In quei giorni la voce del dio Iban gli parlò in sogno indicando la via da seguire affinché l'uomo realizzasse il suo destino ed il compito che gli era stato affidato.
E al mattino, quando l'uomo si destò, raccolse in fretta le proprie cose e si incamminò nella direzione che la voce del dio gli aveva indicato.
Dopo due giorni di viaggio giunse in una vallata ricca e verdeggiante sulle cui terre cresceva grano dorato e numerose vacche grasse erano intente a cibarsi sui pascoli erbosi.
Al centro della valle sorgevano anche alcune case di legno e pietra: esattamente come nella visione che aveva avuto, quando il dio Iban gli aveva parlato in sogno.
L'uomo allora scese in quella valle e proseguì fino a dove gli era stato indicato di recarsi. Giunse quindi nel luogo più assolato di quella rigogliosa vallata, là dove i raggi dell'astro diurno sono più forti e baciano la terra sempre, intensamente. Ad ogni ora.
Estrasse poi un foglio dalla propria tasca e provò a leggere quanto era stato scritto su di esso. Ma per la luce abbacinante di quel luogo non vi riuscì, proprio come gli era stato rivelato in sogno. Questo fu il primo segno.
Nei giorni seguenti, resistendo all'arsura e al caldo insopportabile, quell'uomo sostò là, nel luogo che gli era stato indicato.
All'alba del quarto giorno, quando le forze ormai venivano meno e la tentazione di cedere e abbandonare quel luogo era divenuta insopportabile, la voce del dio Iban tornò a parlargli.
Estraendo il cellulare dalla tasca, l'uomo constatò che non gli era possibile leggere alcunché sul display di quel divino strumento. Questo fu il secondo segno, proprio come gli era stato predetto in sogno.
E quando rispose grande fu lo stupore nell'udire la voce profonda e decisa del dio Iban:
- Discepolo mio prediletto, sei nel luogo che ti ho indicato?
- Sì, mio signore – disse prontamente l'uomo.
Quindi la voce tornò a parlargli:
E hai verificato secondo quello che ti ho ordinato?
Nuovamente l'uomo rispose affermativamente: aveva svolto con umile dedizione il compito al quale era stato chiamato.
La voce di Iban si fece udire per la terza volta:
- Bene!
Era compiaciuto e a causa di ciò il cuore di quell'uomo traboccava di gioia.
Infine, Iban si rivolse al suo discepolo prediletto annunciandogli il nuovo compito al quale era chiamato:
Ora, lì, proprio dove stai ora costruirai il mio simulacro. Gli uomini accoreranno ad essi, numerosi e fedeli al fine di ricevere i miei immensi doni. E grande sarà la loro contentezza e intensa la potenza del sole che impedirà la visione dei miei tesori ai miscredenti e a tutti coloro che si avvicineranno senza purezza di spirito. Questo è il volere del tuo dio, questo il compito che ti è affidato: sia fatta la mia volontà!
Ora e sempre, – rispose l'uomo inginocchiandosi e abbassando il capo con umile deferenza – e con i tuoi interessi!
(Cronache della creazione dei bancomat – Libro I)
Leonardo Colombi
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.