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-=Introduzione=- |
[18 marzo 2006: ieri era venerdì 17, il secondo in due mesi…c'è tanta gente che lo ritiene un giorno sfortunato. Io sinceramente non ci credo: sarà che sono nato di 17, ma più che altro penso che sia un giorno come altri, con i suoi momenti forti e i suoi momenti bui. E a dir la verità, ieri, non è stata una brutta giornata, anzi. Ma lasciamo perdere questi discorsi e passiamo a tutt'altro. Il testo che segue è del 27 febbraio scorso e parla di politica e futuro. Negli Stati Uniti alcune persone hanno creato un video per spiegare alle folle chi dovrà pagare i debiti del Paese che in questo periodo stanno crescendo: nel video, solo bambini impegnati a lavorare. Da questo lo spunto per il testo che segue in cui ho riversato la frustrazione per la situazione italiana attuale e la preoccupazione per il futuro. Futuro non necessariamente inteso come “mio” futuro, ma come vita anche di chi verrà. Speriamo bene, quindi, che ci sia un po' di coscienza da parte di chi può far qualcosa e speriamo che le persone imparino ad incazzarsi e a pretendere. In Francia, per esempio, in questi giorni è stata approvata una legge ritenuta ingiusta (e pure io son d'accordo) contro i giovani in quanto li espone al precariato, ad una vita lavorativa fatta di incertezze. Bene, i francesi son scesi in piazza a protestare, a far casino…probabilmente il governo ritratterà. Da noi…beh, basta piazzare una partita della nazionale in tv oppure qualche spettacolo sexy e la gente si dimentica dei problemi e accetta di farselo mettere in tal posto. Vabbè, basta con tutta questa cattiveria e pessimismo: il futuro si può cambiare e cambierà. Io ci credo. ]
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-=Sana ribellione (per il domani)=- |
Non ci riesco
A rimanere immobile
Poco a poco
Ti vedo morire Dov'è la giustizia?
Si chiudono i tuoi occhi
E non
Rivedranno il sole
Non riesco ad osservarti
Mentre muori impotente piango
Di cambiare le sorti
Di questo maleficio
Orrenda condanna
Per un bimbo ancora verde
Il presente è assente
Scorrono i minuti
Non ho più niente piango
Ho perso per te
Scarificato tutto
Nel nome di una cura
Che ancora non s'è vista
Assecondando
Futili speranze
Mi spiace, piango
mi spiace figlio mio. dolorosamente
Piango
Mentre tace il tuo respiro
Soffoco ogni sintomo
Di umana pazienza
Rabbia
Per il domani che muore
Perché tutto questo? Non ha senso!
Quali colpe, figlio mio,
per quali colpe
hai pagato con la vita?
Condannato
A morire lentamente Non comprendo…
Avvelenato
Da un mondo sordo
Ma è tardi ormai
Non ho più nulla
Solo dolore
Solo l'assenza
Di un futuro
Morto
Già nel presente
Che senso ha
la vita Non ha senso…
nata mutilata
ammalata di se stessa?
Indifferenza tutt'attorno,
mi asciugo gli occhi,
tremendo dolore
per una prova
che non mi riesce
di sopportare.
Niente lacrime,
mai più. Solo rabbia
Allora scendo in piazza
E sparo sulla folla
Miro
Agli uomini sul palco:
inneggiano all'inganno!
Per cosa vi battete?
Dov'è la giustizia?
Quale futuro sognate?
Muore ogni futuro
Esseri sordi,
Non lo sentite
Il futuro che nasce
E che muore soffocato
Dai vostri interessi?
Sparo e non mi fermo
Non m'importa Solo rabbia
Di ciò che sarà. e furia cieca
Ora è tempo di rivolta
Non ci tengo,
no davvero,
a condannare i sogni
delle future generazioni
a stroncare vite
in nome di bugie
idee malsane
e visioni distorte
dell'amore per la gente.
Leonardo Colombi
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