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-=Introduzione=- |
[07 settembre 2005: il titolo di questa poesia, datata 26 agosto 2005, trae spunto dal libro “Concerto per archi e canguro” di J. Lethem. Nel romanzo, un mix di generi che ricorda Blade Runner, le testoline erano adulti-bambini: ovvero bambini che tramite un processo evolutivo accelerato erano divenuti adulti, conservando il corpo di bambini che avevano. Sono quindi adulti, calvi, brutti, dediti all'alcol e con limitata capacità cerebrale, intrappolati nel corpo di bambini. A questo vuole rifarsi la poesia che vi propongo, una composizione che nasce dalla constatazione di come molti adulti siano in realtà dei bambini, volubili e capricciosi, immaturi. Non che io sia meglio di nessun altro, tuttavia è preoccupante vedere certi genitori alle prese con i figli, è preoccupante vedere il comportamento di chi dovrebbe preoccuparsi di educare e di essere un modello per le generazioni future…Di fondo, probabilmente, la mancanza di un'adeguata attenzione da parte della società per l'educazione e la formazione delle persone. Naturalmente, va detto prima che sia troppo tardi, con la poesia non voglio generalizzare e dire che tutti gli adulti son così: semplicemente ho voluto soffermarmi su di un fenomeno di questi tempi moderni. Buona lettura.]
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-=Testoline=- |
Tutto cambia.
Costantemente
Ce lo rammenta
L'instancabile
Scorrere del tempo
Compagno silenzioso
Nella crescita di ogni uomo.
Ma stranamente capita
Che adulti già cresciuti
Si comportino da bambini
Regrediscono nella mente
Fino ad essere dei bimbi,
capricciosi e volubili
incapaci di maturità
dinnanzi alle prove del presente
di fronte al confronto,
immancabile,
con il reale.
Si ritrovano così
Capaci di litigare
Per futili motivi
Pronti a dimenticarsi
Di esser padri e madri
Propensi a cucirsi addosso
Isteriche commedie
Di singolare tragicità.
Crescendo
Certi adulti
Si ritrovano bambini
Incapaci di decisioni
O di far tesoro
Di esperienze assai preziose.
Si ritrovano così
Bambini
Ad educare bambini,
un fenomeno evolutivo
a cui non si presta attenzione.
Leonardo Colombi
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