Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel 1798; figlio del conte Monaldo trascorse l’adolescenza rinchiuso nella villa paterna studiando intensamente fino a rovinarsi la salute (all’età di dodici anni conosceva latino, greco ed ebraico componendo alcune opere in queste lingue).

Conoscente dei classici, e amante delle antiche fiabe, Leopardi si orientò filosoficamente verso l’Illuminismo (movimento filosofico sviluppatosi in Europa nella seconda metà del settecento che esaltava la razionalità),con un carattere decisamente pessimistico dovuto all’infelicità della sua giovinezza per la quale tentò persino di scappare di casa nel 1819, tentativo fallito da cui nacque l’ispirazione per comporre la poesia L’infinito.

Raggiunta la maggiore età soggiornò a Firenze dove ebbe contatti con i letterati del circolo di Vieusseux ; si recò poi a Pisa e, nell’aprile del 1830, decise di accettare l’offerta degli amici di Toscana che gli mettevano a disposizione un assegno mensile per un anno. Attento alle vicende politiche Leopardi si distaccò dalle correnti liberali della Toscana . Morì a Napoli nel 1837, all’età di trentanove anni.

Le principali opere sono i Canti,suddivisi in Grandi idilli e Piccoli idilli,di cui fanno parte L'Infinito e Canto notturno di un pastore errante dell’Asia,   lo Zibaldone, la Storia dell’Astronomia,  e, infine, le Operette morali.