07. Oroscopo avverso

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Poesie 2009

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-=Introduzione=-

 

28 marzo 2009: scrivo mentre la mia gatta sta partorendo. Spero che questa volta siano meno degli otto cuccioli dell'altra volta …. Ad ogni modo, il testo che vado a trascrivere è del 7 febbraio scorso ed è un omaggio, diciamo così, agli oroscopi. E alle dinamiche della vita più o meno previste, soprattutto a inizio anno da maghi e sedicenti tali. Strano a dirsi, ma queste “cose” finiscono addirittura in tv … e la chiesa non si esprime in merito. Mentre se si parla di omosessualità, testamento biologico, condom: il putiferio! Apro poi un'ulteriore parentesi: all'oroscopo giornaliero non ci credo minimamente. Tuttavia trovo che le caratterizzazioni dei segni siano relativamente credibili, cioè che persone appartenenti ad un medesimo segno zodiacale si assomiglino per certi aspetti. Il testo comunque è nato a causa di un periodo di incomprensioni e di “corse”, in cui mi sentivo non capito. Anzi, gli altri pensavano di capirmi ed esprimevano le loro diagnosi, compatendo certe mie escandescenze. Senza capire la frustrazione che si prova nel venir considerato “el toso dei computer” nonostante una certa qual capacità analitica e attenzione a processi comunicativi e informatici che “gli ignoranti” del testo non hanno. Incomprensioni, umane dinamiche che capitano. Probabilmente a causa di avversi allineamenti astrali …

 

 

-= Oroscopo avverso=-

 

Maledetto Plutone, avverso e meschino,

mi condizioni l'umore et induci

sintomatico incalzare fino

all'orgiastico rotolare informe.

E non mi fermo.

 

A pezzi,

tutto cade a pezzi.

Anche le parole,

dimenticate,

sfalsate.

Sono completamente altrove.

 

Incomprensioni,

persino nell'ovvio mio sentire.

E poi quei sorrisi,

•  oh se li conosco -

l'intesa degli ignoranti

che interpretano le sfumature,

cristallo che scalpita nel mio petto.

Furibondo.

 

Fare fare fare fare fare fare

fare fare fare fare

fare fare

fare cosa?

Di grazia,

ditemi cosa!

Perché oggi non respiro

ed è vuoto ogni agire,

senza eco né ritorno.

Sarà l'amore,

massì,

gelosie e problemi giovanili …

che ne sa lui di tutto questo?

Dicono mentre osservano tranquilli

le micce accese che indico col dito.

Ma non le tollerano

•  nossignore –

quelle verità lampanti

figlie dell'esperienza.

 

Saranno gli astri:

loro,

mi sono avversi.

Non restano che grida insofferenti

di stanchezza e frustrazione.

Lo scontro.

 

Ciclicamente tutto torna

e allora aspetto - ridete pure -

la prossima rivoluzione.

E intanto, lo so, lo schiocco delle dita

così ovvie e sconosciute.

Alchemiche magie,

e in un attimo

l'informatica è servita.

 

Spallucce.

 

Mi salva appena

l'influenza di Mercurio.

 

 

Leonardo Colombi

 

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Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Poetika:

da cormac (19 maggio 2009):

...che bella questa tua poesia, è vivace. ciao roberto

da ilnulla (20 maggio 2009):

Molto, molto interessante. Un nuovo movimento poetico? Lo voglio!!!!

Commenti ricevuti su AltraMusa:

da Poison (05 giugno 2009):

Ahhh gli oroscopi, meglio lasciarli perdere, condizionano
solamente la vita e basta. Bella, mi piace
Bentornato

da Grisby60 (05 giugno 2009):

Io leggo gli oroscopi per farmi delle sane risate ... li trovo di una comicità unica

 

 

 

 

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