69. L ' uomo immortale

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[28 gennaio 2006: questa composizione risale al 12 dicembre 2005. Nasce dalla fusione di pensieri successivi alla visione (ennesima visione…) del film Highlander – l'ultimo degli immortali con Christoper Lambert e riflessioni condivise mesi addietro con qualche compagno di corso. Ebbene, di tanto in tanto saltavano fuori anche discussioni stranamente filosofiche…potere degli spritz! A tutto ciò si aggiungono reminescenze di parti del Silmarillion di Tolkien in cui si accenna che gli elfi immortali invidiano la mortalità umana. La composizione verte su questo, in definitiva: la mortalità e la caducità non come limite ma come possibilità. Se tutti fossimo immortali, probabilmente, verrebbe meno lo slancio al cambiamento, all'industriosità, al miglioramento, al lavoro per costruire un futuro migliore…beh, su quest'ultimo punto magari sarebbe bene riflettere. Il mondo invece, in Italia soprattutto, si fa sempre più vecchio, popolato di persone che hanno paura anche solo di dimostrarsi anziani: ne sono un esempio tutte le pubblicità sui cosmetici o tutti i vip tiratissimi e ricostruiti chimicamente. Ho voluto mettere per iscritto questi pensieri tacendo al contempo giustissime considerazione su come si vivrebbero i rapporti umani e i sentimenti se fossimo immortali: buona lettura!]

 

 

-=L'uomo immortale=-

 

L'uomo immortale

È un uomo finito:

non ha senso alcuno

il trascorrere del tempo.

 

Bruciano in fretta

Tutti gli entusiasmi

E trova spazio nel domani

La costruzione di ogni sogno.

 

Non ha senso affannarsi

Correre

Sforzarsi

A che fine adoperarsi

Perché durino i legami?

 

L'uomo immortale

Tiene il tempo al guinzaglio

Tutto può esser fatto

Ogni cosa

Vista e vissuta

 

L'attenzione per il mondo

Diverrebbe una condanna

Strada pericolosa

Per una comoda indolenza

 

L'uomo immortale

Dannato eternamente

Incapace di giungere

Ad una labile

Reale

Conoscenza di sé.

 

Leonardo Colombi

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Francamente :

da PietroSassi (13 agosto 2006):

La poesia nel suo complesso non mi è dispiaciuta, forse è un po' appesantita dal prevalere della riflessione, in gran parte condivisibile, sulla resa poetica dell'immortalità come condanna eterna.
In effetti, quando non c'è limite al tempo da vivere e quindi tutto sembra possibile, possono venir meno il sogno, l'entusiasmo e la voglia di fare e subentrare a essi l'apatia e l'indolenza.
Ciao Leonardo. :-)

Commenti ricevuti su Scrivi :

da LuceInfinita2 (16 ottobre 2006):

Bella! L'uomo immortale... per non desierare l'immortalità... e saper vivere cogliendo tutto!!!!

da molteni (16 ottobre 2006):

Esatto. Mi ricorda una scena di Nosferatu, il Dracula interpretato dal mitico Klaus Kinsky. era un Dracula un po' particolare, per nulla orgoglioso e soddisfatto della propria condizione. A un certo punto diceva: l'eternità, tu non sai cos'è....fare ongno giorno, per sempre, le stesse futili cose..."
Sosteneva in sostanza quello che dici tu: l'eternità è una vera sola.

 

 

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