41. Testoline

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[07 settembre 2005: il titolo di questa poesia, datata 26 agosto 2005, trae spunto dal libro “Concerto per archi e canguro” di J. Lethem. Nel romanzo, un mix di generi che ricorda Blade Runner, le testoline erano adulti-bambini: ovvero bambini che tramite un processo evolutivo accelerato erano divenuti adulti, conservando il corpo di bambini che avevano. Sono quindi adulti, calvi, brutti, dediti all'alcol e con limitata capacità cerebrale, intrappolati nel corpo di bambini. A questo vuole rifarsi la poesia che vi propongo, una composizione che nasce dalla constatazione di come molti adulti siano in realtà dei bambini, volubili e capricciosi, immaturi. Non che io sia meglio di nessun altro, tuttavia è preoccupante vedere certi genitori alle prese con i figli, è preoccupante vedere il comportamento di chi dovrebbe preoccuparsi di educare e di essere un modello per le generazioni future…Di fondo, probabilmente, la mancanza di un'adeguata attenzione da parte della società per l'educazione e la formazione delle persone. Naturalmente, va detto prima che sia troppo tardi, con la poesia non voglio generalizzare e dire che tutti gli adulti son così: semplicemente ho voluto soffermarmi su di un fenomeno di questi tempi moderni. Buona lettura.]

 

 

-=Testoline=-

 

Tutto cambia.

 

Costantemente

Ce lo rammenta

L'instancabile

Scorrere del tempo

Compagno silenzioso

Nella crescita di ogni uomo.

 

Ma stranamente capita

Che adulti già cresciuti

Si comportino da bambini

Regrediscono nella mente

Fino ad essere dei bimbi,

capricciosi e volubili

incapaci di maturità

dinnanzi alle prove del presente

di fronte al confronto,

immancabile,

con il reale.

 

Si ritrovano così

Capaci di litigare

Per futili motivi

Pronti a dimenticarsi

Di esser padri e madri

Propensi a cucirsi addosso

Isteriche commedie

Di singolare tragicità.

 

Crescendo

Certi adulti

Si ritrovano bambini

Incapaci di decisioni

O di far tesoro

Di esperienze assai preziose.

 

Si ritrovano così

Bambini

Ad educare bambini,

un fenomeno evolutivo

a cui non si presta attenzione.

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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