35. Dimentichiamo d'esser folle

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-=Introduzione=-

 

12 novembre 2007: il testo che segue nasce l'1 novembre durante la processione che dalla chiesa di Trebaseleghe permetteva ai fedeli di raggiungere il cimitero per il completamento della funzione religiosa in commemorazione dei santi e di tutti i defunti. Mentre camminavo, forse in virtù di recenti letture, Spawn e La cospirazione del Minotauro, alcuni pensieri hanno cominciato ad affiorare. In fondo, la morte è solo un nome. Fa paura, questo si, sconvolge, cambia. Però ci aiuta a rammentare come tutto sia collegato, come noi siamo molto di più che persone del presente. Noi abbiamo una memoria atavica, un istinto che nel corso dei secoli si è evoluto, abbiamo acquisito conoscenze che altri prima di noi hanno conquistato. E siamo ricordi di esperienze a contatto con la gente, siamo anime e corpi composti d'atomi appartenuti ad altre creature del creato. Siamo folle, insomma, organismi complessi e costituiti da molto di più di quel che banalmente possiamo credere. Buona lettura!

 

 

-= Dimentichiamo d'esser folle=-

 

Dimentichiamo d'esser folle,

brandelli d'altre vite e

stralci d'esperienze.

Presente e passato in noi:

siamo eterni

involucri sanguigni di atomi

e anime sospese

tra il reale e i ricordi.

 

Viviamo negli occhi di chi ci chiama,

vivide immagini tremolanti

sulla superficie delle memoria

che si perde nelle nebbie

di una storia oltre il mondo,

l'eredità che ci appartiene.

 

Molto più di pura carne da vestire,

epifania di vita,

meteore d'esistenza e granelli

nella clessidra cosmica

di questo tempo senza senso.

 

Dentro

s'agitano e danzano folle di spiriti

e purpuree emozioni,

resurrezioni e conquiste.

Siamo noi a dar loro un senso, siamo noi

il miracolo del mondo,

consapevoli del baratro ma,

strano a dirsi ora,

ad esso già sopravvissuti.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Poetika:

da fioravanti (22 dicembre 2007):

Un angosciante vortice di voci e d'urla, che portiamo - inconsapevoli - dentro di noi... miriadi di neuroni marcati da braci ardenti, ben oltre l'estinzione individuale, lungo i limiti dell'esistenza... Una visione cosmica che affascina... Vittorio Fioravanti

da miresol (22 dicembre 2007):

mi piace soprattutto l'ultima parte "Da dentro s'agitano e danzano folle di spiriti... fino a sopravvissuti" per il modo di esprimersi e per il contenuto

da enzonapoli (23 dicembre 2007):

E' un testo gradevole in cui dimostri una visione alternativa e profonda dello spazio vitale che ci circonda.BRAVO:)

 

Commenti ricevuti su Francamente:

da franca (27 dicembre 2007):

Un inno all' umanità che, sinceramente, non credo che in questi tempi, si comporti molto bene. Un saluto. Franca

da mirtillo (27 dicembre 2007):

Riflessione profonda e veritiera, siamo tutti parenti nati dallo stesso ceppo del tempo, e appunto perchè tutti parenti , tra passato e futuro, siamo solo capaci di odiarci , lo dimostrano le continue guerre.

da PietroSassi (27 dicembre 2007):

Alcuni passaggi non sono male, l'ultima strofa, in particolare, mi ha colpito, e la chiusa è efficace e incisiva:

"consapevoli del baratro ma,
strano a dirsi ora,
ad esso già sopravvissuti."

Si nota una ricerca di lessico e immagini non banali, fuori dai soliti schemi usurati, e questo è un bene, perché la poesia deve essere ricerca nell'uso della parola, e dei suoi significati a diversi livelli, e ricerca di suono e di ritmo.
Forse la poesia è un po' appesantita da un eccesso di riflessione, di ragionamento, come se si fosse partiti da una tesi e la si volesse dimostrare.
Ciao. ;-)

da iris (28 dicembre 2007):

senza parole mi lascia questa tua splendida poesia ti lascio il mio plauso, iris

da oissela (28 dicembre 2007):

BELLE RIFLESSIONI SUL NOSTRO CONTINUO DIVENIRE.
Ciao. Alessio

 

Commenti ricevuti su Ewriters:

da Cecilia (01 gennaio 2008):

Ciao, ti ricordi di me? Tempo fa parlavamo tanto via mail...sono sparita per un pò, ho avuto dei problemi di salute ma ora sto bene. Se la tua mail è sempre quella e,ovviamente, se ti fa piacere, uno di questi giorni ti scrivo. Tu scrivi sempre meglio, questa poesia è molto intensa. A presto, spero!

da sb57 (01 gennaio 2008):

Bravo complimenti davvero una bella poesia merita d'essere letta, se ti va dai un occhiata anche le mie poi dammi un parere. Ciao e buon Anno A rileggerti

 

Commenti ricevuti su Club Poeti (febbraio 2008 - maggio 2008):

da Teodora (02 febbrio 2008):

Non'è una poesia che mi afferra e mi "sbatte" i sensi, lo ammetto.. però..comunque ci leggo qualcosa di interessante e..anche se ci sono immagini forse un pò "commerciali" comunque nel contesto di ciò che dici questo -neo- non lo si "vede" troppo! Parere..!

da Wookie (02 febbrio 2008):

d'accordo con Teodora, Ciao!

da casti85 (02 febbrio 2008):

Non è scritta male e ha alcuni buoni spunti. Per il mio sentire mi sembra troppo prolissa rispetto al significato che trasmette (credo alcune immagini potrebbero essere sacrificate) e nell'ultima parte qualche appesantimento avale di troppo (il da me odiatissimo "purpuree"). Il difficile su cui ti sei imbarcato (e ne esci tutto sommato abbastanza bene, per me) è la voce corale, il parlare in nome di un "noi" sempre sul filo della retorica per la sua aspirazione "civile". Ciao!

da joe (02 febbrio 2008):

A me è piaciuta!
Joe.

da che guevara (02 febbrio 2008):

L'ho letta e rileva la mancanza di originalità...sempre le stesse immagini, il giro è sempre quello. Mi spiace.

da maria alba (02 febbrio 2008):

Sono pienamente d'accordo sul tuo pensiero esistenziale che si potrebbe collegare con quello del maestro bulgaro Peter Deunov, filosofo visionario del secolo scorso a cui Einstein stesso mostrò pubblica ammirazione. Nei nostri "involucri sanguigni di atomi" siamo "anime sospese". Questo tuo pensiero può essere compreso solo da chi lo vive come realtà intrinseca personale. Grazie di avermelo ricordato.

da Prometeo (02 febbrio 2008):

La definirei piena di personalita' e richiamo di metafore inusuali ardite, offrendo spunti di riflessioni forse filosofiche davvero pregnanti... Vivi complimenti vedo molto potenziale

da cripa58 (02 febbrio 2008):

Mah insomma!

da regina (02 febbrio 2008):

si mi piace..è una bella poesia..ciao

da Ameo (02 febbrio 2008):

mamma mia
per tutti li sacerdoti Druidi d'Irlanda...

da matty78dixie (02 febbrio 2008):

A me piace molto, specialmente la prima metà...

da randagio (02 febbrio 2008):

Anche io devo dimenticare d'esser folle
ma mi risulta molto difficile:
mi sai spiegare perché? ... :-))) scherzo!

La tua poesia è gradevole
anche se forse io l'avrei scritta diversamente
questione di gusti ... :-)
Visiterò il tuo sito per conoscerti meglio.

Con simpatia
Ciao alla prossima

da Anto1 (02 febbrio 2008):

Apprezzata la musicalità. Percepisco il tutto come un tantino vago, che non resta più dell'attimo in cui s'è letto. L'ultima strofa è invece solida ed ha una spinta particolare. Per l'ultima strofa per tutto il resto "??"

da Anais (02 febbrio 2008):

"Molto più di pura carne da vestire..." fino a "..senso", la parte che mi convince meglio.
Parli al plurale coinvolgendoci tutti in questa riflessione, ti ho seguito e apprezzo quello che vuoi dirci,
Anais

da percefal (02 febbrio 2008):

Credo di non avere bene afferrato il tempo del titolo, così come alcuni versi di spicco; troppe metafore concorrono a spezzare il ritmo e più che portare all'oblio...(dimenticanza) perpetuano quel senso. Un ossimoro?

da giovanni88 (02 febbrio 2008):

Mi fa pensare un poco a Baudelaire.

"Dentro
s'agitano e danzano folle di spiriti
e purpuree emozioni,
resurrezioni e conquiste."

Comunque bella.

da Riccardo Vandoni (03 febbrio 2008):

Mi sembra un tantino pomposa a partire da quel noi che suona un po' sermone e un po' "armiamoci e partite". Cerco di interpretare quel "folle" anzichè "folli" del titolo ripetuto poi nel primo verso e che quindi non può essere casuale. Vuoi esprimere l'idea che siamo tanti ma uno? Tutti lo stesso, inutile, granello di polvere? Più la leggo e più mi sembra la complicazione di un concetto semplice ed antico come il mondo: "pulvis eris et in pulverem reverteris". ric

da gramuglio (03 febbrio 2008):

secondo me, come dice casti, c'è più di quanto serve, e questo porta in generale al tono di predica-sermone o quant'altro.
da parte mia ho apprezzato, e molto, la prima e la terza strofa, mentre eliminerei le altre due, troppo cariche e a mio avviso inconcludenti.
trovo in quel "folle" iniziale un'ambiguità molto riuscita tra la pazzia e la moltitudine.

da MacWalt (03 febbrio 2008):

vero, certo
ricordando d'esser persone
universo d'emozioni e canascimento

per chi ci chiama
per chi ci ama
e per chi dolente nn s'accorge
. Siamo persone

. 'l tuo occhio attento
vede e sente

da BlackSoul (03 febbrio 2008):

Alcuni versi si fanno leggere con piacere, complessivamente però sembra più un sermone che una poesia.

da paolam (03 febbrio 2008):

Una poesia che ha il tono memorativo e da esclamazione, io la trovo piacevole mi piace come è scritta

da mimma (03 febbrio 2008):

Sì: talvolta ho visto anch'io la mia anima come immersa in un agglomerato di vita fisica e caduca. La poesia sarebbe più efficace concentrandola in se stessa. Buona per me l'ultima strofa e come la concludi.

da Mistral (03 febbrio 2008):

Poesia davvero interessante.Letta con piacere, Mistral

da Green Ink (03 febbrio 2008):

Inutilmente lunghetta. Allunga il brodo per dire cose dette e ridette nello stesso stile e nelle stesse parole di molti. Un testo anonimamente retorico.

da Annette (04 febbrio 2008):

E' questa la vera immortalità;
questo restare vivi "negli occhi di chi ci chiama",
di chi ci riporterà dal passato "sulla superficie della memoria".
Apprezzo molto questo tuo scritto e ne condivido pienamente il senso.

da nuzzo1985 (04 febbrio 2008):

Commento il titolo:

la parola "folle". Si presta ad un bel gioco; cos'è che dobbiamo dimenticare di essere folle-folle o folle-pazzi, o tutt'e due? Eheh... "Dimentichiamo d'esser foll-i" semmai. Ma le folle se le vediamo assieme diventano una folla: la folla deve dimenticare di essere folle. E se poi suddividiamo la folla in individui sono tanti e siamo noi: Dimentichiamo d'esser folle!!!

Non credo fosse questo il tuo intento, niente mi conduce a questo nei versi. Comunque come credo si sia capito il titolo mi fa impazzire!!! :-))

da paola sagrado (06 febbrio 2008):

Concordo in pieno con Gramuglio, anche se a me non fa l'effetto di un sermone. Ciao Leonardo, alle prossime.

da Roxenne (19 febbrio 2008):

molto bella e ben scritta!!!

da fiorenza (03 marzo 2008):

Mi è piaciuta molto l'ultima parte. Ciao Ornella

 

 

Commenti ricevuti su Concerto di Sogni:

da Arden (18 gennaio 2008):

Alla fine della tua poesia mi ritrovo nel mio specchio, riecheggia comprensione verso la mia vita,
per giunta sollevato di Vivere.
Mi ascolto il cuore battere, il dolce aspetto della paura

 

 

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