L'Ottocento

Il Villaggio Riunito della Marina

Lo Stemma di Modugno


A partire dal Seicento, quando si concluse definitivamente la controversia sui confini tra Bari e Bitonto, almeno di fatto, la fascia costiera tra via delle Candele e via della Marina fu lo sbocco a mare dell'Università di Modugno che vi costruì anche un fabbricato - "il posto della Marina" - ove alloggiava un Corpo di Guardia addetto alla sorveglianza della costa. Nel 1807 il re di Napoli Giuseppe Bonaparte visitò la Puglia e, per recarsi da Barletta a Bari, passò anche per il lido di Palese ove si recò un gruppo di modugnesi per l'accoglienza del sovrano guidato da Giuseppe Maffei. Il Decurionato incaricò Pietro Maranta e Savino Romita affinché provvedessero "alla formazione del tosello, dell'orchestra, sparo e ogni altro dandosi ai medesimi deputati tutte le facoltà corrispondenti per quelle spese." (Da una deliberazione decurionale del 1806). In un'altra deliberazione è menzionato che le spese sostenute per il passaggio del re Giuseppe Bonaparte "dal nostro territorio della Marina" ammontarono a 56 ducati e 15 grani.

Due antiche strade collegavano la Marina a Modugno. La prima era detta “strada della Marina a Palese per Modugno” : coincideva con l’attuale via Modugno e passando per le masserie La Carrara e Maselli, contrada “Quattrostrade”, coincideva con la strada dell’aeroporto che immette alla S.S. 16 per scendere verso il mare a nord-ovest di Torre San Bartolomeo. Parallela alla precedente era un’altra via detta “strada dalla Marina alla fontana delli Serri per Modugno”. Essa partiva da Fesca sul mare, ove si trovava la “Barracca di Pezzillo di pertinenza di Modugno” , intersecava l’anolo orientale dell’aeroporto di Palese-Macchie e passando per le masserie Triggiano, La Calamita, Torre Albero Lungo entrava in Modugno a San Domenico.
I primi riconoscimenti giuridici di Modugno su questo territorio si ebbero agli inizi del XIX secolo, dando alla nostra zona un nuovo assetto di nucleo a se stante. Nel 1808 l'arcivescovo di Bari Mormile, d'accordo con il Capitolo di Modugno, attribuì alla popolazione di Palese un
vicario-curato sostituto dell'Arciprete di Modugno per la cura spirituale di quegli abitanti. Nel 1809, a seguito della "legge di eversione della feudalità" del 1806, furono aboliti i territori promisqui - tale era stato il nostro sin dal 1511, confermato nel 1773 dalla Regia Camera della Summaria - aprendo le porte per un pieno riconoscimento di Modugno che non tardò ad arrivare. Il 3 febbraio 1810 l'Intendente della Provincia duca di Canzano comunicò all'arcivescovo di Bari <<che per lo stato civile de' Palesini aveva destinato un "Aggiunto" al sindaco di Modugno per tenervi i registri prescritti dal Governo>> e istituiti l'anno precedente. Era il primo riconoscimento civile al nucleo abitato di Palese. L'Aggiunto era un sostituto o rappresentante del sindaco a Palese che svolgeva esclusivamente funzioni esecutive e non deliberative, in quanto non faceva parte del Decurionato (corrispondente all'attuale Consiglio Comunale). Palese era riconosciuta ufficialmente come frazione di Modugno e nelle deliberazioni decurionali è chiamata <<villaggio>>, <<comune riunito>> o semplicemente <<Riunito>> ossia aggregato. Il 4 maggio 1811 veniva disciplinato anche l'aspetto giudiziario del "Villaggio Riunito della Marina": gli abitanti di questo, pur appartenendo a comuni diversi (Modugno, Bari e Bitonto) aventi propri giudici, erano sottoposti alla giurisdizione del Giudice di Pace di Modugno. Tale ordinamento rimase invariato in occasione della revisione delle circoscrizioni nei reali domini al di qua del faro effettuata con un Regio Decreto nel 1816. Con il trascorrere degli anni e con l'aumento della popolazione, l'organico civile del "Riunito" venne man mano ampliandosi. Nel 1820, oltre all'aggiunto sostituto del sindaco che in quell'anno era Francesco Sblendorio fu Michele domiciliato in Palese, fu nominato anche un sostituto cancelliere per i registri dello stato civile della frazione nella persona di Giovanni Giampaolo domiciliato in Modugno. Nel 1826 l'Intendente di Bari Francesco Logerot si recò in visita nel Villaggio Riunito riscontrandovi lo stato di abbandono di quel paese e i soprusi fiscali cui la popolazione era sottoposta dagli esosi esattori. In particolare gli avidi speculatori esigevano, oltre al dazio sulla cottura del pane, anche quello per la vendita dello stesso, per cui i Marinesi che per la miseria in cui versavano non potevano preparare il pane in casa, si trovavano a pagare un dazio doppio. L'Intendente prese a cuore la triste situazione del Villaggio della Marina e, quando il 29 dicembre 1826 si recò in visita a Modugno, durante la riunione del Decurionato fece presente quanto aveva veduto a Palese. Causa di tali inconvenienti era l'assenza di un funzionario pubblico con poteri adeguati nel villaggio e, pertanto, l'Intendente ordinò al sindaco di Modugno Nicola Faenza di provvedere alla compilazione di una lista di tutti gli abitanti eleggibili di Palese affinché si potesse procedere alla nomina di un loro rappresentante nel Decurionato, allo scopo di tutelare gli interessi del Riunito. Nel giugno 1827 fu nominato il primo "Eletto" palesino in seno al Decurionato: Vincenzo Maiorano, il primo ad amministrare il villaggio sotto la dipendenza del sindaco di Modugno. Il Villaggio Riunito, in tal modo, fece un importante passo in avanti dal punto di vista giuridico e amministrativo, infatti, contrariamente all'Aggiunto, che era nominato dal sindaco e svolgeva mansioni di impiegato di stato civile, l'Eletto era scelto direttamente dalla comunità della Marina e aveva voce deliberativa nel Decurionato e, quindi, ben poteva tutelare gli interessi della stessa. Dato in che in tale carica confluirono le mansioni svolte dall'Aggiunto, spesso veniva chiamato "Eletto Aggiunto" o "Aggiunto Eletto". Oltre all'Eletto fu riconosciuto a Palese anche un ulteriore Decurione nel Senato comunale. Il 7 settembre 1827 il Decurionato rilevava che "nel villaggio di Palese distante di qui 5 miglia circa, luogo annesso alla nostra giurisdizione, non v'è una persona autorizzata ad eseguire gli atti della civile amministrazione, a notificare ed eseguire ancora quelli dell'Uffizio della Conciliazione, a disimpegnare gli incarichi di servente comunale". Per sopperire a tale mancanza nominò per Palese "un servente comunale mediante la cui installazione si eviterebbero li disperdi e li ritardi, e negli affari dell'amministrazione civile vi sarebbe la massima speditezza." Il servente comunale aveva anche il compito di avvertire coloro che erano di turno nel servizio del corpo delle Guardie Urbane, istituite con Decreto Reale il 24 novembre 1827. Nel 1831 il comune di Modugno aveva 160 Guardie Urbane in servizio attivo e 30 di riserva; a Palese ve ne erano 19, alle quali, nel 1832, a seguito di una disposizione dell'Intendente della Provincia, se ne aggiunsero altre 12. Nel 1846 fu realizzata, su progetto di Luigi Revest, la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Nel 1848, a seguito della legge istitutiva della Guardia Nazionale in ogni comune, il Decurionato provvide al reclutamento degli individui in base alle disposizioni ricevute e il sindaco Vincenzo Renna intervenne anche nella frazione di Palese per l'<< elezione degli ufficiali e sottoufficiali e caporali del Corpo di detta Guardia>>.Nel 1850 Palese fu dotata di una farmacia a cura del dottor Alessandro Risotti, il quale aveva presentato domanda di aprirne una in Modugno; tuttavia il Decurionato, considerando che nel comune vi erano già farmacie sufficienti, gli assegnò la concessione per il Riunito che invece ne era ancora sprovvisto. Nel 1860 il messo comunale fu sostituito da un apposito impiegato su richiesta dell'Eletto Aggiunto affinché si avesse in loco un addetto alla redazione degli atti di stato civile. Il Decurionato pur sottolineando che "quantunque il villaggio di Palese offrisse non molti atti da scritturarsi sui registri di stato civile" provvide all'assunzione di un impiegato. Dopo l'Unità d'Italia sorse il problema del brigantaggio nelle regioni meridionali. Nell'ambito del territorio di Modugno non si verificarono fatti gravi, ma solo qualche isolato episodio e, tra questi, uno ebbe luogo nelle campagne di Palese. La Giunta Municipale venne a conoscenza che il mattino del 14 maggio 1862 due briganti sarebbero passati dalla Marina. La notte precedente si provvide ad inviare nel Riunito un reparto di Guardia Nazionale con una carrozza e un traino per gli appostamenti. I briganti giunsero come atteso: uno fu catturato, mentre l'altro riuscì a fuggire. Nel Riunito vi era un medico condotto, nominato e pagato dal Comune, che svolgeva l'attività di servizio sanitario pubblico. Nel 1884 tale compito era svolto dal medico Francesco Colucci, ricordato perché i Palesini ebbero a lamentarsi di costui, anche con pubbliche dimostrazioni, per la negligenza del medico nel curare i malati più poveri e per le sue assenze dal villaggio; durante una di queste si verificò il decesso di un tale Onofrio Aniello. Il Consiglio Comunale allontanò il dottor Colucci dal servizio sanitario e nominò un altro medico in sostituzione. Nel 1874 gli abitanti di Macchie, che erano in numero esiguo, manifestarono l'intenzione di unirsi a Palese e formare così un'unica frazione, passando dal comune di Bari a quello di Modugno. Macchie (che amministrativamente dipendeva da Bari) era un piccolo agglomerato di case sorto in un tempo imprecisato a partire dalla località "Mammagnora", probabilmente prima di Palese, ad opera di coloni baresi. Nel 1727 il viaggiatore tedesco Von Riedesel, descrivendo l'itinerario di viaggio da Bari a Barletta, afferma che era un incessante susseguirsi di campagne alberate di ulivo e mandorlo, con ridenti villaggi e cittadine ogni quattro o cinque miglia. Non è da escludere che tra questi vi fosse anche Macchie, dato che le prime case vicino al km 640 della Ferrovia distano dal centro di Bari 7 km, ossia circa 4 miglia come detto da Von Riedesel. Il nome della contrada deriva dalla presenza in passato di folta vegetazione boschiva detta "macchia". La richiesta di unione a Palese e l'aggregazione a Modugno sono contenute in un deliberazione decurionale di questa città. Tuttavia Macchie continuò a dipendere da Bari. Man mano che il villaggio si sviluppava venne dotato di nuovi servizi. Nel 1880 fu inaugurato il Servizio Postale, ottenuto su richiesta degli abitanti di Palese che lamentavano la necessità di tale servizio, soprattutto da parte di quelle famiglie che avevano figli o parenti lontani che svolgevano il servizio militare. All'iniziale procaccia, che ritirava la corrispondenza in arrivo da Santo Spirito e vi spediva quella in partenza, ben presto si sostituì un vero Ufficio Postale: primo ufficiale postale fu Pasquale Di Lillo. Sempre a partire da tale anno a Palese si poteva usufruire dell'acqua del Serino, la quale dalle sorgenti di questo fiume veniva portata con i carri botte alla stazione di Santo Spirito e distribuita alla popolazione. Verso la fine del XIX secolo di ebbe un notevole sviluppo delle vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Nel 1877 l'ingegnere Giuseppe Arnon di Trani fece richiesta di una concessione per una linea ferroviaria che doveva collegare originariamente alcuni centri della provincia di Bari (Trani, Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Santo Spirito e Modugno, che tuttavia non accolse tale proposta). L'ingegnere Arnon ottenne nel 1878 la concessione che, poco dopo, passò ad una Compagnia Belga (Societé Economique des chemins de fer) la quale diede subito avvio ai lavori di costruzione. Nel 1882 il servizio ferroviario poté essere inaugurato: partiva da Bari per giungere a Barletta. A Palese vi erano due fermate di questa linea situate, lontano dall'abitato, in località "Quattrostrade" e "Torre d'Inferno" ove si trovava anche un casello. Il materiale rotabile era alquanto primitivo (e tale rimase sino alla metà del XX secolo): si trattava di un trenino a vapore che viaggiava sul bordo della strada, rasentando le case. Nel 1813 si erano conclusi i lavori di costruzione della S.S. 16 e intorno la metà del secolo si era provveduto a bonificare del tutto la zona costiera e cominciarono a sorgere i primi insediamenti nei pressi del lido. Si provvide a migliorare la viabilità tra Modugno e la sua frazione realizzando una nuova strada che comportò la costruzione di un ponte in pietra sulla lama Balice nei pressi di "Torre Chiancone". L'opera fu progettata dall'architetto Raffaele De Gironimo e costruita sotto la direzione del maestro muratore Vito Ventafridda. Il progetto fu redatto nel 1875 e venne approvato dal Consiglio Comunale nel 1879. Tuttavia durante i lavori di esecuzione fu necessario predisporre altri tre progetti suppletivi. L'opera viaria fu terminata il 16 ottobre 1882 con una spesa per il Comune di Modugno di lire 57.923, di cui lire 27.603 per il solo ponte. Fu migliorata anche la viabilità interna al villaggio con l'apertura di una nuova strada che collegava la borgata con la strada provinciale per Bari decisa dal Comune di propria iniziativa e senza richiesta dei Palesini. Si riporta un passo della deliberazione del Consiglio Comunale del 30 ottobre 1880 relativa a tale opera: " Il Consigliere Sig. Faenza ..... fa osservare che mentre questa Amministrazione sta erogando delle somme non lievi per la costruzione della strada obbligatoria Modugno-Palese, non pensa poi dare ai Palesini una maggiore rete di via interna che li mettesse in più facile e diretta comunicazione con la consolare Bari-Napoli e col mare che è tanto vicino, giacché quantunque vi siano attualmente due strade, l'una verso l'est e l'altra verso ponente, che dalla borgata menano alla consolare, pure a causa che il Fabbricato non è unito ma è disperso, le suddette due strade senza traverse intermedie si rendono incomode per la loro lontananza, specialmente pei pedoni, ciò che obbliga spesse volte i Palesini di procurarsi dei passaggi abusivi nell'altrui proprietà e sottoposti a frequenti provvedimenti contravvenzionati. Perlochè propone di prolungarsi l'attuale strada che costeggiando la proprietà di Francesco Maiorano va a finire al podere degli eredi di Grandolfo Maria Antonietta, comprando ed espropriando una parte di questa proprietà per circa m. 150, onde prolungare la suddetta strada sino all'altra pubblica che mena alla consolare ". Il Consiglio Comunale accolse la proposta del Faenza e diede l'incarico all'agrimensore Giovanni Volpe per l'elaborazione del progetto.


Una mappa di Palese del 1892


L'istruzione nel Villaggio Riunito

Come nel resto della penisola, anche nel nostro villaggio prima dell'Unità d'Italia il grado di alfabetizzazione della popolazione era molto limitato. Da un documento del 1859 emerge come su 815 abitanti solo otto persone erano in grado di scrivere il proprio nome e la maggior parte di queste apparteneva alla famiglia Maiorano che, di fatto, teneva le redini dell'amministrazione di Palese ricoprendo l'incarico di Decurione e di Eletto Aggiunto. La prima scuola fu aperta dopo l'emanazione della legge scolastica del 7 gennaio 1861. Tuttavia non si riuscì a trovare nessun individuo con l'attestato d'idoneità per l'incarico di sottomaestro e, per tanto, fu nominato provvisoriamente Michele Sodano nativo di Bari, ma domiciliato a Palese, con uno stipendio di 22 lire. Nel 1863 " intese le giuste esigenze degli abitanti della Borgata di Palese, che reclamano la pronta apertura della scuola primaria " il Consiglio Comunale di Modugno " considerando che ogni altro piccolo indugio per l'apertura della suddetta scuola riescerà sempre dannoso pei fanciulli di quel villaggio per non esservi veruna altra scuola e volendo secondare la buona disposizione dimostrata al riguardo da quei padri di famiglia " deliberò di aprire la scuola primaria dal giorno 15 maggio 1863 affidando l'incarico di maestro allo stesso Sodano Michele. Fino al 1866 nella borgata vi era una scuola unica per maschi e femmine. L'anno successivo fu istituita una sezione femminile affidata ad una sottomaestra non diplomata, dato il numero limitato di alunne e non essendovi alcuna persona fornita di attestato di idoneità. Nel 1868 fu istituita la scuola serale per adulti. Nel 1869 dal Dizionario Geografico di Amato Amati emerge che a Palese vi erano due scuole elementari, una maschile e l'altra femminile, ed una scuola serale.