27. Gens italica

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-=Introduzione=-

 

26 luglio 2008: ebbene sì, di tanto in tanto la politica entra anche nella mia poesia. Non conosco le vostre inclinazioni politiche ma l’attuale governo non mi piace, così come non mi piaceva quando Silvio Berlusconi era presidente del consiglio tempo fa. E’ corrotto fino al midollo, falso, con un sacco di processi pendenti. Ma la gente ci casca lo stesso, ogni volta. Anziché tirar la cinghia e riflettere sul reale andamento del Paese, anziché informarsi e sforzarsi per pretendere un cambiamento, torna indietro. Anzi, corre dal primo leader che parla di togliere tasche e di dispensare felicità. La gente accorre, esulta, vota. E poi, eccoci qui, con leggi ad personam nuovamente, leggi proposte votate ed approvate in tempi record e che minano le fondamenta stesse della Repubblica (immunità giudiziaria per i politici, processi sospesi per un anno…) mentre i veri problemi del Paese…beh…ci penseranno…io nel frattempo annoto e scrivo. Ah, questa è del 18 giugno scorso.

 

 

-=Gens italica=-

 

Basta il sorriso

e la “bella” presenza,

verità contraffatte

e l’ignoranza farà tutto il resto.

Basta poco a farli fessi, credimi,

a far passar per vero

insensate follia sociali.

Un miraggio alieno, ecco.

In fondo sono solo un gregge

bravi solo a parole

generali bellicosi

in calzamaglia e ciabatte,

con in mano il futuro

ma vigliacchi quando serve.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

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Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

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-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Club Poeti (settembre 2008 - novembre 2008)

da Elakhos Phobos (07 settembre 2008):

Dirti che non sono d'accordo sul contenuto non ha importanza. Dal punto di vista poetico non mi colpisce, mi spiace. Forse l'assenza di pathos si deve al tema affrontato, non dei più emozionanti. A rileggerti presto. Elakos Phobos.

da Ishtar2000 (07 settembre 2008):

E' vero che le cose stanno andando sempre peggio, ma non è un problema nazionale, è un trend globale. Non amo chi fa di un popolo un atteggiamento standard - come dire che i tedeschi sono tutti nazi, gli inglesi tutti brutti e i francesi tutti poseur... Moralismo a buon mercato, a buon mercato la resa stilistica.

da gramuglio (07 settembre 2008):

anch'io non sono d'accordo sul contenuto, ma trovo che il tema ti abbia risucchiato in uno stile asettico, che è la trappola più grossa in questi casi. è il motivo per cui non riesce ad emozionare chi legge, a mio parere.
a rileggerti, con stima e solidarietà di vario tipo (età, studi ecc)

da scollo salvatore (07 settembre 2008):

Filippica che non si distingue per originalità.

da spessotto (07 settembre 2008):

“bravi solo a parole” …ma neanche quello mi sa…

Odio chi fa di un popolo un popolo.
Odio un popolo che popolo non è.
E odio ancora di più chi parla di odio e di popolo messi assieme
o in momenti differenti. Perciò ti dico mi infastidisce,
dal titolo pretenzioso al quando serve…
p.s. odio di più darti ragione

da roberto minardi (07 settembre 2008):

Come dice Ishtar, non è che sia solo un popolo in ogni caso...e fare di tutta l'erba un fascio non è carino...

da imaginaire (08 settembre 2008):

Chiaramente i testi di denuncia perdono molto in poesia, ma a me non dispiace questo genere, se non altro può provocare un dibattito, l'avrei addirittura intitolata; happy end italia

da Macwalt (08 settembre 2008):

. Questa lirica scorre
in differenti piani di lettura

La resa poetica secondo me, c'è e si sente
l'interpretatio umana e l'appartenenza
vedo che suscita uguali commenti
Toccati nel vivo c'è chi si lascia andare
tra citazioni che pare siano il mestiere
e la scoperta dell'odio che nn ha alcuna poetica
di sottofondo

. Spesso o lieve x otto volte dice
ma nn si presenta cm Poeta è il critico
criticone che nn mancava e la salsa sud-americana
nn ha prece invece, ma sospiro romantico
di quando si stava meglio quando si stava peggio, sdice

./. niente di nuovo, facile sia
un buttato-fuori ke ritorna./.

. Nell'Europa contemporanea, sn 2000 e più anni
che la gens italica alla gogna, è causa e pretesto
dell'atteggiamento curiale a stelle senza strisce
della E.U

Il silenzio generale viene interrotto
riconoscendo questa appartenenza, nn solo economica
anzi della semina dei diritti
, ma li nn ci prova alcuno

. La gens Italica ormai silente nn si distingue più
e il muscolare sopravvento moderno
è cm un ritorno indietro tribale, che feconda patrie
ma nn una comune Patria
, tu almeno indichi qualità riconosciute
specchiando qualità mancanti

I crucchi nn sn nazi, gli angli nn è vero ke nn sanno mangiare, e i franzosi nn fanno gli spokkiosi

; chi si nasconde invece dietro parole, paroloni
& parolacce in fondo è causa di questo silenzio generale

Caligae chiodate, acquedotti, tribunato della plebe
& strade che nn nascono dalla transumanza
, ma pare che ancora molti nn se ne sono accorti

. Bon Leonard tocchi corde del sociale
che molti immaginano sacrale, ma guardano il dito

appunto........bravi solo a parole
generali bellicosi
in calzamaglia e ciabatte...

. CiaO

da scorialindustrial (08 settembre 2008):

Volendo analizzare il contenuto non sono d'accordo con le critiche dei più, anzi abbastanza stranamente, concordo con MacWalt....per non mettere a tacere l'unica cosa che alla Gens Italica rimane: le parole, visto che ormai le azioni-reazioni sono una triste utopia ed una cosa della quale ci hanno ben istruiti a vergognarci...il processo di vergognarsi pure delle parole di dissenso è in corso e NOI lo stiamo percorrendo con dignità direi.
Purtroppo, in questo caso, pur facendo io parte di quella minoranza attiva che ha fatto sentire la propria voce e fatto valere le proprie azioni di protesta, mi trovo tristemente discorde sul fatto che non bisogna generalizzare. La minoranza è TROPPO in minoranza e la voce NON SI SENTE...per questo, specie se vista dall'esterno, e penso sia questa la chiave della poesia, già dal titolo si intuisce, ahim-è, passa il concetto che La Gens Italica tutta ha ampiamente dimostrato di sapersi ben prendere nel di dietro la supposta, neppure più tanto INDORATA....e neppure a parole , ahime, avviene più la protesta, il linguaggio è quasi sovvertito e per la maggioranza FURBIZIA=DELINQUENZA. E' doloroso dirlo, ma purtroppo il guaio è che alla maggioranza và bene così. Perché si dovrebbe protestare per una cosa che và bene????????
Leonardo, penso che se tu avessi dato altra forma, più velata, più nascosta, (come avviene nei paesi affetti da dittatura, morbida o dura che sia), allo stesso contenuto, saresti stato riempito di elogi. Stessa cosa, anzi, ancora meglio, se invece di usare il LORO avessi usato il NOI, guardando le cose dall'interno e non dall'esterno.
Insomma, non che la poesia mi abbia fatto impazzire per modo e forma, ma in questo periodo dove tutto tace, neppure mi sento di condannarla.

da Rose Bazzoli (08 settembre 2008):

Avresti potuto dire le stesse cose con ironia e sarebbe stato diverso. Questo "sparare nel mucchio" è di per sè sgradevole ... e non per campanilismo. Simpatica l'immagine dei "generali bellicosi in calzamaglia e ciabatte". :-)

da Riccardo Vandoni (08 settembre 2008):

Eccolo là, lo sapevo, hai provocato un po' di prediche e costruito qualche pulpito. Se posso dire la mia, questa cosa è brutta, aldilà di quello che dici. Manca di anima, è fredda e sembra frammista di prosopopea. La prosopopea di chi si sente eletto e fuori dal "mucchio".
Se vogliamo entrare invece nel testo ed in quello che dici, credo che non esista al mondo un popolo con tante risorse come l'italico. Siamo venuti fuori, e quasi sempre soltanto con le nostre risorse di "capoccia", da mille casini politici e non. Abbiamo dalla nostra cultura e tradizioni che ci aiutano nei momenti topici, buon senso, paletti morali che altri non hanno e capacità di adattamento. In un periodo in cui si parla di società multietnica credo anche di poter affermare che siamo il popolo meno razzista che io conosca. Con quello che ci succede tutti i giorni, altri sarebbero andati proprio fuori di testa. Per quanto riguarda la reattività (ne accennava scoria) non è che siamo diventati biechi pecoroni ma un popolo che sta vivendo degli importanti affanni economici (forse i più gravi degli ultimi anni) e che al momento sembra preoccupato dal proprio futuro. ric

da Gipo (08 settembre 2008):

Fratelli d'Italia....?

da casti85 (08 settembre 2008):

Mi spiace ma sono d'accordo con Ishtar, soprattutto sul moralismo a buon mercato, e con altri per l'aria da pulpito e il moralismo (che non è eticità) facile e spiattellato. Sarà per la prossima,

da simone ricciati (08 settembre 2008):

Posso? Solo un taglietto... non cambio nulla!  


I POETI  

In fondo sono solo un gregge
bravi solo a parole
generali bellicosi
in calzamaglia e ciabatte,
con in mano il futuro
ma vigliacchi quando serve.


da Simone Balbi (08 settembre 2008):

se c'è uno a cui piace parlare male dei vizi italiani e del nostro popolo (forse anche troppo), bè quello sono proprio io (sto diventando esterofilo a livelli indicibili). Però gli spunti che hai tirato fuori sono secondo me poco sviluppati e non sufficientemente emblematici; e tra le tante modalità d'invettiva che si potevano adottare, ne hai scelte alcune che non sono abbastanza caustiche per il mio sentire.
Bè alle prossime
simone

da nuzzo 1985 (09 settembre 2008):

Sinceramente la trovo appena abbozzata... sia in forma che contenuto.

Perdona il parere di un pocotecnico commentatore

sarà per la prossima

ciao :-)

da marzo65 (17 settembre 2008):

Ecco una didascalia perfetta alla fotografia dell'oggi.Condivisibile.Un filetto di paprika in più avrebbe dato maggior gusto al tutto.

da Mihro (20 settembre 2008):

io non la trovo così male come a catena hanno più o meno scritto...ciao Giorgia

 

 

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