L'immagine di Dio che preferisco

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Data di creazione : 06/08/2007

Ultima modifica : 08/08/2007

 

Revisione dell'omonima poesia del 2004

 

 

 

-=L'immagine di Dio che preferisco=-

 

Vediamo un po'…

 

Sfogliando, pigro, un grande album di fotografie riscopro i miei ricordi.

Chi lo sa quale di queste mi ritrae al meglio?

Se mi riguardo, non mi piaccio mai e scorgo solo i miei difetti: pose che non mi vanno, occhi semichiusi, smorfie o strani atteggiamenti.

Per non parlare dell'illuminazione o della resa poi!

Ad ogni modo, se proprio devo scegliere, se proprio ne vuoi una da conservare e da portare con te…

Vediamo un po'…

 

Forse questa: un sole al tramonto, stanco e possente che disperde le nubi con la sua sola presenza. I suoi raggi, come nebbia dorata, scendono come una strada tra cielo e terra. L'eterna semplicità: bella no?

Oppure questa: un bellissimo crocifisso di legno!

Uhm...sì, forse hai ragione. Un po' troppo banale, scontata, classica.

Questa poi!

L'avevo quasi dimenticata!

I grandissimi occhi scuri di un bimbo africano. Osserva: qui mi hanno da poco amputato una gamba. Vedi! Le bende sono ancora un po' insanguinate. Faceva male, sai? Ah, povero bimbo, povero me…

E pensa: da una semplice ferita un'infezione che poteva essere mortale!

Oppure eccomi qui, in divisa: sono un soldato che prende la mira, deciso, e spara ad un suo nemico in lontananza. Non sentivo nulla. Ero solo io, solo silenzio attorno ed il metallo assassino sotto ai polpastrelli. Elargivo morte e mi sapevo vivo. Nient'altro esisteva.

Guarda questa, ora: anche qui sono io. Lo diresti? Un assicuratore cinquantenne che rincasa stanco, la sera, frustrato e svilito dal poco rispetto che ha la gente.

Vedi? Non saprei proprio quale scegliere…

In fondo, anche questa mi piace assai. Non ricordo come si chiama, ma è bella vero? E' una modella sudamericana nuda e ammiccante a reclamizzare non so quale verità: chi negherebbe l'azione di una mano divina nella creazione di una simile bellezza?

Comunque non so decidermi, ironico no? Io che so sempre tutto…ma qui di foto ce ne sono a milioni: bambini, adulti, bianchi, neri…

Forse, forse è questa l'immagine che più mi rappresenta oggi: un povero vecchio disteso sui cartoni sotto gli alberi della riva di un fiume cittadino.

Giacevo lì, a pochi metri dalla strada, appena fuori dalla portata delle coscienze.

Senza un soldo, senza nessuno, senza niente

Ecco: anche quello sono io, anche quello è Dio.

Se vuoi te la regalo ma ricorda che non occorre cercare lontano per vedermi. Anzi, molto spesso è solo una questione di prospettiva.

Tu che ti chiedevi come può esserci un Dio, come posso permettere tutto questo quando tutto fa pensare che io nemmeno ci senta: guarda!

Mi chiedi dove sono o dov'ero mentre partecipi al funerale di un amico tanto caro. Oppure perché non faccio niente tutte le volte che al tg li senti parlano di stragi ed ingiustizie.

Mi chiedi dov'ero e dove sono quando la gente muore di cancro e di AIDS, persone in balia del dolore, uomini, donne e bambini a cui nego la vita.

In verità, eccomi: guarda, sono ovunque.

Quando sorridi e quando soffri, nella tempesta e nell'arcobaleno, negli altri e dentro di te.

Devi solo cercare.

Ma non mi troverai se pensi che io sia come quel genio della lampada, quello che canta e balla e che risponde ai desideri di chi lo invoca.

Quello semmai lo puoi trovare solo dinnanzi allo specchio.

In fondo, io ti ho creato, donandoti la libertà, credendo in te. E ad essa non ho posto limiti, nel bene e nel male.

Puoi scegliere. Oppure rinunciare, agire o disfare

Io, che tu lo voglia o no, credo in te.

E non importa neanche quanto e come mi chiami. Nemmeno importa quanto ti perdi o quanto t'allontani prima di riscoprirti figlio del mio amore.

Hai visto, no?

In tutte queste foto hai la prova che io sono qui. Nascosto, forse, ma comunque in attesa.

Che tu lo accetti o meno, io credo in te, mio fragile figlio mortale.

Ora sta a te, a te soltanto, ascoltare la mia voce e cambiare il tuo cuore prima ancora di cambiare il mondo.

Forse non lo comprendi ma è all'interno della tua anima che si svelano e convivono i più grandi misteri

Il mondo non è perfetto: per carità, ho fatto solo quel che ho scelto.

Ma dov'è il problema, scusa?

E' soltanto la prova, non la meta.

Forse sono qui per metterti alla prova, per ingannarti e stancarti, per far si che tu ti perda e che poi alla fine ti riesca di trovare il tesoro che ho nascosto per te.

Sta a te provare a fidarti, sta a te saperlo trovare.

Quindi prendi e cerca: tra tutte le foto e i ricordi che conservo nel cuore di sicuro

qualche volto lo riconoscerai.

Solo, prova ad osservare con gli occhi della fede.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

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da stella (09 agosto 2007):

Un dialogo, monologo, preghiera, esortazione, introspezione,riflessione. Tutto questo con gli occhi della fede.

 

 

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