La Scelta

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Data di creazione : 21 aprile 2005

Ultima modifica : 03 novembre 2007

 

Questo racconto nasce il 21 dicembre 2003. Credo di averlo scritto a seguito di alcune riflessioni sulla bontà, sullo spirito di sacrificio, sulla generosità scaturite in me dall'avvento del Natale. O forse a seguito di un sondaggio in cui si chiedeva alla gente quale fosse il super potere che, se avesse potuto, avrebbe desiderato avere.

Da tutto questo è nato il racconto che segue, calato in un'atmosfera tendente al fantasy, in cui il protagonista ha la possibilità di scegliere un particolare dono, un potere che gli permetta di cambiare completamente la propria vita.

Di sicuro, decidere tra un'infinità di possibilità non è semplice anche perché si tratta di una scelta importante, che permette di cambiare la propria vita.

E al contempo si parla di una scelta radicale, di un cambiamento di vita irreversibile.

Non è facile scegliere, se non si ha ben chiaro che cosa si vuole esattamente..

Buona lettura.

 

 

-=La Scelta=-

 

Entrai per caso in una sorta di negozio, uno di quelli che non esistono nella nostra dimensione, uno di quelli che vendono stregonerie e cianfrusaglie alchemiche.

Mi era stata offerta una grande possibilità: avrei potuto scegliere il modo in cui cambiare la mia vita.

Non dovevo far altro che decidere un dono, un potere, una capacità, una soltanto tra le migliaia di possibili offerte.

Non saprei dire perché l'occasione venne concessa proprio a me: non ero né migliore né peggiore della maggior parte delle altre anime di questo universo.

Ero uno come tutti gli altri, una persona comune, uno qualsiasi.

Per qualche strano percorso del destino ero stato condotto in questo luogo, rapito in questa dimensione, prigioniero di un misterioso negoziante.

Stava al banco, immobile.

Era alto, tetro e scuro come la notte; un lungo mantello gli scendeva fino a terra, lo copriva interamente.

Sembrava etereo, privo di consistenza: un'entità di puro spirito.

Non avevano solidità alcuna le sue membra ed il suo volto era completamente sprofondato nella tenebra.

Ignoravo chi fosse e seppi, nel momento in cui lo vidi, che da lui non avrei ottenuto risposta alcuna ai miei dubbi e alle mie domande.

“Ti è concessa una scelta” disse con voce di tenebra, cavernosa e profonda come se provenisse da qualche buio anfratto del nulla. La voce del tempo.

“Sono qui racchiusi tutti i poteri del mondo, i poteri che ogni uomo desidera e sogna di possedere. A te è concessa la scelta di un dono, uno soltanto.

La tua decisione conferirà alla tua vita occasioni straordinarie: non sarai più lo stesso. Scegli bene, dunque: pagherai la tua scelta con la vita. Decidi con saggezza ciò che vuoi prendere per te e poi torna qui da me!”

E mentre parlava mi indicò l'immensità del luogo che si sviluppava all'infinito in ogni direzione. Era una sorta di enorme biblioteca, straripante di scaffali in legno e di fredde scale in pietra grezza. Un luogo immenso e ovunque trovavano posto delle strane boccette di vetro luminescenti appena.

Osservai per un istante, poi la voce parlò ancora: “Qui dentro non vigono le leggi del tempo. Non avere fretta quindi, scegli con cura il dono che cambierà la tua vita e poi torna: ti conferirò il potere che desideri.

Solo allora, solo dopo aver preso una di queste sfere, potrai abbandonare questo luogo senza nome. Non ti sono concesse altre possibilità al di fuori di una scelta, una soltanto.”

Iniziai a muovermi in quella specie di negozio delle possibilità umane e mentre avanzavo tra gli scaffali osservavo le sfere del potere, ognuna di forma diversa, ognuna dotata di un'etichetta con un nome scritto con dorati caratteri della mia lingua.

Avevano tutte lo stesso colore, l'azzurro infinito e immobile del mare, di conseguenza nessuna appariva più invitante delle altre.

E tuttavia, non appena ne afferrai una per osservarla da più vicino, il suo colore iniziò a mutare. Il contenuto dell'ampolla a forma di sfera prese a vorticare come un liquido che danzasse dinnanzi a me. Si formarono immagini nella mia mente, visioni di un me stesso molto ricco, vestito in abiti pregiati, all'interno di una reggia suntuosa ed immensa. Le mie ricchezze erano innumerevoli e il mio nome obbligava al rispetto. Nulla sembrava essermi negato e i miei possedimenti si estendevano in tutto il Paese. Era un'immagine di come sarebbe diventata la mia vita se avessi scelto quel dono chiamato ricchezza.

Rifiutando di trincerarmi nell'egoismo del possesso io proseguii oltre cercando tra le altre sfere.

La successiva iniziò a brillare di un colore verde intenso mentre nella mia mente andavano delineandosi immagini di seducente immortalità. La promessa di una vita infinita, destinata a non concludersi mai, la possibilità di veder cambiare i popoli, di osservare il mutamento del tempo fino alla fine dei giorni, dei minuti e degli umili secondi. Quel dono, mi avrebbe portato infinite possibilità e una conoscenza illimitata. Eppure lo scartai temendo la solitudine a cui essa avrebbe potuto condannarmi.

Un'altra sfera divenne invece calda, bagnata di un'intensa luce rossa mentre i miei occhi si perdevano nella possibilità di vivere abbandonato a me stesso, indipendente da tutti,assetato dalla brama del piacere. Immagini di orge e di droghe, di eccessi e divertimento alla smodata ricerca di me, senza tregua e senza fine, fino all'annullamento. Una variante della precedente, insomma, una forma di immortalità votata unicamente al piacere.

Quella che esaminai immediatamente dopo aveva invece un colore violaceo. Mi promise una forza senza pari, una potenza al di là delle capacità umane con cui imporre la mia legge ed il mio volere. Sarei stato un giustiziere implacabile devoto alla giustizia, un paladino contro il male, che avrebbe lottato condannando e sconfiggendo tutti i criminali. Oppure, al contrario, avrei potuto imporre la mia persona e vivere senza temere alcun pericolo: la mia forza mi poneva al di sopra di ogni etica morale.

Continuai per ore, osservando un'infinità di possibilità. Ne trovai di tutti i tipi: una sfera, per esempio, mi avrebbe concesso la libertà di volare, un'altra, di colore chiaro, mi avrebbe donato invece la telepatia, la possibilità di leggere nel pensiero, in ogni anfratto della mente degli altri. Nessuno avrebbe più avuto segreti, nessuno mi avrebbe mai più mentito. I pensieri degli altri ed i miei, si sarebbero fusi fino a diventare indistinguibili. Nuovamente decisi di proseguire oltre: scegliendo quel dono, avrei perso me stesso.

Continuai vagando in quel luogo assurdo, osservando gli innumerevoli doni racchiusi all'interno delle sfere.

Alcune mi avrebbero permesso di divenire invisibile, altre di cambiare il mio corpo, di parlare con gli animali, di governare il tempo atmosferico…

Dopo molto tempo, ore, giorni o forse secoli, tornai dall'oscuro negoziante tenendo in mano il dono che mi ero infine scelto.

Rimase ad osservarmi per un istante.

La sfera fluttuò dalle mia mani fino a posizionarsi davanti al suo volto o meglio, al buio infinito in cui ritenevo situato il suo viso.

“E sia, conferirò al tuo corpo il potere che tu hai scelto. Ma ti avverto, pagherai con la tua vita la scelta che qui hai compiuto: la tua esistenza ne sarà stravolta. Per sempre. ”

Quindi la sfera divenne luminosa ed accecante, la sua luce investì ogni cosa e per un istante appena ebbi come l'impressione di intravedere il volto di quell'essere misterioso mentre la luce che dall'ampolla scaturiva contrastava la tenebra infinita del suo mantello.

Così come ero arrivato, allo stesso modo abbandonai quel luogo.

Uscii colpevole di aver interferito con il destino: il mio codice genetico era stato modificato, la mia vita era stata appena cambiata, la mia storia sarebbe stata differente.

Forse, avrei potuto scegliere diversamente. La mia vita, di certo, avrebbe preso un'altra direzione, per sempre condannata all'esercizio del potere che avevo voluto.

Credo che in quel luogo non esistessero scelte giuste o sbagliate: semplicemente ero dinanzi alla possibilità di cambiare vita.

E così è stato a seguito della mia scelta.

Presi infatti quella sfera chiamata dono, nelle mie mani il potere di curare gli altri; nella mia voce le parole in grado di sanare i cuori; nel mio spirito la capacità di non restare indifferente ai problemi di chi mi vive attorno, lo slancio a lottare per aiutare i bisognosi, la disponibilità ad amare e a donare un sorriso a chi si sente solo. Ora posso curare le persone, nel corpo e nell'animo, un costante dono di me al mondo intero. La mia condanna è un necessario sacrificio di me stesso ma la mia ricompensa è la gioia delle genti, il sorriso di chi riconverto alla vita, la speranza che riesco ad infondere nei cuori.

Non lo so se ho scelto bene, non lo so cosa prenderei se nuovamente mi ritrovassi in quel luogo inesistente: di sicuro so per certo che, ora, mi sento in pace con me stesso.

 

 

Leonardo Colombi

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti dal sito Fantasy Story :

da anjiinsan2003 (26 set 05):

E' un bel racconto. Semplice, lineare, chiaro. Il tema che hai trattato io lo sento particolarmente. Penso che nella vita non ci siano soluzioni, ma solo scelte, che vanno comunque e sempre pagate, e questa è la cosa difficile. Ma il tuo racconto non è poi così pessimista..anzi il protagonista è fin troppo altruista. Peccato che io non creda molto nella bontà, ma quando capita è una bella sorpresa!
Cris

da Astfelia (27 set 05):

Ciao Leonardo,
trovo che il tuo sia un bel racconto breve, ben scritto e suggestivo nella descrizione del negozio magico con tutte le sue ampolle colorate. Mi ha ricordato un po' il mondo della luna ariostesco. Quanto al personaggio, sembra un angelo più che un umano, data la sua scelta, e getta una luce ottimistica sulla bontà dell'umana natura che sinceramente non condivido molto. Ma questa è una considerazione del tutto personale che nulla toglie al tuo gradevole testo. Alla prossima, ciao,
Ast

da Brethil (27 set 05):

Interessante come idea... però secondo me dovresti allungarlo. Descrivere meglio lui, meglio la drammaticità della scelta, e forse approfondire un pochino di più il dolore, benchè salvifico, del sacrificio di sè. Perchè c'è un motivo se è tanto difficile morire a se stessi! e soprattutto anche il fatto che molti, nonostante il tuo sacrificio, ti continueranno a respingere... non tutti vogliono essere salvati... il libero arbitrio è
anche questo! :)
Questa è una mia idea ovviamente...! E carino come racconto, ma forse è un po' troppo breve! Allungalo un po'!
baci
pat

da Elfwine (03 ott 05):

Ciao Leonardo,
con poche parole sei riuscito a descrivere un mondo completamente onirico e pregno di significati, e già questo di per sè è un gran pregio del tuo racconto; ma secondo me quello maggiore è aver dato voce e consistenza ad un uomo o un'entità sicuramente fuori del comune, e lontano dai tanti modelli che si presentano in giro...complimenti..!!

da nydrali (08 ott 05) :

Ciao, bel racconto, stile incisivo, poetico e struggente che prende bene e scivola via veloce. Però... dai! una scelta troppo prevedibile! troppo " buonista ", scontata e " politicamente corretta ". Intendiamoci, non sono una guerrafondaia che, spada alla mano, grida di sterminare i popoli, ma nemmeno incarnate Madre Teresa è mai stata la mia aspirazione. E poi, dopo tanta paura di perdersi ed annullarsi, il protagonista decide di passare la sua vita a curare gli altri? bella, per l'amor del cielo, come ispirazione. Non so cosa darei perchè ci fossero molte più persone così, ma sinceramente dobbiamo essere obiettivi: non ce ne sono. O quanto meno sono molto pochi. Sinceramente, non so cosa avrei chiesto, viste le mie inclinazioni probabilmnete il potere di viaggiare nel tempo: cambio le cose con non vanno, salvo comunque vite e popoli, ma ho anche risposto ad un mio desiderio, ho ascoltato davvero quello che voglio io, e non solo quello che so necessario. INtendiamoci, sono un tipo che farebbe qualunque cosa per molti, non mi ritengo egoista, ma nemmeno buonista e politicaly correct in questo modo! dai, su, fa troppo finale struggente alla Walt Disney! Detto questo, se davvero questa sarebbe stata la TUA scelta, se sinceramente credi che tu avresti fatto così, che avresti dato tutto per poter aiutare gli altri, beh, ne sono felice, significa che sei una delle ultime persone completamente buone a questo mondo...

 

Commenti ricevuti su scrivi.com:

da lonelylady (21 dic 05):

Ho letto  tutto  d'un  fiato il tuo bel  racconto.  Mi è piaciuto ,è scritto  molto  bene in un  linguaggio  chiaro, scorrevole e avvincente. La scelta  finale rivela  grande generosità d'animo. La condivido .
Ciao.

 

Commenti ricevuti su Homo Scrivens:

dalla redazione (13 gen 06):

Gentile sig. Colombi,
abbiamo letto il suo “La scelta”. Si tratta di una storia molto lineare ed essenziale, nonostante lo scenario e l'avvenimento così fantasiosi. Certamente questo aspetto rappresenta il punto di forza del racconto, che senza preamboli ed introduzioni mette il lettore di fronte ad uno scenario surreale per ammissione dello stesso protagonista, il quale non si caratterizza particolarmente se non nel finale, quando si interroga sulla
sua scelta. Ben reso è l'altro personaggio dal volto scuro ed anche la descrizione della scaffalatura con le ampolle dello stesso colore. In definitiva il racconto, molto curato anche nella battitura, ci è piaciuto e vorremmo pubblicarlo nella sezione “storie”.

 

Commenti ricevuti su Racconti:

da nihil (10 settembre 2006):

ottima scelta Leonardo, l'unica possibile e di immenso valore. Nihil

 

Commenti ricevuti su Poetika:

da pattystyle (12 aprile 2007):

ma sei meraviglioso! hai scelto il meglio! bellissima, complimenti..finale a sorpresa. grazie

da adrianna (13 aprile 2007):

Di sicuro il dono ce l'hai! Grazie per il sorriso che mi hai regalato!

da obbi59 (14 aprile 2007):

Leggendoti cercavo di pensare a cosa avrei scelto per me...mi hai surclassato!

da orchideanera (15 aprile 2007):

..ottimo...titty

 

 

Commenti ricevuti su Francamente:

da franca (2 maggio 2007):

Hai fatto la scelta giusta, Leonardo. Ma per fare questa scelta non c' è bisogno di magie. Basta volerlo. Ciao. Franca.

 

Commenti ricevuti su Club Poeti (ottobre 2007 - ???):

da grigio (12 ottobre 2007):

Conscio della stima che nutri nei miei confronti, sono lieto di essere il primo a commentarti. La mia sincerità, come sempre, desidererei che non fosse condizionante per gli altri. Io, solitamente infatti, proprio nei confronti delle persone che stimo maggiormente finisco con l'essere ipercritico. Dal mio punto di vista è una sorta di dono speciale che intendo fare all'autore ma, ahimè, nella più parte dei casi finisco con l'essere equivocato. Ma veniamo al mio parere. Il tuo racconto è una sorta di rivisitazione della "Lampada di Aladino"; in quel caso, se non ricordo male le scelte erano soltanto tre. Tu invece con grande acume fantastico non poni limite ai desideri umani e lasci che il tuo personaggio possa guardare in ogni tipo di ampolla alla ricerca del "sogno" più appagante. Inutile dissertare sulla credibilità della scelta finale:far del bene agli altri dovrebbe essere il sogno di tutti gli esseri umani e per realizzarlo, credimi, non occorre vincere il I° premio alla Lotteria della Fantasia ma basta corredarsì di umiltà e di buona volontà. Va da sè che tu hai fatto fare al tuo protagonista una scelta di nobiltà che, naturalmente, esprime quella che in fondo deve essere la tua indole. La cosa ti fa onore nella misura in cui altri sarebbero tentati a scegliere una lunga vita piena di ricchezze e senza affanni di sorta. Insomma un giusto assemblaggio di fantasia e di appropriata scrittura. Unico neo, purtroppo appariscente, è il modo di scrivere,( forse nervoso,nell'intento di conseguire presto la compiutezza del tuo pensiero)che ti porta a soverchie, direi eccessive, ripetizioni.

da Titta (12 ottobre 2007):

A parer mio, non hai avuto fretta di chiudere: avverto piuttosto un grosso turbamento. Qualcosa di grande è accaduto nella tua vita e tu hai una gran voglia di raccontarlo al mondo intero. Questo luogo singolare nel quale si aggira il protagonista è un pò inquietante,ma tu sei stato preciso ed efficace nei dettagli. A rileggerti

da Paolam (12 ottobre 2007):

Affascinante questo viaggio che hai compiuto con la fantasia .Molto onorevole la scelta che hai fatto, sicuramente è quello che ami fare anche nella tua vita. Io avrei scelto di poter volare...troppo bello

da che guevara (12 ottobre 2007):

Fantasia e bravura,un binomio vincente,in questo racconto quasi perfetto.Bravissimo!

ciao

da pot (12 ottobre 2007):

Ci sono molti validi spunti, il racconto può essere arricchito e ne guadagnerebbe molto. Se è autobiografico sono molto incuriosita.
A rileggerti presto.

da StefaniaConvalle (13 ottobre 2007):

Un bel racconto, Leonardo un racconto che fà riflettere su ciò che conta nella vita. Bravo!

da argeta brozi (13 ottobre 2007):

Buona la scelta e buono il racconto che ti tiene incollato al testo fino all'ultimo rigo.

da mimma (14 ottobre 2007):

Bel racconto, scritto bene ed efficacemente espresso. Hai scelto bene.

da pippibi (14 ottobre 2007):

Caro Leonardo, che piacere leggerti!!! Allora non sono la sola che scrive di f.s. o fantasy. All'inizio mi hai fatto pensare, subito alle Armi di Isher di A.E. Van Vogt (The Weapon Shops of Isher, 1951) e, credimi, non è poco. E' un racconto teso, nervoso, scritto senza fronzoli. Verso la fine, quando scopro che dono hai scelto mi ha fatto invece pensare a "Un medico" pezzo che tratta la storia del dottor Siegfried Iseman che vuol curare la povera gente di F. De Andrè da "Non al denaro,non all'amore, né al cielo" e anche questo, credimi, non è poco. Molto contenta di averti letto. Con tanta simpatia.

da Mitla (15 ottobre 2007):

Sai, hai fatto una scelta che include molti altri "poteri".
Non voglio sembrarti cinica è solo una considerazione; il tuo personaggio si può arricchire curando (e lo fa realmente, non come tanti sedicenti maghi), ottiene potere, ottiene immortalità (se non altro per le sue gesta) ...
Credo che un potere così forte e completo sia realmente gestibile solo in aurea di santità.
Scelta davvero difficile.
Un bel testo Leonardo e condivido l'opinione di chi t'incoraggia a svilupparlo.


da Riccardo Vandoni (16 ottobre 2007):

Con sincerità ti dico che raramente ho letto una cosa più retorica di questa. La scelta finale è la bontà, la disponibilità verso gli altri e la consapevolezza di essere parte del tutto? Dovrebbe essere questa una regola di vita e non una possibilità da "lampada di Aladino"! Ti dico altresì che se effettivamente a ciascuno venisse data quella possibilità nessuno, ma proprio nessuno, opererebbe la tua scelta. Ho forse una visione pessimistica della vita e dei miei simili? ric

da alman (18 ottobre 2007):

Così doveva finire il racconto e così è finito, non fraitendermi la scrittura è scorrevole e piacevole ma forse manca del "guizzo" della perdizione.

 


 

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