Commenti ricevuti su Poetika:
da grizzly (03 settembre 2006):
La navicella che spazia nell'anima non finisce mai di stupirmi. Un ciao e un grrr...Cesare
da ingegnere (03 settembre 2006):
siamo in sintonia!
da billythekidd (03 settembre 2006):
Cerco un volto di riferimento Un senso di appartenenza Un legame puro Tra il cosmo infinito Ed il mio io più profondo. - interiorità comuni a quanti si rendono conto di trovarsi in un viaggio interplanetario complesso e complicato con la sensibilità della propria anima.
da mariagrazia (03 settembre 2006):
mi ricorda una delle mie canzoni preferite: "Space Oddity"!
da PianoForte (17 settembre 2006):
Non l'avevo letta questa tua. Rendi bene l'idea tramite il paragone con gli astronauti che guardano con familiarità verso la Terra, unico "ritorno" nella solitudine e la vastità dello spazio... l'appartenere ad un luogo, a qualcuno; avere una "casa"... Perfetto il finale:"Un legame puro/Tra il cosmo infinito/Ed il mio io più profondo". Espresso in modo eccellente! In sintesi: Pregiato il tuo lavoro, sia nella scelta della metafora che per l'argomento e la sua trattazione. Saluti e buona fortuna in tal proposito da PianoForte.
da artistiko (27 settembre 2006):
Splendida. Assolutamente vera, una fotografia dell'uomo che viaggia, con Pindaro o meno.
Commenti ricevuti su Club Poeti (ottobre 2006 - dicembre 2006):
da scoriaindustrial :
bisognerebbe essere astronauti per sapere se sentono la propria anima espandersi e poi dolcemente svanire...e spero che tu lo sia:-)))...ed in quel caso mi starei zitto...o mi limiterei a dire che il tuo testo poeticamente non decolla...dicendoti anche il perché: è prolisso.....altrimenti ti direi: e tu che ne sai????????:-)))). cmq lavorando sul titolo e sulla chiusa "Polvere stellare in balia del Tempo Un'anima nuda Di fronte all'assoluto." una poesia potrebbe uscirne fuori.
da dany58:
Hai colpito nel segno! Sai parlare di sentimenti senza cadere nella banalità, in modo leggero ed estremamente efficace.
da Neyla:
Mi ha lasciato dentro un senso di appartenenza. mi hai fatto percorrere tutto lo spazio tra me e l'universo e poi dolcemente tornare. E' una sensazione di smarrimento che si prova e che da angoscia , se non si riesce poi a trovare qualcosa a cui aggrapparsi..... la poesia è una di queste cose. ciao!
da Macwalt:
Sai Leonardo caro amico
tutto questo lavorio su chiuse
contorni e altro
come dotti personaggi auspicano
o denunciano o sentono per lavori in corso
servono a poco se gli scritti proposti
mancano di una cosa importante
che appare (per loro) quasi niente.....
e che per me è la cosa
più importante....Il cuore
Cuore, che invece tu sei riuscito
a rivelare e a lasciare correre
e a far sentire
Penna o tastiera che sia
Il resto francamente, sarà pure
materia per specialisti e
poeti che sanno molto di Critica Letteraria
ma che qua dentro, sembra a me poca cosa
Almeno fintanto che l' Editore di questo sito
non si decida, e ritenga validi
alcuni e ne proponga pubblicazione
E se perdoni il mio dire Leonardo,
spesso mi son chiesto cosa sia questa vetrina
se mai dalla redazione vengono "pescati"
autori e vengano proposti, rischiando
anche qualcosa, che un editore dovrebbe fare
(presunzione forse la mia) per farci sentire
un po' tutti indistintamente
meno "Poeti della domenica", meno apprendisti
della parola e dei versi....meno nik
e più autori........
Ti confermo il mio apprezzamento
per questo Astronauti
Un po' come anch'io mi sento
ciao
da Sally:
Contrariamente a quanto espresso nel primo commento, trovo che la tua poesia sia di una intensa profondità tesa a toccare significati su cui mi interrogo, ci si interroga: quel senso di smarrimento che coglie nel sentirsi piccoli e forse insignificanti di fronte alla vastità del cosmo; quel senso di smarrimento che portiamo anche nella vita, come una nostalgia antica di universale e alta appartenenza celeste che spinge a cercare lungo il nostro andare, dei compagni d'anima cui poterci accompagnare per trovare:
Un puro senso di appartenenza
Tra il cosmo infinito
Ed il mio io più profondo
Per non sentirmi smarrito
Perduto
Nelle vastità dell'universo
E con la tua poesia mi hai dato il senso della ricerca di spazi che mescolano l'interiore con la vastità dell'universo:
La mia anima si espande
Ed il mio io si confonde
Riscoprendomi d'un tratto
Brandello di firmamento,
Polvere stellare in balia del Tempo
Un'anima nuda
Di fronte all'assoluto.
Chi non sa ascoltare, leggere e capire, forse è perchè si è infliato il casco da astronauta al contrario (ridi con me!)
da Odissea:
Non mi piace nulla di questa poesia, Io non so se si può dire, non so se mi attirerò antipatie eterne, ma questa poesia è per me davvero un poco bruttina.
da Bitman:
Un sentire commovente. Nelle due strofe finali la poesia prende maggior respiro. Ciao, Bit
da Combray:
Scusami, questa è una riflessione limpida e scritta con decoro formale...ma non è poesia!
da cricri:
per LEO
bella questa poesia semplice che va dritta al cuore che cerca…
e si perde ma continua a cercare ad esplorare come in un volo di astronauti…. Siamo piccoli in questo universo ma il cuore sempre spalancato come il tuo…. Grazie…
da manchild75:
Bello ciò che esprimi, soprattutto nel finale, in cui migliora anche la forma, a mio avviso. Un saluto.
da MariaD:
La prolissità individuata dall'acuto Scoria credo risieda nel troppo detto. Mia modesta visione è che il verso debba suggerire (anch'io ho "peccato" tanto di questa mia smania di raccontare nel dettaglio). Sicchè il lavoro di forbici e di riaccorpamento in un verso meno dichiarato, credo renderebbe meglio onore a quel senso di ricercata appartenenza -nello smarrimento- che comunque hai trasmesso bene.
da Riccardo Vandoni:
Caro amico, sei giovanissimo e quindi mi sembra di poterti dare qualche suggerimento. E' vero ciò che dice mac. Sembra esserci poco cuore, qui dentro, ed è invece il primo, indispensabile requisito per fare poesia. Suona tutto un po' metallico a mio parere, come si stesse davvero su un modulo lunare. Tra me e te c'è di mezzo una tuta spaziale. A volte ci solleviamo e galleggiamo ma poi ripombiamo a terra. Ti faccio un esempio. La strofa
Perché ogni viaggio,
fisico o interiore,
sa portarmi altrove
sa confondere il mio cuore
e la mia reale percezione.
evoca immagini davvero poetiche ed invece tutto resta dannatamente concreto. Come se tu stessi lì per scrivere una poesia e non per comunicarci le tue sensazioni, per regalarci un pezzetto di te.
Scusa se mi sono permesso ma intuisco buone possibilità e spero di ritrovarti più coinvolto.
ric
da asia68:
Conoscere lo spazio senza confini e orizzonti,e ritrovarsi uomini di coscienze.Ho letto con una tale piacevolezza, che ti ringrazio.
da Naked.Lunch:
a me sembra una similitudine ipocrita . forse neanche tu scrivendo sapevi dove stavi andando . vagavi nel cosmo delle tue 4 mura
da roberto minardi:
Non mi piacciono i toni e non mi piace lo stile introverso a trecentosessantagradi...è come stare ad ascoltarti senza ricevere alcun beneficio musicale o emozionale, ma solo ascoltarti come capita migliaia di volte in conversazione con altri.
Con rispetto a quello che ci senti tu, r.
da roberto minardi:
i tuoi sentimenti sono così semplici come il tuo modo di scrivere. fai emozionare ... non c'è da dire altro
da lucciolafraleman:
Forse i commenti che fanno riferimento allaprolissità non sono infondati.
Però il messaggio mi è arrivato anche se diluito fra troppe parole.
Comunque non scoraggiarti per certi commenti non troppo delicati. Qui ci sono persone che di poesia ne masticano moltissima. Ma sembra che il tanto masticare a volte li porti a vomitare commenti che potrebbero essere redatti più garbatamente