Scimmie

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Data di creazione: 06 luglio 2006

Ultima modifica : 06 luglio 2006

 

Una riflessione che scaturisce da alcuni spot pubblicitari: buona lettura!

 

 

-= Scimmie =-

 

Mi spiace ma proprio non son riuscito a resistere…

E no, mi spiace, questo testo non è né un omaggio né si rifà all'omonima canzone di Masini.

Semplicemente mi ero avvicinato al pc con le migliori intenzioni, per scrivere qualcosa di nuovo, dar corpo alle idee e buttar giù due righe per un racconto fantasy o che ne so e invece no…

Ho ancora in mente la pubblicità di prima alla televisione.

Scimmie!

Ovunque scimmie!

Ma cosa diamine sta succedendo dentro alla tv?

Mi riferisco alla pubblicità del 12.40, ad esempio.

Da qualche anno (tutta colpa dei due platinati con i baffoni e la tutina rossa dell'892 892) quelli del telefono, la Telecom soprattutto, hanno avuto la bella idea di eliminare alcuni inutili servizi per i consumatori. Prima uno chiamava loro per avere un numero di telefono, un'informazione, un nome, qualsiasi cosa e ora invece no. Non perché ci siano fantasmagorici sistemi che permettano di effettuare ricerche tramite il telefono che “quelli del telefono” hanno tanto pubblicizzato (e venduto) nel corso del tempo. E nemmeno la soluzione giunge da internet, economica ed efficace…anche se tempo fa c'era…poi…hanno sapientemente eliminato il servizio…violava la privacy…mah…

Ora invece si telefona ad un numero particolare et voilà, la ricerca è servita!

…a pagamento ovviamente…

Quello che non capisco però è perché il testimonial, o la testimonial, sia una scimmia.

E allora, ecco il mio dubbio: mi state dicendo che siamo scimmie noi che chiamiamo oppure lo sono gli operatori?

Perché, se siamo scimmie noi che chiamiamo, allora ok, nessun problema.

Ma se lo sono gli operatori:

•  che contratto gli avete fatto a ‘ste povere bestie?

•  erano così anche prima di iniziare a lavorare?

•  se quel lavoro lo possono fare le scimmie, perché non possono farlo i milioni di disoccupati che abbiamo in Italia?

•  e, appellandomi ancora alla stessa obiezione, se sono in grado di farlo loro sto servizio, perchè non può farlo l'utente medio con un pc davanti o un apparecchio adatto?

Mah…

Misteri dell'economia e della cultura italiana…

E a proposito di cultura eccomi pronto a citare la seconda pubblicità che ha per protagonista una scimmia: quella della Vigorsol!!

Non so se l'avete presente. In un teatro, uno di quelli in grande stile tipo la Scala di Milano, una scimmia sta per esibirsi: ballerà il tip tap!

La sala è piena, gremita di gente vestita elegantemente, in trepidante attesa dell'esibizione per la quale ha sborsato milioni di euri ma, ad un tratto, si sfiora la tragedia. La scimmia non ha le scarpe e sta ballando a piedi nudi…ma non rende e il pubblico fischia indignato. Al chè, l'addestratore ha una brillante idea: prende una gomma da masticare della marca di cui sopra. Immediatamente un gelo mortale gli prende la bocca e di conseguenza si mette a battere i denti freneticamente. La scimmia ne approfitta subito per ballare “in playback” e lo spettacolo è salvato: tutti alla fine, vissero felici e contenti.

Ora…i miei dubbi…ma, la gente va alla Scala per vedere una scimmia che balla? Ma stiamo scherzando? Vestiti di tutto punto e pronti a fischiare come dei buzzurri se lo spettacolo non rispecchia le loro aspettative per di più!

E poi, cavolo, non si rendono conto che è in playback!

In ogni caso il messaggio lanciato dallo spot è drammaticamente pericoloso: l'arte, la cultura sono irrimediabilmente nel cesso.

Non si va al cinema, a teatro, ad un concerto: nossignore!

Non si legge un libro, non ci si documenta su qualcosa che ci interessa, non si guardano gli spettacoli di Grillo o Luttazzi: nossignore!

E nemmeno si va al pub con gli amici o in camporella con la morosa: nossignore!

Tutti alla Scala a vedere una scimmia che balla!

Male.

Per cui non c'è nemmeno più da stupirsi se in televisione va chiunque, capace oppure no di fare qualcosa.

E di conseguenza l'effetto zoo dilaga e dilaga…

Reality show spuntano ovunque.

Persone chiuse in gabbia in un'isola, in una casa o in una fattoria, forse catturate mentre vagavano libere in un bosco o su di una spiaggia, e destinate solo a condividere col mondo intero le proprie vaccate e la propria vita privata.

E se nessuno, ad un certo punto, li guardasse chissà che ne farebbero di loro. “Il GF quest'anno non rende, mi spiace, dobbiamo chiudere baracca e burattini…” le parole dei produttori.

Mesi dopo la chiusura del programma, il dubbio: ”ehi, ma qualcuno ha avvisato o portato da mangiare ai ragazzi della casa?”

Che poi, una volta usciti di là, come gli animali in gabbia, non sanno più stare nel loro habitat naturale e di conseguenza, per salvarli (poverini!), è meglio tenerli ancora per un po' nel mondo dello spettacolo.

Che pian piano, di conseguenza, si riempie di gente inutile o impreparata, bella per carità, originale, ma inutile.

Star usa e getta e che al massimo riciclerai per televendite o cagate in periodi di magra.

E non è che sul versante veline sia meglio.

Migliaia di cosce, di gambe lunghe e affusolate, di tette e culi ogni dove…al limite qualche scena di nudo integrale…certo a me non dispiace affatto per tanto ben di Dio, ma rimango allibito di fronte ai discorsi di alcune di loro in merito al fatto che sia finita l'era della donna oggetto.

Mah…non so che dire…fatto sta che pian piano cambiano i costumi e le mode e la realtà lentamente ci sfugge di mano…

Inesorabilmente, il mondo della televisione riflette il nostro smarrimento. Noi ci specchiamo in esso e la tv fa altrettanto lasciando tragicamente irrisolta l'eterno dilemma: “è la tv che dà al pubblico ciò che vuole o il pubblico che guarda ciò che gli piace”?

Di certo a me nessuno ha mai chiesto niente…e forse neanche alla tv…

Probabilmente, uno dei due crede di sapere cosa vuole l'altro e cosa desidera vedere.

Io allora spengo la tv ed esco: meglio starsene con la gente vera, allora, con le persone reali che convivono nel mio stesso mondo.

Il mondo della televisione mi spaventa, oramai.

Mi appare così distante, così assurdo…ancora mi domando che razza di provini abbiano fatto alle scimmie prese per le pubblicità di cui sopra…

Bah, meglio smetterla di farsi tanti problemi e andarsene al bar.

Eccomi, mi siedo e ordino da bere.

Mi guardo un po' attorno e mi gusto un po' di pace nell'attesa che qualche mio amico giunga.

Scimmie, anche una canzone di qualche tempo fa diceva che siamo sempre più simili a scimmie.

Stiamo involvendo e lentamente disimpariamo chi siamo, ad usare la testa ed il linguaggio.

Forse, addirittura, diventeremo pure più pelosi!

Alla faccia delle gnoccolone che sull'isola deserta pensano solo alla depilazione delle gambe o a tutti i palestrati che ricorrono al laser per rimuovere i peli superflui.

E poi invece nel mondo reale trovi di tutto!

Gente imperfetta, gente con pelo sullo stomaco o addirittura sulla schiena…oppure come quello là al bar, interamente ricoperto di pelo…

Cavolo! Sembra proprio una pelliccia scura!

Ma…vuoi vedere…lo immaginavo…è il gorilla del Crodino!

 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Scrivendo:

da studiozerod (29 settembre 2006):

Devo dire che le considerazioni espresse appaiono così scontate da sfiorare il luogo comune. A mio avviso però è la disperata quanto vana e ostinata rincorsa per tutto il tempo all'ironia e al sarcasmo a condannare il brano. Il punto di vista appare talmente ingenuo e indifeso, che probabilmente una neutra descrizione o un semplice resoconto sarebbero bastati a centrare l'obbiettivo e a rendere il tutto stavolta davvero graffiante e irresistibile. Anche perchè il trucco di certi spot è proprio questo, (ci sono a lavoro migliaia di "creativi") apparire talmente sciocchi e sbagliati da indurci ad abbassare il livello di guardia e a incorrere nello stesso errore. E il meccanismo è talmente semplice che spesso funziona. Sandro.

 

Commenti ricevuti su Racconti:

da sinceritas (05 ottobre 2006):

allora ogni tanto qualcuno che vede quello che vedo anche io c'è in giro! ed esprime bene... grazie per le quattro risate che mi hai fatto fare, ci volevano proprio!

 

 

 

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