Zogu, che conquistò, perse e riprese il potere (1924), facendosi
proclamare re nel 1928. Nell'aprile del 1939, in cinque giorni, si compì
l'occupazione italiana e l'integrazione nell'impero fascista dell'Albania che
durante la Seconda guerra mondiale fu base e teatro del conflitto italo-greco.
Nel 1941 contro gli occupanti italo-tedeschi iniziò la guerra partigiana,
egemonizzata dal Partito comunista, guidato da Enver Hoxha. Dopo la liberazione
i comunisti rimasero soli al potere e nel 1945 proclamarono la Repubblica
democratica popolare albanese, che condusse fino al 1948 una politica affine a
quella jugoslava e poi strettamente legata a quella sovietica fino al 1956.
Insorto il dissidio fra URSS e Cina, l'Albania si schierò a favore di
quest'ultima, con la quale ruppe nel 1978, chiudendosi nel più completo
isolamento politico ed economico, con conseguenze disastrose sui livelli di vita
della popolazione. A Hoxha (morto nel 1985) succedette Ramiz Alia, il quale nel
1990 fu costretto dalla pressione popolare e dalle fughe in massa dal Paese
(proseguite anche nel 1991 in seguito allo sfascio economico e alle tensioni
sociali) ad ammettere il pluralismo politico. Nel marzo 1991 si tennero le prime
elezioni libere, vinte dal Partito socialista, ex comunista e nel dicembre del
1991, folle di manifestanti abbatterono gli odiosi simboli del sistema
totalitario: la Statua di Stalin a Tirana e il monumento dedicato ad Hoxha a
Shkoder (Scutari). Nel 1992 le nuove
elezioni erano vinte dal Partito Democratico di Sali Berisha, che diveniva
Presidente della Repubblica ed era rieletto nel 1996, nonostante le accuse di
brogli da parte dell'opposizione. Una crisi economica provocava, a partire dal
1997, gravi tumulti popolari. Nello stesso anno si tenevano le elezioni, che si
concludevano con la vittoria dei socialisti. La sconfitta dei democratici
provocava le dimissioni di Berisha, cui succedeva il socialista Rexhep Mejdani.
Il nuovo capo dello Stato nominava capo del governo il leader socialista Fatos
Nano che tuttavia, nel 1998, dopo un tentativo di golpe, era costretto alle
dimissioni. Gli succedeva un altro socialista, Pandeli Majko, che nel 1999,
sconfitto da Nano per la presidenza del partito, si dimetteva; la guida del
nuovo esecutivo veniva assunta dal vice primo ministro Ilir Meta. Nelle elezioni
legislative del 2001 i socialisti di Meta si vedevano confermata la maggioranza
in Parlamento.
Nome ufficiale: Repubblica di Albania.
Regime: Repubblica costituzionale.
Capitale: Tirana.
Lingua: albanese
Moneta: Lek.
Religioni: musulmana (70%), ortodossa (18%), cattolica (12%).
Porti principali: Durres (Durazzo), Vlore
(Valona), Sarande, Shengjin.
Fiumi principali: Buna (44 km), Drin (280 km), Mat (100 km), Ishem (70
km), Shkumbin (114 km), Seman (252 km) Vjose (237 km).
Laghi principali: Shkodres (Scutari 370 km quadrati), Ohrid (367 km
quadrati), Prespa (285 km quadrati).
Catene montuose: Prokletije (Alpi Albanesi),
Jablanica, Gramoz.
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IN
CIFRE
- Superficie: 28.748 m quadrati
- Popolazione:
3.500.000 circa
- Densità:
114
ab/km qudrati
- Cima più elevata:
Monte Korab (2764
m)
- Altitudine media:
708 m
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Linea costiera: 472 km (4/5 della quale sul Mare Adriatico
e 1/5 sul Mar Ionio).
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